sabato 19 gennaio 2019

GESU’ OSTIA




All’incredulo perché sia meno scettico, e al sacerdote perché sia meno tiepido.


LA «PRESENZA» NELLA STORIA

Gesù Cristo: il Signore della storia

Grazia, Sacramenti, Eucaristia: sono parole che evocano il periodo della nostra infanzia, quando si studiava il catechismo. A sentirle ancora, da adulti, ci sembrano sbiadite dal tempo. Pare che abbiano perso consistenza, nell'abitudinarietà di una fede fatta più di formalismo che di sostanza.
In un mondo in cui tutto cambia così velocemente, abbiamo però bisogno di certezze, di verità immutabili, quelle che la nostra mente discerne da parole che ce le rendono presenti.
Grazia, Sacramenti, Eucaristia: parole di sempre, che non si disperdono nell'aria come suoni vani, ma che accompagnano il movimento dell'esistenza. Queste tre parole contengono il progetto d'amore di Dio per l'umanità.
Non c'è niente di più nuovo, di più alto e di più grande che la certezza di essere amati oltre la misura della nostra attesa, perché niente e nessuno è superiore a Gesù Cristo: irradiazione d'amore del Creatore tra le sue creature. "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (Gv 3,16).
Ciascuno di noi è destinatario di questo amore redentivo; ecco perché San Paolo scrive del Figlio di Dio: "mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Gal 2,20).
Grazia, Sacramenti, Eucaristia nascondono, allora, una Presenza viva e creatrice di storia (storia dell'umanità e storia personale).
Senza Cristo, infatti, non ci sarebbe più storia, perché con la morte senza la risurrezione, non ci sarebbe più vita.
È la presenza del Risorto, infatti, che lega le generazioni passate, presenti e future, accomunandole tutte nel loro destino di gloria.
Con la Grazia, il Signore della storia INTERVIENE nella nostra storia, che è una storia di morte.
Con i Sacramenti, il Signore della storia SEGNA il corso della nostra storia, che diventa una storia di salvezza.
Con l'Eucaristia, il Signore della storia COMUNICA la sua storia, che riserva una storia di eternità.
La parola 'grazia' si può identificare con l'espressione 'vita in Cristo'; e i Sacramenti ne sono i portatori.
Nelle nostre umane vicende, i simboli hanno una grande importanza. Una statua, un oggetto, una data ... sono un mezzo per risvegliare, mentalmente ed affettivamente, un avvenimento che la polvere del tempo ha sepolto.
Questi segni però, con i loro limiti, sono come un corpo senz'anima: possono ricordarci un fatto, una persona, un gesto, ma non potranno mai restituirceli. Ce ne rendiamo conto quando stringiamo tra le mani la fotografia di una persona cara, non più in vita. Nella nostra mente affiorano tanti ricordi, e il nostro cuore rimane attanagliato dalla gioia di averla avuta accanto e dal dolore di averla perduta per sempre. Vano sarebbe ogni sforzo di ricevere un sorriso, un abbraccio, una parola ... e poterli contraccambiare.
I Sacramenti, in quanto segni soprannaturali, non obbediscono alle leggi naturali. La singolarità e la straordinarietà degli eventi accaduti duemila anni fa, con i Sacramenti non vengono né ripetuti, né moltiplicati, né completati.
Per mezzo di queste vie misteriose, che sono una manifestazione visibile della Grazia, in vario modo Cristo è presente e operante nella sua Chiesa. Egli si fa 'contemporaneo' all'uomo di ogni tempo e di ogni luogo, non perché l'uomo ha la capacità di essere presente a Cristo, ma perché è Cristo che ha la potenza di essere presente all'uomo.
Anche in questo senso, Cristo è Signore della storia: non solo perché la trasforma e la rinnova, come si è visto prima, ma anche perché in essa Egli si muove per essere accanto all'uomo di ieri, di oggi, di domani, sino alla fine della storia.
I Sacramenti, tutt'e sette, consentono di avere quest'incontro con Gesù Cristo. Ma qual è il Sacramento che, più di ogni altro, ci mette in contatto con la sua persona? Ci porta ai piedi del Crocifisso e del Risorto?
La risposta la troviamo nell'affermazione di Sant'Ignazio d'Antiochia: «L'Eucaristia è la carne del Salvatore nostro Gesù Cristo, quella stessa che fu immolata sulla Croce per noi e che il Padre ha fatto risorgere».
L'Eucaristia è il Sacramento dei Sacramenti, perché non solo ci dona la Grazia che gli è propria (cibo spirituale, seme di risurrezione, segno di unità con Dio e con la Chiesa, mezzo di purificazione e prevenzione dei peccati), ma ci dona l'Autore stesso della Grazia, Gesù Cristo: capo della nuova umanità e principio di una nuova creazione.
Per questo motivo, come stabilisce il Concilio di Trento, «L'Eucaristia è la fonte, mentre gli altri Sacramenti sono i rivoli della Grazia».
Per rigenerarsi in questa fonte, agli uomini non rimane che lasciarsi incorporare dalla suprema iniziativa di Gesù Cristo: col mistero eucaristico, infatti, continua ad essere la viva manifestazione storica dell'amore di Dio per noi.

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