IL SACERDOTE, L'UOMO DELLA PREGHIERA
«Maria, sua Madre, serbava tutte queste cose meditandole nel suo Cuore» (Le 2,51).
Queste parole indicano che il cuore e la mente di Maria erano sempre, abitualmente ed attualmente, immersi nella contemplazione dei misteri divini della salvezza.
La preghiera di Maria anticipava la linea insegnata da Gesù: «Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre senza stancarsi» (Lc 18,1).
E Gesù faceva sempre così, ma è anche quello che Gesù vuol continuare a fare per mezzo del Sacerdote, nel quale è presente.
Perciò il Sacerdote è, per definizione, Uomo del Sacro e Uomo della Preghiera.
1 primi Sacerdoti, gli Apostoli, quando si resero conto che le troppe attività, pur buone e sante, li assorbivano a tal punto da impedire che «parlassero con Dio e
parlassero di Dio» decisero di istituire i diaconi, motivando la loro scelta con questa affermazione: «Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della Parola di Dio» (At 6,4).
11 Sacerdote è l'uomo che parla con Dio, ascolta Dio che gli parla e, così caricato, parla di Dio.
È l'intuizione di san Domenico che dà ai suoi frati, come programma «contemplata aliis tradere», cioè trasmettere agli altri le cose contemplate.
Questo è possibile quando si ama.
Un esempio in senso opposto ce lo danno certi giovani. Essi sono stati per ore e ore nella discoteca, sacrificando volentieri anche il sonno.
È il loro mondo.
Quando escono dalla discoteca si sentono come pesci fuori dell'acqua. Che cosa fanno?
Eccoli con la cuffietta appiccicata all'orecchio e, camminando, lavorando, guidando la moto o l'auto, continuano a vivere nella dimensione della discoteca.
È il loro mondo guasto, vuoto, illusorio, inconsistente e rovinoso. Ecco quanto fa l'amore distorto e peccaminoso.
Qual è il mondo del Sacerdote? Mondo nel quale deve introdurre anche i fedeli perché vi rimangano?
«Conversatio nostra in caelis est», cioè la nostra patria è nei cieli, come ammonisce san Paolo parlando ai fedeli.
È il mondo reale, vero, eterno del soprannaturale, anche se invisibile.
«Le cose visibili sono di un momento. Le cose invisibili sono eterne», afferma lo stesso san Paolo. Questo è il mondo che realizza, completa, perfeziona e beatifica
già sulla terra il cristiano, ma particolarmente il Sacerdote, anche in quanto uomo.
Perché l'uomo è fatto sulla misura di Dio e fuori di Dio è sempre e inevitabilmente inquieto, instabile, insoddisfatto.
Per questo l'uomo va alla ricerca di qualche cosa che possa sostituire Dio... collezionando delusioni e amarezze e, per non pensarci, cerca di stordirsi.
È satana che si affanna senza riposo a convincere l'uomo perché cerchi fuori di Dio o contro Dio quello che solo Dio può dare...
Ultimo ritrovato del maligno per offrire all'uomo il «suo paradiso»: la droga.
La Chiesa sa che solo il contatto amoroso e assiduo con Dio può premunirci dall'incantesimo prepotente ciel maligno.
Perciò chiede ai Sacerdoti di impegnarsi, sotto pena di colpa grave, a pregare il Breviario.
II Sacerdote diventa voce orante della Chiesa, voce di Gesù presente in lui.
II Sacerdote che non prega il Breviario priva la Chiesa di innumerevoli grazie.
Capita, non so in quale frequenza, che qualche Sacerdote in vacanza, faccia andare «in vacanza» anche il Breviario. Se ne va in India, in Olanda, in Danimarca o che
so io... può mai far spazio al Breviario?
È un'esagerazione! Che cosa succede? Che talvolta «va pure in vacanza» il sacerdozio.
Perdonatemi, ma è un'esperienza amara, di cui sono testimone.
II Breviario è davvero un bagaglio ingombrante. Senza di esso si è più leggeri... anche sul piano morale.
Ma il Breviario è davvero breve, per poter realizzare l'esortazione di Gesù: «Bisogna pregare sempre senza stancarsi!».
Come farà il Sacerdote a vivere, come san Benedetto «ad superna semper intentus, qui numquam ab oratione cessabat», cioè era sempre immerso nella dimensione
del cielo e mai usciva fuori dall'atmosfera della preghiera?
C'è un mezzo semplice, popolare, alla portata di tutti, dotti e indotti, piccoli e grandi, anime consacrate e semplici fedeli di ogni età e condizione.
È la Corona del Rosario.
Questa preghiera non può venire che da Maria. La Mamma è la prima Maestra della preghiera. Non usa formule dotte e complicate, ma parole adatte ai piccolini e agli
anziani. È il linguaggio dell'amore.
La vediamo la Santa Corona del Rosario nelle mani della Madonna, sempre, a Lourdes come a Fatima.
La Santa Vergine ama unirsi alla nostra preghiera e desidera vivamente che anche noi ci uniamo alla sua preghiera.
Pensate a Bernardetta e ai fanciulli di Fatima: pregano il rosario con Maria e Maria prega con loro.
Con noi Maria glorifica la SS. Trinità. Con noi Maria prega il Padre col Padre Nostro.
E quando la salutiamo con 1'Ave, che cosa fa Maria?
Quello che ha fatto con l'Angelo Gabriele e quello che ha fatto con Elisabetta quando la salutavano: Maria si raccoglie nel suo nulla di creatura per elevare a Dio la lode e
la benedizione.
Dio guarda ancora una volta l'umiltà di Maria e ancora una volta la ricolma di doni e di grazie che Lei distribuisce ai suoi figli.
Sacerdote di Dio, stringi sempre tra le mani il Rosario.
Ho visto a Lourdes una malata sulla carrozzella. Accanto a lei vi era una bombola di ossigeno collegata con i tubicini alle sue narici. Guai a staccare quei tubicini! È questione
di vita o di morte per asfissia.
II Rosario è la «bombola di ossigeno» che tu porti sempre con te.
Ti fa contemplare con la mente e amare col cuore tutti i misteri della nostra salvezza.
Se consumi così la tua corona non correrai il rischio di essere tentato dal maligno a contemplare «altre bellezze» e a gustare «altri sapori».
Santa Bernardetta affermava:
L'umanità inconsciamente ha bisogno estremo di Sacerdoti. «I bambini invocano il pane e non vi è chi lo spezzi per sfamarli! La messe è molta, ma
gli operai sono pochi!». Perciò l'umanità, o Sacerdote, stende le mani verso di te!
Che cosa potrai dare a questa umanità, al di fuori di Dio?
Se diventi uomo di orazione presto sentirai il tuo cuore straripare d'amore per Dio e per il prossimo.
Anche se non hai doti organizzative, se sei povero di scienza umana, se gli acciacchi ti bloccano in tante attività... ti basta essere ricco di Dio perché uomo di
Preghiera e arricchirai anche gli altri.
Dirai con san Pietro al paralitico del tempio: «Non ho né oro, né argento. Ti do quello che ho! Ti dono Gesù!».
Attingerai dal tuo cuore stracolmo di Dio e sarai luce e salvezza del mondo.
Vuoi sapere dove arriva la tua preghiera? Sei Sacerdote!
Sei mediatore!
Non puoi dubitare che la tua preghiera sia la preghiera di Gesù in te.
Perciò essa arriva infallibilmente al Cuore del Padre, trasformandosi in pioggia benefica di grazie e di benedizioni.
Col Rosario puoi pregare dovunque.
Pensa un momento: le nostre strade e le nostre piazze sono inquinate al sommo grado di bestemmie, di scandali, di offese a Dio e agli uomini.
Occorre una bonifica ambientale.
Se tu sul tuo cammino semini tante Ave Maria, quei semi diventeranno frutti di bene. Con la preghiera tu puoi arrivare dove fisicamente non ti è consentito.
Si dice che gli scienziati abbiano inventato un raggio invisibile di morte. Esso parte da molto lontano e non teme ostacoli.
Tu con la preghiera emetti non un raggio ma una sorgente di raggi di vita che raggiungono i cuori induriti e sepolti nel peccato e li risuscita.
Tu talvolta ti senti impotente - e da solo lo sei - di fronte agli assalti di un nemico che per essere di natura angelica è più forte di te.
Ti senti impotente da solo a vincere le tentazioni personali e ad impedire la devastazione delle anime.
Gesù nella parabola della zizzania afferma: «Questo lo ha fatto il nemico!».
Ti sembra che le valanghe delle schiere nemiche ormai dilaghino nel mondo distruggendo e annientando ogni forma di vita non solo soprannaturale (vedi aborto... pulizia etnica...
barbarie).
Qui ci vuole un'arma segreta e vincente. C’é l'Ave Maria.
Perché?
Perché 1'Ave Maria ricorda a satana la sua condanna e la sua sconfitta.
Gli ricorda l'Immacolata: Piena di grazia... Gli ricorda che egli ha perduto il dominio delle anime: il Signore è con te.
Gli ricorda che è stata abolita l'antica condanna: sia maledetta la terra.
Gli ricorda la nuova Eva che è benedetta e con Lei è benedetto il frutto del suo Seno: Gesù è il suo Corpo Mistico.
«Tu dici Ave Maria... Santa Maria. Se la prece sul labbro non si arresta, egli atterrito se ne scappa via 1'Ave Maria gli stritola la testa».
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