domenica 6 gennaio 2019

EUCARISTIA E SANTISSIMA TRINITÀ



Io sono il tuo Corpo, o Gesù, io sono il tuo sangue! 

Io mi raccolgo innanzi a te, Gesù mio Sacramentato e ti ringrazio di quello che tu hai fatto per me; io però sento di doverti ringraziare con i fatti e non già con le parole! Il tuo dono ammirabile mi fa ricordare un'altra grande verità: io sono il tuo Corpo, o Gesù, io sono il tuo Sangue, perché io sono parte del tuo Corpo mistico!
Tu dunque, dandoti a me sotto le specie del pane e del vino, vuoi ricordarmi che io debbo rimanere in te e tu in me, di modo che tu possa presentarmi innanzi al Padre tuo con queste medesime parole onnipotenti.
Debbo vivere di te, Gesù mio, poiché se non divento 'il tuo' Corpo ed 'il tuo' Sangue, io sono l'abiezione e l'ignominia vivente!
Tu, Gesù mio, puoi transustanziare la materia con la tua parola onnipotente, ma non puoi vivere in me senza la mia volontà, diversamente io sarei travolto come nulla dalla tua vita, e rimarrei come una specie inerte!
Per questo tu vivi con me sotto le apparenze del pane e del vino e vuoi che io mi cibi di te, perché tu vivendo proprio nella mia volontà, nella mia libertà, nella mia carne, possa dire al Padre tuo: «Questa è il mio Corpo, questo è il mio Sangue», e possa rendermi tu oggetto della compiacenza divina, inno vivente di amore, erede dell'eterna vita!
Vieni dunque, o Redentore mio Sacramentato, vieni, nutriscimi, mutami, risanami, elevami, vivifica la mia nullità.... fammi degna di te, di modo che, tu, nostro avvocato e nostra vita, tu solo viva, e possa dire di tutto il genere umano, nobilitato nella tua vita: «Questo è il mio Corpo, questo, è il mio Sangue!».

Napoli, 12 agosto 1919

PADRE DOLINDO RUOTOLO

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