giovedì 27 novembre 2025

Pericoli della libertà e delle cattive tendenze

 


L'ULTIMO DI TUTTI


l. L'opera della mia perfezione e la mia stessa salvezza si trovano in pericolo per la natura della libertà, fragile strumento con il quale costruirò una eternità felice o infelice.

Sento che la mia libertà è incerta e cambia di continuo. È turbata dal variare delle impressioni; si lascia condizionare profondamente dagli interessi che la coinvolgono.

Dare spazio ai suggerimenti positivi, fermarsi alle scelte buone: questa la sua regola d'oro. Se la libertà si fa imprudente nei suoi movimenti, se si attarda per debolezza a dare ascolto ai suggerimenti negativi, eccola trascinata al male. Dopo tutta una vita fedele, la libertà resta essenzialmente capace di fallire.

Con quale felicità, o Dio, ti riconsegno la mia libertà, la sottometto al tuo dominio e l'affido alla tua misericordia! Prendila, dirigila, sostienila e, all'occorrenza, riservale i tuoi inesauribili perdoni. Parlarti così, o Dio, non è già un cominciare ad essere umile?

2. Fra i funesti influssi che spingono la libertà al male, le cattive inclinazioni hanno il primo posto. Sono connesse con la mia struttura personale: una semplice mancanza di equilibrio le riaccende. Si nascondono sotto mille parvenze di bene; e vanno riguardate con timore anche quando sembrano assopite, perché il loro risveglio mi trova spesso fiducioso in me, e di conseguenza disarmato.

Voglia o no, vegetano nel profondo del mio io. Se sono assecondate, tiranneggiano da padrone; se sono combattute, esercitano ugualmente un potere occulto che segretamente corrode.

L'esperienza dimostra che le inclinazioni dell'uomo sono più verso il male che verso il bene. Bisogna essere dei sofisti di prima grandezza per affermare che, in fondo, l'uomo vuole sempre il bene. Sì, lo vuole, ma in maniera molto ambigua, e confondendo spesso il bene oggettivo con l'interesse personale; lasciandosi ingannare dall'apparenza, ponendo il bene unicamente nel piacere e pretendendolo immediato. Queste tendenze fuorviate agiscono sulla libertà per mezzo dell'illusione e dell'attrazione.

Quale spavento quando si getta lo sguardo nei labirinti del cuore umano!

Perché una luce più viva squarci le tenebre, facciamo una ipotesi: niente più Inferno da temere, né Dio da amare; niente più reputazione da salvare, né inconvenienti da scansare. Quale diventerebbe allora la mia vita? E fin dove arriverebbero le mie pazzie? La mia vita sarebbe esattamente quella prodotta dalle inclinazioni cattive, se non fossero combattute.

Ora, queste inclinazioni ci sono in me e formano, ahimè, il mio io. E se a queste tendenze innate si aggiunge la forza delle abitudini, quale schiavitù! La libertà finisce asservita e bistrattata; l'orrore del male non provoca più istintiva ripugnanza; le cattive inclinazioni ingrossano e come un torrente la trascinano, e la memoria delle sconfitte subite smorza ogni coraggio per il futuro. Quali incresciose e forse dispotiche abitudini verranno a formarsi con il ripetersi delle sconfitte!

Chi saprà strappare alla morte la povera vittima? Solo la misericordia di Dio! Chi spingerà la misericordia divina ad intervenire? L'umiltà! È un fatto incontestabile che alcuni, pur trovandosi ingolfati nelle colpe, si sono gettati nell'umiltà come in un luogo di salvezza, e la misericordia non li ha respinti.

Leopold Beaudenom


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