martedì 9 giugno 2020

Regina della Famiglia



Apparizioni a Ghiaie 


Fatima e la fine della guerra 1914-1918 

La profezia della fine della guerra annunciata dai veggenti  di Fatima, offre un problema d'interpretazione ben più difficile.  Il 13 ottobre 1917, Lucia e Giacinta affermarono che la  Madonna aveva detto che la guerra era finita, o che finirebbe  quello stesso giorno. Il 16 ottobre, nell'interrogatorio fatto dal  parroco si legge: "che cosa volete da me? 

 Voglio dirti che non offendano più nostro Signore... La guerra finisce oggi: aspettino qua i loro soldati tra breve". 

Così ancora il 19 ottobre. I bambini, nota il visconte di  Montelo, tormentati dagli incessanti interrogatori, molti veramente polizieschi e malevoli, sono completamente esausti e  rispondono, non di rado, meccanicamente. 

Ecco la relazione di un dialogo con Lucia: 
"Quali parole usò Nostra Signora? 

 ha detto così: la guerra finisce oggi, aspettino qua i loro soldati tra breve. 

 Ma vedi: la guerra continua ancora. Come si spiega questo se Nostra Signora ha detto che la guerra era finita in quel  giorno? 

 Non lo so. So soltanto che l'ho sentita dire che la guerra finiva il giorno 13. Non so altro. 

 Alcuni affermano averti sentito dire in quel giorno che la  Madonna aveva dichiarato che la guerra finiva tra breve. È  vero? 

 Io ho detto tale e quale come Nostra Signora ha detto".  E Giacinta il 13 ottobre: 
"Che cosa ha detto la Madonna? 

 Ha detto di recitare il Rosario tutti i giorni e che la guerra finiva oggi. 

A chi l'ha detto? 

 L'ha detto a Lucia e a me. Francesco non ha sentito..."  (v. Da Fonseca-Alonso, Le maraviglie di Fatima, ed. Paoline,  1977, pp. 399-400). 

Nonostante la difficoltà proposta dalla profezia, l'autorità  ecclesiastica approvò l' apparizione, perché più che ai punti  oscuri, inevitabili in ogni fatto soprannaturale, guardò a quelli  chiari. Se si fossero giudicate le apparizioni di Fatima con i  principi e i metodi con cui si giudicarono quelle di Ghiaie, le  apparizioni di Fatima non sarebbero state riconosciute. 

Severino Bortolan

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