sabato 6 giugno 2020

Regina della Famiglia



Apparizioni a Ghiaie 


L'annuncio della pace 

La notizia della pace imminente si propagò in Italia e all'estero. 
Non si riportò il testo completo della profezia, come era  stato detto da Adelaide. Si lasciò da parte, come elemento  secondario, la condizione che avrebbe permesso la conquista  della pace, in così breve tempo. Semplicemente si aspettava la  fine della guerra tra due mesi. 

La gente poi, commentava che la guerra si sarebbe conclusa con la sconfitta dei tedeschi e la vittoria degli Alleati: Perciò i nazisti e i fascisti videro nelle apparizioni una minaccia per il morale delle loro truppe e presentarono i fatti di Ghiaie come  una farsa, inventata dai servizi segreti degli Alleati, con la complicità di una bambina e dei suoi parenti che da quella montatura  traevano profitto. 
La fine della guerra a così breve scadenza pareva impossibile a tutti. 

Il Papa Pio XII nella lettera inviata, il 24 aprile 1944, al  cardinale Maglione Segretario di Stato, scriveva: "Non è lecito umanamente presagire quando sia per sorgere felicemente da  questa turbinosa tempesta l'auspicatissima ora della pace". 

Tuttavia le parole della piccola veggente avevano creato in  molti un clima di grande attesa. Ne è prova, tra le tante, la  testimonianza del sac. Giovanni Bonanomi, parroco di Monte-rosso  nella città di Bergamo, che in una lettera inviata ad alcuni amici, il  15 gennaio 1984, tra l'altro, scrive: 

"Il 20 luglio 1944, "ghibellin fuggiasco" partigiano ricercato,  rifugiato presso un ospitale amico sacerdote, sono stato attaccato  alla radio tutto il giorno perché sapevo delle voci giunte dalle  Ghiaie, che nel terzo giovedì di luglio sarebbe avvenuto un fatto  determinante per la fine della guerra. Alle ore 20.00 ho appreso la  notizia dell'attentato a Hitler". 
Se l'attentato fosse riuscito, nei piani dei cospiratori, vi era  la formazione immediata di un nuovo governo, che doveva trattare  la resa con gli Alleati. Tuttavia non si può negare che l'attentato con  tutte le conseguenze negative provocate negli alti comandi militari e  sul morale delle truppe, per citarne alcune, non abbia notevolmente accelerato la fine della guerra. 

Se si fosse dato ascolto alla Vergine e gli uomini si fossero convertiti, la pace sarebbe venuta in breve tempo. 

Nessuno può supporre che le parole "se gli uomini  faranno penitenza" siano state aggiunte più tardi, dopo che si è  visto fallire la profezia dei due mesi. 
La profezia riferita da Adelaide è nella linea delle profezie  bibliche: Dio promette sempre i suoi beni a coloro che osservano  la sua legge o ritornano a lui. È il pensiero contenuto nelle risposte  date dalla bambina alle domande di don A. Spada, direttore dell'Eco di Bergamo, quando uscì dalla chiesetta delle Suore  Orsoline a Gandino (Bergamo), presso le quali era ospite. 

Don A. Spada le chiede: 
"Ti piacciono, Adelaide, le suore che pregano così? 
Ed essa (dice don Spada, n.d.r.) dà una risposta più grande della sua età: 
 Se eh! I duress pregà tòcc isè! (Sì, dovrebbero pregare  tutti così). la guera la saress zamò finida (la guerra sarebbe già  finita). 
 Ma certo, Adelaide; pregano tutti. Piuttosto, basta solo la preghiera? 
 La Madonna ha detto che bisogna anche far penitenza -, aggiunge la bambina. 
 Beh, noi pregheremo e faremo penitenza -, l'assicuriamo e  ci accorgiamo che la promessa le procura un visibile piacere..." 
(v. L'Eco di Bergamo, Un paio d'ore in convento con la bimba delle  Ghiaie, 27, 28-29 giugno 1944). 

La dipendenza della pace dalla preghiera e dalla penitenza era  presente nella mente di Adelaide, una bambina di sette anni, che ha  dato una risposta superiore alla sua età, secondo don Andrea  Spada, e che manifesta una maturità spirituale che trova nel fatto  soprannaturale dell'apparizione, la sua prima causa. 

Inoltre, che la condizione non sia un'aggiunta tardiva  appare da vari documenti, da quello di don Spada, alle citazioni del  testo riportato dal Cortesi, sia nel libro Il problema delle  apparizioni di Ghiaie, sia nel libro Storia dei fatti di Ghiaie, edito il 7 ottobre 1944. 
Il cardinale Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano, il 6  agosto 1944, riferendosi alla pace promessa dalla Vergine a  Ghiaie e non ancora realizzata, scriveva: "Evidentemente, Dio  vuole ancora provare la fede delle nostre buone popolazioni,  protraendo a tempo opportuno il suo intervento provvidenziale. 
Perché Dio ritarda? 

Questa è stata la maniera di fare del Signore, non solo nell'Antico Testamento, ma anche nel santo Vangelo... se il miracolo  venne differito, fu perché fosse più strepitoso ed ancora più mirabile.  Così accadrà pure a noi. Dio vuole provare la nostra fede, perché  la penitenza e la preghiera delle nostre buone popo- lazioni raggiungano quella misura che egli ha prefisso come  condizione della sospirata grazia. 
Attendiamo l'ora di Dio. 

Le nostre buone popolazioni non vengano quindi meno nella fiducia e nel ricorrere che fanno alla Madonna... 
Le apparizioni o rivelazioni private, specialmente prima  del giudizio della competente Autorità ecclesiastica, sono  spesso suscettibili di interpretazioni personali; la fiducia invece  che il popolo cristiano ripone nel perpetuo soccorso della Beatissima Vergine mediatrice di ogni grazia fa parte dell'insegnamento della Cattolica Chiesa, che non può andare soggetta ad  errore, essendo essa la colonna ed il fondamento della verità" v. 
Rivista Diocesana Milanese, settembre-ottobre 1944, pp. 177- 179). 

Il cardinale, lungi dal ritenere falsa la profezia perché la  pace non è giunta entro i due mesi, invita i fedeli a perseverare  nella preghiera e nella penitenza, per ottenere la sospirata grazia. 

Don Felice Murachelli, il 14 agosto 1944, a Ghiaie, nel  suo diario scrive: "Alle 18 in automobile giunge in luogo il  Segretario di Sua eminenza il Card. Schuster a chiedere informazioni al Sig. Prevosto. Fra le notizie ch'egli ci porta ce n'è  una singolare: Sua Eminenza ancora in gennaio aveva detto ai  suoi familiari che la Madonna doveva apparire in quest'anno e  doveva facilmente terminare anche la guerra con l' avvento della  pace" (v. Felix = Felice Murachelli, Sotto il manto di Maria  Liberatrice, Breno (Brescia) 1987, p. 131). 

La testimonianza del segretario del card. Schuster ci presenta due profezie: l'apparizione della Vergine nel 1944, e la  fine prossima della guerra. 
Il cardinale vedeva nell'apparizione di Ghiaie l'avverarsi  della prima profezia, e attendeva nella prossima fine della  guerra il compimento della seconda. 

La profezia di Adelaide si è compiuta sotto qualsiasi profilo la si voglia considerare. 

Severino Bortolan 

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