lunedì 21 gennaio 2019

Vita interna di Gesù Cristo



rivelata alla serva di Dio Maria Cecilia Baij


Del ritorno di Gesù a Bethania e di ciò che operò nel suo interno, sino a che celebrò l’ultima Pasqua con i suoi discepoli.


A BETHANIA TRATTENIMENTI 

Essendo arrivati in Bethania molto stanchi, affaticati e bisognosi di qualche ristoro, ci fu subito preparato dalla sollecita carità di Marta, nostra albergatrice. Dopo essermi trattenuto alquanto con la diletta Madre e con la fervente Maddalena, dando esse qualche sfogo all’amore che mi portavano, prendemmo un po di refezione, secondo la necessità, facendo i soliti atti che altre volte ho detto. Dopo aver reso le grazie al divin Padre, feci a tutti un breve sermone, dopo il quale, ritiratisi i miei apostoli, per prendere riposo, mai ritirai anch’io con la diletta Madre, trattenendomi in sacri colloqui. E perché si avvicinava il fine della mia vita temporale, non volli lasciare di consolarla con la mia presenza, e di trattenermi a parlarle dei misteri racchiusi nella mia vita, passione e morte, dei quali era bene informata, permettendole di dare qualche sfogo all’amore ed al dolore che provava. Dopo essermi trattenuto con la diletta Madre, venne anche l’amante Maddalena, per udire le mise parole e trattenersi ai miei piedi, come era solita. Allora le manifestai, che si avvicinava il tempo della mia morte, e che gli Scribi e i Farisei avrebbero sfogato contro di me il loro insaziabile furore. Ferita nel cuore la Maddalena nel sentire le mie parole,  versò  copiose  lacrime.  Fu  da  me  e  dalla  diletta  Madre  confortata.  Sentiva  gran compassione verso la medesima, tanto più che vedevo, quanta pena avrebbe sofferto nel tempo della mia acerbissima passione. E perciò pregai il divin Padre di confortarla, onde il dolore non l’avesse privata della vita, come difatti sarebbe seguito, se il divin Padre non l’avesse confortata con la sua divina grazia: mi amava molto, perciò grande fu il suo dolore per i patimenti da me sofferti.

MARIA PARLA CON GLI APOSTOLI 

Avvicinandosi pertanto il giorno, mi ritirai ad orare al Padre, e la mia diletta Madre restò quivi per  trattenersi  con  i  miei  apostoli,  i  quali,  già  destati,  bramavano  di  parlarle.  Difatti  si presentarono a lei, che li ammonì a star bene attenti a tutti gli insegnamenti che avevo dato loro, ed a riconoscere la grazia grande che aveva fatto loro il divin Padre, con lo sceglierli miei intimi familiari ed apostoli, affinché portassero la vera fede per tutto il mondo. Raccomandò loro molto la fedeltà e l’amore verso di me, loro Signore e Maestro. E dopo vari documenti, domandò di vederli ad uno ad uno, perché voleva ammonire il perfida Giuda, senza che gli altri prendessero sospetto. Parlò a tutti, e tutti ammonì a star forti nella fede e nell’amore verso di me. Disse a Pietro di essere vigilante, perché nel tempo della tribolazione mi avrebbe negato. 

Egli fidandosi troppo di sé, le rispose: « Non sarà mai, o Signora, che lo neghi il mio Maestro, troppo grande è il suo merito e l’amore che io gli porto! Non consentirò mai, anzi, son pronto a morire con lui! ». A questa risposta la diletta Madre lo ammonì di nuovo ad essere vigilante e bene attento, perché sarebbe caduto nell’infedeltà. Egli soggiunse: « Non sarà mai questo! », fidandosi del sentimento che allora aveva. Arrivata poi a parlare con Giuda, intese la diletta Madre passarsi il cuore dal dolore, mirandolo come figlio di perdizione. Gli parlò con molta compassione  dell’anima  sua,  che  già  vedeva  perduta,  e  l’avvertì  del  fallo  che  avrebbe commesso, dicendogli: Giuda, tu tradirai il mio unico ed amato Figlio e tuo Maestro. E come avrai  cuore  di  tradire  il  tuo  Signore,  dal  quale  tante  grazie  hai ricevuto?  Tu  hai veduto l’innocenza e la santità della sua vita! Hai udito la sua divina dottrina, hai visto i miracoli, i prodigi operati! E come potrai tu, separarti dal tuo Capo, e da apostolo amato, divenir discepolo traditore? Come non avrai compassione almeno dell’anima tua?. Questo ed altro disse la diletta Madre al discepolo traditore, il quale  protestò, che  mai sarebbe caduto in tale  eccesso, giurando fedeltà, e dicendo che non doveva dare a lui tali avvertimenti, perché lo conosceva e sapeva che non era capace di cadere in sì fatto errore. Tanto maggior dolore sentiva la diletta Madre, in quanto vedeva, che le sue varie ammonizioni non sarebbero state apprezzate: col fidarsi troppo di sé, Pietro sarebbe caduto nell’infedeltà, e Giuda nel tradimento. Allora pregò per essi il divin Padre, acciò li illuminasse. Vide che il primo sarebbe risorto dalla sua caduta, ma che Giuda sarebbe perito miseramente, onde ne intese sommo dolore, in modo che se non fosse stata confortata dal Padre, il dolore che ebbe del tradimento e della perdita di Giuda, sarebbe stato capace di darle la morte: perché capiva la gravità del male in cui sarebbe caduto l’apostolo traditore. Mentre io stavo orando al Padre, vedevo tutto ciò che passava fra la mia diletta Madre ed i miei apostoli, e non lasciai di pregarlo, affinché avesse dato conforto alla Madre, e lume agli apostoli, onde si fossero approfittati delle sue materne ammonizioni ed avvertimenti. E vidi, che il Padre mio, anche ad istanza della diletta Madre, avrebbe compartito molti lumi e grazie ai miei apostoli, quantunque essi se ne sarebbero poco approfittati. Vidi allora le molte grazie che il Padre avrebbe compartito a tutti i miei fratelli, per l’intercessione di questa gran Madre, e ne resi a Lui grazie per parte di tutti. Intesi molta consolazione per quelli che se ne sarebbero approfittati, e dell’amarezza nel vedere che molti se ne sarebbero abusati.

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