sabato 13 giugno 2020

La guerra Europea e le Profezie



24 Maggio-24 Giugno 1873 

« Era la notte oscura, gli uomini non potevano più discernere quale fosse la via da tenersi per fare ritorno ai loro paesi; quando apparve in cielo una luce splendidissima che rischiarava i passi dei viaggiatori come nel mezzodì. « In quel momento fu veduta una moltitudine di uomini e di donne, di fanciulli e di vecchi, di monaci e di monache e di sacerdoti con alla testa il Pontefice uscire dal Vaticano schierandosi in forma di processione. Ma ecco un furioso temporale oscurando alquanto quella luce. Sembrava ingaggiarsi battaglia fra la luce e le tenebre. Intanto si giunse ad una piccola piaggia coperta di morti e di feriti, di cui parecchi domandavano ad alta voce conforto. Le file della processione si diradavano assai. Dopo aver camminato per un pezzo che corrisponde a duecento (200) levate di sole, ognuno s’accorse che non era più in Roma. Lo sgomento in vase l’animo di tutti, ed ognuno si rivolse al Pontefice per tutelare la persona ed assisterlo nei suoi bisogni. In quel momento furono veduti due Angeli che, portando uno stendardo, l’andarono a presentare al Sommo Pontefice, dicendo: Ricevi il vessillo di Colui che combatte e disperde i più forti eserciti della terra. I suoi nemici sono scomparsi, i tuoi figli con le la­grime e coi sospiri invocano il tuo ritorno. « Portando poi lo sguardo nello stendardo vedevansi scritto da una parte : Regina sine labe con- cepta. Il Santo Pontefice prese con gioia lo stendardo, ma rimirando il piccolo numero di quelli che erano rimasti intorno a sè, divenne afflittissimo: i due Angeli soggiunsero: Va tosto a consolare i tuoi figli; scrivi ai tuoi fratelli dispersi nelle varie parti del mondo, che è necessaria una riforma nei costumi degli uomini. Ciò non si può ottenere se non spezzando ai popoli il pane della divina parola. Catechizzate i fanciulli, predicate il distacco delle cose terrene. È venuto il tempo, conchiusero gli Angeli, che i popoli saranno evangelizzatori dei popoli, e i leviti saranno creati tra la zappa, la vanga ed il martello, affinchè si compiano le parole di David: Dio ha sollevato il povero dalla terra per collocarlo sul trono dei principi del suo popolo. « Ciò udito il Pontefice si mosse, e le file della processione incominciarono ad ingrossarsi.  Quando poi pose piede nella santa città, si mise a piangere per la desolazione in cui erano i cittadini, di cui molti non erano più. Rientrato poi in S. Pietro intonò il Te Deum, cui rispose un coro d’Angeli cantando:  Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis. Terminato il canto, cessò affatto l'oscurità, e si manifestò un fulgidissimo sole. Le città, i paesi, le campagne erano assai diminuite di popolazione; la terra era pesta da un uragano, da un acquazzone, dalla grandine; e le genti andavano l’uno verso del l'altro con animo commosso dicendo :  Est Deus in Israel. — Dal principio dell’esilio, sino al canto del Te Beum, il sole si levò duecento (200) volte. Tutto il tempo che passò durante il compimento di queste cose, corrisponde a quattrocento (400) levate di sole (i). 

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