SAN GIUSEPPE E I MORIBONDI
Dice la parola di Dio: Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli (Sal 116, 15). Beati d’ora in poi i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono (Ap 14, 13).
La morte è una delle realtà più certe e più tragiche dell’esistenza umana. Tutti, tardi o presto, dobbiamo morire. Ma che differenza tra il morire disperati e il morire in pace con Dio! San Giuseppe ebbe la fortuna di morire tra le braccia di Gesù e di Maria. La sua morte fu un passaggio tranquillo all’eternità. Vediamo ciò che ci racconta al riguardo la beata Anna Caterina Emmerick: Quando Giuseppe morì, c’era Maria seduta alla testata del letto e lo teneva tra le braccia, mentre Gesù era vicino al suo petto. Vidi la stanza piena di splendore e di angeli. Giuseppe, con le mani giunte sul petto, venne avvolto in teli bianchi, collocato in una cassa stretta e deposto in una bella caverna sepolcrale, che un buon uomo gli aveva regalato. Oltre a Gesù e a Maria, poche persone accompagnarono il feretro, che vidi, invece, tra grandi splendori e angeli 33 .
La venerabile María di Jesús da Agreda racconta: Gesù gli diede la benedizione e gli disse: Padre mio, riposa in pace nella grazia di mio Padre celeste e mia. Ai miei profeti e santi, che ti aspettano nel limbo, porta le liete notizie dell’arrivo imminente della loro redenzione. Tra le braccia di Gesù spirò il santo e felicissimo Giuseppe e Gesù gli chiuse gli occhi. E, nello stesso tempo, una moltitudine di angeli, che assistevano col loro Re e la loro Regina, intonarono dolci cantici di lode con voci celestiali e melodiose.
Poi portarono la sua anima al limbo dei padri e dei profeti..., dove causò nuova gioia quella incalcolabile redenzione 34 .
Il popolo cristiano, basandosi sul racconto che Giuseppe era morto fra le braccia di Gesù e di Maria, lo ha sempre considerato avvocato e protettore degli agonizzanti. E così lo ha confermato la Chiesa con la sua autorità. Papa Benedetto XV, il 25 luglio 1920, scrisse: Avendo la Sede apostolica approvato diversi modi di onorare il santo patriarca, si celebrino con tutta la solennità possibile i mercoledì e il mese a lui dedicato (marzo), in tutte ed in ciascuna delle diocesi a istanza dei vescovi. Ma, principalmente, poiché è singolare protettore dei moribondi, siccome alla sua morte erano presenti lo stesso Gesù e Maria, incoraggino i venerabili fratelli quelle pie associazioni che furono fondate per pregare san Giuseppe in favore dei moribondi come quella della “Buona morte” e quella del “Transito di san Giuseppe”, affinché egli aiuti con tutta la sua autorità gli agonizzanti.
Papa Pio XI, nelle litanie di san Giuseppe approvate il 21 marzo del 1935 acclama: Patrono dei moribondi, prega per noi. Nel Catechismo della Chiesa cattolica ci viene consigliato: chiedere alla Madre di Dio di intercedere per noi “nell’ora della nostra morte” e affidarci a san Giuseppe, patrono della buona morte (Cat 1014).
Vediamo un esempio: la venerabile Anna di Sant’Agostino(1555-1624), carmelitana scalza, era molto devota a san Giuseppe e quando arrivò l’ora della sua agonia, vennero a portarla in cielo Gesù, san Giuseppe e santa Teresa di Gesù.
La moribonda vedendo la sua cella trasformata in un cielo, diede segni di gioia straordinaria. Ad un certo punto esclamò tre volte: I miei genitori! Riferendosi a san Giuseppe e santa Teresa... Una carmelitana di grandi virtù, che abitava in un convento diverso, mentre stava pregando per l’inferma, la vide salire in cielo tra san Giuseppe e santa Teresa di Gesù, seguita da un gran numero di angeli e di santi che componevano il corteo trionfale. Così san Giuseppe onora nell’ora della morte coloro che lo onorano in vita e gli chiedono la grazia di una buona morte 35 .
San Vicenzo Ferrer (1350-1419 ), mentre predicava un giorno l’omelia della festa di Natale, raccontò quanto segue: un mercante di Valencia (Spagna) invitava a casa sua tutti gli anni nel giorno di Natale un povero anziano ed una donna col suo bambino piccolo, poiché gli raffiguravano la Vergine col bambino Gesù e Giuseppe. È noto che alla sua morte gli apparirono la Vergine con il bambino e san Giuseppe dicendogli: Per averci ricevuto nella tua casa, noi ti riceveremo nella nostra 36 .
P. ÁNGEL PEÑA
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