AMORE E MISERICORDIA
"La prima cosa che dobbiamo fare per avanzare nella santità è liberare il nostro cuore da ogni affetto alle creature o cose che non siano di gradimento a Dio; compiere i nostri doveri e stare bene attenti nel fare tutte le nostre opere con amore e fervore.
Se preghiamo, lavoriamo e ci sacrifichiamo con tutte le nostre forze e con entusiasmo solo per Dio, potremo esser certi che ciascuna delle nostre opere meriterà grande aumento di grazia abituale. E poiché Dio dà sempre il cento per uno di quanto si fa per suo amore, la nostra anima acquisterà ogni giorno, se è fervorosa, molti gradi di grazia e soprattutto un grado di amore e familiarità con Dio e, con ciò, l'abitudine di far tutto per amor suo e per la sua gloria. Con questo prezioso abito mortificheremo le nostre cattive inclinazioni e lavoreremo per ricopiare in noi le virtù del buon Gesù.
Egli si è abbassato fino a noi per darci il suo amore e riempirci di benefici, e noi andremo a lui come a Padre e Signore unico... Egli per l'amore che ci porta compie tutti i desideri del nostro cuore e contemporaneamente ci dà la perfezione e la felicità che viene sempre dalla sua conoscenza".
"Per camminare infatti costantemente nella perfezione dobbiamo realizzare sforzi più che straordinari; cosa che non otterremo se prima non ci prepariamo con alcuni sacrifici, vale a dire con ripetuti atti di mortificazione e soprattutto se non siamo imbevuti dell'amor di Dio, stando a lui uniti. In questo caso si può dire che non solo si cammina nella perfezione, ma che si vola, poiché con grande facilità si fanno atti di pazienza, umiltà, obbedienza, silenzio e mortificazione.
L'anima fervorosa medita e prega, si esercita nell'umiltà, sente vivo il desiderio di soffrire in riparazione delle offese, che Dio riceve dalle creature, specialmente dalle anime a lui consacrate; è sempre pronta a esercitare la carità, è sottomessa, non è curiosa, mai contenta di se stessa e facilmente ama Dio e, mossa da questo amore, lavora con entusiasmo senza perdere alcuna occasione.
Come si vede, la difficoltà aumenta il merito, non in quanto è un ostacolo da vincere, ma in quanto suscita in noi maggiore ansia e maggiore amore verso Dio".
don Domenico Labellarte
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