mercoledì 23 gennaio 2019

Gabriele, Raffaele, Michele Arcangeli potenti per noi



San Gabriele


Il suo nome significa forza di Dio. Lo si rappresenta con una verga di giglio profumato, che ossequiò a Maria nel momento dell’Annunciazione e che rappresenta la purezza immacolata della Vergine Santa. La sua festa è il 25 marzo, ricorrenza dell’Annunciazione.

È il messaggero di Dio per eccellenza e colui che comunica agli uomini le grandi notizie da parte del Signore. Già nell’Antico Testamento parla al profeta Daniele degli avvenimenti importanti che avranno luogo per il popolo di Israele. 
Vediamo i testi:
Mentre io, Daniele, consideravo la visione e cercavo di comprenderla, ecco davanti a me uno in piedi, dall’aspetto d’uomo, in mezzo all’Ulai, che gridava e diceva: Gabriele, spiega a lui la visione. Egli venne dove io ero e quando giunse, io ebbi paura e caddi con la faccia a terra. Egli mi disse: Figlio dell’uomo, comprendi bene, questa visione riguarda il tempo della fine. Mentre egli parlava con me, caddi svenuto con la faccia a terra; ma egli mi toccò e mi fece alzare. Egli disse: Ecco io ti rivelo ciò che avverrà al termine dell’ira, perché la visione riguarda il tempo della fine (Dn 8, 15-19).
Mentre io stavo ancora parlando pregavo e confessavo il mio peccato e quello del mio popolo Israele e presentavo la supplica al Signore Dio mio per il monte santo del mio Dio, mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l’ora dell’offerta della sera.
Egli mi rivolse questo discorso: Daniele, sono venuto per istruirti e farti comprendere. Fin dall’inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono venuto per annunziartela, poiché tu sei un uomo prediletto. Ora sta attento alla parola e comprendi la visione: Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all’empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l’iniquità, portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi (Dn 9, 20-25).

Gabriele lascia anche intravedere un tempo di immense benedizioni spirituali con la venuta del Messia: Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile ad un figlio di un uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui, che gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo serviranno; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto (Dn 7, 13-14). 
Qui si parla chiaramente del Messia promesso al popolo d’Israele. Per questo Gabriele è chiaramente, già dall’Antico Testamento, l’ambasciatore di Dio per i grandi avvenimenti del popolo di Dio. E ciò si manifesta con totale chiarezza nel Nuovo Testamento quando viene annunciata la nascita di Giovanni il Battista e di Gesù.

Dice Gabriele a Zaccaria: Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo (Lc 1, 19-20).

Ma soprattutto egli annuncia a Maria la grande notizia della nascita del Salvatore: Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te (Lc 1, 26-28). Maria si spaventa alla vista dell’angelo, che le ha chiarito fin dal principio che veniva da parte di Dio. E Dio, per mezzo di Gabriele, le dice le belle parole dell’Ave Maria: Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te. Parole divine ed evangeliche, la cui ripetizione nell’Ave Maria non può essere se non fonte di immense benedizioni per i credenti.
Ed egli continua dicendo: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato figlio dell’Altissimo; il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre nella casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine (Lc 1, 30-33).

Poi l’angelo le spiega il concepimento miracoloso di Gesù: Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato figlio di Dio. Vedi: Anche Elisabetta tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio. Allora Maria disse: eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto. E l’angelo partì da lei (Lc 1, 35-38).

C’è un particolare significativo, che è bene annotare su san Gabriele, l’ambasciatore di Dio. Gabriele saluta Maria con il Dio ti salvi, in greco rallegrati, che era il saluto normale tra i greci. Ma il saluto di Dio va al di là del mero saluto umano, perché il saluto divino rimane impresso nella sua anima, che è immacolata e le dice piena di grazia. 
Questo è il maggiore elogio che un essere umano abbia mai ricevuto da Dio e a nessuno, al di fuori di lei, è stato rivolto. Piena di grazia, vale a dire, piena di Dio, totalmente colma, senza la minima traccia di peccato. Per questo anche noi le diciamo per lodarla: Santissima, purissima, immacolata.
Maria, nella sua umiltà, non comprende come Dio l’abbia scelta e non può capire come questo progetto potrà realizzarsi, dal momento che ha fatto voto di verginità, ma l’angelo le chiarisce che il figlio che nascerà sarà concepito per opera dello Spirito Santo.

In questa ambasciata, Gabriele si presenta dinanzi all’umanità come il grande comunicatore, il grande messaggero, come se fosse il corriere di Dio. Perciò papa Paolo VI lo nominò patrono delle poste, dei postini, degli impiegati delle poste e dei filatelici, attraverso la lettera apostolica Quondoquidem del 9 dicembre 1972.

Papa Pio XII lo proclamò patrono delle telecomunicazioni e dei comunicatori col breve apostolico del 12 gennaio 1951, in cui si dice:
Dinanzi alla sollecitudine di molti personaggi che lavorano nel mondo delle telecomunicazioni e che hanno chie­sto che venga concesso loro san Gabriele arcangelo come ce­leste patrono, abbiamo deciso di accogliere favorevolmente questa richiesta che risponde anche ai nostri desideri. Perciò, con il nostro potere apostolico, costituiamo per sempre e di­chiariamo san Gabriele arcangelo patrono celeste davanti a Dio delle telecomunicazioni, dei loro specialisti e di tutti gli impiegati, concedendo a san Gabriele tutti gli onori e privilegi che corrispondono normalmente ai patroni principali.

Poiché san Gabriele è ambasciatore di Dio, è anche patrono degli ambasciatori e dei diplomatici; così pure l’hanno per patrono gli annunciatori radiofonici e tutti gli impiegati, i lavoratori e gli operatori della radio e della televisione, nonché gli operatori telefonici e i messaggeri. Attualmente molti lo considerano patrono dei cibernauti e di Internet.
In una parola tutto ciò che faccia riferimento alla comunicazione di notizie attraverso i mezzi conosciuti e quelli che si inventeranno in futuro, è sotto la sua protezione.

Santa Matilde racconta: Un giorno, vidi l’arcangelo Gabriele andare davanti alla Vergine Maria con un cetro d’oro che portava scritto in lettere d’oro le parole: Dio ti salvi, piena di grazia, il Signore è con te(5).

La beata Rosa Gattorno di Gesù su san Gabriele scrive: Il 24 gennaio 1889 di notte, stanca per aver lavorato molto al tavolo, faccio uno sforzo per raccogliere le idee e trovare il punto di meditazione. Mi dispiacevo, perché non trovavo que­­­ll’unione che desideravo nella preghiera. E mi apparve un bellissimo angelo che pregava vicino a me. Una voce interiore mi disse: Prega per te. Egli fa ciò che tu non puoi fare; ti supplisce. L’angelo Gabriele fa le tue veci. Rimasi molto contenta dentro di me come se avessi gustato ciò che nell’unione potevo sperimentare(6).

Alla stigmatizzata italiana Teresa Musco (1943-1976), il 13 gennaio 1955, mentre si trovava ricoverata in ospedale dopo un’operazione chirurgica, si presentò una bambina bella e bionda con ali d’oro, che con voce soave le disse: Offri tutto per i peccatori senza lamentarti. Io sono l’arcangelo Gabriele e sono sempre al tuo fianco. Non preoccuparti per nulla(7).

Al mistico padre Lamy, Dio aveva donato la grazia di vedere il suo angelo custode e, come protettore speciale, l’arcangelo Gabriele. Il 18 maggio del 1912 stava facendo le pulizie in chiesa quando gli si presentò san Gabriele e gli disse: Attento, stai per pregare davanti alla Vergine Maria. E gli apparve Maria circondata da una sessantina di angeli perlomeno(8).
Lo stesso padre ci racconta: Il 15 marzo 1918 vidi che le pia­strelle della Chiesa erano molto sporche e mi misi a pulirle, ma sentì parlare il santo arcangelo Gabriele e il mio angelo che mi dicevano “è inutile”. A volte quando vogliono dirmi qualcosa, parlano tra di loro e mi lasciano sentire quello che dicono. 
Poche ore dopo avvenne l’esplosione nella cappella. Quel giorno, per ispirazione degli angeli, non mi ero fermato a pregare come facevo normalmente... nell’aria si erano diffusi dei gas tossici che fecero peggiorare il mio occhio destro. Ma all’interno della disgrazia avvenne un miracolo eucaristico sorprendente. La pisside con le ostie consacrate restò sul corporale fuori dal tabernacolo, nell’aria, sopra il corporale che pure era sospeso per aria. Il canonico di Rochetaillade (arciprete di Saint-Denis), dopo aver constatato il miracolo, portò la pisside al tabernacolo maggiore. Io vidi il corporale con la pisside nell’aria(9).
Il mio angelo custode ha la testa rotonda ed è bellissimo con i suoi capelli neri e ondulati. L’arcangelo Gabriele ha i capelli corti e ondulati. Egli ha la testa più grande di quella degli altri angeli. Per questo io riconosco un angelo di categoria superiore... durante la guerra, visitavo i feriti alla stazione e vedevo il santo arcangelo e il mio angelo che li benedicevano(10).
A volte alla stazione dei treni c’erano seicento o settecento feriti. Il santo arcangelo e il mio angelo erano con me. Quando c’era l’arcangelo io vedevo chiaramente, vedevo le coscienze. Davo l’assoluzione con la convinzione di avere il 99% di sicurezza che veniva ricevuta con successo...

La Santa Vergine aveva detto all’arcangelo Gabriele: Prenditi cura di lui. Un giorno era uscito dalla cappella di No­stra Signora del Bosco, al tramonto. Camminavo piegato in avanti per non ricevere negli occhi gli ultimi raggi di sole. Non vedevo quasi niente, perché sono mezzo cieco. All’improvviso compare un ciclista davanti a me. Mi avrebbe sicuramente investito, ma l’arcangelo Gabriele prese la sua bicicletta per le due ruote e sollevandola la spostò delicatamente da una parte. L’arcangelo aveva sollevato la bicicletta con l’uomo sopra e l’aveva sistemata sull’erba, di fianco alla strada. L’uomo rimase a bocca aperta vedendo me e l’angelo. A me scappava tanto da ridere per lo stupore di quel giovane, ma mi trattenni per non offenderlo. E mi allontanai da lui e dall’altra persona che arrivava da dietro e che aveva visto tutto.
Il primo ciclista gridò al secondo: sono due, sono due! Io credo che si riferisse all’arcangelo e a me. L’altro non capiva. La Vergine mi aveva affidato all’arcangelo ed egli mi aveva protetto. Di questo fatto si parlò poi molto nei locali e tra gli abitanti della zona ma io facevo finta di niente.

Inoltre gli angeli mi protessero dalle api nell’estate del 1923. Siccome ci vedo molto male, essi mi difesero. Io entrai nella cappella, dopo aver passeggiato nel bosco che ospita diversi sciami. Avevo raccolto alcuni fiori vicini ad uno sciame senza rendermi conto che nei fiori c’erano le api. Quando entrai nella cappella, mi seguì un gran numero di esse e in quel momento udii queste parole: Non pungetelo, non pungetelo. La nostra Regina non sarebbe contenta. È bene che egli ritorni a casa sul suo asino; se tornasse da solo, dovremmo accompagnarlo in forma umana. Era la voce dell’arcangelo Gabriele che ormai conosco bene. Tutte le api si ritirarono senza farmi male ed io ringraziai i tre arcangeli(11).

Il conte Paul Biver, grande amico confidente del padre Lamy, ci racconta il seguente episodio:
Il 19 novembre 1924, mercoledì, alle 10 meno cinque di sera, il padre Lamy era molto affaticato. Lo accompagnai con due lampade alla sua stanza. Egli mi augurò buona notte ed io gli diedi una lampada accesa. Alle 10,15 mi coricai e spensi la luce. Dopo due o tre minuti, attraverso le due porte, sento una conversazione animata nella sua stanza. Vi prendono parte tre uomini, con voci differenti, che si distinguono molto bene nel silenzio della notte. Mi siedo sul mio letto. Il padre parla di tanto in tanto con un interlocutore, la cui voce è molto maschile e gradevole. Sento alcune sillabe, ma non capisco quello che dicono. Per discrezione non vado fino alla porta per ascoltare. Il terzo interlocutore ha la voce un po’ meno gradevole ma perfettamente normale. Io percepisco chiaramente la voce dei tre interlocutori, che parlano in francese.
Il giorno dopo di buon mattino mi ritrovo con il padre Lamy. Andando verso la chiesa, gli chiedo: Ieri sera lei parlava con qualcuno. Erano angeli? Egli mi sorrise e mi disse: Può darsi di sì, sono la consolazione della sera. Poi, durante il giorno, mi risponde chiaramente che le voci che avevo sentito erano di san Gabriele e del suo angelo custode(12).

E ci racconta lo stesso padre Lamy: L’arcangelo viene spesso ad accompagnarmi. Venne il 29 giugno [1925]. Ero da solo:  stavo pregando col breviario e mi parlò di cose celesti. Quando viene gli do dei messaggi per la Santissima Vergine. Lui non mi risponde, però mi sorride(13).
Se voi vedeste il rispetto degli angeli verso Dio e verso la Madonna! Li rispettereste un po’ di più. Con quanto rispetto parla l’arcangelo Gabriele alla Santissima Vergine! La chiama REGINA e si inchina. E lei gli risponde con un tono materno(14).

Il padre morì il 1° dicembre del 1931 di infarto, dopo aver affidato la sua anima alla Santissima Vergine e a san Gabriele arcangelo, i suoi celesti protettori(15).



LITANIE A SAN GABRIELE


San Gabriele arcangelo, prega per noi.

San Gabriele, che hai manifestato le visioni 
divine al profeta Daniele prega per noi.

San Gabriele, che sei apparso a Zaccaria 
per annunciargli la nascita e il ministero glorioso 
di suo figlio Giovanni il Battista prega per noi.

San Gabriele, che sei stato mandato da Dio 
alla Vergine Santissima per annunciarle 
la nascita del Salvatore prega per noi.

San Gabriele, che hai portato sulla terra 
il nome di Gesù prega per noi.

San Gabriele, che offri le nostre preghiere 
all’Altissimo prega per noi.

San Gabriele, protettore speciale 
delle anime caste prega per noi.

San Gabriele, guardiano potente 
della beata vergine Maria prega per noi.

San Gabriele, pieno di forza di Dio prega per noi.

San Gabriele, messaggero di Dio prega per noi.

San Gabriele, difensore della fede cristiana prega per noi.

San Gabriele, adoratore perfetto 
del Verbo divino prega per noi.

San Gabriele, protettore del bambino 
e di sua madre prega per noi.

San Gabriele, angelo 
della verginità consacrata prega per noi.

San Gabriele, protettore delle comunicazioni 
e dell’unità dei credenti prega per noi.

San Gabriele, angelo dell’umiltà prega per noi.


San Gabriele, prega per noi. 
Adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

Preghiamo: O Dio, che hai scelto tra tutti gli angeli l’arcangelo Gabriele per annunciare il mistero dell’Incarnazione di tuo figlio Gesù, concedici, ti chiediamo, di poter godere qui sulla terra della sua potente intercessione. Per Gesù Cristo Nostro Signore. Amen.

P. ángel Peña

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