domenica 21 giugno 2020

Regina della Famiglia



Apparizioni a Ghiaie 


Adelaide rivela il segreto al Papa 

Adelaide, accompagnata da mons. Obert e dalla signorina  Galli, nel 1949, andò a Roma dal Papa Pio XII, per rivelargli il  segreto. 
Padre Raschi scrive: 

"Interrogai su questo punto l'Adelaide 
 Hai potuto confidare il segreto al Santo Padre (PIO XII)? 
 Sì. 
 In che ambiente ti trovavi? 
 Nella sala, prima del suo studio, appartata dagli altri. 
 In che posizione? 
 Ero in ginocchio, ma il Papa mi disse: "Su, su, sta in  piedi", e mi aiutava con la sua mano, poi mi ascoltò ed accolse  il segreto con tanta affabilità e mi disse: "Non l'hai più vista la  Madonna?". 
 No, non l'ho più vista. Quando ero in collegio avevano inventato che l'avevo rivista". 
Il padre Raschi continua: 
"In quel giorno benedetto mi trovavo anch'io a Roma e parlai all'Adelaide, in una casa religiosa e le dissi: 
 Sei contenta, Adelaide, d'essere stata dal Santo Padre? 
 Sì, così mi sono levata una responsabilità. 
 Che parolone! Ma ora vai a giocare con le altre bambine" (v. o.c., p. 37). 

È da notare che l'incontro privato di Adelaide con il. Papa  Pio XII avviene dopo la pubblicazione dell'atto vescovile del 30  aprile 1948. Se il Papa accoglie una bambina portatrice di un  segreto per lui, ricevuto dalla Vergine, durante le apparizioni del  maggio 1944, vuol dire che egli riteneva autentiche quelle apparizioni e sincera la piccola veggente. 

Aggiungo sull'argomento quanto mi disse la signora Adelaide nel colloquio, già ricordato, del 5 marzo 1986. 

Chiesi alla signora Adelaide: 
 Il segreto che la Vergine le confidò riguardava la sua  vocazione alla vita religiosa, come qualcuno ha sostenuto? 
 No, è un altro -, rispose in modo deciso, facendomi capire che non avrebbe aggiunto di più. 
Rispetto la sua decisione di non parlare. Non ho posto la  domanda perché mi riveli il segreto, ma per avere da lei la conferma che il segreto non riguarda la profezia della sua vocazione alla vita religiosa, di cui scrive nel quaderno. 
 Infatti, se quello fosse stato il segreto non l'avrei scritto nel quaderno. 
In uno dei suoi scritti Adelaide riassume così la quinta apparizione: 
"La Madonna vestita di rosso e manto verde, gli angioletti, "Segreto". 
Lo stile telegrafico usato, rivela l'impegno con cui la veggente custodì il segreto. 

Severino Bortolan

Gesù, che hai avuto un cuore di fanciullo



Insegnaci ad amare la Madre tua come tu l'hai amata! In questo amore, avevi messo tutto il fervore del tuo cuore di fanciullo; e quando hai avuto un cuore di uomo le hai mostrato sempre un amore filiale, più maturo e più virile, ma non meno ardente. Amavi in Maria non solamente colei che ti aveva messo al mondo, ma sopratutto colei che compiva perfettamente la volontà del Padre celeste, con una purezza immacolata e un dono senza riserva.
Che lo slancio del tuo Cuore trascini il nostro! Aiutaci ad amare Maria con la freschezza di un cuore di fanciullo e con l'ammirazione più ragionevole di un cuore di adulto! Poiché ce l'hai donata per Madre fa' che ci uniamo ad essa con i legami di un tenero affetto sì che possiamo rivivere 1'intimità di Nazaret! Poiché hai conferito a Maria un compito così elevato nell'opera della nostra salvezza, ispiraci una grande devozione a suo riguardo e sviluppa la nostra vita spirituale nel suo clima materno!
Concedici di penetrare pienamente nel mistero della Vergine, per rendere il nostro cuore simile al tuo!

Guardate le rivolte che ci saranno nel mondo e guardate i cieli che non saranno più gli stessi.



Trevignano Romano, 16 giugno 2020


Cari figli, grazie per essere qui nella preghiera e per aver ascoltato la mia chiamata nel vostro cuore. Figli miei, Gesù presto sarà con voi, fatevi trovare con le lampade accese, cosi come i vostri cuori e con i vostri occhi vedrete la meraviglia di una nuova vita. Figli, abbiate ancora un pò di pazienza, il male sta per essere sconfitto da questa terra. Tutto ciò che è stato distrutto su questa terra sarà rinnovato, compresa la Chiesa e la fede. Quanta gioia proverete nel vostro cuore! Figli, Pregate, pregate, pregate tanto e Io vi starò sempre accanto. Guardate le rivolte che ci saranno nel mondo e guardate i cieli che non saranno più gli stessi. Ora vi lascio con la mia santa benedizione, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

«La verità vi farà liberi» (Gv 8, 32)



Finalmente la verità di essere figli si trasforma nella libertà dei figli.
Nessuno è più libero di un figlio nella casa del padre! È la libertà che ammiriamo in Gesù quando constata:

«Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. 
Io sapevo che sempre mi dai ascolto» 
(Gv 11, 41-42).

È la libertà di colui che può dire in tutta sicurezza: 

«Tutto quello che il Padre possiede è mio»
(Gv 16, 15).

È la libertà di chi sa di godere le compiacenze del Padre e di poter disporre fino in fondo della sua onnipotenza: 

«Tutto mi è stato dato dal Padre mio»
(Mt 11, 27).

È la libertà di chi può stringersi al seno del Padre, esclamando:

«Io e il Padre siamo una cosa sola» 
(Gv 10, 30).

In questa stessa libertà siamo chiamati a vivere anche noi, appunto per aver accolto Gesù che ci ha posti nella verità di figli.
Ma per sentirsi liberi non basta sapere chi è Gesù; occorre vivere come Lui, come il Figlio, con i suoi sentimenti, i suoi ideali, il suo amore, la sua comunione al Padre.
Quando vivremo da figli di Dio, saremo «liberi davvero» (Gv 8, 36).
Il Padre non ci ha mandato il suo Unigenito perché imparassimo a vivere da figli di Dio?
Tutta la verità sul nostro agire sta qui: vivere con l’amore di un figlio verso il Padre.
Qui si trova la massima realizzazione, il bene sommo, la liberazione dalle ‘tenebre’ del peccato e della paura.
Nel suo storico pellegrinaggio giubilare in Terra Santa (febbraio 2000), Giovanni Paolo II, durante la Celebrazione della Parola sul Sinai ha manifestato la sua gioia di essere pellegrino sul Monte «che si erge come monumento maestoso a ciò che Dio ha qui rivelato»:
«Qui ha rivelato il suo nome! Qui ha dato la sua Legge, i dieci Comandamenti dell’Alleanza!...
Dio si rivela in modi misteriosi. È il Dio che è al contempo vicino e lontano; è nel mondo, ma non di esso. È il Dio che viene ad incontrarci, ma che non sarà posseduto. Egli è “IO SONO COLUI CHE SONO”, il nome che non è alcun nome! IO SONO COLUI CHE SONO: l’abisso divino nel quale essenza ed esistenza sono una cosa sola!».

La rivelazione ‘oscura’ che Dio fa di sé sul monte Sinai «trova il suo compimento in un’altra montagna, il Monte della Trasfigurazione, dove Gesù appare ai suoi Apostoli risplendente della gloria di Dio»:
«Ora Egli ci ordina di ascoltare Suo Figlio perché “nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare” (Mt 11, 27).  In tal modo, impariamo che il vero nome di Dio è PADRE! Il nome che supera tutti gli altri nomi: ABBÀ! (cf. Gal 4, 6). In Gesù apprendiamo che il nostro vero nome è FIGLIO, FIGLIA! Impariamo che il Dio dell’Esodo e dell’Alleanza rende libero il suo Popolo perché è costituito da figli e figlie, creati non per la schiavitù, ma per “la libertà della gloria dei figli di Dio” (Rm 8, 21)».

Proprio per questa scoperta-rivelazione le persone che si aprono a Dio, che ascoltano la voce del suo Figlio prediletto, sono consapevoli di essere legate «non da una moltitudine di prescrizioni, ma interiormente dall’amore».
E la libertà che sperimentano e che Gesù è venuto a portare è la capacità «di amare, di scegliere ciò che è bene in ogni situazione, anche quando farlo è un peso». Ed è possibile perché non si vive per delle prescrizioni impersonali, ma mossi dall’amore.
La nostra libertà è questa ed è infinita, perché l’amore che ci muove è lo Spirito Santo, l’Eterno Amore.

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



Un brillante al buio Ogni anima è un mondo a sé, che, sembra avere identità con le altre anime e non l'ha, come non l'ha una stella con un meteorite. È un assurdo, figlia mia, capire un'anima, specialmente se si trova innestata dalla Grazia in un particolare disegno di Dio.
Come una pietra preziosa, splendida nei riflessi di luce che riceve dal sole, vista in penombra può apparire un misero sassolino, così l'anima, giudicata nella penombra dei criteri umani o materialistici, può apparire uno sconcerto nevrastenico, nelle sue manifestazioni più spirituali. Per questo è detto nella Sacra Scrittura che Dio solo scruta le reni e i cuori (Ger 20,12).

Il Rosario, arpeggio d'amore Ti piace il suono dell'arpa? Ti piace quel dolce e morbido snodarsi di suoni sotto il tocco delle dita, che passano di corda in corda, carezzandole quasi? Il Santo Rosario è l'arpa dell'anima: i grani della corona sono corde che si toccano e vibrano in toni diversi e melodiosi, secondo il mistero che si contempla. Tono dolce nei misteri gaudiosi; flebile nei misteri dolorosi; arpeggio vibrante di amore nei misteri gloriosi. Recitate il Santo Rosario insieme, tutti di casa, con arte di amore, ed ai tocchi delle vostre arpe risponderanno le armonie dei cieli stellati che osannano alla Potenza, alla Sapienza, all'Amore Infinito di Dio.

Tu prega: la tempesta svanirà Sii prudente, ma non aver timore, perché io sono il padrone dei cuori, dei tempi e della vita. Io ti tutelerò e ti tutelo, vinco la riluttanza e l'ingratitudine degli uomini quando voglio. Sii però ferma a non rinunziare alla tua materna autorità e dignità per non essere né sopraffatta né schiava, quando difendi il bene della tua casa.
Vinci tuo marito con l'amorevolezza e la bontà, compatendo la sua miseria. Vinci i tuoi figli con l'affettuosità e il ragionamento, vincili soprattutto con la preghiera, e le tempeste svaniranno come si dileguano le nubi di una procella.

don Dolindo Ruotolo

18 giugno 2020 – Abbiate fiducia nella mia Provvidenza



Ancora una volta, vedo una Grande Fiamma che ho conosciuto essere il Cuore di Dio Padre.  Egli dice:
Dio Padre
“Figli, affidate ogni giorno del tempo alla Mia cura.  In questo modo, renderete grazie costantemente per la Mia Volontà nella vostra vita.  Più di questo non chiedo.  Abbiate fiducia nella mia Provvidenza.  La via della fiducia è nell’amore.”
Leggi Salmo 5:12-13
Gioiscano quanti in te si rifugiano, esultino senza fine. Tu li proteggi e in te si allieteranno quanti amano il tuo nome. Signore, tu benedici il giusto: come scudo lo copre la tua benevolenza.

Santi Martiri del I – II e III Secolo



Dalla Gerarchia Cardinalizia di  Carlo Bartolomeo Piazza 

e dalle Rivelazioni Private della mistica Maria Valtorta 


Martirio e morte del piccolo Castulo e S. Messa  di S. Paolo al Tullianum.

***
Mentre essi cantano sono entrati anche dei soldati romani e  dei carcerieri, i quali montano anche la guardia perché non  entrino persone nemiche. 
Paolo si appresta al rito.  
“Tu sarai il nostro altare” dice a Castulo. “Puoi tenere il calice sul tuo petto?” 
“Sì”. 
Viene steso un lino sul corpicino del bimbo e sul lino sono appoggiati 9 il calice e il pane. 
E assisto alla Messa dei martiri che viene celebrata da Paolo e servita dai due preti chel’accompagnano. Però non è la Messa come è ora45. Mi pare che abbia parti che ora non ha e  non abbia parti che ora ha. Non ha epistola, per esempio, e dopo la benedizione: “Vi benedica il Padre, il Figlio, lo Spirito  Santo” (dice così) non ha altro46. Però dal Vangelo alla Consacrazione sono uguali a ora. Il Vangelo letto è quello delle  Beatitudini47. 
Vedo il lino palpitare sul petto di Castulo il quale, per ordine  di Paolo, tiene fra le dita la base del calice perché non cada. 
Vedo anche che quando Paolo dice: “Questa consacrazione del  Corpo...” un fremito di sorriso scorre sul volto piagato del  piccolino e poi la testolina si abbatte subito con una pesantezza  di morte che sempre cresce. 
Plautina ha come un sussulto ma si domina. Paolo procede come non notasse nulla. Ma quando, franta l’Ostia, sta per curvarsi sul piccolo martire per comunicarlo per primo con un minuscolo frammento, Plautina dice: “È morto”, e Paolo sosta un attimo, dando poi alla matrona il frammento destinato al  bambino, che è rimasto con le ditine serrate sul piede del calice nell’ultima contrazione, e glie le devono sciogliere per poter  prendere il calice e darlo agli altri. 
Poi, distribuita la Comunione, la Messa ha termine. Paolo si  spoglia delle vesti e ripone queste e il lino e il calice e la teca  delle ostie in una sacca che porta sotto il mantello. Poi dice: 
“Pace al martire di Cristo. Pace a Castulo santo”. 
E tutti rispondono: “Pace!” 
“Ora lo porterò altrove. Datemi un manto, ché ve lo avvolga. Lo porterò senza attendere la sera. Questa sera  verremo per Fabio. Ma questo... lo porterò come un bambino addormentato. Addormentato nel Signore”. 
Uno dei soldati dà il suo mantello rosso; e vi depongono il  piccolo martire e ve lo avvolgono, e Paolo se lo prende in  braccio (a sinistra) come fosse un padre che trasporta altrove il figlioletto dormiente, col capo curvo sulla spalla paterna. 
“Fratelli, la pace sia con voi, e ricordatevi di me quando  sarete nel Regno”. Ed esce benedicendo. 

Dice Gesù: 
«Non è Vangelo, ma voglio che sia considerato uno dei “vangeli della fede”48 13 per voi che temete. 
Anche delle persecuzioni temete. Non avete più la tempra  antica. È vero. Ma Io sono sempre Io, figli. Non dovete pensare che Io non possa darvi un cuore intrepido nell’ora della prova. 
Senza il mio aiuto nessuno, anche allora, avrebbe potuto  rimanere fermo davanti a tantosupplizio. Eppure vecchi e  bambini, giovinette e madri, coniugi e genitori, seppero morire,  incuorando a morire, come andassero a festa. E festa era.  Eterna festa! 
Morivano, e il loro morire era breccia nella diga del  paganesimo. Come acqua che scava e scava e scava e rompe lentamente ma inesorabilmente le più forti opere dell’uomo, il loro sangue, sgorgando da migliaia di ferite, ha sgretolato la  muraglia pagana e come tanti rivoli si è sparso nelle milizie di  Cesare, nella reggia di Cesare, nei circhi e nelle terme, fra i  gladiatori e i bestiari, fra gli addetti ai pubblici bagni, fra i colti e i popolani, dovunque, incessabile e invincibile. 
Il suolo di Roma è imbibito di questo sangue e la città sorge,  potrei dire che è cementata col sangue e la polvere dei miei  martiri. Le poche centinaia di martiri che voi conoscete sono un nulla rispetto ai mille e mille ancora sepolti nelle viscere di  Roma e agli altri mille e mille che bruciati sui pali nei circhi  divennero cenere sparsa dal vento, o sbranati e inghiottiti da  fiere e da rettili divennero escremento che fu spazzato e gettato  come concime. 
Ma se voi non li conoscete, questi miei eroici sconosciuti, Io li conosco tutti, e il loro annichilimento totale, sin dello  scheletro, è stato quello che ha fecondato più di qualunque  concime il suolo selvaggio del mondo pagano e lo ha fatto  divenire capace di portare il Grano celeste. 
Ora questo suolo del mondo cristiano sta ritornando pagano  e germina tossico e non pane. È perciò che voi temete. Troppo  vi siete staccati da Dio per avere in voi la fortezza antica. 
Le virtù teologali sono morenti là dove già non sono morte.  E quelle cardinali neppure le ricordate. Non avendo la carità, è logico non possiate amare Dio sino all’eroismo. Non amandolo, 
non sperate in Lui, non avete in Lui fede. Non avendo fede,  speranza e carità, non siete forti, prudenti, giusti. Non essendo  forti, non siete temperanti. E non essendo temperanti, amate la carne più dell’anima e tremate per la vostra carne. 
Ma Io so ancora fare il miracolo. Credete pure che in ogni  persecuzione i martiri sanno esser tali per aiuto mio. I martiri:  ossia coloro che mi amano ancora. Io, poi, porto il loro amore  alla perfezione e ne faccio degli atleti della fede. Io soccorro chi  spera e crede in Me. Sempre. In qualunque evenienza. 
Il piccolo martire che resta con le manine strette al calice, 
anche oltre la morte, vi insegna dove è la forza. Nell’Eucarestia.  Quando uno si nutre di Me, secondo il detto di Paolo49 14, non  vive più per sé ma vive in lui Gesù. E Gesù ha saputo sopportare tutti i tormenti, senza flettere. Perciò chi vive di Me  sarà come Me. Forte. 
Abbiate fede.» 

A cura di Mario Ignoffo 

Chi è don Luigi Villa?



Giovanni Paolo II a Brescia

Ma vi era chi non accettava la resa! L’unica soluzione, senza dover entrare nel merito degli argomenti sollevati da don Villa, era quella mettere in campo tutto il peso dell’Autorità Papale! Solo una visita a Brescia del Papa poteva risollevare la sorte della “causa di beatificazione” di Paolo
VI. E così, fu annunciata la visita a Brescia di Giovanni Paolo II, per i giorni 19-20 settembre 1998. L’occasione era data dalla beatificazione del bresciano Giuseppe Tovini, alla quale, però, veniva associata la “causa di beatificazione” di Paolo VI.
Ma don Villa non si perse d’animo e, in data 15 agosto 1998, scrisse una lunga lettera al Segretario di Stato, card. Angelo Sodano, in cui chiedeva esplicitamente di annullare la visita a Brescia del Papa. La ragione era la diffusione ormai raggiunta dal libro “Paolo VI beato?” e le lettere entusiaste che gli erano pervenute da personaggi influenti del mondo della magistratura e della cultura. Ma la ragione più grave era il danno che la Chiesa avrebbe subìto da un atteggiamento papale incurante dei fatti inquietanti e delle crude realtà riportate e dimostrate nel libro di don Villa.
Nella lettera, don Villa riconosceva i toni forti del suo libro, e le difficoltà di un clero non abituato a questo linguaggio, ma chiariva che questa era solo la “violenza dell’amore” per la Chiesa e che questa “violenza” era un dovere quando erano in gioco i valori altissimi della Fede: «Chi ama veramente la Chiesa non può non alzare la voce quando la vede allo sbando. Diversamente, sarebbe vigliaccheria il preferire il silenzio alla protesta! Come è vigliaccheria la mancanza di coraggio e di sensibilità nel non voler appoggiare chi combatte, in prima linea, la “Buona Battaglia” per la Fede!

Il mio libro, perciò, è sconsigliabile solo a chi ha poco amore alla Verità, a chi è ammalato di superficialità, a chi si illude di accontentarsi dietro il paravento di un equivoco “Vogliamoci bene!”.
Il mio, dunque, fu solo il “coraggio” di chi si sente libero (“La verità vi farà liberi” Jo. 8, 32) per essere veramente responsabile. Certo, è un mestiere duro, oggi, quello del coraggio! Eppure è essenziale, anche se è sempre un rischio che si deve correre! Se Cristo non avesse avuto il “coraggio” di parlare chiaro e anche di sferzare gli avversari (Farisei, Scribi, Dottori della legge, Sommi Sacerdoti!) sarebbe morto, anche LUI, in un letto!». Poi proseguiva: «Eminenza! Gesù li ha rimproverati, dunque, per la loro grave infedeltà, a livello pastorale. E li ha rimproverati proprio per quella loro “tolleranza” dannosa che avevano verso alcuni perturbatori della fede, lasciandoli operare indisturbati, per cui si rendevano corresponsabili di quei loro errori che portavano fuori strada i fedeli.
Ora, non è la storia di Paolo VI questa? Forse che Paolo VI non ha lasciato libero corso a tutti i progressisti, più o meno eretici, lasciandoli sradicare la fede fin dalle fondamenta?
E così, la Chiesa d’oggi sembra aver bruciato, dietro di sè, persino le tracce della sua civiltà cristiana! Il sottoscritto, perciò, con questo suo libro, ha tentato di levare la maschera per guardar dentro nello specchio della verità! E questo perché nessuno ha il diritto di chiudere gli occhi su ciò che è avvenuto nella Chiesa per colpa di un Papa che ora si vorrebbe addirittura mettere sugli Altari!».
E ancora: «Per questo, Eminenza, Le ripeto: come potrà il Papa (Giovanni Paolo II), fare ancora dell’apologia, sia pure retorico-accademica, di un Paolo VI, dopo quello che ho scritto e “documentato” su di Lui, e dopo la “lettera” che ho inviato a tutto l’E-piscopato Italiano - un mese fa! - in cui riportavo la “foto di Paolo VI” con la Sua mano sinistra che mostra ben marchiata, la “Stella a cinque punte”, o “Pentalfa massonico”, così come era stata scolpita sulla “prima formella” originale, quale figurava su la “Porta di bronzo” della Basilica di San Pietro, in Roma, e come apparve anche riportata sull’Inserto speciale dell’Osservatore Romano del 25 sett. 1977?».
La lettera terminava con queste parole: «Nella speranza, ferma e soprannaturale, che questa mia doverosa “richiesta” sia da Vostra Eminenza accolta benignamente, proprio per l’amore che porto alla Santa Chiesa, mia Madre, La prego di gradire anche il mio sacerdotale rispetto in C. J. Et M.».

Ma la richiesta non venne accolta e Giovanni Paolo II si recò a Brescia per risollevare le sorti della “causa di beatificazione” di Paolo VI. Allora, don Villa, dopo circa un anno, nel dicembre 1999, pubblicò un secondo libro su Paolo VI dal titolo: “Paolo VI, processo a un Papa?”, che era semplicemente la continuazione del primo libro. Anche questo nuovo libro fu inviato al Papa, ai Cardinali, ai Vescovi e a gran parte del clero italiano.
La reazione, questa volta, fu molto più moderata.

a cura dell’Ing. Franco Adessa

MESSAGGI PROFETICI IL PAPA BENEDETTO XVI “CACCIATO” DAL VATICANO. IN MERITO ALLE RECENTI NOTIZIE CHE RIGUARDANO IL PAPA BENEDETTO, VI SEGNALIAMO DI RIVEDERE DUE MESSAGGI PUBBLICATI DALLA VEGGENTE DI CARBONIA IN DATA 30 NOVEMBRE 2016 E 30 BIS.



30 novembre 2016
Carbonia, 30 novembre 2016  –  Ore 16.55/ 17.07
In verità, in verità vi dico: siate quel popolo giusto, quel popolo fedele ai miei Comandamenti.

Ponetevi di fronte a Me in amore e verità, obbedienti al mio volere, ed entrerete a far parte del nuovo mondo che Io apro ai miei figli.
Amati miei, è il Padre vostro che è nei Cieli, che vi ama e vi conduce lungo le vie di questo mondo;

PRESTATEMI ATTENZIONE, STATE AL MIO VOLERE E SUPPLICATE SEMPRE IL RITORNO ANTICIPATO DI GESÙ!
CON QUESTO MIO DIRE, OGGI VENGO A VOI PER ANNUNCIARVI L’AVVERTIMENTO!
TUTTO È IMMINENTE, IL DISORDINE ALL’INTERNO DELLA CHIESA TERRENA ANTICIPERÀ QUESTO MIO INTERVENTO DIVINO, PER DONARE A TUTTA L’UMANITÀ LA POSSIBILITÀ DI RAVVEDIMENTO.
Il Cielo comanda attenzione, rispettate il volere del Cielo!
Con tutto il Mio amore vengo a portarvi di Me, voglio deliziarvi di Me, del mio Tutto per voi!

Non siate né sordi né ciechi, il mondo è alla sua fine, il Cielo è per tingersi di fuoco, le ore, prossime al mio intervento Divino.
Vi comando di stare ordinati in Me, di aprirMi le porte del vostro cuore, di mettervi in carità e amore vero. Il tempo concesso a quest’umanità è finito!
Ora entrerà la Giustizia Divina, a porre fine ad ogni male.



Chi si metterà in Me sarà in Me salvo, ma chi si metterà contro di Me sarà da Me ripudiato.
FIGLI MIEI, È GIUNTA L’ORA! TUTTO È IN ATTO!
L’abominio ora si manifesterà nella Chiesa, e da lì partirà lo scisma,
uno scisma mai visto prima nella storia della Chiesa!

Sono addolorato per il comportamento dei miei consacrati, sono la vergogna della mia Casa!
Peccato, figli miei, peccato! Perché Io tanto vi amo, e tanto ho sperato in un vostro ravvedimento, ma vedo che siete come sbandati nelle mani di colui che dice di essere mio figlio!


Non ci sarà più tempo, se non ora, di chiederMi perdono, prostrarvi a Me, supplicando la Mia Misericordia.
Natale è vicino, tutti devono essere più buoni, ma Io chiedo a voi la bontà di tornare a Me, di guardarvi dentro e vedere lo sfacelo che avete messo in voi!
SUONA LA TROMBA DELL’ULTIMO ANGELO!
Il mio intervento Divino lo vedrete presto con i vostri occhi; non attendete quel momento per chiederMi perdono, perché sarete messi in stato di pena.
LA GRANDE TRIBOLAZIONE PER QUEST’UMANITÀ INFEDELE È GIUNTA!
Ora guarderò dal mio Cielo il vostro andare senza di Me, perché Io Mi assenterò dalla vostra vita; sarete soli e nella disperazione, ma questo lo avete voluto per voi con il vostro disprezzo per Me, vostro Dio!
STATE PER ASSISTERE ALLO SFACELO PIÙ GRANDE DELLA CHIESA!
Cristo Gesù trionferà con tutti i suoi figli, e coloro che si saranno venduti a Satana periranno con lui nell’Inferno!
È TEMPO DI FELICITÀ PER I FIGLI DI DIO!

È TEMPO DI SCIAGURA PER I FIGLI DI SATANA!
Con amore vero vi benedico e vi esorto in questo tempo d’avvento, ad essere più uniti tra voi e sinceri con Me.
Il Dio Amore!
30 bis novembre 2016

ORA L’UOMO INIQUO SI TOGLIERÀ LA MASCHERA DAL SUO VOLTO

E VEDRETE IN REALTÀ CHI VERAMENTE È!
RESTERETE IMPRESSIONATI A QUESTA SUA RIVELAZIONE
E VI SENTIRETE PERSI!

Carbonia, 30 bis novembre 2016  –  Ore 22.44/22.56
Mia amata sposa, il tuo Dio viene a te per dirti una cosa molto importante.
Scrivi, o donna, scrivi il mio dettato.

Sono qui con te perché tu sappia che tutto è pronto, che il mio intervento Divino è a momenti.
QUANDO SENTIRAI DIRE DI UN TERREMOTO IN VATICANO, SAPPI CHE STANNO CACCIANDO VIA IL MIO PAPA BENEDETTO XVI, PER ATTUARE LIBERAMENTE LEGGI INIQUE!
DOPO L’ALLONTANAMENTO DI BENEDETTO XVI SARÀ PROCLAMATA LA DITTATURA, UN NUOVO ORDINE MONDIALE PRENDERÀ POSIZIONE!
Mia adorata creatura, scrivi senza timore!
Oggi Io ti rivelo il mio dolore per la situazione che vive la mia amata Chiesa sulla Terra!
LO SCOPO DI BERGOGLIO, UOMO DELLA MASSONERIA, È QUELLO DI PREPARARE IL TRONO AL VENIENTE ANTICRISTO, CHE SI MANIFESTERÀ IN TUTTO IL SUO VIGORE, DICENDO DI ESSERE ME!
Attenti figli miei, perché, Io non sarò! Ma sarà colui che vi metterà in ginocchio, colui che vi toglierà la libertà e vi schiavizzerà!
Avete perso il vostro tempo a seguire l’uomo iniquo, colui che ora si toglierà la maschera dal suo volto e vedrete in realtà chi veramente è!
Resterete impressionati a questa sua rivelazione e vi sentirete persi!
Avete dubitato del Mio Amore e siete andati a braccetto con il Mio nemico, ora sarà pianto e stridor di denti per voi che conoscevate la Verità e l’avete rifiutata per seguire il nemico di Dio. Sarete colti di sorpresa e sarà per voi troppo tardi. 


Non sarete più in grado di abbeverarvi al mio Calice, perché Io vi allontanerò da Me, vi toglierò l’amministrazione di ogni mio bene e vi getterò nella Geenna.
SAPPIATE FIN DA ORA CHE QUESTE MIE PAROLE

SI AVVERERANNO MOLTO PRESTO
E CHE IO VERRÒ A MANIFESTARMI NELLA GLORIA!
L’ORA SI AVVICINA!

QUESTO TEMPO DI MALE È FINITO!
Ecco che Io intervengo per porre fine al peccato e mettere la mia creatura nella mia nuova Creazione. Tutti verranno a Me, i miei figli Io li prenderò con Me e con Me saranno nelle meraviglie del mio Amore infinito; godranno delle Mie delizie perfette nell’amore e saranno felici per sempre! Chi ha orecchi per intendere, intenda!
EccoMi figli miei adorati, ecco che Io vengo!
sGesù!

sabato 20 giugno 2020

Signore rivelatore del Cuore del Padre



Nell'amore che hai così largamente manifestato agli uomini aiutaci a riconoscere una manifestazione dell'amore del Padre celeste!
Poiché tu stesso hai dichiarato che il tuo insegnamento era l'insegnamento del Padre e che i tuoi miracoli erano opera sua aiutaci a scoprire, nella sublimità della tua dottrina, il pensiero luminoso del Padre, e nelle meraviglie operate da te; una ineffabile bontà paterna decisa a diffondersi sull'umanità in una profusione di benefici.
Nella sollecitudine di cui hai circondato i tuoi discepoli e nella misericordiosa benevolenza che hai mostrato ai peccatori, facci ritrovare l'eco della sollecitudine e della misericordia del Padre.
Nella tua generosità a sacrificarti per noi, facci scorgere la magnanimità del Cuore del Padre, deciso ad immolare il figlio per la felicità di quelli che l'avevano offeso.
Portandoci a ritrovare il Padre nelle tue parole, nei tuoi gesti, nei tuoi sentimenti, facci penetrare in ciò che hai di più intimo, nella profonda sorgente da cui scaturisce il tuo amore! E aiutaci ad aderire al Cuore del Padre con lo stesso movimento con cui ci sforziamo di aderire al tuo Cuore!

GESÙ ANTICIPERÀ IL SUO RITORNO TRA GLI UOMINI.



Satana ha ormai finito il suo tempo, gioite figli di Sion, il vostro Dio vi benedice e vi eleva a Sé.
Godrete presto di una vita nuova in Me e sarete santi in Me, sarete belli come il sole e irradierete di luce infinita.

Miei amati figli, ecco che il Dio dell’Eterno Amore viene a voi per donarvi la vita nuova, apro a voi il mio nuovo Giardino, il Tempio dello Spirito Santo, per ricoverarvi tutti nel suo Seno.
La Beata Vergine Maria, Sposa dello Spirito Santo, precede il mio ritorno, viene con S. Michele Arcangelo, San Giuseppe, tutti i Santi e gli Arcangeli, per definire questa lotta contro Satana. Ella, Corredentrice dell’Opera di salvezza, è Colei che schiaccia la testa al Serpente antico e mette fine a questa storia amara di dolore.
Gesù anticiperà il suo ritorno tra gli uomini e abbraccerà a Sé ogni suo figlio.
Madre mia Santissima Tu sei Colei che Io mando a preparare

la via del mio ritorno, sarai bella, e sarai forte come Dio Ti ha creata,
sarai presto sulla Terra nelle vesti di Donna vestita di sole
e manifesterai la gloria di Dio in Te.

Le mani di Maria sono sulle vostre mani congiunte in preghiera. Ogni volta che voi mettete alle vostre mani il Rosario, Lei viene a condividere la preghiera con ciascuno dei suoi figli.
L’ora è questa, il maledetto sicario di Satana ha ormai finito le sue ore.
Benedetto XVI è in arrivo al mio nuovo altare, quello che Io innalzerò per tutti i miei eletti; lì si celebreranno Messe in onore a Colui che tutto ha donato di Sé per la vostra salvezza.

Questa Umanità è alla sua ora, … deve scegliere se stare con Me o contro di Me.
Battetevi il petto o popoli tutti della Terra, ecco che il Re dei re viene a meravigliare tutti, nella sua grande potenza si presenterà e donerà al mondo la vita nuova in Sé.

Siete ormai alla fine di un tempo vecchio, l’amarezza e il dolore passeranno ma le mie parole mai passeranno! Vi ho preparato una nuova Terra, un mondo da vivere in armonia a Me. Tutto il Creato inneggerà il suo canto d’amore infinito a Me e diverrà cosa buona in Me.
Grazierò tutti coloro che si prostreranno a Me riconoscendomi quale unico e vero Dio.
Se, con cuore contrito, Mi chiederanno perdono, Io li salverò.

Avanti, o popolo mio, avanti amate creature mie, ecco che Io vengo!
Benedico il vostro sì sincero e vi stringo stretti al mio Sacro Cuore.

Dio vi ama, Egli è con voi. Amen
Carbonia 17-06-2020