sabato 11 aprile 2020

PADRE PIO E IL DIAVOLO



Gabriele Amorth racconta... 

Esorcismi e indemoniati

Ancora: siamo nel 1924, e Padre Pio si è fermato a pregare nel coro della chiesa, mentre  i suoi confratelli sono già in refettorio. All'improvviso sente del rumore, che proviene  dall’altar maggiore, si avvicina e vede un fraticello, impegnato a togliere la cera caduta sui candelieri. «Uagliò, che fa alloco»? gli chiede. L'altro risponde: «Faccio le faccende che non feci bene quando stavo qui. Sono un novizio cappuccino... Passai all'altra vita mentre facevo il noviziato in questo convento. Sono salvo, ma debbo scontare le mancanze commesse in questo convento, specie nel fare le pulizie in chiesa. Padre, prega per me...». In quel momento  cadde qualche candela. E il padre: «É già! Ora espii buttando giù le candele...». Il fraticello  sparisce; e Padre Pio, un po’ turbato, si unisce agli altri nella stanza del fuoco comune. Dopo  un poco chiama presso di sé Emmanuele Brunatto, gli dice di prendere una candela, e di  seguirlo in chiesa. Giunti laggiù, gli chiede di guardare se dietro l'altare è tutto a posto. Per  terra, ci sono alcune candele rotte. «Adesso possiamo andare», conclude Padre Pio, senza  spiegare al perplessissimo Brunatto il perché di quella passeggiata. 

Invece padre Bonaventura da Pavullo narra che una volta «verso mezzogiorno, in chiesa lo avvicina una vecchia che chiede di confessarsi e poiché è sorda vuole confessarsi in sagrestia. Il padre la invita a inginocchiarsi, ma quella dice che le fanno male le ginocchia e che perciò non può. In confessione tira fuori una carrettata di peccati orrendi. Quando il padre sta per iniziare la formula dell’assoluzione, la vecchia lancia un urlo bestiale e fugge via, seguita da un sibilo come di vento e dallo sbattere delle porte della sagrestia e della chiesa. 
Padre Pio va alla ricerca della donna fin sulla piazzetta del convento e chiede notizie anche a un gruppetto di pellegrini che sta pranzando sotto l’olmo. Nessuno ha veduto la donna». Con  molta modestia, padre Tarcisio afferma che «a San Giovanni Rotondo gli esorcismi contro il maligno venivano fatti quasi sempre da Padre Pio; e non era infrequente il caso in cui il Padre deputava qualche confratello a farli, ha metodologia però era diversa: il Padre e l’esorcista non si diportavano tutti e due allo stesso modo». In varie occasioni furono portate davanti al  monaco stigmatizzato persone che pensavano di essere possedute, o comunque vittime di  qualche male malefico. Padre Tarcisio racconta che Padre Pio «dopo aver dato a questi uno sguardo indagatore da scrutarli con gli occhi intimamente, diceva all’interessato, e a quelli che lo accompagnavano: “fatti curare”; “fatelo curare”. Era chiaro che in questi casi non si trattava di possessione, ma di malattia psiconevrotica». Altre volte invece la situazione era  ben diversa. L’esorcista di San Giovanni Rotondo ricorda un episodio, in cui Padre Pio gli si  rivolse così: «Vagliò, fai gli esorcismi a questa povera donna: il maligno davvero qui c’è!».  C’era davvero, e mentre padre Tarcisio recitava le preghiere, la posseduta scalciava,  mordeva, tentata di fare del male a quelli che la tenevano. E gridava verso padre Tarcisio: «A te non posso fare nulla! Sta’ vicino a te quell’altro (Padre Pio) che prega e ti assiste!», È  interessante notare come anche don Gabriele Amorth racconti che ancora adesso, durante  gli esorcismi, le persone possedute vedano accanto a lui - ma don Gabriele non ne ha  percezione - Padre Pio. 

Un capitolo a parte meritano gli incontri occasionali, che ricordano certe icone del  Vangelo, di Padre Pio con persone possedute dal demonio, che in sua presenza cercavano  di avventarglisi contro, o si abbandonavano a gesti scomposti. In genere la risposta era  perentoria, brusca, intimativa: «Taci!»; oppure: «Basta!»; e anche: «La smetti?!». Altrimenti  Padre Pio guardava fissa la persona, e il suo ospite indesiderato, e ingiungeva: «Vai via!». E  nella maggior parte dei casi il posseduto tornava calmo. Padre Tarcisio riporta che almeno  in due occasioni lo spirito che abitava la persona si rivolse direttamente al monaco santo,  dicendo: «Padre Pio, ci dai più fastidio tu che san Michele!»; e «Padre Pio, non ci strappare le anime e noi non ti daremo molestia». Al che padre Tarcisio chiese: «Padre spirituale, ha sentito che cosa ha detto il diavolo?». Padre Pio gli rispose: «Satana ha paura di me». Quasi  con la stessa frase rispose sorridendo a una ragazza che lo ringraziava per essere stata  liberata: «E tu non sai che Satana ha paura di me?». In un articolo scritto nel 1977 per il  «Bollettino» della Casa Sollievo della Sofferenza, Cleonice Morcaldi, una delle figlie  spirituali di Padre Pio, ricorda che il monaco santo raccomandava a un’anima timorosa dei demoni: «Figlia mia, non ti auguro di vederne uno, tu ne morresti all’istante. Caccia subito le tentazioni con l’aiuto della Madonna; sono scintille di fuoco ardente, che se sostano un po’, ti bruciano! Vince chi fugge!». 

MARCO TOSATTI 

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