sabato 19 gennaio 2019

I Dieci Comandamenti



Alla luce delle Rivelazioni a Maria Valtorta


Il secondo comandamento: “Non nominare il nome di Dio invano”. 


«Possedete la favella, ma la usate per bestemmiare o per mentire.» 


4 luglio 1943, sera25.  

Sentendomi nello stato attuale, ho avuto la tentazione di 
addolcire un poco le mortificazioni abituali e che ho ripreso con 
 rigore da qualche mese, perché ho sentito che Gesù le desiderava. 
Ma il mio Gesù mi risponde: 
«No. Persevera. Il mondo è coperto da un mare di colpe e ci 
vogliono oceani di penitenza per lavarle. Foste in molti ad espiare, 
potrei dire: rallenta. Ma siete troppo pochi e la necessità è tanta. 
Per quello che potete fare, poco sarebbe riparato. C’è una enorme 
sproporzione fra il peccato e l’espiazione. Ma Io non guardo a 
quanto potete fare; guardo e giudico che fate tutto quello che 
potete. Tutto. Voglio il tutto per riparare l’infinito. Il tutto dei 
miei imitatori: amanti e vittime, per riparare l’infinito dei 
peccatori. 
Persevera. Non morrai per questo. Ma anzi la Pace e la Luce 
entreranno sempre più in te. Ricorda inoltre che quando hai, per 
prudenza umana, rallentato la penitenza, si è insinuata la 
tentazione e ti ha piegata. Allora l’ho permesso. Ora no. E ne puoi 
capire le ragioni. 
Aiutami a vincere Satana nei cuori. Certi demoni si vincono con 
la preghiera  e la sofferenza, ricòrdalo. Pietà, ti chiedo pietà per i 
peccatori e per Me.  
Sono i tuoi fratelli e non mi sanno amare. La tua penitenza 
deve accendere il fuoco nei cuori spenti. Sono il tuo Fratello e sono 
flagellato dai peccatori. Se mi vedessi umanamente flagellato, tu, 
che non puoi vedere frustare un animale, non ti lanceresti a difesa 
del tuo Gesù? 
Ricorda: ogni peccato, ogni bestemmia, ogni maledizione a Dio, 
ogni perdita di fede, ogni tradimento è per Me un colpo di 
flagello. Doppiamente doloroso perché Io, ora, non sono più il Gesù 
sconosciuto di venti secoli fa, ma sono il Gesù conosciuto. Il mondo sa 
quello che fa, ora, e mi colpisce lo stesso. 
Ricorda: non ti appartieni più. Sei la vittima.  
Dunque, per amore e per esser fedele al tuo ministero, non 
rallentare. Ogni penitenza è una ferita di meno al tuo Dio, la prendi tu 
per Me. Ogni penitenza è una luce che si accende in un cuore.  
Ti leverò Io di mano la penitenza quando giudicherò che basta 
il soffrire e ti metterò in mano la palma. Io solo. Sono il tuo 
Signore. 
Pensa quante volte fui stanco di soffrire eppure soffrii, per te... 
perché ti amavo...» 
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Riflessioni di Giovanna Busolini  

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