lunedì 21 gennaio 2019

L’ABORTO “ABOMINEVOLE DELITTO”



Una ferita sempre aperta

Una signora entra in un magazzino di tessuti. Trova una buona rivenditrice con cui stringe subito amicizia; entra in confidenza e viene a sapere che è una madre con una ferita sempre aperta nel cuore: in un momento di follia, per essere più libera aveva ceduto alla tentazione di ammazzare il frutto del proprio concepimento. Ora il rimorso è tanto grande che non ha più pace nell'anima e piange con lacrime cocenti mentre si confida all'amica. Ma come rimarginare quella ferita?
E’ la storia tragica della ragazza-madre, che spesso è spinta all'aborto o dal fidanzato, che minaccia di abbandonarla se non si libera di quell'intruso o dai genitori, che ipocritamente vogliono salvare la faccia della loro inesistente onestà, facendo uccidere un innocente.
Nascondere un peccato con un delitto! E' mostruoso. Così come è mostruoso gridare subito allo scandalo per una ragazza-madre. "Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra", ci ripete Gesù (Gv. 8,7).
Oggi come oggi, una ragazza-madre che mette al mondo un figlio e una ragazza coraggiosa, e per questo suo rispetto della vita innocente merita di essere aiutata e assistita sia dai parenti sia dallo Stato (magari con la creazione di apposite case o istituti per esse).
E' vero che spesso, empiamente, ci si irrita per la "stupidità" della ragazza, che non ha scelto la "via più comoda" dell'uccisione del bimbo nel grembo. Ma chi ha questa mentalità assassina che va contro la legge santa di Dio, sappia che Gesù ha detto anche queste terribili parole: "Conducete qui i miei nemici, quelli che non volevano che io regnassi sopra di loro, e sgozzateli in mia presenza" (Lc. 19,27).

Frà Rosario M. Daniello 

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