mercoledì 19 novembre 2025

Il millennio vedrà sancita la Volontà di Dio e naturalizzata l'umiltà


La ricchezza dell’identità umana in Cristo Gesù è segno della gloria sperata, è potenza reale che suscita l’ardire e promuove sante decisioni.

Nel Cuore Immacolato di Maria SS. ogni creatura ha la sua culla, la sede della sapienza alla quale attingere per operare e santificare con umiltà la propria vita.

L’umile gesto del segno di croce è già scudo e forza per la difesa dal male.

I meriti di Gesù Cristo sono l’arma infallibile che vince l’ostacolo primario della cecità umana. Non saranno perciò le parole umane a sollevare dall’oppressione e dall’indifferenza il popolo di Dio, ma il silenzio dell’umiltà operante alla testimonianza della Parola di Dio.

La realtà divina nei cuori suscita lo stile di comportamento, coinvolge nel doveroso combattere il male non la creatura, che nel male distrugge la sua identità umano-divina.

La concezione della vita, secondo la Volontà Divina, concede a Dio il passo sicuro incontro alla luce.

Il millennio conclamerà la realtà della luce in ogni sua possibile manifestazione, per il corretto adempiere da parte dell’uomo all’ordine voluto da Dio per ogni cosa che nasce dall’umiltà.

L’umiltà, dunque, è la segreta forza che ogni uomo deve ambire e mettere in pratica.

Il genere umano si stupirà nel riconoscere a quale forza sovrana l’umiltà avrà condotto in potenza, sapienza e grazia. Pacifichino gli animi coloro che con agguerrite intenzioni si credono i Don Chisciotte di ogni situazione. La potenza è e sarà secondo la retta intenzione con cui l’uomo affronterà le situazioni avendo Dio nel cuore. L’ambizione e la sconsiderata opinione di sé esalta i cuori stolti, non conformi alla quieta esaltazione solo di Dio che alberga nei cuori umili.

L’apertura dei cieli porrà in evidenza la vera potenza divina, per la genuflessione di ogni insipienza umana. Molti saranno i soppressori di se stessi in quanto verrà riconosciuta l’indegnità con la quale hanno accolto il dono della vita e quanto è stata micidiale la carica di egoismo che per causa loro avrà attirato i castighi. La soggezione di fronte alla grandezza di Dio è doverosa, pur nella familiarità che concede di chiamarlo Padre.

Il ricorso al compromesso non varrà più, perché passato sarà il tempo del peccato. La ricerca del perché non sarà più, perché ogni cuore capirà finalmente la gravità e la responsabilità del male commesso con leggerezza, quasi si potesse scommettere il valore della vita eterna.

Nel gregge, sovrano per umiltà e amore, ecco apparire il vero, unico Pastore. La gioia arride agli animi perché è amore, tempo di conversione, di misericordia e di utile, umile riconoscimento del vero Amore!

31/1/1992

Scritti di Anna Maria Ossi


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