domenica 20 gennaio 2019

Fior di parabole tratte dall’Opera di Maria Valtorta


 Rispondendo ad un atto di amore di Giovanni 

«… Amarmi per solo amore sarà proprietà di pochi: dei Giovanni… Guarda una spiga rinata. È forse 
un seme caduto alla mietitura. Ha saputo nascere, resistere al sole, alla siccità, alzarsi, incespire, far 
spiga… Senti, è già formata. Non c’è che lei, viva, in questi campi spogliati. Fra poco i chicchi maturi cadranno al suolo rompendo la veste glabra che li tiene serrati allo stelo, e saranno carità per gli uccellini, oppure, dando il cento per uno, rinasceranno ancora e, prima che l’inverno riporti l’aratro alle zolle, saranno di nuovo maturi, e sfameranno molti uccelli già stretti dalla fame delle più tristi stagioni… Vedi, Giovanni mio, quanto può fare un seme coraggioso? Così saranno i pochi che mi ameranno per amore. Uno solo servirà alla fame di tanti. Uno solo farà bella la zona dove è, prima era, il brutto del nulla. Uno solo farà vita dove era morte e a lui verranno gli affamati. Mangeranno 
un chicco del suo amore operoso e poi, egoisti e svagati, voleranno via. Ma anche a loro insaputa 
quel chicco deporrà germi vitali nel loro sangue, nel loro spirito… e torneranno… E oggi, e domani, 
e domani ancora, come diceva Isacco, verrà aumentata la cognizione dell’Amore nei cuori. Lo stelo, 
spogliato, non sarà più nulla. Un arso filo di paglia. Ma dal suo sacrificio quanto bene! E sul suo 
sacrificio quanto premio!». 


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