PRIMA PARTE.
Riassunto della Vita della Sorella della Natività,
e delle circostanze riguardanti le sue Rivelazioni.
Prima di decidere di vivere da sola, Jeanne le Royer volle fare la ritirata spirituale che era annunciata nel faubourg Roger della città di Fougères. Il suo intento, recandosi lì, era di trovare mezzi di santificazione e di consultare Dio riguardo alla scelta che doveva fare per conoscere e seguire la sua volontà. Il signor Débrégel era allora il direttore di questa casa di ritiri spirituali; vero operaio evangelico, si era fatto conoscere tanto per la sua scienza nella guida delle anime privilegiate, quanto per il suo zelo per la conversione spesso eclatante dei peccatori più induriti; era l'Anania che il cielo gli destinava; fu anche a lui che si rivolse per apprendere cosa dovesse fare. Gli rivelò il fondo della sua coscienza per mostrargli ciò che vi accadeva e gli rese conto delle sue vie straordinarie che avevano già tanto stupito altri e che, nonostante le sue precauzioni, erano abbastanza trapelate da allarmare la sua umiltà. Dopo averla esaminata più volte, quest'uomo di Dio approvò le sue vie e i suoi progetti, ma la dispensò dalla parte delle sue risoluzioni che giungevano fino ad austerità che avrebbero potuto nuocere alla salute del suo corpo.
A due passi dalla casa di riposo c'era una comunità di Clariste, mitigata da papa Urbano V, e per questo motivo chiamata il Convento degli Urbanisti di Fougères, dove si stabilirono nel 1635. La regola era sempre stata ben osservata, e le religiose erano allora numerose e ferventi. Il signor Débrégel ritenne di dover proporre la sua penitente a quelle buone anime, di cui dirigeva una parte, per essere accolta da loro in qualità di serva delle pensionanti. Era il primo anno in cui era stato loro permesso di averne, cioè nel 1752. Dopo aver ottenuto il loro consenso, la presentò personalmente dicendo loro: «Benediciamo Dio, Signore, che dà ancora al mondo anime straordinarie e che vuole guidarle lui stesso per mezzo del suo divino spirito.» La continuazione mostrerà se l'abile direttore si fosse sbagliato.
Dopo aver servito sei settimane all'esterno, fu introdotta all'interno stesso, per aiutare le sorelle converse. Jeanne intravedeva l'effetto delle sue preghiere; non mancava più al suo felicità che vedersi irrevocabilmente unita da voti solenni a quelle che serviva: aveva sempre aspirato a questo prezioso vantaggio. Questo tempo fortunato per lei arrivò solo più di tre anni dopo: impiegò questi tre anni a prepararsi tramite il postulato, l'assunzione dell'abito e il noviziato. Durante tutto questo tempo, il demonio le suscitò molti ostacoli, ma con l'aiuto e per grazia di Dio, li superò tutti e non ne fu mai totalmente disorientata.
Ostacoli dalla parte della povertà. Le venivano chiesti trecento livre di dote, e lei ne aveva in tutto solo sei livre, senza speranza di averne mai di più, poiché tutto il suo patrimonio era servito a malapena a coprire le spese legali dopo la morte dei suoi genitori. Ostacoli dalla parte della gelosia, che non tardò a risentirsi della sua pietà solida e tenera, così come dell stima e dell’amicizia che riuscì a conquistare, per cominciare a perseguitarla. Ostacoli dalla parte delle sue stesse passioni, che il demonio risvegliò più che mai nel momento in cui si preparava a immolarle al suo Dio. Ostacoli soprattutto dalla parte di una paura eccessiva ispirata dallo spirito delle tenebre; la teneva in una continua paura; la portò persino alla demoralizzazione: le diceva che non avrebbe mai trovato la sua salvezza in una professione così austera; che non era affatto chiamata a questo. Non cessava di mostrarle l’inferno alla fine di una carriera che sarebbe stata per lei senza consolazione e senza frutto. Ci dirà in seguito fino a che punto Dio permise al demonio di mettere alla prova la sua costanza e in che modo, con quali cure, si affrettò sempre a sostenerla e a difenderla; ma questo riguarda la sua vita interiore.
Contro tanti nemici, Sorella Jeanne ripose quindi tutta la sua fiducia in Dio, in Gesù Cristo e in Maria; e sotto la protezione del Figlio e la potente protezione della Madre, sperò contro ogni speranza. Promise alla Santa Vergine di far dire una messa e di accendere un cero davanti alla sua immagine, se le avesse ottenuto di essere accolta in religione, e che il nome che avrebbe preso sarebbe stato quello di una delle feste stabilite dalla Chiesa in suo onore. Una speranza così ferma non è mai delusa. Gesù Cristo stesso si assunse il compito di dissipare le sue paure infernali, assicurandole la sua vocazione e facendole confermare ancora attraverso il suo confessore.

Nessun commento:
Posta un commento