Alla luce delle Rivelazioni a Maria Valtorta
Il secondo comandamento: “Non nominare il nome di Dio invano”.
«Possedete la favella, ma la usate per bestemmiare o per mentire.»
4 luglio 1943, sera25.
Sentendomi nello stato attuale, ho avuto la tentazione di
addolcire un poco le mortificazioni abituali e che ho ripreso con
rigore da qualche mese, perché ho sentito che Gesù le desiderava.
Ma il mio Gesù mi risponde:
«No. Persevera. Il mondo è coperto da un mare di colpe e ci
vogliono oceani di penitenza per lavarle. Foste in molti ad espiare,
potrei dire: rallenta. Ma siete troppo pochi e la necessità è tanta.
Per quello che potete fare, poco sarebbe riparato. C’è una enorme
sproporzione fra il peccato e l’espiazione. Ma Io non guardo a
quanto potete fare; guardo e giudico che fate tutto quello che
potete. Tutto. Voglio il tutto per riparare l’infinito. Il tutto dei
miei imitatori: amanti e vittime, per riparare l’infinito dei
peccatori.
Persevera. Non morrai per questo. Ma anzi la Pace e la Luce
entreranno sempre più in te. Ricorda inoltre che quando hai, per
prudenza umana, rallentato la penitenza, si è insinuata la
tentazione e ti ha piegata. Allora l’ho permesso. Ora no. E ne puoi
capire le ragioni.
Aiutami a vincere Satana nei cuori. Certi demoni si vincono con
la preghiera e la sofferenza, ricòrdalo. Pietà, ti chiedo pietà per i
peccatori e per Me.
Sono i tuoi fratelli e non mi sanno amare. La tua penitenza
deve accendere il fuoco nei cuori spenti. Sono il tuo Fratello e sono
flagellato dai peccatori. Se mi vedessi umanamente flagellato, tu,
che non puoi vedere frustare un animale, non ti lanceresti a difesa
del tuo Gesù?
Ricorda: ogni peccato, ogni bestemmia, ogni maledizione a Dio,
ogni perdita di fede, ogni tradimento è per Me un colpo di
flagello. Doppiamente doloroso perché Io, ora, non sono più il Gesù
sconosciuto di venti secoli fa, ma sono il Gesù conosciuto. Il mondo sa
quello che fa, ora, e mi colpisce lo stesso.
Ricorda: non ti appartieni più. Sei la vittima.
Dunque, per amore e per esser fedele al tuo ministero, non
rallentare. Ogni penitenza è una ferita di meno al tuo Dio, la prendi tu
per Me. Ogni penitenza è una luce che si accende in un cuore.
Ti leverò Io di mano la penitenza quando giudicherò che basta
il soffrire e ti metterò in mano la palma. Io solo. Sono il tuo
Signore.
Pensa quante volte fui stanco di soffrire eppure soffrii, per te...
perché ti amavo...»
>>>
Riflessioni di Giovanna Busolini
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