domenica 12 aprile 2020

SIA BENVENUTO L’UOMO AL SENO DEL PADRE!



Tratto dal libro:

"Luce nella notte.
Il mistero della fede dato in sapienza amorosa"

 Con la consumazione della restaurazione dell’uomo caduto mediante l’immolazione cruenta del divino Redentore, –manifestazione maestosa dell’eccellenza dell’infinito Potere in uno sperpero del suo amore eterno per la gloria del suo Nome e la salvezza delle anime–, culminò la redenzione del Messia promesso ai santi Patriarchi e annunciato dai Profeti dell’Antico Testamento, come Agnello immacolato che fu immolato per togliere i peccati del mondo; dietro di ciò venne la risurrezione e la vita per il trionfo di Cristo risuscitato: 

«Saliamo a Gerusalemme, e si compiranno tutte le cose scritte riguardo al Figlio dell’Uomo, che sarà consegnato ai gentili, e schernito e oltraggiato e coperto di sputi, e dopo averlo flagellato lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà»1. 

E mentre «il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, e la terra tremò, e le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi che erano morti risuscitarono. E, uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, vennero alla città santa e apparvero a molti;

e il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, vedendo il terremoto e quel che era successo temettero oltre modo e dicevano: “Davvero Questi era il Figlio di Dio!”2; mentre Gesù, gridando a gran voce disse: “Tutto è compiuto!”, e, chinato il capo consegnò lo spirito»3;
l’anima del divino Crocifisso trionfante e gloriosa, spicca il suo volo in trionfo di maestà sovrana, e liberando i santi Padri che stavano aspettando il suo santo avvenimento, e portandoli dietro di Sé, arriva alle soglie ampie dell’eternità aprendole con il frutto della sua redenzione gloriosa come «Re dei re e Signore di coloro che dominano», entrando nella gloria; e con Lui il corteo nuziale di una moltitudine di prigionieri, dietro i quali possono ormai entrare tutti gli uomini: «Per questo sta scritto: Ascendendo in cielo ha portato con Sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini. Ma che significa la parola “ascese”, se non che prima era disceso nel più profondo della terra? Colui che discese è lo stesso che anche “ascese” al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose»4.

Che grande giorno! Ormai è entrata nel cielo l’anima del Primogenito degli uomini. 

Che giorno di festa così terribile…! Che pacifica festa…! Che pace grande e inalterabile! 

Che sabato di così glorioso trionfo!, nel quale l’anima dell’Unigenito di Dio, che allo stesso tempo è il Figlio dell’Uomo, apre per il frutto della sua Redenzione i portoni sontuosi della eternità, chiusi fin dal Paradiso terrestre a causa del peccato di ribellione dei nostri Progenitori; e si alzano gli antichi battenti davanti al passo impetuoso di irresistibile potenza dell’anima dell’Unigenito di Dio immolato, in trionfo di gloria.

Mentre un inno giubilante di lode risuona per gli ambiti del cielo e fino agli ultimi confini della terra: 

«Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche ed entri il Re della gloria.

Chi è questo Re della gloria?

Il Signore, forte e potente, il Signore, potente in battaglia.

Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche ed entri il Re della gloria.

Chi è questo Re della gloria?

Il Signore degli Eserciti è il Re della gloria»5. 

L’Unto di Jahvè, davanti al quale gli angeli di Dio adoranti, pieni di aspettazione in giubilo glorioso, contemplavano l’anima del Cristo che, trionfante, apriva per il frutto della sua Redenzione con le sue cinque piaghe il Seno del Padre; portando dietro di Sé al giubilo eterno la coorte gloriosa e trionfante degli antichi Padri: Abramo, Isacco e Giacobbe con i santi Profeti, con i fratelli di razza di Cristo del Popolo di Israele, eletti primogeniti ad essere i depositari delle promesse di Dio all’uomo, e con la legione di prigionieri riscattati dal prezzo del suo sangue e che attendevano il suo santo avvenimento.

E si udì nelle altezze degli ambiti immensi de l’eternità come un inno di trionfo: 
Sia benvenuto l’Uomo che ha aperto con le sue cinque piaghe il Seno del Padre! 

Ormai si sono compiute tutte le promesse dell’Antica Alleanza di Dio con l’umanità, essendo Cristo la Promessa compiuta e terminata in trionfo glorioso e definitivo di conquista di gloria, che entra nell’eternità vincitore del peccato e trionfatore sulla morte. 

Mentre la mia anima, introdotta da Dio in quella camera nuziale in compagnia degli angeli e sotto l’annientamento, traboccante di sorpresa indicibile e indescrivibile, e delirante di amore e di gaudio contemplava, –penetrata dalla sapienza amorosa dell’infinito Essere e trascesa e innalzata dalla mano potente della sua coeterna sovranità piena di potere e di maestà, per potere in qualche modo manifestare anche se sotto la limitazione della mia povertà e la meschinità del mio nulla– lo spettacolo più grandioso, trionfale e sorprendente che si sia potuto realizzare davanti al trionfo dell’anima dell’Uomo che entra in signoria eterna, come l’Unigenito dello stesso Dio, nella gloria della eternità.

Per cui oggi sotto l’impulso dell’Onnipotente e per il potere della sua grazia, che, nel modo che Egli solo sa, mi introduce nei suoi misteri perché li manifesti, esprimo qualcosa –soltanto di quello che mi è possibile sotto il pudore spirituale della mia anima-Chiesa e come l’Eco di questa santa Madre prima di andarmene con Cristo all’eternità– di quanto la mia anima visse e contemplò il 28 marzo 1959, sommersa nel mistero dell’entrata dell’anima di Cristo nella gloria, e rifugiata nel grembo della Vergine sotto la protezione della sua Maternità divina, fatta una cosa con Lei, e invasa dalla luce della contemplazione di Maria. 
La quale trascesa, in passo veloce, quale Regina e Signora, penetrava, sorpassata d’amore, di giubilo e di adorazione, il mistero dell’entrata dell’anima di Cristo, suo Figlio, nell’eternità.
Si trascrive oggi qualcosa di ciò che sprofondata nel mistero Dio mi fece vivere quel giorno in profonda venerazione di contemplazione amorosa in sapienza sapienziale di riverente e profonda adorazione. 

«Ah Maria…! Ella, nel momento in cui Gesù salì al Padre, unita a l’anima di suo Figlio, partecipò in una maniera così sovrabbondante ed elevata, oltrepassata dal gaudio de lo Spirito Santo, alla gioia, alla felicità, alla gloria e al gaudio beatissimo dell’anima dell’Unigenito di Dio e suo Figlio che entra nella eternità.

E nonostante Maria stesse nell’esilio, la sua anima, trascesa e oltrepassata, stava con quella di suo Figlio; motivo per il quale la Vergine non ebbe bisogno di andare al sepolcro… […]6 Infatti prima di ogni altro apparve a Lei il Signore nel giorno della risurrezione. 

Poiché Gesù a dentrò sua Madre Santidsima in tal modo nei misteri della sua vita, morte e risurrezione, che, prima che fossero rivelati ad alcuno, E la li viveva in contemplazione amorosa di gaudio o di dolore ne l’unione partecipativa del mistero dell’Unigenito di Dio e suo Figlio.  

Per questo Maria, con la morte di Gesù, riposò, davanti alla volontà del Padre compiuta e alla glorificazione del suo Figlio e del suo Dio.

Maria stava contemplando l’entrata del Figlio di Dio e Figlio suo nel cielo, mentre dimorava sulla terra, come Madre della Chiesa, con gli Apostoli. 

Oggi il cielo è in festa, poiché vi è entrato Gesù ed è iniziata la Chiesa gloriosa; ma la terra è in lutto poiché gli uomini hanno ucciso il Figlio di Dio, il Messia promesso e annunziato dai santi Profeti, e gli Apostoli non sapevano il gaudio che Egli aveva, mentre Maria lo contemplava piena di gaudio indicibile, inondata dall’amore dello Spirito Santo. E per questo godeva con Gesù e soffriva con gli Apostoli; godeva, come Madre della Chiesa, con la Chiesa gloriosa, e soffriva con la Chiesa penante e addolorata.

Com’è grande e sconosciuta Maria in rapporto ai piani eterni di Dio su di Lei…! »

« […] Oh, che grande giorno…! Quanta festa…! […]

L’anima di Gesù esce di corsa…, di corsa… Che corte…! Che corte Cristo porta di dietro…! […] 

Che corte…! Come uno sposo il giorno delle sue nozze…! È la Chiesa trionfante…!, nuova e celeste Gerusalemme, restaurata dal Sangue dell’Agnello.

Che corte interminabile…! Che cantici di gloria…! Che giubilo…! Che giubilo…!

Si è squarciato il velo del tempio poiché si è
aperto il Seno del Padre! 

L’anima di Cristo, nel Seno del Padre, come Verbo e come Uomo, a gioire...! Il suo corpo riposa nel sepolcro…

Si ruppe la legge antica nello squarciarsi del velo del tempio…! Cristo ha perfezionato la legge scoppiando sulla croce… “Tutto è compiuto!”

Ecco già sorge cantando la Chiesa trionfante la Nuova Alleanza attraverso Gesù…! Si sono aperte le porte dell’eternità con le piaghe del- l’Agnello…! Si sono rotti i catenacci di bronzo con il trionfo del Verbo Incarnato…! Si sono ab- bracciati Dio e l’Uomo in Cristo nel trionfo in- vincibile e definitivo dell’eternità!
“Gloria a Dio nell’alto dei cieli…!”7. Cristo Uomo entra nella gloria seguito da una corte… Ma, che corte Cristo porta dietro di Sé, così trionfante e così gloriosa…!

Che grande giorno…! Com’è adorna la Chiesa e com’è contenta entrando con Gesù nel cielo…! Ed io così piccolina, spaventata e tremante, lo sto contemplando per il fatto di essere Chiesa, sotto la protezione della Maternità di Maria…!

Che corte Cristo porta…! È la Chiesa trionfante, Gerusalemme celeste, irrigata e bagnata con il sangue dell’Agnello, che oggi inizia il suo trionfo glorioso in compagnia degli angeli di Dio. Oggi entra Cristo seguito dalla corte di tutti gli antichi Padri. 

“Gloria a Dio nell’alto dei cieli!” cantano gli angeli. Tutti si prostrano davanti all’Uomo…!

Tutti gli angeli si prostrano davanti all’Uomo- Dio che entra nel cielo trionfante. 

“Gloria a Dio nell’alto dei cieli…”. Gloria a Dio! Gloria a Dio per l’Uomo…!

Ormai l’uomo si trova nel Seno del Padre a godere della gloria di Dio, come Dio e come Uomo…

Sia benvenuto l’Uomo al Seno del Padre…!; l’Uomo che aprì con le sue cinque piaghe il Seno del Padre per l’effusione del suo sangue divino, quale Agnello immacolato, sull’ara della croce. “Quando offrirà se stesso in espiazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo; si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza. Il Giusto, mio Servo, giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini”8.

Oh! L’Uomo più dell’angelo…!
Oh…! Gli angeli adorano l’Uomo-Dio! E tutti ardono prostrati in adorazione d’amore davanti all’Uomo-Dio piagato, che è stato schernito…! […] Tutti adorano l’Uomo-Dio che, per l’effusione del suo sangue, riscattò l’uomo caduto, innalzandoci come Primogenito dell’umanità, alla dignità di essere figli di Dio nel Figlio e coeredi con Lui e per Lui della sua stessa gloria...! […]

Ma che grande gioia nel cielo…!

L’Uomo-Dio entra gaudioso nel Seno del Padre con le sue cinque piaghe aperte per e fondere a traverso di e se le grazie agli uomini. 
Maria rimane ancora nel mondo, contemplando…
Che gaudio! Io contemplo con Maria la gloria di Gesù.
Com’è felice Gesù nel Seno del Padre…! Gloria a Dio…! Che gaudio! […]

Che silenzio c’è nel cielo e che festa…! È un silenzio ineffabile. 
Che cantico di giubilo silenzioso…!
Tu to il cielo estatico, adorante davanti al Dio piagato…!

L’Uomo ha dato a Dio tutta l’infinita gloria di riparazione che Egli merita, e lascia il suo costato aperto, sorgente di acqua viva che salta dal Seno del Padre per Cristo agli uomini…

Con Cristo inizia la Chiesa trionfante… Figlia di Gerusalemme, avanza gloriosa come Sposa dell’Agnello immacolato, che non ci sarà chi ti si metta davanti e interrompa il tuo passo di Regina. 
La prima è la Chiesa trionfante…! Che gaudio…! Che gaudio…!
Gloria a Dio nel cielo…! Ormai si è aperto il Seno del Padre per tutti i figli di buona volontà…! Mai più si chiuderà…! Cristo lo ha aperto… e sta aspettando tutti gli uomini… Egli lo aprì e si mise alla “porta” con le braccia stese, affinché mai più si chiudano i portoni sontuosi della eternità…

[…] Com’è contenta e giubilante la mia anima in questo giorno di gloria…!

L’Uomo che canta a Dio il cantico nuovo, il cantico magno dell’amore…!

L’anima di Cristo, perfetta e compiuta, canta a Dio il cantico nuovo, il cantico magno che solo Lui può cantare…

Ormai l’uomo sta cantando redento, e il Padre guarda gli uomini con amore. Ogni uomo gli parla del suo Cristo ed è inserito in Lui; e ne l’abbracciare Cristo nel suo Seno, abbraccia tutti gli uomini. 

Ormai l’uomo ha una tonalità nuova e di- stinta, ed offre al Padre con Cristo, per Lui ed in Lui, in sacrificio infinito, il sangue dell’Agnello immacolato…

Ormai si sono rotte le norme della legge antica, il simbolo dell’Agnello Pasquale…! Adesso è Cristo l’Agnello immacolato che, in oblazione perenne, si offre al Padre per gli uomini. 

Sta cantando tutta la terra nell’Uomo-Dio! Tutta la terra è colorata di rosa…! Ha una tonalità nuova e diversa! […]

Tu to è in festa, il cielo e la te ra: il cielo, per- ché entrò il Figlio de l’Uomo; e la te ra perché ormai ha chi risponda e glorifichi Dio per lei…

[…] Oggi tutto è adorare… Sto adorando e contemplando…

Ma come è bella la terra…! Che canto di giubilo canta l’Uomo a Dio…! In che modo trionfante…! In che modo trionfante si apre il Seno del Padre perché entrino gli uomini…!

Oh, ma che silenzio…! Tutto il cielo in silenzio… Che gaudio…! Oh, cosa è l’uomo davanti a Dio…! Dio mio, cosa è l’uomo grazie a Cristo…!

Oh…! Gli angeli ministri di Dio, e gli uomini figli di Dio…! Gli angeli adorano l’Uomo con le ali estese –senza ali–, […] volto a terra… –senza volto–; inclinati fino al suolo… –senza suolo–. Nel cielo non c’è suolo…! Adorano dal più profondo del loro annientamento l’Uomo Dio che, per la regalità della sua infinita eccellenza, apre con le sue piaghe il Seno del Padre…

Ormai l’Uomo entra nel cielo, ed entra come Figlio del Re, non come ministro; ed ogni uomo è un figlio di Dio per mezzo di Cristo. E il Padre riceve con gaudio la Messa, perché riceve il suo Cristo, il suo Verbo…

Ogni Messa è il Sacrificio incruento di Cristo, del Figlio delle sue compiacenze… Ormai è entrato nel cielo il Figlio di Dio fatto Uomo e il Figlio dell’Uomo che è Dio…!

E che volto contento ha il Padre…! E com’è contento Dio vedendo il suo Verbo…! Non può negare nulla all’uomo…! Si è aperta per gli uomini la Fonte della Vita, le Sorgenti della Divinità in affluenti torrenziali di vita divina che esce come una cascata, attraverso Cristo, per mezzo dei Sacramenti…!

Che giorno di tanta gloria…! Com’è contento il Padre vedendo nel cielo e sulla terra il Figlio amatissimo in cui ha posto tutte le sue compiacenze…! Tutte…!, tutte le sue compiacenze nell’Uomo-Cristo…!
Tutte…! Tutte…! Non rimane nessuna compiacenza per nessuno…! Tutte per il Verbo… E siccome il Verbo è Uomo, tutte le sue compiacenze per tutti gli uomini che inseriti in Lui, sono il nuovo Popolo di Dio, Assemblea sacra, “stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione consacrata, il Popolo acquisito da Dio per proclamare le meraviglie di Colui che ci ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce”9, lavato e riscattato con il prezzo del suo sangue divino effuso, che toglie i peccati del mondo. 

 L’uomo è più dell’angelo, per Cristo, perché Egli è il Figlio amato del Padre, e Cristo non si fa angelo, si fa uomo; non si fa angelo per redimere gli angeli che pure avevano peccato. 

 E per il fatto che il Verbo sia Uomo, l’Uomo ha un merito infinito e per questo l’Uomo-Dio rende l’uomo figlio di Dio ed erede della sua gloria; eccetto l’uomo ribelle che non vuole beneficiare del suo Sangue, dei suoi meriti né della sua redenzione; ma quest’uomo ribelle, se viene alla Fonte della Vita, rimarrà con tutte le grazie dei veri figli. 

[…] Oh, che gaudio…! Sto contemplando piena di stupore, annientamento e santo timore di Dio, trascendendo tutto ciò che è di qua […] quando Gesù entrò nel cielo…! Sto contemplando […] venti secoli fa l’anima di Cristo entrare ne l’eternità…! Sto contemplando l’anima di Cri- sto che entra nel cielo il Sabato di Gloria…; […] il momento in cui sale l’anima di Cristo!; cosa è Cristo…!, cosa fanno gli angeli quando entra l’Uomo…, cosa è l’uomo per Dio; non è ministro, è figlio ed erede della sua gloria…

L’uomo, per Cristo, contempla con il Padre, canta con il Verbo e arde in amore con lo Spirito Santo…

Questa è la vita della gloria…! Figli di Dio…! Gli angeli ministri… Che gioia…! L’Uomo è Dio e gli angeli adorano l’Uomo che apre il Seno del Padre con le sue cinque piaghe… […] Giacché l’Uomo è il Verbo del Padre, Incarnato. 

[…] Che silenzio…! Ma che silenzio…! Ma che silenzio…! Dio si è l’Immutabile nel suo giubilo d’amore e di gaudio infinito e coeterno. 

Ah… come entra Cristo nel cielo…! Ormai entra Cristo nel cielo, così contento! E come entra contenta e adorna la Chiesa gloriosa con Cristo…!:

“La figlia del re è tutta splendore, gemme e tessuto d’oro è il suo vestito. 
È presentata al Re in preziosi ricami; con lei le vergini compagne a te sono condotte. 
Guidate in gioia ed esultanza entrano insieme nel Palazzo del Re. 
Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; e li farai capi di tutta la terra. 
Farò ricordare il tuo nome per tutte le generazioni, e i popoli ti loderanno in eterno, per sempre”10.

[…] Lo squarciarsi del velo del tempio è il simbolo del fatto che Gesù con la sua morte aprì il Seno del Padre, aprendo i battenti maestosi e sontuosi in gaudio eterno di trionfo di gloria, squarciando il Seno del Padre che era chiuso… E con la sua morte si ruppe la legge antica per iniziare la Nuova Alleanza, promessa ai nostri Progenitori, ad Abramo, ad Isacco e a Giacobbe, annunziata per mezzo dei santi Profeti, dove Dio vivrà ormai per sempre abbracciando l’uomo che lo perse a causa del peccato originale: “Essi saranno il mio Popolo ed Io sarò il loro Dio”11.

Che silenzio…! È il gaudio di Dio silenzioso…! 

Tutto il cielo è in silenzio!, benché stia in festa nel giorno glorioso e trionfante dell’entrata dell’anima del primo Uomo, nelle dimore sontuose dell’eternità.

“Felice colpa che ci ha meritato un tale Redentore!”, il quale è seduto alla destra di Dio davanti all’aspettazione gaudiosa di tutti i beati che, in compagnia degli angeli, intonano l’inno di lode che solo a Dio e all’Agnello può essere cantato:

“Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce:  

L’Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione. 

E tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano: A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli”12 ».

L’autrice: Trinidad de la Santa Madre Iglesia


QUANDO IL MAESTRO PARLA AL CUORE



Svegliatevi fratelli, svegliatevi!



“Il Maestro non c’è, il Suo giaci glio è vuoto”  
Ti cerco e non ti trovo, dove sei andato? 
Svegliatevi fratelli, svegliatevi! 
Il lenzuolo è sul pavimento, 
Il corpo dell'Amato non viene trovato.  

I discepoli lo cercano; 
Ah, è risorto, Colui che non si trova; 
È risorto nella gloria, 
per la nostra giustificazione. 

È il dono dell'amore, 
una nuova terra, un nuovo paradiso. 

Il Cristo sofferente è Dio trionfante 
Ha reso partecipi i Suoi della Sua stessa gloria. 

Colui che ha percorso le strade con il Suo Corpo straziato, ritorna glorioso per confortare Sua Madre; Colei che ha tenuto tutto nel segreto del cuore, oggi non ha bisogno di parlare. Suo Figlio è presente davanti ai discepoli e ascenderà al Cielo per vivere eternamente alla destra del Suo Padre Celeste; il Figlio è venuto con gloria e maestà, lascerà il suo Santo Spirito a dimorare tra gli uomini. 

Così il Signore ci parla, dando testimonianza, ecco perché non è necessario diffondere a gran voce la nostra spiritualità, dare testimonianza davanti ai fratelli è la migliore prova di Colui che vive in noi, così come la nostra Madre ha sofferto in silenzio e il Figlio è venuto a mostrare la Sua Gloria, parlerà sempre per chi tace e dà la vita per i suoi fratelli.  
Possa la candela dell'amore non estinguersi mai, è questa l'offerta permanente al nostro amato Redentore. Non vuole olocausti, ci vuole veri. Il segno è ovvio, Lui cercherà l'amore. 

La tomba è vuota, nessuno può negarlo, Colui che dormiva è risorto dai morti.



Suonino le campane e cantino la loro gioia, 
tutta la Creazione unita, proclami la nuova vita. 

In tutta la Sua gloria sale trionfalmente in Cielo; 
il Signore del Calvario, ora è glorioso. 
La tomba è vuota, nessuno può negarlo, 
Colui che dormiva è risorto dai morti. 

Che quelli che Lo odiano non lo neghino; 
anche per loro tutto è stato consumato, 
anche per loro, il Re ha dato la Sua Vita. 

Gli stessi Angeli del Cielo sono accorsi a 
cantare la gloria di Colui che è risorto. 
Alleluia, alleluia, il Re è risorto! 

sabato 11 aprile 2020

VEGLIA PASQUALE CELEBRATA DA MINUTELLA


VOGLIA DI PARADISO



Cristo è la verità

Dio, che «abita in una luce inaccessibile», è divenuto accessibile in Cristo. In lui, quindi, «possiamo vedere il Padre».
Ma durante questo tempo della vita terrena la realtà divina, pur accessibile, continua però a rimanere velata.
Nell'esistenza celeste, invece, l'incontro con Cristo avverrà in modo diretto e senza alcuna sovrapposizione.
Noi ci incontreremo con la Verità nella sua gloria e ne saremo dominati. E così la nostra fame di verità sarà pienamente saziata.

VOGLIA DI PARADISO



Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava... Ma l'altro lo rimproverava... Poi aggiunse: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno". Gli rispose: "In verità ti dico, OGGI SARAI CON ME IN PARADISO!" Lc 23, 39-43
Quando Napoleone, a S. Elena, sentì avvicinarsi la fine dei suoi giorni, chiese al Papa Pio VII, che lui aveva tenuto prigioniero e bistrattato, un Sacerdote che lo disponesse al grande passaggio.
In quell'occasione, gli fu chiesto: "ma come, tu, il grande Napoleone, senti la necessità di un prete?". E Napoleone di rimando: "solo un incosciente si accinge a varcare la soglia del mistero senza riconciliarsi con Dio: IL BUON LADRONE INSEGNA!".

Don Novello Pederzini

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO



O Sacramento di Sangue

Dopo aver contemplato Gesù Crocifisso, le sue piaghe adorabili, il Sangue fluente a goccia a goccia, come si è composto a goccia a goccia; dopo aver pianto a' piè di quello strazio e di quello spargimento; dopo aver invocato sulle membra, sul cuore e sullo spirito il lavacro della rigenerazione, oh! come è dolce e inebriante poter presentarsi al Tabernacolo e dire a Gesù: Vieni fra queste braccia più amorose di quelle della croce, in questo cuore che si apre per darti tutta la sua vita, in quest'anima che si prostra per ricevere tutto il tuo Sangue.
O Sacramento di Sangue! O Sangue del mio Dio!
O Sacramento perenne della riconciliazione, della misericordia e dell'amore!
Con quali parole ti adorerò, con quali palpiti Ti posso glorificare, quali forze posso disporre in me per accoglierti nella tua pienezza? O Sacramento divino, pegno di un amore eterno, sostanza dell'Uomo-Dio, miracolo della Divinità, io invoco la tua stessa virtù per desiderarti, per riceverti, per ringraziarti.
Ah! io non conosco i grandi misteri che ti legano alla nostra povertà, so e sento che Tu cerchi cuori semplici, umili, puri; so e sento che Tu vuoi prodigare a dismisura i tesori della tua carità; so e sento che la mia povera vita, accanto alla tua EucaristicaDivina, attinge conoscenze soprannaturali, penetra nei Misteri del tuo dolore e del tuo Amore per salire in quelli della tua gloria e del tuo Amore sempiterno. q. 13: marzo, s.g.

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A Luz De Maria | Venerdì Santo, 10 Aprile 2020



IL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO IN CORPO, SANGUE, ANIMA E DIVINITÀ DIVENTA PRESENTE NEL SACRAMENTO DELL’EUCARISTIA, PANE VIVO DISCESO DAL CIELO (Cfr. Gv. 6 41,51)


Amato popolo di Dio


Come difensore dell’umanità, con la spada nella mia mano, in alto e con le mie Legioni Angeliche siamo al servizio della Divina Volontà e in obbedienza alla Chiamata Divina, è così che noi ci poniamo davanti a voi, così come guardiamo il cammino verso il Calvario del nostro Re e Signore Gesù Cristo, al tempo stesso vediamo il cammino del Suo ​​Popolo e a quello a cui deve nuovamente soggiacere ed essere privato nuovamente.

In questo tempo di disorientamento in cui vive questa generazione, vi richiamo ad essere obbedienti alla Parola Divina, vi invito a non dubitare dell’infinita Misericordia Divina che vi perdona più di quanto voi potete immaginare. Non esitare un secondo a pentirvi profondamente, con il cuore, con ferma intenzione di ammenda, venite per ricevere il perdono delle vostre colpe.


IN QUESTO TEMPO IN CUI NON POTETE RICEVERE IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE, VIVETE UN PENTIMENTO SINCERO DEL CUORE, FERVENTE E CON FERMO PROPOSITO DI RAVVEDIMENTO, DOVETE CONFESSARVI.


ABBANDONATEVI AL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO E ACCORRETE IN SOCCORSO DELLA NOSTRA REGINA E SIGNORA DEL CIELO E DELLA TERRA.


FIGLI DI DIO, CORPO MISTICO DI CRISTO L’UMANITÀ STA CAMMINANDO VERSO GRANDI NOTIZIE CHE LA SCUOTERANNO, TRA DI QUESTE, ALCUNE RIGUARDANTI LA CHIESA DI NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO.


BEN SAPETE CHE IL KATECHON(*) CONTINUA A TRATTENERE L’AVVENTO TOTALE DELL’INIQUITÀ, RAFFORZATO DALL’OSTIA CONSACRATA, CENTRO, FORZA E MIRACOLO EUCARISTICO CHE SCENDE GIÙ DAL CIELO IN OGNI CONSACRAZIONE EUCARISTICA.


IL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO IN CORPO, SANGUE, ANIMA E DIVINITÀ DIVENTA PRESENTE NEL SACRAMENTO DELL’EUCARISTIA, PANE VIVO DISCESO DAL CIELO
(Cfr. Gv. 6,41-51)


L’Eucaristia, il cuore del Popolo di Dio, è il centro dell’attacco dei nemici della Chiesa del Nostro Re e Signore Gesù Cristo.


CONTRO L’EUCARISTIA COSTORO GIÀ DA TEMPO STANNO COMBATTENDO PER DISTRUGGERE IL CORPO MISTICO DI CRISTO.


Questo è il momento che l’élite mondiale ha preparato per attaccare il Popolo di Dio.


AMATI, NON DISPERATE, CONTINUATE CON LA COMUNIONE SPIRITUALE, CON QUELLO STESSO DESIDERIO INTERIORE DI RICEVERE IL CORPO DI CRISTO, CHE SCUOTE IL CIELO E LA TERRA E COSTRINGE IL DEMONIO A SOFFRIRE IN ABBONDANZA.


Di fronte al desiderio ardente di ricevere la Santa Eucaristia, le precedenti comunioni fioriscono e danno sollievo all’Anima. Non dovete rassegnarvi a accettare un sostituto della Santa Eucaristia, né a credere a coloro che vi dicono di dimenticare i vostri peccati.


QUESTO È L’ISTANTE, DELLA VERITÀ, CI È UNA SOLA: CRISTO PRESENTE NEL MIRACOLO EUCARISTICO NELL’ISTANTE DELLA CONSACRAZIONE SACERDOTALE.
(Cfr. Lc 22,19; I Cor 11, 24-25)

Per questo, i Sacerdoti devono vivere per Cristo e per il Suo Popolo. I consacrati al Ministero Sacerdotale sono messi alla prova e lo saranno ancora più fortemente.


POPOLO AMATO, NON DOVETE ACCETTARE COMPROMESSI SULLA SACRALITÀ DELL’EUCARISTIA, I SACRAMENTI E LA LEGGE DI DIO.


Grandi prove sono state determinate da questo virus che attacca il corpo e avvalendosi di questo, coloro che pensano di possedere il mondo, vogliono condurvi all’apostasia, siccome soffrite, vogliono portarvi a credere di essere stati abbandonati dalla Trinità Sacrosanta e dalla vostra Santissima Madre, NO!


SIAMO STATI INVIATI A COMBATTERE CONTRO QUELLO CHE IN QUESTO MOMENTO ATTACCA IL POPOLO DI DIO: QUESTO VIRUS.


Amato Popolo di Dio, hai visto con che facilità puoi essere aggredito. L’uomo teme la morte del corpo, non quella dell’anima, a causa della sua freddezza e del suo allontanamento dal Dio Uno e Trino.


DOVETE TORNARE A DIO, DOVETE RITORNARE AD ESSERE VERI FIGLI DI DIO!


Pregate, figli di Dio, pregate per la Chiesa.


Pregate, figli di Dio, pregate per il Sacerdozio.


Pregate, figli di Dio, pregate affinché tutta l’umanità sia docile alla Chiamata Divina.

Pregate, figli di Dio, per la sofferenza dell’umanità di fronte alle gravi calamità che si stanno avvicinando.

Non temete, la Fede è indispensabile, voi non siete e non sarete abbandonati.


PER QUESTO VI CHIAMO ALLA FEDE, A UNA FEDE INCROLLABILE, VI CHIAMO AL PENTIMENTO, AD ESSERE CORAGGIOSI IN QUANTO FIGLI DI DIO, A FARVI SCORTE ALIMENTARI, MA ANCHE A NON VENIRE MENO.


DOVETE MANTENERE UNA FEDE ARDENTE, ALTRIMENTI LE TEMPESTE VI TRAVOLGERANNO.


Vivete in pieno mezzogiorno, dove lo zenit del Sole Divino risplende ed illumina tutti, riscalda tutti, dove le tenebre non esistono, ma c’è solo la Luce e la Regina e Madre dei Cieli e della Terra viene incoronata da ciascuno di voi, i Suoi figli, che compiono la Volontà Divina, senza dimenticare che

CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!”

PER I SECOLI DEI SECOLI.

Amen.
(Cfr. Gv. 18,37)


CHI COME DIO?
NESSUNO È COME DIO!


San Michele Arcangelo

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO



(*)“Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti verrà l’apostasia e si rivelerà l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra ogni essere chiamato e adorato come Dio, fino a insediarsi nel tempio di Dio, pretendendo di essere Dio.

Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, io vi dicevo queste cose? E ora voi sapete che cosa lo trattiene perché non si manifesti se non nel suo tempo. Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo colui che finora lo trattiene. Allora l’empio sarà rivelato e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà con lo splendore della sua venuta.” (2Tessalonicesi 3,8)


ANGELI IN AZIONE



L’angelo del fuoco

Quando i tre giovani ebrei Mesàch, Sadràch e Abdènego furono gettati nella fornace a Babilonia per ordine del re Nabu-codonosor, il fuoco non li bruciò ed essi passeggiavano in mezzo alle fiamme lodando e benedicendo il Signore. Tra le fiamme si videro infatti quattro individui. Per questo il re domandò ai suoi consiglieri: Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco? ... Ecco io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al fuoco senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell’aspetto a un figlio di dèi ...
E Nabucodonosor esclamò: Benedetto il Dio di Sadràch, Mesàch e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio che il loro Dio” (Dn 3, 24-28).
L’angelo li liberò dal fuoco e passeggiava con loro, cantando e lodando Dio. In caso di catastrofi naturali, incendi o disgrazie di qualunque tipo, Dio ci può aiutare e salvare attraverso il nostro angelo. Ci può soccorrere anche dagli animali feroci come fece con Daniele quando lo salvò dalla fossa dei leoni. (Dn 14).

Padre ángel Peña O.A.R.

La Corredentrice



Il dogma di Maria Corredentrice:  
è questo il momento opportuno per proclamarlo? 

Tale dogma permetterà una nuova effusione dello Spirito Santo. Maria promette  che lo Spirito Santo scenderà con nuova pienezza sulla Chiesa e sul mondo: “Sappiate  che lo Spirito Santo è più vicino che mai [...] Nel nome della Signora di tutti i popoli  pregate il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, che verrà adesso più pienamente di quanto sia  mai accaduto” (31.05.1955). Questo dogma permetterà all’umanità di entrare in un  nuovo tempo, in una nuova epoca, l’epoca dello Spirito Santo. Quando avverrà  questo incoronamento di Maria, il demonio verrà sconfitto. A Ida è stata mostrata,  con immagini drammatiche, questa grande sconfitta di Satana: “Ho visto il drago che si  raggomitolava per cadere esausto e sconfitto. E la Voce diceva: «Il tuo potere è infranto e  la tua forza ti è stata tolta. Il tuo orgoglio e la tua alterigia vengono calpestati»” 
(11.02.1975); “Tutto questo accadrà” (25.03.1975). 
Questo dogma, su cui si sta dibattendo da molti anni, non è mai stato visto di buon  occhio da alcune componenti della Chiesa. Il timore prevalente è che un’eventuale  proclamazione di Maria Corredentrice, Mediatrice e Avvocata, comprometterebbe  irreparabilmente il già difficile dialogo ecumenico che da tanti anni si sta imbastendo  con le altre chiese cristiane. Già agli inizi degli anni ‘50 la Madonna descriveva le  violente opposizioni e i contrasti che si sarebbero scatenati attorno al dogma e che  recentemente si sono fatti ancora più aspri: “Questo dogma sarà molto contestato” 
(08.12.1952). “Gli altri vi attaccheranno” (04.04.1954). E profetizzava con parole  drammatiche: “Sarà una lotta per la vita o per la morte, ma alla fine lo Spirito vincerà” 
(25.03.1972). 
E proprio ad Amsterdam la Madonna, sapendo che questo dogma sarebbe stato  rifiutato e violentemente combattuto, ha affidato ai teologi un compito importante:  quello di trovare nei libri gli argomenti che dimostrano la verità teologica del titolo di 
Corredentrice, dandogli così un fondamento scientifico incontestabile: “Di’ ai vostri  teologi che essi possono trovare tutto nei libri. Non porto nessuna nuova dottrina. Porto  adesso gli antichi pensieri” (04.04.1954). 

Pablo  Martín  Sanguiao

MADRE MIA, TU SEI LA CORREDENTRICE DI QUESTA OPERA DI DIO! TUTTO È PRONTO, IL SIGILLO È STATO APERTO.



Caritatevolmente vengo a te, o mia dolce ancella.
Scrivi al mio popolo: sono tutto dolorante, il mio Cuore è a pezzi, il mio Spirito è al Padre.

Sono solo, nemmeno un amico è con Me, tutti volgono l’anima alla propria volontà.
Sono stato catturato dai soldati, sono stato venduto da un mio Apostolo per un misero pezzo d’argento, ho il cuore straziato, … le mie carni già trasudano sangue!
Vedo l’uomo nella sua infinita miseria.
Vedo il mio Apostolo soffrire, vedo la sua disperazione, ma l’atto abominevole è stato compiuto.

Piango nel mio tremendo dolore e offro al Padre tutto di Me. Vengo bestemmiato, oltraggiato, sputato, calunniato, condannato alla morte di croce.
La Madre mia Santissima è straziata dal dolore, fiumi di lacrime bagnano il suo volto, la sua carne è lacerata come la mia, e la sua anima grida al Padre l’aiuto, è … troppo grande il dolore che vedo in Lei.
Oh Madre! Madre mia Santissima, quanto è grande il tuo dolore!
Il tuo Seno Mi partorì nella gioia e oggi vedi il tuo Figlio straziato dal dolore
e condannato a morte: … quanta sofferenza in Te, o Madre mia, Tu che fosti il mio Giaciglio e la mia Vita!

Tu che sei stata scelta per questa dolorosa missione, mai hai voltato le spalle al tuo Signore, Tu sarai festante in Cielo, perché, nella tua missione, hai donato la vita al mio popolo.
Sorella, Amica, Madre, Compagna!
Tu sei la Corredentrice di questa Opera di Dio!
Tu sei la Stella che brilla al Mattino!
Tu sei Colei che segna la via al popolo di Dio.

Oggi tuo Figlio è condannato a morte, è Crocifisso, ma Tu sai che risorgerà e nella sua Gloria Tu sarai.
Il disegno del Padre è stato doloroso. Per salvare la sua creatura, ormai perduta nelle mani di Lucifero, ha compiuto l’eccelso atto d’amore infinito donando suo Figlio per la loro salvezza.

Amati figli, questo mio Dono d’amore infinito è stato per voi, per la vostra salvezza. Io vi ho strappati dalla morte, vi ho ridonato la vita: … comprendete questo mio atto d’amore, figli miei?
Abbracciate la croce, inginocchiatevi al Crocifisso e, con tanto e tanto e tanto amore, supplicate la sua misericordia e il suo perdono. Mondatevi dal peccato, o uomini, chiedete perdono al Figlio di Dio, chiedetelo con vera contrizione di cuore.
Sta per sorgere la nuova aurora, sta per aprirsi il Cielo, sta per accadere la grazia di Dio sui suoi figli, su tutti i suoi fedeli servitori, essi oggi entreranno con Lui nel Regno Nuovo dove godranno la vita eterna nella gioia immensa e amore infinito.
Suggellati nel Mio Sangue sarete martiri e santi in Me.  

Vi amo, vi bramo e vi stringo forte al mio Petto. Non abbiate timore di nulla.
Ora Dio abbasserà il suo braccio per colpire i traditori della Chiesa.
Tutto è pronto, il sigillo è stato aperto:
inizia il dolore per tutti i traditori di Dio. Amen!

Carbonia 09.04.2020

RICONOSCERE IL SIGNORE.



Per mantenerci sempre fedeli, dobbiamo essere come Giovanni, amare nostra Madre ed amare il Signore senza limiti, non nascondere la fede che professiamo e non fidarci della forza della nostra umanità, poiché è fragile e ci tradisce.  

Possano la nostra fiducia, la nostra forza e la nostra fedeltà, essere basate sul Potere Divino, cosicché possano essere sicure. 
Non dobbiamo inorgoglirci di quello che abbiamo ricevuto per misericordia, sia per vivere sulla terra, che spiritualmente.  

Niente è nostro, ogni cosa porta l'impronta della Mano da cui è venuta, tutto ciò che possediamo è per Volontà Divina. 

Che non ci sia conflitto tra i fratelli, ma che noi possiamo essere sempre un canale di benedizione per quelli che lungo la strada vengono da noi in cerca di consolazione.  

Che i tradimenti non ci facciano reagire allo stesso modo, ma invece prendiamo esempio dal Signore, che ha amato senza misura anche in quei momenti, perché colui che un giorno tradisce, potrebbe poi pentirsi e piangere ed Egli ci insegna che non dovremmo condannare, questo appartiene al potere divino. 

Preghiamo in ogni occasione, preghiamo e ripariamo anche per quei peccati che crediamo di non aver commesso. Tutto sia custodito con amore nel profondo del cuore. È questo che ci insegna nostra madre. 

Procediamo senza preoccupazioni, lasciamo tutto nelle mani di Dio, amiamo e facciamo fermo proposito di non peccare. Ognuno presenterà la sua misura, nel momento in cui sarà chiamato alla Presenza Divina. 

In questo giorno in cui il Signore rimane in silenzio, chiediamogli di proteggerci e di custodirci, che il male non si impadronisca mai della nostra anima e, soprattutto, che abbiamo l'umiltà di riconoscere gli errori.  

Che ciascuno sia quel Giuseppe d'Arimatea che mantenne il suo amore fino al punto di chiedere il Corpo del Maestro, per dargli una degna sepoltura, perché conosceva la Parola del Signore e la sua fede gli diceva: "risorgerà, risorgerà".

Povere creature, i Farisei ancora non sanno, il potere del Figlio di Dio!



In un giaciglio nuovo, giaceva il Corpo dell’Amato Signore. 
Così volle Dio, Suo Padre, che gustasse della morte.   

Grande mistero nasconde il sepolcro, solo Lui lo potrà raccontare,  
Cristo risuscita dai morti per dare la vita a tutti i Suoi figli,  
Tutto si consuma in questo sublime atto d’amore.  

Lui è il vincitore, Dio fatto uomo, 
Lui, che nonostante sia morto,  
mette paura a coloro che lo hanno crocifisso,  
così tanta paura che hanno mandato a custodire la tomba, 
perché non rubino il corpo. 

Povere creature, i Farisei ancora non sanno, il potere del Figlio di Dio! 

Abbracciate le lezioni del passato e dite a tutti che la Presenza del Mio Gesù nell'Eucaristia è una verità non negoziabile.




Cari figli, il Mio Gesù vi ama. Mai potrete compendere la grandiosità del Suo Amore se non vi aprite all'Azione dello Spirito Santo. Il Mio Gesù vi lasciò la Sua Chiesa per aiutarvi a raggiungere il Cielo. Vi lasciò due grandi Sacramenti che nei vostri tempi sono bersagli degli attacchi dei nemici. I Sacramenti sono canali di grazie per le vostre vite. L'Eucaristia è il dono più grande che il Mio Gesù vi offre. È Lui stesso presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Vi chiedo di intensificare le vostre preghiere per la Chiesa del Mio Gesù. I maggiori attacchi verranno contro il Sacerdozio e l'Eucaristia. State attenti. Abbracciate le lezioni del passato e dite a tutti che la Presenza del Mio Gesù nell'Eucaristia è una verità non negoziabile. Tempi difficili verranno per la Chiesa. I Ministri fedeli berranno il calice amaro del dolore, ma sanno che la missione affidata da Mio Figlio Gesù ai Suoi Ministri è insostituibile. Ciò che il Cielo offre a voi per mezzo dei Sacerdoti non potete trovarlo con altri mezzi o persone. Avanti nella difesa della verità. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per averMi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Io vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

PADRE PIO E IL DIAVOLO



Gabriele Amorth racconta... 

Esorcismi e indemoniati

Ancora: siamo nel 1924, e Padre Pio si è fermato a pregare nel coro della chiesa, mentre  i suoi confratelli sono già in refettorio. All'improvviso sente del rumore, che proviene  dall’altar maggiore, si avvicina e vede un fraticello, impegnato a togliere la cera caduta sui candelieri. «Uagliò, che fa alloco»? gli chiede. L'altro risponde: «Faccio le faccende che non feci bene quando stavo qui. Sono un novizio cappuccino... Passai all'altra vita mentre facevo il noviziato in questo convento. Sono salvo, ma debbo scontare le mancanze commesse in questo convento, specie nel fare le pulizie in chiesa. Padre, prega per me...». In quel momento  cadde qualche candela. E il padre: «É già! Ora espii buttando giù le candele...». Il fraticello  sparisce; e Padre Pio, un po’ turbato, si unisce agli altri nella stanza del fuoco comune. Dopo  un poco chiama presso di sé Emmanuele Brunatto, gli dice di prendere una candela, e di  seguirlo in chiesa. Giunti laggiù, gli chiede di guardare se dietro l'altare è tutto a posto. Per  terra, ci sono alcune candele rotte. «Adesso possiamo andare», conclude Padre Pio, senza  spiegare al perplessissimo Brunatto il perché di quella passeggiata. 

Invece padre Bonaventura da Pavullo narra che una volta «verso mezzogiorno, in chiesa lo avvicina una vecchia che chiede di confessarsi e poiché è sorda vuole confessarsi in sagrestia. Il padre la invita a inginocchiarsi, ma quella dice che le fanno male le ginocchia e che perciò non può. In confessione tira fuori una carrettata di peccati orrendi. Quando il padre sta per iniziare la formula dell’assoluzione, la vecchia lancia un urlo bestiale e fugge via, seguita da un sibilo come di vento e dallo sbattere delle porte della sagrestia e della chiesa. 
Padre Pio va alla ricerca della donna fin sulla piazzetta del convento e chiede notizie anche a un gruppetto di pellegrini che sta pranzando sotto l’olmo. Nessuno ha veduto la donna». Con  molta modestia, padre Tarcisio afferma che «a San Giovanni Rotondo gli esorcismi contro il maligno venivano fatti quasi sempre da Padre Pio; e non era infrequente il caso in cui il Padre deputava qualche confratello a farli, ha metodologia però era diversa: il Padre e l’esorcista non si diportavano tutti e due allo stesso modo». In varie occasioni furono portate davanti al  monaco stigmatizzato persone che pensavano di essere possedute, o comunque vittime di  qualche male malefico. Padre Tarcisio racconta che Padre Pio «dopo aver dato a questi uno sguardo indagatore da scrutarli con gli occhi intimamente, diceva all’interessato, e a quelli che lo accompagnavano: “fatti curare”; “fatelo curare”. Era chiaro che in questi casi non si trattava di possessione, ma di malattia psiconevrotica». Altre volte invece la situazione era  ben diversa. L’esorcista di San Giovanni Rotondo ricorda un episodio, in cui Padre Pio gli si  rivolse così: «Vagliò, fai gli esorcismi a questa povera donna: il maligno davvero qui c’è!».  C’era davvero, e mentre padre Tarcisio recitava le preghiere, la posseduta scalciava,  mordeva, tentata di fare del male a quelli che la tenevano. E gridava verso padre Tarcisio: «A te non posso fare nulla! Sta’ vicino a te quell’altro (Padre Pio) che prega e ti assiste!», È  interessante notare come anche don Gabriele Amorth racconti che ancora adesso, durante  gli esorcismi, le persone possedute vedano accanto a lui - ma don Gabriele non ne ha  percezione - Padre Pio. 

Un capitolo a parte meritano gli incontri occasionali, che ricordano certe icone del  Vangelo, di Padre Pio con persone possedute dal demonio, che in sua presenza cercavano  di avventarglisi contro, o si abbandonavano a gesti scomposti. In genere la risposta era  perentoria, brusca, intimativa: «Taci!»; oppure: «Basta!»; e anche: «La smetti?!». Altrimenti  Padre Pio guardava fissa la persona, e il suo ospite indesiderato, e ingiungeva: «Vai via!». E  nella maggior parte dei casi il posseduto tornava calmo. Padre Tarcisio riporta che almeno  in due occasioni lo spirito che abitava la persona si rivolse direttamente al monaco santo,  dicendo: «Padre Pio, ci dai più fastidio tu che san Michele!»; e «Padre Pio, non ci strappare le anime e noi non ti daremo molestia». Al che padre Tarcisio chiese: «Padre spirituale, ha sentito che cosa ha detto il diavolo?». Padre Pio gli rispose: «Satana ha paura di me». Quasi  con la stessa frase rispose sorridendo a una ragazza che lo ringraziava per essere stata  liberata: «E tu non sai che Satana ha paura di me?». In un articolo scritto nel 1977 per il  «Bollettino» della Casa Sollievo della Sofferenza, Cleonice Morcaldi, una delle figlie  spirituali di Padre Pio, ricorda che il monaco santo raccomandava a un’anima timorosa dei demoni: «Figlia mia, non ti auguro di vederne uno, tu ne morresti all’istante. Caccia subito le tentazioni con l’aiuto della Madonna; sono scintille di fuoco ardente, che se sostano un po’, ti bruciano! Vince chi fugge!». 

MARCO TOSATTI 

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



La confidente dei tuoi figli Educa i tuoi figli nella Fede, nella preghiera, nello spirito di obbedienza e di amore reciproco. Non essere dura, ma non essere neppure debole. Fatti amare dai tuoi figli ed ispira loro tanta fiducia così che non ti nascondano nulla. Devi essere tu la loro confidente e non le persone estranee o gli amici e le amiche. Un'amicizia non vigilata da te, nella luce della purezza e della fede, può essere come un parassita che s'abbarbica all'anima e la isterilisce a poco a poco, come un bruco viscido che arresta la vita di un germoglio che stava per fiorire. Abbi devozione a san Michele Arcangelo, per discacciare dai tuoi figli le insidie del demonio, che infuria oggi più che mai contro la gioventù.

don Dolindo Ruotolo