venerdì 29 maggio 2020

Domande frequenti sugli angeli



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4. Il nostro Angelo custode verrà riassegnato a qualcun altro dopo la nostra morte?
È generalmente concordato che il nostro Angelo custode non verrà riassegnato a un'altra persona dopo la nostra morte, perché il nostro Angelo custode è stato abbinato in modo univoco a noi da tutta l'eternità da Dio stesso al fine di aiutarci a svolgere la missione speciale nella nostra vita terrena per che ci ha creati. Per questo motivo, sembrerebbe improbabile che il nostro Angelo custode venga assegnato a un'altra persona dopo che avrà finito di guidarci. E così, dopo la nostra morte, si ritiene che il nostro Angelo Custode continuerà i suoi normali compiti nelle file degli eserciti celesti.

Se riceviamo la grazia di entrare in paradiso, adoreremo il Signore insieme al nostro Angelo custode, fianco a fianco nella liturgia celeste. Come scrisse San Tommaso d'Aquino, "Quando arriverà alla fine della vita non avrà più un Angelo custode, ma nel regno avrà un angelo per regnare con lui" (Summa Theologica, I, 113, 4). Ma se abbiamo la sfortuna di andare all'inferno, allora il nostro Angelo custode tornerà in paradiso da solo. Se andiamo in purgatorio, il nostro Angelo Custode aspetterebbe in paradiso, e poi verrà a scortarci in paradiso una volta che il nostro tempo in quel luogo di punizione sarà finito. Perché, come afferma San Giovanni Crisostomo, "se abbiamo bisogno di una guida per passare da una città all'altra, quanto più l'anima avrà bisogno di qualcuno che indichi la strada quando rompe i legami di carne e passa alla vita futura" (cfr Omelia su Lazzaro, 2,2).

5. I santi angeli o i diavoli possono conoscere i nostri pensieri segreti?
No non possono. Perché solo Dio stesso può sapere cosa stiamo pensando in ogni momento; solo Dio stesso può conoscere le profondità della nostra anima. Per questo motivo, San Tommaso d'Aquino afferma senza mezzi termini che "gli angeli non conoscono i segreti dei cuori" (Summa Theologica, I, 57, 4). Tuttavia, come continua a spiegare, a volte angeli e diavoli possono capire cosa potremmo pensare. E possono farlo in due modi: perché "il pensiero a volte viene scoperto non solo da un atto esteriore, ma anche dal cambiamento di espressione" (Summa Theologica, I, 57, 4). Ad esempio, il nostro viso può sembrare felice o triste, se stiamo pensando a pensieri edificanti o deprimenti. Inoltre, i nostri pensieri su altre persone possono riflettersi non solo in ciò che diciamo su di loro, ma anche dal modo in cui appaiono e reagiamo quando entriamo in loro presenza.

Dobbiamo tenere presente, quindi, che gli angeli e i diavoli hanno non solo un intelletto sovrumano, ma anche migliaia di anni di esperienza nell'osservare il comportamento degli esseri umani in tutti i tipi di condizioni e circostanze. Per questo motivo, possono apprezzare uno psicologo più abile ed esperto che spesso discerne ciò che potremmo pensare senza effettivamente conoscere i nostri pensieri o essere in grado di leggere le nostre menti. Potremmo quindi dire che, sebbene siano bravi a leggere i nostri volti, non sono in grado di leggere le nostre menti.

In questo contesto, è importante menzionare che, se volessimo dirigere volentieri i nostri pensieri verso un angelo (ad esempio nella preghiera mentale o nella conversazione interiore), allora l'angelo può "sentire" quei pensieri. Proprio come gli angeli comunicano tra loro con un atto della volontà, così possiamo comunicare con loro con un atto interiore della volontà.

6. Diventeremo come angeli in paradiso?
A volte questa domanda sorge perché Gesù ci ha rivelato nei Vangeli che "Nella risurrezione non si sposano né si danno in matrimonio, ma sono" come "angeli in cielo" (Mt 22:30; cfr. Mc 12,25; Lc 20:36). Qui bisogna sottolineare che non siamo chiamati ad essere angeli, ma ad essere come angeli. Per somiglianza indica somiglianza che è diversa dall'identità. Dio non intende, quindi, eliminare la differenza naturale tra uomini e angeli; in cielo saranno sempre distinti e complementari. L'uomo e l'angelo saranno quindi l'uno come l'altro in certi aspetti, mentre entrambi mantengono la loro natura. Quali sono questi aspetti?

Innanzitutto , va sottolineato che sia gli angeli che gli uomini sono stati creati a immagine e somiglianza di Dio. Inoltre, questa perfezione originale di natura e grazia è portata a una perfezione superiore di natura e grazia in coloro che arrivano in paradiso. E così, poiché l'assimilazione dei santi angeli in cielo, quindi, è già completata nel loro stato di gloria quando finalmente arriveremo in paradiso, diventeremo come loro, non solo nella gloria personale che attualmente possiedono, ma anche in la loro divinità somigliante a Dio.

Secondo , gli angeli sono "creature puramente spirituali", "hanno intelligenza e volontà: sono creature personali" (CCC 330). Le nostre anime sono anche di natura spirituale. Siamo creati per lo stesso obiettivo finale e abbiamo ricevuto la stessa grazia santificante di Cristo. Questi sono i motivi per cui chiediamo agli angeli nella nostra preghiera di consacrazione, "illuminare la mia mente e il mio cuore in modo che io possa sempre conoscere e realizzare la volontà di Dio". Queste somiglianze ci aiutano a comprendere meglio il nostro "essere come gli angeli".

Terzo , saremo eternamente benedetti con la visione di Dio "come gli angeli", con la contemplazione, l'amore e il possesso perpetuo di Dio, la fonte di ogni bene; Lo adoreremo nella resa totale. Godremo tutti della comunione della Santissima Trinità. Perché "tutti noi, con i nostri volti svelati come specchi che riflettono la gloria del Signore, ci stiamo trasformando nell'immagine che riflettiamo in una gloria sempre più luminosa; questa è l'opera del Signore che è lo Spirito" (2 Cor 3 : 18).

Quarto , godremo della comunione dei santi, degli angeli e degli uomini, perché entrambi sono uniti a Dio, l'unico che è infinitamente santo nel suo stesso essere (naturale). Ecco perché chiediamo agli angeli nella preghiera di consacrazione "portami all'unione con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo".

In quinto luogo , in cielo ci saremo uniti alla compagnia dei santi angeli. Pertanto, non solo godremo del perfetto riposo e della realizzazione di tutti i desideri in modo che saremo "come gli angeli" - in pace, immacolati, pieni di gioia, luce e vita - ma parteciperemo anche alla perfezione, ricchezza, bellezza e gloria. Perché "i giusti brilleranno come il sole" (Mt 13:43) e si troveranno in paradiso liberi da dolori, lacrime, tristezza, sofferenza e morte.


Infine , in cielo vivremo per sempre in intima comunione con Gesù e tutti gli angeli per la glorificazione di Dio (cfr Gv 17, 24; Ef 1, 12,14), come descrive il Libro dell'Apocalisse: "Ho guardato, e Ho sentito intorno al trono e alle creature viventi e agli anziani la voce di molti angeli, numerando miriadi di miriadi e migliaia di migliaia, dicendo ... "Degno è l'agnello ..." e gli anziani caddero e adorarono "(Ap 5: 11-14). La vita in cielo sarà una gloriosa liturgia di lode che unirà sia gli angeli che i santi nel canto incessante della gioia: "Santo, Santo, Santo" sei Tu, "Signore, Dio degli eserciti" (cfr Ap 4, 8) -10).

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Opus Angelorum

L’umanità non cammina, non procede a passo fermo, passa soltanto, senza lasciare tracce di Vita Eterna.



GOVERNO UNICO, MONETA UNICA, RELIGIONE UNICA


NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO

L’umanità non cammina, non procede a passo fermo, passa soltanto, senza lasciare tracce di Vita Eterna. Si sono associati con la malvagità, con l’affanno di far sparire il Mio Popolo, questa è la consegna del maligno, che in alleanze con le grandi Nazioni, alle spalle dell’umanità, ha stretto la mano per impossessarsi del potere mondiale, ma poi tradirà quelli che gli hanno stretto la mano per instaurare il governo unico, la religione unica, la moneta unica. 


28.06.2015

SE MI APRI LA PORTA...



La pace innanzitutto

Fatti un po' di coraggio, anima cara, e non ripiegare tanto su te stessa, comunque tu sia. Non importa che sia grande la tua miseria, se è grande anche la tua buona volontà.
Ogni pensiero che ti turba, scaccialo risolutamente e reagisci con un pensiero buono. Il turbamento è il fumo della superbia. Sia consolazione per te il far morire subito, per mio amore, qualunque artificio dell'amor proprio.
La pace è la prima cosa che vi ho augurato nella notte del mio Natale, perché è indispensabile per il benessere dell'anima. Fatti animo, amami tanto, anche se ti sembra che sia un amore che non valga nulla.
Io lo gradisco così e lo desidero tanto. Lo sai che Io non faccio preferenze di persone; chiunque mi cerca, con purità d'intenzione, mi trova, anche se avesse trascorso una vita di peccati e di infedeltà. Concesso il perdono, dopo una buona confessione, l'anima ritorna nell'innocenza.
Offrimi la sofferenza che provi nell'essere tentata e nel sentirti tanto miserabile, a salvezza dei peccatori che non hanno il più piccolo rimorso e, benché adagiati sull'orlo di una possibile eterna dannazione, vivono tranquilli.
Le aridità e le apparenti apatie del tuo animo non indispongono il mio amore verso di te; anzi mi animano a starti doppiamente vicino, per essere pronto a ogni tuo pericolo di cadere e di raffreddare il nostro amore.

Non turbarti quando le forti tentazioni sembrano macchiare la coscienza e allontanarti da Me, con i loro insistenti assalti.
Non tutti i movimenti interni sono da te voluti e quindi non costituiscono peccato.
È la battaglia del cristiano, che decide del suo valore intrinseco. Io sono sempre vicino all'anima combattente. Lascio sola soltanto l'anima superba che crede di non aver bisogno di Me.

All'anima debole, ondulante per infermità fisica o morale, non rifiuto i miei soccorsi. Un solo sguardo di implorazione mi fa essere premuroso medico di tutte le sue debolezze. Me lo cerco Io questo ufficio di pietoso infermiere; ringrazio quelle anime che ricorrono prontamente a Me.

DON RENZO DEL FANTE

Regina della Famiglia



Apparizioni a Ghiaie 


Lucia Dos Santos 

Lucia di Fatima dubitò dell'autenticità delle apparizioni,  dopo che fu interrogata dal parroco del suo paese, alla presenza  della mamma. 
Essa scrive: "L'interrogatorio fu molto minuzioso, quasi  oserei dire, estenuante. Il reverendo mi fece una piccola avvertenza, perché diceva: "Non mi pare una rivelazione del Cielo.  Quando queste cose succedono, di solito il Signore ordina alle  anime a cui si rivela di riferire quanto succede ai loro confessori  o parroci; ma questa, al contrario, si nasconde il più possibile.  Ciò può anche essere un inganno del demonio. Vedremo. Il  futuro ci dirà quel che dobbiamo pensarne". 

Quanto mi fece soffrire questa riflessione, solo nostro  Signore può saperlo, perché solo Lui può penetrare nel nostro  intimo. Cominciai allora a dubitare che le manifestazioni fossero  del demonio, che cercava con quel mezzo di condurmi alla  perdizione. E siccome avevo sentito dire che il demonio porta  sempre la guerra e il disordine, cominciai a pensare che, realmente, da quando vedevo quelle cose, non c'era più stata allegria  né benessere in casa nostra. Che angoscia ne provavo! Manifestai  il mio dubbio ai cugini. Giacinta rispose: "Non è il demonio, no!  Il demonio dicono che è molto brutto e che sta sotto terra, nell'inferno; invece quella signora è così bella, e noi l'abbiamo  vista salire al cielo!". 
Dio si servì di queste parole per dissipare un po' il mio  dubbio. Ma, nel corso di quel mese, perdetti l'entusiasmo per la  pratica del sacrificio e della mortificazione, ed ero in dubbio se  decidermi a dire che avevo mentito, per finirla così del tutto. 
Giacinta e Francesco mi dicevano: "Non fare così! Non  vedi che proprio adesso tu stai per mentire, e mentire è peccato". 
Stando io così, ebbi un sogno che aumentò ancor di più le  tenebre del mio spirito: vidi il demonio che , ridendo perché mi  aveva ingannato, si sforzava di trascinarmi all'inferno... Questo  sogno lasciò nel mio spirito una nuvola di vera paura e preoccupazione. L'unico mio sollievo era rimaner sola, in qualche cantuccio solitario, per piangere liberamente. Cominciai a sentir noia  perfino della compagnia dei miei cugini e perciò cominciai a  schivarmi anche da loro... 
Si avvicinava il 13 luglio e io ero in dubbio se andarci  ancora o no... Giacinta e Francesco facciano quel che vogliono; io  non torno più alla Cova d'Iria. La decisione era presa, e io ben  decisa a metterla in pratica" (v. Memorie di Suor Lucia —Vice —  Postulazione della beatificazione dei veggenti — Fatima maggio  1980, pp. 68-69). 
Lucia, spinta da una forza cui non le era facile resistere, 
andò il 13 luglio all'appuntamento con la Vergine. 
Dopo la lettura di queste pagine delle Memorie di Lucia,  viene alla mente una considerazione ovvia; se il solo dubbio  avanzato dal parroco sull'origine diabolica delle apparizioni, ha  messo in crisi Lucia fino a indurla a chiedersi se fosse il caso di  dire che aveva mentito, e a farla decidere di non andare più alla  Cova d'Iria, non ci si può meravigliare se Adelaide ha negato di  avere visto la Vergine, considerate le condizioni in cui si è trovata, e senza l'aiuto morale che ricevette Lucia dai cugini Giacinta e Francesco. 

Severino Bortolan

Guarda la stella, invoca Maria



O chiunque tu sia, che nel mare di questo mondo ti senti come sballottato in mezzo alla tempesta, se non vuoi essere sommerso dalle onde, non distogliere lo sguardo dal fulgore di questa Stella. Se insorgono i venti delle tentazioni, se vai contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria! Se, turbato dal pensiero delle tue colpe, stai per lasciarti vincere dalla tristezza, e sei per cadere nell' abisso della disperazione, pensa a Maria. Nei pericoli, nelle difficoltà, nei dubbi, pensa a Maria, invoca Maria. Seguendo lei, non devierai; invocandola, non ti smarrirai; pensando a lei, non peccherai; tenendoti stretto a lei, non cadrai; affidandoti a lei, più nulla temerai. Con il suo aiuto, ogni fatica sarà per te leggera, sotto la sua guida giungerai facilmente alla Patria Beata.

È L’ORA DI “FATIMA!”. PREPARATEVI ALLO SCONTRO DI DUE COMETE NEL CIELO! È IL SEGNO DEL MIO RITORNO TRA VOI.



Preparatevi allo scontro di due comete nel cielo! … È il segno del mio ritorno tra voi.
Chiedo con tutto il mio amore il vostro ravvedimento. O uomini, che non credete in Me, convertitevi a Me perché solo in Me è la salvezza.
Oggi andate per il mondo alla ricerca di cose buone ma in verità sappiate che mai più le troverete perché tutto è marcio, il Demonio si è preso tutto, il buono è stato trasformato in male, perciò, se vi amate e amate la vostra vita e quella dei vostri cari tornate in fretta a Colui che tutto può.
Oggi posso richiamarvi ancora alla conversione, poi non ci sarà altro tempo; il mio dire finisce qui. … Ci incontreremo faccia a faccia, Io giudicherò ogni uomo.
Pregate e digiunate dalle cose del mondo, … venite a rifocillarvi al mio Petto.
Io, quale Padre e quale Madre, verrò a voi per stringervi forte a Me, donarvi protezione e conforto.

Ho il cuore dolorante a causa di questa Umanità incancrenita nel peccato, non vedo il suo ritorno a Me, non c’è ravvedimento, il suo andare è nella vita di questa Terra che oggi si spegnerà per sempre.
È tempo di dire Basta alle cose della Terra, è giunta l’ora di pregare e supplicare la misericordia del Padre.
Mostratevi accoglienti di questo mio appello e fatevi avanti, venite a Me rinunciando a Satana, preferite le Cose di Dio a quelle del mondo.
Questo tempo è breve, non avrete altra occasione per tornare a Me se non in questi ultimi istanti di vita che vivete ancora su questa Terra.
Il Cielo è giunto al suo Basta, il braccio del Padre già si abbassa a questa Umanità malvagia che verrà distrutta a causa del peccato al quale non ha saputo rinunciare.
Le stelle in cielo si allineano, … alla luce di questo movimento noterete cose nuove.
Affrettatevi, figli miei, non abbiate timore di tornare a Me, voltate le spalle a Satana!
Chi sarà con Me avrà la vita eterna!
Chi sceglierà Satana andrà con lui nella perdizione eterna.

Sollevatevi in fretta da tutto il male che è intorno a voi.
Dichiaratevi figli del Dio vivente ed entrate in battaglia.

L’ora è rumoreggiante, il Cielo già si abbassa alla Terra!
… È l’ora di “Fatima!”.
Amen!
Carbonia 27-05-2020

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO



Come canteremo le glorie del Sangue?

Il Sangue di Cristo [...] è il cibo della mente per la verità; è il cibo del cuore per l'amore che profonde; è la veste regale che ricopre le nostre membra piagate; è la chiave misteriosa di tutti i tesori del Cuore di Gesù; la mistica corrente per cui si sale al Mistero; la meravigliosa forza per cui ci si unisce a Dio! Come canteremo le glorie del Sangue di Cristo?
Con il dolore e con l'amore, così come l'ha versato Gesù. q. 14 

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO

LA PRESENZA REALE




AMIAMO IL SANTISSIMO SACRAMENTO

Amerai il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze. Deuteronomio, VI, 5.


I. - Quando sarò elevato da terra, attirerò ogni cosa a me. Dapprima fu dall'alto della croce che Nostro Signore attirò a sé tutte le anime, riscattandole. Ma è pure certo che Gesù, pronunziando queste parole, accennava al suo trono eucaristico, appiè del quale vuole attirare tutte le anime per legarle con le catene dei suo amore. Vuole mettere in noi un amore appassionato verso di lui.
Un'idea, una virtù, che non diventano amore appassionato, non produrranno nulla di grande. L'affezione di un fanciullo non è amore secondo tutta la forza della parola: esso ama per istinto e perché si sente amato, ama se stesso in coloro che gli fanno del bene.
Un domestico può dedicarsi tutto al suo servizio, ma non amerà davvero, se non si dedica ai suoi padroni per affetto e senza alcuna mira d'interesse personale.
L'amore trionfa allora, solo che è una passione della nostra vita. Si possono produrre atti isolati d'amore più o meno frequenti, ma la nostra vita non è impegnata, non è donata. Ora, finché non avremo per Gesù in Sacramento un amore appassionato, non avremo fatto nulla. Nostro Signore certo ci ama appassionatamente, ciecamente, senza punto pensare a se stesso, sacrificandosi tutto per noi: bisogna dunque ricambiarlo!

II. - Il nostro amore per essere appassionato deve subire le leggi delle passioni umane. Io parlo delle passioni ordinate, naturalmente buone, giacché le passioni in se stesse sono indifferenti: noi le rendiamo cattive volgendole al male, ma sta a noi il servircene pel bene.
Una passione che domina un uomo lo concentra. Quel tale vuol giungere a quella posizione onorevole ed elevata. Egli non lavora più ad altro fine. Ci vorranno dieci, venti anni, egli dice, non importa: ci arriverò. Fa unità, ossia fa servire ogni cosa al suo intento, lasciando tutto quel che non lo condurrebbe alla sua meta.
Un altro vuol farsi una fortuna, se ne traccia la grandezza e dice: Io giungerò a possedere tutto questo. Lavora, non guarda alla fatica, tutto gli serve: intanto, è indifferente per ogni cosa che non riguardi il suo progetto.
Un altro ancora vuol giungere ad un onorevole matrimonio. Come a Giacobbe, sette anni di servizio sono per lui poca cosa. Se fa bisogno, né ricomincerà altri sette: Avrò la mia Rachele! Tante fatiche gli sembrano molto lievi per la grandezza del suo amore. Ecco in qual maniera si riesce nel mondo. Queste passioni possono diventar cattive e troppo spesso non sono che una serie d'iniquità, ma per se stesse possono essere oneste.
Senza una passione non si giunge a nulla, la vita è senza scopo e passa inutilmente.

III. - Or bene, anche nell'ordine della eterna salute abbiamo bisogno di una passione che domini la nostra vita e le faccia produrre, per la gloria di Dio, tutti i frutti che Dio stesso né attende. Amate con passione una data virtù, una verità, un mistero: dedicate ad essi la vostra vita, consacratevi pensieri e lavoro; che altrimenti non giungerete mai a nulla, non sarete che un lavorante a cottimo, non mai un eroe!
Abbiate un amore appassionato per l'Eucaristia. Amate Gesù in Sacramento con tutto l'ardore con cui si amano gli uomini nel mondo, ma per motivi soprannaturali, ben s'intende.
A tal fine cominciate col mettere la vostra intelligenza sotto l'influenza di questa santa passione. Nutrite in voi lo spirito di fede, persuadetevi invincibilmente della verità dell'Eucaristia, della verità dell'amore di cui Nostro Signore vi dà prova. Abbiate una grande idea, quasi una contemplazione estatica della presenza e dell'amore di Gesù: in tal modo voi date al vostro amore un focolare che né alimenterà la fiamma, e sarà costante.
Un uomo di genio concepisce un capolavoro, lo abbraccia con lo sguardo dell'anima, né è rapito. Lo eseguirà con tutti i mezzi possibili, a costo di qualsivoglia sacrificio; non sarà mai né stanco, né disgustato, che il suo lavoro domina tutta la sua vita; se lo vede innanzi, non può distoglierne il pensiero. Ebbene, mirate Gesù nel Santissimo Sacramento, contemplate il suo amore, siatene penetrato e rapito. E voi esclamerete attonito: Com'è dunque possibile che Gesù mi ami al punto di darsi a me sempre, senza stancarsi mai?
La vostra mente si fissa allora su Nostro Signore, tutti i vostri pensieri si volgono a cercarlo, a studiarlo; sentite il bisogno di penetrare le ragioni del suo amore; nello stupore, nel rapimento il vostro cuore lascia sfuggire questo grido: Come mai potrò rispondere a tanto amore?
Ed ecco, l'amore va crescendo nel vostro cuore: si ama assai quello soltanto che ben si conosce. Il cuore si slancia verso il Santissimo Sacramento; che non ha pazienza d'appressarsi passo a passo. Gesù Cristo mi ama! mi ama nel suo Sacramento! Il cuore spezzerebbe, se potesse, le pareti che lo racchiudono, per unirsi più strettamente a Nostro Signore.
Vedete i Santi: l'amore li infiamma, li fa soffrire, li trasporta; è un fuoco che consuma le loro forze e finisce col farli morire.
Oh morte felice!

IV. - Che se non giungiamo tutti fin là, tutti possiamo amare appassionatamente Gesù e lasciarci dominare da questo amore.
Non amate voi qualche persona? O madri, non avete voi un amore appassionato per i vostri figli? Spose, forse che non amate appassionatamente i vostri sposi? E voi, figli, non sentite tutta la dolcezza dell'affetto verso i vostri genitori? Or bene, applicate questo vostro amore a Gesù. Non vi sono due amori, ma uno solo. Egli non vi domanda di avere due cuori, uno per Lui e l'altro per quelli che amate su questa terra.
O madri, amate dunque il Santissimo Sacramento col vostro cuore di madre, amatelo come un figlio! Spose, amatelo come vostro sposo! Figli, amatelo come vostro padre!
Abbiamo una sola potenza di amare, ma capace di abbracciare oggetti diversi, con motivi diversi. Certuni amano alla follia i parenti, gli amici, e non sanno amare il Signore. Ma quel che facciamo per la creatura è quello stesso che dobbiamo fare per Dio: con questa differenza soltanto, che Iddio va amato senza misura e sempre più.

V. - Un'anima, che ama a questo modo, non ha più che una vita e una potenza, Gesù in Sacramento.
Egli è là, ed essa vive di questo pensiero. Egli è là! Tra Gesù e l'anima vi è allora corrispondenza, unione di vita.
Perché non vi giungeremmo?
Noi risaliamo diciannove secoli indietro per cercare gli esempi di virtù nella vita mortale di Nostro Signore. Ma Egli potrebbe dirci un giorno: Mi avete amato nel presepio, perché mi trovaste dolce e amabile; mi avete amato sul Calvario, perché ho cancellato i vostri peccati; perché dunque non mi avete amato nel Santissimo Sacramento, ove sempre ero con voi? Vi bastava venire, io ero là, poco lungi da voi.
Nel giudizio, non saranno tanto i nostri peccati che ci spaventeranno: ci furono perdonati per sempre; ma nostro Signore ci rinfaccerà il suo amore: Mi avete amato meno delle creature. Non avete fatto di me la felicità della vostra vita. Non mi avete amato abbastanza per vivere di me.
Ma noi potremmo dire: Siamo dunque obbligati ad amare così? Lo so che non è scritto il precetto di amare in tal modo, e ve n'è bisogno? Nulla lo dice, tutto però lo grida: la legge è nel nostro cuore.
Mi spaventa il pensiero che tanti cristiani si occupano volentieri e sul serio dei vari misteri, della vita, passione e morte di Nostro Signore, si danno al culto di qualche santo, ma dimenticano Gesù in Sacramento. Ma perché, ditemi, perché? Ah, perché non si può riguardare attentamente il Santissimo Sacramento senza sentirsi costretti a dire: Bisogna che io lo ami, che vada a visitarlo: non posso lasciarlo solo, mi ama troppo!
Gli altri misteri sono fatti storici che non vanno dritti al cuore: sono oggetto soprattutto di ammirazione: qui bisogna darsi, rimanere e vivere in Nostro Signore.
L'Eucaristia è la più nobile aspirazione del nostro cuore; amiamola dunque di un amore appassionato. Si dice: tutto questo è esagerazione. Ma l'amore è esagerazione. Esagerare è superare la legge; l'amore deve esagerare.
Non è forse esagerazione l'amore che Gesù ci dimostra restando con noi in tanta umiliazione? Chi vuole attenersi a quello cui è assolutamente obbligato, non ama. Ama colui che sente in sé la passione dell'amore.
Voi avrete la passione dell'Eucaristia quando Gesù in Sacramento sarà il vostro pensiero abituale, quando la vostra felicità sarà di venite ai suoi piedi, il vostro desiderio costante quello di fare il suo beneplacito. Orsù, entriamo in Nostro Signore! Amiamolo un po' per lui stesso; sappiamo dimenticarci e darci a questo buon Salvatore. Immoliamoci dunque un poco!
Vedete questi ceri, questa lampada che si consumano senza lasciar nulla, e nulla riservare per sé. Perché non saremmo per Gesù un olocausto, di cui non resti niente?
No, non viviamo più noi stessi; solo viva in noi Gesù Sacramentato! Egli ci ama tanto!

di San Pietro Giuliano Eymard

Il segnale...Da leggere!




Le grandezze di Gesù



Alla santa umanità di Gesù


a) Gesù Principio dell’ordine soprannaturale

Nella SS. Trinità il Figlio di Dio è congiunto al Padre in unità di Essenza, nella Incarnazione è congiunto alla umanità in unità di Persona. Nella divinità è congiunto al Padre in unità di principio per produrre la terza persona dello Spirito Santo; nella Incarnazione è congiunto alla Umanità in unità di Persona per essere con essa e per mezzo di essa il Principio di tutto l’ordine della grazia e di tutta la santità della terra e del Cielo. L’essere e l’ordine della natura è dal Figlio ordinato al Padre; l’essere e l’ordine della grazia e della gloria è ordinato al Figlio dalla sua Umanità e per mezzo di essa il Figlio opera e compie questo essere e questo ordine, avendola scelta come strumento congiunto con la divinità.
La divina Essenza è una grazia sostanziale: e Voi, o Umanità santa, come unita al Verbo, siete un’altra sorta di grazia sostanziale e sussistente personalmente nella Santità divina e increata. Come gli accidenti e proprietà fluiscono dalla sostanza, in questa esistono e da essa dipendono, così gli effetti di grazia hanno in Voi la loro radice e la loro sussistenza, o Umanità deificata, o Divinità umanata!
In tal modo, l’Uomo Dio, il Verbo Incarnato, il Figlio unico dell’Eterno Padre in Cielo e di Maria in terra è nell’ordine della Grazia ciò che è la sostanza riguardo ai suoi accidenti, ciò che è il sole riguardo alla luce; Egli possiede eminenza, influenza, potenza: una eminenza suprema, una influenza universale, una potenza singolare e assoluta sopra tutto lo stato della grazia e sopra tutti gli effetti che ne procedono.
Come nell’Eternità, per l’Essenza che riceve dal Padre, il Figlio è principio dello Spirito Santo, Spirito eterno e increato: così nel corso dei tempi, per l’essenza che riceve dalla sua Madre, ossia, per l’organo della nostra umanità, Egli è una nuova sorgente, sorgente viva e potente, di tutta la santità creata, di tutte le grazie infuse, di tutti gli aiuti divini, di tutte le attività sante della terra e del Cielo, del tempo e dell’eternità.

b) Immensità degli effetti di grazia derivanti dalla Umanità di Gesù.

O eccesso! o abisso! Non si possono contare le stelle del Cielo, le foglie delle foreste, i granelli di sabbia del mare, benché queste cose siano limitate nel loro numero e nel loro valore; ma chi potrebbe contare il numero e stimare il valore, la singolarità di tutti gli effetti della grazia? di tutti i suoi effetti nel Cielo in tutti i santi, sulla terra in tutti i giusti, ed anche nei peccatori che resistono alla grazia che viene loro offerta? Chi potrebbe degnamente considerare le grazie contenute nell’estensione dei secoli sino alla fine del mondo, e nella infinità della durata di una Eternità; di una Eternità che non ha altra vita che la vita della grazia, che non è altro che santità in tutti i suoi aspetti, che è tutta ripiena e occupata di effetti di grazia e di gloria?

Orbene tutti questi effetti, sia di Dio verso gli uomini, sia degli uomini verso Dio, tutti si riferiscono e sempre si riferiranno a Voi, o Gesù, come alla loro origine. O sostanza! O origine di grazia! Come qui risplende in Gesù, una grandezza immensa, per riguardo alla grazia!

c) Gesù sostanza dell’ordine della grazia.

L’ordine della natura, tutto questo Universo che vediamo così esteso e diffuso in ammirabile varietà, è diviso in due entità differenti, la sostanza e l’accidente, che comprendono tutte le varietà di questo mondo. L’ordine della grazia ha pure i suoi accidenti e la sua sostanza: la sua sostanza nel Figlio di Dio Incarnato, i suoi accidenti nei santi e nei servi di Lui.
Ma con questo vantaggio che l’Uomo Dio è la sostanza unica e singolare di tutto l’ordine della grazia, mentre l’ordine della natura è diviso e diversificato in tante sorti di sostanze. L’ordine della grazia, essendo più eccellente e più strettamente vicino alla divinità, è anche più vicino alla Unità, che è tanto celebrata nella Divinità; quindi non ha che una sostanza deificata, come non vi è che una Essenza e Sostanza divina.
Gesù, inoltre, nel quale consideriamo una sostanza eccellente e unica nell’ordine della grazia, non fa solo da sostegno, come la sostanza riguarda ai suoi accidenti, ma è sostanza originaria, ossia causa di tutto l’ordine della grazia: da Gesù fluisce e emana incessantemente la grazia, in Cielo e in terra, come gli accidenti fluiscono dalla loro sostanza, e come la luce, in Cielo e in terra, emana dal sole.

d) Sublime preziosità della grazia.

Eleviamoci ad un oggetto più degno, ad un esemplare più divino: questa Emanazione della grazia è una sorta di Divinità creata, della quale Dio ha detto: Ego dixi Dii estis (Sal 81, 6), e una insigne imitazione della grande, nobile e prima Emanazione del Figlio nella Divinità, il quale guarda alla prima persona come a suo Padre e suo Principio.
Dobbiamo quindi riconoscere e onorare in Gesù due emanazioni differenti, l’una derivante dall’altra: la sua Emanazione dal Padre nella sua propria Persona, e la Emanazione della grazia da Lui, ad omaggio e imitazione di quella emanazione ch’Egli stesso ha dal suo Padre. Questa seconda emanazione ci svela e ci manifesta uno stato ammirabile e perpetuo di Gesù, stato che è fondato nei più alti e più segreti misteri della Religione cristiana, e deve servire di regola e direzione alla nostra pietà verso di Lui.
Come nella SS. Trinità le divine Persone hanno rapporto e relazione al loro Principio e loro origine, non sussistono che in tali proprietà e relazioni e vivono felicemente in questo sguardo vicendevole, in questa relazione, in questo Amore reciproco: così nell’ordine della grazia, che è imitazione perfetta, ritratto al vivo, partecipazione formale della Divinità, tutta la santità creata ha un rapporto eccellente al Figlio di Dio, uno sguardo singolare al Verbo Incarnato ed ha vita in Gesù, come in Colui che si chiama ed è la Vita, e che è il Principio e l’Esemplare di tale santità.
E gli spiriti che possiedono questa santità creata, guardando e adorando Gesù, adorano e imitano, nella Santità divina e increata, lo sguardo e la relazione eterna dello Spirito Santo verso il Padre e il Figlio, e del Figlio verso il Padre come alla sua origine. Da ciò deriva che, come la Santità increata è sussistente nelle mutue relazioni delle Persone che procedono verso quelle da cui procedono, così la santità creata ha la sua sussistenza in questa relazione, in questo sguardo, in questo rapporto singolare verso Gesù e la sua Umanità santa da cui è derivata; e così noi possiamo contemplare Gesù, amare Gesù, vivere in Gesù, perché Egli è la Vita e vuol essere la nostra Vita, fin d’ora e nella eternità.

Card. Pietro de Bérulle

Pregare con i santi angeli



CREATI PER L'ADORAZIONE



Gli Angeli in cielo vedono costantemente il volto di DIO (cfr Mt 18,10). Per adorazione sono stati creati, l'adorazione è il loro compimento. Vivono per l'ingrandimento della gloria di DIO. Il loro intero essere e tutte le loro attività sono immersi nella santità di DIO. Sono eternamente uniti a DIO (cfr Gv 17, 21-22), godendo di una felicità assolutamente al di là della comprensione di chiunque tranne coloro che la ricevono. Anche mentre vegliano sull'intera creazione, anche mentre ci assistono nelle nostre prove e battaglie contro le forze dell'oscurità, non distolgono mai il loro volto da quello di DIO. In effetti, questa unione amorevole e adorante con DIO è la fonte, non solo di tutta la loro beatitudine, ma anche del loro amore per noi e di tutta la grazia, la luce e l'aiuto che ci comunicano.

Modelli per l'umanità

Soprattutto, dovremmo imparare l'adorazione dai santi angeli, poiché anche l'umanità è stata creata per l'adorazione e la glorificazione di DIO. Abbiamo un momento più difficile, perché non possiamo vedere DIO, perché possiamo adorare solo nell'oscurità della fede. Gli Angeli, quindi, ci aiutano e ci insegnano a pregare con loro: "Benedizione, gloria, saggezza, ringraziamento, onore e potere e potrebbero essere per il nostro DIO nei secoli dei secoli!" (Apoc 7, 12) L'Angelo può adempiere correttamente a tutti i suoi doveri solo perché non allontana il suo volto da DIO, perché rimane immerso nell'adorazione perpetua. Per la nostra preghiera possiamo imparare queste cose dall'esempio dell'Angelo:

1) pregare sempre,
2) non ritirare mai il nostro volto da DIO,
3) vivere costantemente alla presenza di DIO.

Ecco come possiamo pregare sempre:

1) rimanendo uniti e facendo la volontà di DIO;
2) offrendo preghiere durante il lavoro, indirizzando il nostro spirito a DIO,
3) offrendo tutte le nostre opere a DIO, in particolare ogni croce e difficoltà.


 GESÙ insegnò ai Suoi discepoli che "dovevano sempre pregare e non perdere il cuore" (LK 18,1). Lascia che la tua preghiera e il tuo lavoro siano un piacevole sacrificio davanti a DIO; e offrirlo in LUI e con LUI e tramite LUI.

Gli angeli portano le nostre preghiere davanti a DIO

L'adorazione dell'umanità è portata in alto dai santi Angeli. Attraverso il loro ministero la nostra preghiera è rafforzata e rafforzata quando viene presentata a DIO. San Raffaele parla così a Tobias: "Quando hai pregato con le lacrime e hai seppellito i morti e hai lasciato la cena in piedi, ... ho offerto la tua preghiera al Signore" (Tob. 12,12). Nella santa liturgia preghiamo che l'Angelo possa portare le nostre preghiere davanti a DIO. L'Angelo non solo presenta la nostra preghiera, ma la sopporta in alto in una nave preziosa. I quattro angeli "caddero davanti all'Agnello, avendo ciascuno un'arpa e ciotole dorate piene di incenso, che sono le preghiere dei santi" (Apoc. 5,8). La preghiera di un angelo è come un fuoco, che tiene in fiamme fuori dalla nave della sua natura spirituale. Questa nave rappresenta l'intero essere dell'Angelo.
Il fuoco della nostra adorazione brucia insieme al fuoco dell'angelo: "Un altro angelo venne e si fermò davanti all'altare, con un turibolo d'oro: e gli fu dato molto incenso, che poteva offrirlo con le preghiere di tutti i santi sull'altare che sta davanti al trono. E con le preghiere dei santi salì davanti a DIO dalla mano dell'Angelo il fumo dell'incenso "(Apoc. 8, 2-4).
Nel suo ministero l'Angelo è coscienzioso e fedele. DIO ci vede insieme al nostro Angelo Custode come se fossimo una cosa sola. Questa unità ha anche i suoi tratti specifici. Nessun essere in cielo o sulla terra è più adatto alla nostra individualità distinta del nostro Angelo custode. Questo è il motivo per cui la devozione all'Angelo custode è particolarmente redditizia. In lui troviamo aiuto e protezione; è il nostro complimento più bello. Le nostre preghiere povere e balbettanti ricevono la loro forma più perfetta nella sua adorazione. In futuro, ogni volta che preghiamo, ricordiamoci di invitare il nostro Angelo custode. Volerà sicuramente pregare con noi e ascoltare le nostre preghiere fino a DIO, prestando loro un po 'del suo splendore.

Questo ministero è una gioia per l'angelo

È un ministero arricchente per l'Angelo portare le nostre preghiere davanti a DIO. Considera, che la preghiera viene dal tuo cuore, da quel cuore che DIO ama e in cui dimora. Ecco perché l'Angelo porta così volentieri le nostre preghiere. Sente in esso l'amore e la presenza di DIO. Si rallegra di portare questo fuoco, anche se c'è solo un piccolo bagliore del calore dell'amore in esso. La mediazione è co-naturale per l'Angelo, e ora dalla sua unione soprannaturale con la grazia di DIO fluisce anche all'uomo. Questa comunicazione fluente di grazia è una beatitudine della vita celeste. Che gioia, poter sopportare, incanalare il flusso dell'amore di DIO verso un altro!

Non dimentichiamo di ringraziare l'Angelo per la sua assistenza!

Camminate per una grande guerra e solamente con la forza dell'Eucaristia potete raggiungere la vittoria.






Cari figli, l'Eucaristia è il Grande Tesoro della Chiesa, perché è Gesù stesso presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. In ogni battaglia la vittoria della Chiesa avviene per mezzo dell'Eucaristia. Non c'è vittoria senza Eucaristia. Camminate per una grande guerra e solamente con la forza dell'Eucaristia potete raggiungere la vittoria. L'Eucaristia è la Luce che brilla nella Chiesa senza la quale non potete camminare fino al Cielo. I nemici agiranno per spegnere lo splendore dell'Eucaristia. Difendete Gesù. Difendete la verità. Come già vi annunciai in passato, la Presenza del Mio Gesù nell'Eucaristia è una verità non negoziabile. Difendete il vostro prezioso alimento. DateMi le vostre mani e Io camminerò con voi nella difesa della verità. State attenti. Rimanete fermi nel cammino che vi ho indicato lungo questi anni. Coloro che rimarranno fedeli fino alla fine saranno proclamati Benedetti del Padre. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per averMi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Io vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

giovedì 28 maggio 2020

SOLDATI DI MARIA, È GIUNTA L’ORA DI RIUNIRVI TUTTI A ME. È GIUNTO IL TEMPO DELLA GRANDE SFIDA TRA IL SERPENTE ANTICO E LA DONNA VESTITA DI SOLE.



Vengo nelle vesti di Madonna di Fatima, preparate i vostri cuori ad accogliermi.
La Madre di Gesù e Madre vostra viene a liberare i suoi figli dalle catene di Satana.

Il cielo è per oscurarsi, è per mostrare la scritta “FATIMA” … segno che il Signore del Cielo e della Terra è al suo prossimo intervento Divino.
Avviatevi alla santità, o uomini, ravvedetevi! Convertitevi! Cercate Colui che è il Signore dei Signori, il Solo, l’Unico e Vero Dio! Credete in Lui e abbracciate la sua Dottrina perché Lui possa riconoscervi suoi e porgervi soccorso.
Il mondo è avvolto dalla tenebra, nulla ormai si salva più, il Demonio ha messo i suoi artigli su ogni cosa, l’uomo è divenuto suo schiavo senza accorgersene, … tanto grande è la sua astuzia, … ben nota da sempre!
Maria Corredentrice è al suo ingresso, Ella Guiderà il suo esercito fedele, quello che Lei stessa ha segnato sulla fronte con il segno della croce, quale appartenenza a suo Figlio Gesù.
Soldati di Maria, è giunta l’ora di riunirvi tutti a Me.
È giunto il tempo della grande sfida tra il Serpente Antico
e la Donna Vestita di Sole.

Tenetevi pronti, con il Rosario in mano e la fiamma della fede accesa. Ecco, discendo dal Cielo per preparare la via al ritorno di Gesù con voi, popolo fedele.
Quali cavalieri dello Spirito Santo, ornati dai mille colori dell’arcobaleno entrerete in battaglia, fieri di essere stati scelti quali guerrieri al fianco di Maria.
È la fine di un tempo antico, il Risorto è di ritorno, le cateratte dei Cieli già si aprono al suo passaggio. Egli si manifesterà al mondo con la Corona di Re dei re sul Capo e con in mano lo Scettro Regale, e grande sarà nella sua Potenza!
La sua vittoria è scritta nei secoli dei secoli. Amen!

Carbonia 26.05.2020