sabato 11 aprile 2020

RICONOSCERE IL SIGNORE.



Per mantenerci sempre fedeli, dobbiamo essere come Giovanni, amare nostra Madre ed amare il Signore senza limiti, non nascondere la fede che professiamo e non fidarci della forza della nostra umanità, poiché è fragile e ci tradisce.  

Possano la nostra fiducia, la nostra forza e la nostra fedeltà, essere basate sul Potere Divino, cosicché possano essere sicure. 
Non dobbiamo inorgoglirci di quello che abbiamo ricevuto per misericordia, sia per vivere sulla terra, che spiritualmente.  

Niente è nostro, ogni cosa porta l'impronta della Mano da cui è venuta, tutto ciò che possediamo è per Volontà Divina. 

Che non ci sia conflitto tra i fratelli, ma che noi possiamo essere sempre un canale di benedizione per quelli che lungo la strada vengono da noi in cerca di consolazione.  

Che i tradimenti non ci facciano reagire allo stesso modo, ma invece prendiamo esempio dal Signore, che ha amato senza misura anche in quei momenti, perché colui che un giorno tradisce, potrebbe poi pentirsi e piangere ed Egli ci insegna che non dovremmo condannare, questo appartiene al potere divino. 

Preghiamo in ogni occasione, preghiamo e ripariamo anche per quei peccati che crediamo di non aver commesso. Tutto sia custodito con amore nel profondo del cuore. È questo che ci insegna nostra madre. 

Procediamo senza preoccupazioni, lasciamo tutto nelle mani di Dio, amiamo e facciamo fermo proposito di non peccare. Ognuno presenterà la sua misura, nel momento in cui sarà chiamato alla Presenza Divina. 

In questo giorno in cui il Signore rimane in silenzio, chiediamogli di proteggerci e di custodirci, che il male non si impadronisca mai della nostra anima e, soprattutto, che abbiamo l'umiltà di riconoscere gli errori.  

Che ciascuno sia quel Giuseppe d'Arimatea che mantenne il suo amore fino al punto di chiedere il Corpo del Maestro, per dargli una degna sepoltura, perché conosceva la Parola del Signore e la sua fede gli diceva: "risorgerà, risorgerà".

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