domenica 20 luglio 2025

CHIEDIMI L'INTELLIGENZA DELL'EUCARISTIA

 


QUANDO IL MAESTRO PARLA AL CUORE


Chiedimi spesso l'intelligenza dell'Eucaristia. Contempla:

Ciò che l'Eucaristia ti offre

Anzitutto una presenza, poi un rimedio, infine un nutrimento.

Una presenza: sì, la mia attuale presenza di Risuscitato, presenza gloriosa anche se umile e nascosta, presenza totale come linfa del Corpo Mistico, presenza viva e vivificante.

Presenza attiva, che non chiede altro se non di penetrare tutti gli uomini miei fratelli, chiamati a diventare mia « pienezza », prolungamenti di me, e di assumerli nello slancio con cui mi dono incessantemente al Padre mio.

Presenza amante, poiché sono presente per donarmi, per purificare, per continuare attraverso te la mia vita di oblazione e per assumere su di me tutto quello che sei e tutto quello che fai.

Un rimedio: contro l'egoismo, contro la solitudine, contro la sterilità.

Contro l'egoismo, poiché non ci si può esporre alle radiazioni dell'Ostia senza che si infiltrino e giungano a incendiare l'anima con il fuoco del mio amore. Allora la mia carità purifica, illumina, intensifica, fortifica la fiammella che era nel tuo cuore, la pacifica, la unifica, la feconda, orientandola verso il servizio degli altri per comunicare l'incendio che io sono venuto ad accendere sulla terra.

Contro la solitudine: sono presente vicino a te, non ti lascio mai né col pensiero né con lo sguardo. In me tu trovi il Padre e lo Spirito Santo. In me tu trovi Maria. In me tu trovi tutti gli uomini tuoi fratelli.

Contro la sterilità: Chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, un frutto invisibile sulla terra e che vedrete solo nell'eternità, ma l'unico frutto valido: la mia crescita nelle anime.

Un nutrimento: che arricchisce, che spiritualizza, che universalizza.

Vengo a te come il pane di vita disceso dal cielo, per colmarti delle mie grazie, delle mie benedizioni, per comunicarti il principio di ogni virtù e di ogni santità, per farti partecipare alla mia umiltà, alla mia pazienza, alla mia carità; per farti condividere la mia visione di tutte le cose e le mie vedute sul mondo, per darti la forza e il coraggio di mettere mano a ciò che ti chiedo.

Cibo che spiritualizza, che purifica tutto ciò che in te tenderebbe ad animalizzarti, per dare alla tua vita lo slancio verso Dio e preparare la tua progressiva divinizzazíone. Evidentemente, tutto ciò non può realizzarsi in un batter d'occhio, ma giorno dopo giorno, grazie al tuo stato di comunione frequente, spirituale e sacramentale.

Cibo che universalizza. Sono in te, vengo in te come il Dio fatto uomo che porta e riassume in sé tutta la creazione e più che tutto l'umanità, con le sue miserie, i suoi bisogni, le sue aspirazioni, le sue fatiche, le sue sofferenze, le sue gioie.

Colui che comunica a me comunica al mondo intero e rende attivo il movimento del mondo verso di me.

Ciò che l'Eucaristia ti chiede

Anzitutto l'ATTENZIONE:

1. Alla mia attesa: umile, discreta, silenziosa ma tanto spesso ansiosa.

Quante volte attendo da te una parola, un movimento del cuore, un semplice pensiero volontario! Se sapessi fino a che punto ne ho bisogno per te, per me, per gli altri! Non mi deludere.

Molto spesso, sto alla porta del tuo cuore, e busso... Se tu sapessi come vado spiando i movimenti interiori della tua anima!

Certo, non ti chiedo di vivere fissato continuamente e coscientemente su di me. L'essenziale è che io sia l'orientamento della tua volontà profonda; ma è necessario che il tuo spirito non si lasci sommergere dalle vanità, dalle cose che passano a scapito di Colui che dimora in te per aiutarti a dimorare in sé. Chiedimi la grazia di essere più spesso e più intensamente attento a me, alle cose che ho da dirti, da chiederti, da farti fare: Signore, parla, il tuo servo ti ascolta. Signore, che cosa ti attendi da me in questo momento? Signore, che cosa vuoi che io faccia?

2. Alla mia tenerezza, infinita, divina, squisita, ineffabile, di cui ti ho fatto gustare alcuni raggi. Ah, se la gente ci credesse! Se credesse veramente che io sono il Dio buono, tenero, premuroso, bramoso di aiutarvi, di amarvi, di incoraggiarvi, attento ai vostri sforzi, ai vostri progressi, alla vostra buona volontà, sempre disposto a comprendervi, ad ascoltarvi, a esaudirvi!

Ma certo, voglio che siate felici senza eccessiva preoccupazione per l'avvenire, fiduciosi nella mia provvidenza e nella mia misericordia. Voglio la vostra felicità, e nella misura in cui mi darete fiducia, né la prova, né la sofferenza, che hanno senso solo nella sintesi dello spirito d'amore, riusciranno a schiacciarvi. 

Anzi, vi varranno un ritorno di vitalità spirituale, pegno di una meravigliosa fecondità apostolica e saranno percorse da tali bagliori di gioia che la vostra anima ne sarà totalmente illuminata.

3. Al mio slancio vitale, che mi spinge a riunire ogni cosa in me per offrirla al Padre.

Pensi abbastanza che tutta la mia vita, tutta la ragione della mia Incarnazione, della mia Eucaristia sta proprio qui: unirvi, raccogliervi, unificarvi in me e trascinarvi con me nel dono totale di tutto me stesso al Padre, affinché attraverso di me il Padre sia tutto in tutti?

Pensi che non posso assumerti se non nella misura in cui interiormente ti doni a me?

Apriti totalmente alla mia azione; ma per questo bisogna che sia attento al mio costante desiderio di impadronirmi di te e di assimilarti, assumerti, prenderti in cura.

Tale attenzione ti aiuterà a moltiplicare, senza eccessiva tensione, le tue donazioni interiori al mio amore, le quali saranno come tanti slanci del cuore assimilati ai miei slanci divini.

L'Eucaristia ti chiede inoltre l'ADESIONE: l'adesione della tua fede, della tua speranza, della tua carità.

1. Adesione della tua fede, che ti permetterà di percepire la mia presenza, la mia attività irradiante, la mia volontà di unione con te.

È così che devi fonderti in me, inserirti in me, assolvere il tuo ruolo di parte nel gran tutto che io sono, per realizzare la splendida ripartizione del mio amore, a gloria del Padre mio.

Resta come in agguato, in ascolto dei miei desideri, se vuoi conoscerli. Aprimi il tuo orecchio interiore per intendere ciò che ti chiedo.

Credi nella mia trascendenza.

Come uno scienziato, che più procede in una scienza più si rende conto di non sapere molto in confronto a tutto ciò che dovrebbe sapere, e i limiti della conoscenza si perdono in un orizzonte che fa venire le vertigini... in pari modo, più tu mi conoscerai, più sentirai che ciò che in me rimane inconoscibile è ancora più meraviglioso di quello che puoi già aver conosciuto.

Ma credi pure nella mia immanenza. Poiché, così come sono, ho accettato di farmi uno di voi. Sono Dio tra voi, Dio con voi, 1'Emmanuele. Ho vissuto la vostra vita e la vivo ancora in ogni membro della mia umanità. Non è necessario andarmi a cercare molto lontano per trovarmi e per trovarmi autenticamente. 

Ah, se la gente sapesse che cos'è un Dio che si dona!

2. Adesione della tua speranza.

Se avessi maggiore fiducia nell'irraggiamento che ti sommerge quando stai di fronte a me-Ostia, come verresti più volentieri a metterti sotto il raggio del mio influsso, come ameresti lasciarti penetrare dalle mie divine radiazioni!

Non temere di essere bruciato! Temi piuttosto di trascurarle e di non approfittarne abbastanza a servizio degli altri.

Tu credi in tutto questo, ma devi dedurne le conseguenze pratiche. Se io riduco attualmente la tua attività esteriore è a vantaggio della tua attività interiore. Ebbene, non avrai fecondità se non vieni a ricaricarti a lungo presso di me, vivente nel Sacramento del mio amore.

Da tanto tempo abito nell'Ostia in casa tua!

Certo, lo so, si tratta di rinunciare a molte cose secondarie, in apparenza più urgenti o più piacevoli, per consacrare del tempo alla vigilanza vicino a me. Ma non bisogna forse rinunciare a se stessi per seguirmi?

Sì, lo so bene, hai paura di non sapere che dire e che fare. Hai paura di perdere tempo. Eppure, ne hai fatto l'esperienza svariate volte: sono sempre pronto a ispirarti ciò che bisogna dirmi e ciò che bisogna chiedermi; e non è forse vero che dopo alcuni momenti di silenzio e di comunione interiore, ti senti più ardente e più amante? E allora?

3. Adesione del tuo amore.

Esiste forse una parola che possa esprimere realtà tanto diverse, sentimenti in apparenza tanto opposti? 

Amare significa uscire da sé. Pensare all'essere amato prima di pensare a sé. Vivere per lui, mettere tutto in comunione con lui, identificarsi a lui.

Dove puoi attingere lo slancio oblativo del vero amore se non nell'Ostia, che è oblazione totale e sostanziale per eccellenza?

Comunica spesso in spirito al fuoco che « arde » nell'Eucaristia.

Sforzati di far passare in te qualcosa dei sentimenti ardenti del mio cuore. Fa' ogni tanto alcune aspirazioni ed espressioni amorose. Questi « esercizi » fortificheranno la potenza d'amore che io ho deposto in te nel giorno del tuo battesimo e che vorrei sviluppare in ciascuna delle tue comunioni. Allora la tua adesione a me diverrà profonda e solida. A forza di ripetere queste pratiche, diventerai disponibile per essere tutt'uno con me e lasciarti assorbire dalla mia divina e inesprimibile soavità.

Ciò che l'Eucaristia ti chiede è di accogliermi e di lasciarti assorbire da me, fino al punto che sotto l'influsso del mio Spirito noi due diventiamo una cosa sola per la gloria del Padre. Come la goccia di rugiada assorbe il raggio del sole che la rende splendente e si lascia a sua volta assorbire da lui; come il ferro assimila il fuoco che lo penetra e si lascia assorbire da lui fino al punto da diventare esso stesso fuoco luminoso, bruciante e malleabile, così tu devi assorbirmi e lasciarti assorbire da me.

Ma tutto ciò non può realizzarsi che sotto l'influsso del mio Spirito che predispone il tuo e lo adatta alla mia venuta in te. Sono figli di Dio quelli che sono mossi dallo Spirito Santo. Chiamalo spesso all'opera. Lui stesso è fuoco divorante.

Questo mutuo assorbimento porterà ad una vera fusione. Allora, io sarò la tua ragione di vivere, di fare tutto ciò che hai da fare, di soffrire tutto ciò che ti dono da soffrire. Mihi vivere Christus est.

Questa è la vera comunione, è a questo che tende l'Eucaristia.

Sotto l'irradiazione eucaristica tu arricchisci la tua anima con la mia presenza; stavo quasi per dire col mio profumo. È compito tuo attirarla, conservarla a lungo e profumarne il tuo ambiente. Che cosa c'è di più silenzioso e al tempo stesso di più penetrante e di più eloquente di un profumo?

(Avendo sentito in questo periodo diverse critiche contro le "Ore Sante", le esposizioni del Santissimo Sacramento e le "Benedizioni", chiedevo al Signore che cosa bisognasse pensarne).

Se desidero essere esposto ai vostri sguardi nel Sacramento dell'Eucaristia, non è per me ma per voi.

So meglio di ogni altro fino a che punto la vostra fede, per fissare la sua attenzione, ha bisogno di essere attirata da un segno esteriore che esprime una realtà divina. Le vostre adorazioni hanno il compito di sostenere lo sguardo della vostra fede con la visione dell'Ostia consacrata. Si tratta di una concessione alla vostra debolezza, ma è perfettamente conforme alle leggi dello spirito umano. D'altra parte, l'espressione di un sentimento lo rinforza; e tutto il contorno delle luci, dell'incenso e dei canti, se pur modesti, predispone l'anima a prendere nella fede una coscienza più lucida, per quanto imperfetta, della presenza trascendente di Dio.

A questo proposito, vale la legge dell'incarnazione: finché siete sulla terra, non siete né puri spiriti né intelligenze astratte; è necessario che tutto il vostro essere fisico e morale collabori alla espressione del vostro amore per intensificarlo.

È possibile per alcuni privilegiati farne a meno, almeno per un certo tempo, ma perché rifiutare alla massa degli uomini di buona volontà ciò che può aiutarli a pregare meglio, ad amare meglio?

Nel corso della storia non ho forse manifestato spesso e in diversi modi la mia divina condiscendenza nei confronti di quei mezzi esteriori che facilitano in molte anime l'educazione al rispetto e stimolano un più grande amore?

Col pretesto della semplificazione radicale, si eviterà forse il fariseismo di chi si crede più puro degli altri? 

Si pensa forse di stimolare maggiormente la fede e l'amore degli uomini semplici che vogliono venire a me con un cuore di fanciullo?

Gli esseri umani hanno bisogno di feste e di dimostrazioni che si rivolgano alla loro intelligenza attraverso la sensibilità, e diano loro già in anticipo un assaggio, per non dire una nostalgia, delle nozze eterne.

-dettati di Gesù al sacerdote Padre Courtois-


I nemici purgheranno la Chiesa dalle piaghe che porta, specialmente quelle dei suoi pastori, che proteggono i falsi virtuosi e opprimono e condannano i veri buoni

 


LA PASSIONE DELLA CHIESA

Negli scritti di Luisa Piccarreta

Riflessione di don Pablo Martin


I nemici purgheranno la Chiesa dalle piaghe che porta, specialmente quelle dei suoi pastori, che proteggono i falsi virtuosi e opprimono e condannano i veri buoni:

Stavo pregando che il benedetto Gesù confondesse i nemici della Chiesa, e il mio sempre amabile Gesù nel venire mi ha detto: “Figlia mia, potrei confondere i nemici della S. Chiesa, ma non voglio. Se ciò facessi, chi purgherebbe la mia Chiesa? Le membra della Chiesa e specie quelli che stanno in posti e in altezze di dignità hanno gli occhi abbacinati e travedono di molto, tanto che giungono a proteggere i finti virtuosi e ad opprimere e condannare i veri buoni. Questo mi dispiace tanto, vedere quei pochi veri miei figli sotto il peso dell’ingiustizia; quei figli da cui deve risorgere la Chiesa e ai quali Io sto dando molta grazia per disporli a ciò, Io li vedo messi di spalle al muro e legati, per impedir loro i passi. Questo mi duole tanto, che mi sento tutto furore per loro!

Senti, figlia mia, Io sono tutto dolcezza, sono benigno, clemente e misericordioso, tanto che per la mia dolcezza rapisco i cuori, ma però sono anche forte, da stritolare ed incenerire coloro che non solo opprimono i buoni, ma giungono ad impedire il bene che vogliono fare. Ah, tu piangi i secolari, ed Io piango le piaghe dolorose che sono nel corpo della Chiesa, che mi addolorano tanto da oltrepassare le piaghe dei secolari, perché vengono dalla parte che non me l’aspettavo e che mi fanno disporre a far inveire i secolari contro di loro”. (Vol. 10°, 16-05-1911)



 

PER ESSERE CITTADINI CELESTI DOVETE ESSERE ANIME DI PREGHIERA

 


Le gocce di pioggia bagnano la Terra e la rendono fertile, perché senza la pioggia la Terra diventerebbe un deserto. Io, Gesù, vi parlo.

Così, figli miei, chi prega, anche se poco, inonda la propria anima per prepararla e renderla fertile nelle cose di Dio, perché la preghiera è per l'anima come la pioggia, benefica per la terra. Io, Gesù, vi parlo.

Dovete dedicare ogni giorno un po' di tempo alla preghiera, sia essa breve o più lunga, perché dovete abituarvi a questa santa pratica per ricevere dal Cielo doni, luci e forza per le vostre debolezze. Le vostre anime devono essere inondate dalla preghiera e dovete farlo assiduamente, non basta che vi mettiate a pregare una volta ogni sei mesi, ma questa pratica deve essere assidua, costante e soprattutto deve sradicare da essa pensieri vani o terreni, per elevarvi attraverso questo mezzo alle cose di Dio, ed Egli vi aprirà orizzonti di santità ogni volta che vi metterete a pregare.

Ricordate, figli miei, che vi ho detto di vegliare e pregare per non cadere in tentazione (Mt 26, 41), ma la preghiera non serve solo a questo, ma anche a comprendere e accettare le situazioni della vita, alcune dolorose, e ad accettarle davanti alla Mia Maestà che desidera solo il bene di ciascuno e di tutti in generale. Per essere cittadini celesti dovete essere anime di preghiera e ogni giorno mettervi in condizione di pregare, sia a casa vostra, sia in chiesa o in oratorio, sia in qualsiasi luogo che vi favorisca l'atmosfera. Io, Gesù, vi parlo.

Imparate dalla Mia Santa Madre che era un'anima di preghiera, di grande preghiera, e che quando le fu annunciato il mistero dell'Incarnazione, Lei lo comprese molto bene perché era un'anima che aveva molta luce, luce che aveva acquisito attraverso una vita di preghiera e di raccoglimento. Lei non si spaventò, comprese e accettò la grande missione che il Cielo le chiedeva, e si fece una cosa sola con Dio accettando la Sua volontà con tutte le disposizioni possibili. Io, Gesù, vi parlo.

L'anima che prega si noterà in tutte le sue reazioni, perché il Cielo lavorerà sulla sua vita interiore e la perfezionerà sempre di più affinché sia esemplare davanti ai suoi simili e una gioia per il Cielo nel vedere che approfitta di questo mezzo per santificarsi. Io, Gesù, vi parlo e vi istruisco. Pace a tutti coloro che leggono questo messaggio e lo mettono in pratica.

23 Luglio 2012

Dovete prendere la vostra volontà e spingerla a fare la volontà del Padre. È solo così che potete tendere obiettivamente verso Dio.

 


COLLOQUI EUCARISTICI


A - "Come giungere, o Signore, a questo dialogo nella semplicità dell'amore?"

R - "L'Amore è essenzialmente un atto di volontà che si compie nella sfera dell'animo. È atto col quale la volontà vuole qualcosa e il bene di qualcosa o di qualcuno.

Amare una persona nella sua totalità, secondo la dignità di tutti i suoi valori, quelli spirituali per primi, volere il bene di quella persona e parlare con essa per aiutarla ad accrescere la propria dignità, è dialogare nella semplicità dell'amore.

Amare Dio, tendere a Lui, volere Lui, sommo Bene, quale termine del movimento dell'anima vostra, ed esprimergli questo volere con la confidenza e la fiducia di figli che si abbandonano tra le braccia del Padre, questo è dialogare nella semplicità dell'amore.

Le creature le dovete amare per far loro del bene in ogni campo, per portarle a Dio e per andare a Dio insieme con loro.

Dio dovete amarlo perché è il Sommo Bene; e questo è amore di benevolenza, è amore puro, che deve tenere il primo posto nella vostra considerazione.

Ma dovete anche amarlo per il Bene che vi dà, per tutte le manifestazioni del suo paterno amore, perché è il vostro sostegno, la vostra luce, la vostra speranza, e sarà il vostro premio, la vostra felicità, la vostra corona...

Dovete prendere la vostra volontà e spingerla a fare la volontà del Padre. È solo così che potete tendere obiettivamente verso Dio.

Non chiunque dice: "Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli" (Mt 7-21)

Per questo, Padre vuol dire che la felicità vi aspetta. Amare è fare ciò che vuole l'amato...

Allora la preghiera ha senso e diventa efficace. Se poi è adorazione eucaristica, diventa miracolo perché ottiene i miracoli più grandi.

Io ho amato il Padre perché ho fatto la sua volontà. Anche quando mi è costato sudore di sangue.

Era un battesimo del quale ardevo di essere battezzato, e questo battesimo di sangue l'ho compiuto sulla croce...

Chi Mi ama deve dimostrarmi l'amore passando per il cammino della croce.

Ognuno ha la propria croce.

Anche i difetti, le passioni, le cattive tendenze sono croci, e combattere per eliminarle comporta sofferenza che diventa preghiera, la più vera, la più sublime, purchè sia offerta a Me dopo essere stata intrisa d'amore.

Così la sofferenza-preghiera, diventa riparazione, impetrazione, salvezza, santificazione per tante tante anime, per tante tante famiglie...

E semina gioia ed entusiasmo nei cuori, e genera pace ed unità in ogni famiglia, e diffonde l'eco dell'amore divino nel mondo.

"Io vado a preparare un posto per voi. E quando sarò andato ed avrò preparato il luogo per voi, verrò di nuovo e vi prenderò con me, affinché dove sono io siate anche voi" (Gv. 14 - 2, 3)

A - "O Signore, quando busserò alla tua porta avrò fatto tanta strada, avrò i piedi stanchi e nudi, avrò le mani bianche e pure. Avrò i miei doni da portarti: avrò una cesta di dolori avrò un grappolo di amori. Avrò amato tanta gente, avrò tanti amici da ricordare, avrò tanti nemici per cui pregare, avrò il tuo Amore per sempre mio, Gesù mio, Gesù mio. "


Non può esserci pace nel mondo, perché molte famiglie stanno ammalandosi.

 


Vergine di Naju


Mentre ero in profonda meditazione con gli occhi chiusi davanti alla statua della Beata Vergine Maria, tutto si illuminò. Aprii gli occhi e vidi che la statua della Beata Vergine Maria era cambiata e risplendeva. Mi sentivo come se fluttuassi nell'aria e provavo una profonda unione con la Beata Vergine Maria.

LA BEATA VERGINE MARIA:

Oh, figlia mia! Guardati intorno. Questo mondo è avvolto dall'oscurità, mentre i peccati si moltiplicano. Non può esserci pace nel mondo, perché molte famiglie stanno ammalandosi. Le coppie che si sono unite per vivere una vita felice stanno diventando individui isolati, poiché non sono in grado di perdonarsi e amarsi a vicenda e stanno diventando gelose, risentite e piene di odio l'una verso l'altra. Figlia mia, guarda quanto sono gravi i problemi familiari.

Mi ha mostrato le scene di molte famiglie come quelle di un film. Solo pochi cercavano di vivere secondo la volontà del Signore. Le famiglie malate sembravano così terribili e infelici. Conflitti tra suocere e nuore, tra mariti e mogli, tra fratelli e sorelle, tra genitori e figli... I loro occhi bruciavano di odio e erano permeati di veleno. Si odiavano a vicenda, perché il loro pensiero era egocentrico. Mentre gli adulti litigavano e si ferivano a vicenda, i loro figli venivano calpestati. Le ferite davano origine ad altre ferite. Che tragedia dover continuare a vivere così! Insistere sulla parità dei diritti tra uomini e donne... non perdonarsi a vicenda... i diavoli applaudivano e ridevano in modo orribile per le divisioni e l'odio che avevano promosso. Anche coloro che credevano in Dio cadevano spesso in tentazione a causa della loro debolezza. Questo offendeva il Signore e gli causava grande dolore.

Julia:

Madre! ... Cosa posso fare?

LA MADRE BENEDETTA:

Aiutami ad aprire gli occhi. I miei occhi sono arrossati a causa dello shock provocato da ogni sorta di insulti. Asciuga le mie lacrime che scorrono ogni giorno.

Julia:

Insegnami cosa fare.

LA BEATA MADRE:

Racconta alla gente della tua famiglia. La vita che hai vissuto non è stata tua. L'ho guidata io fin da molto tempo fa. Non è stato facile scegliere una famiglia. Ti darò la forza di superare le difficoltà, poiché ti ho chiamata e ho scelto la tua famiglia in quest'epoca in cui molte famiglie sono malate e, di conseguenza, il mondo è privato della pace ed è avvolto da un'oscurità sempre più fitta. Vivi una vita consacrata piena di preghiere costanti, sacrifici, penitenza e amore.

Julia:

Come posso farlo?

LA MADRE BENEDETTA:

Non pensare di aver vissuto una vita scelta grazie alla tua perseveranza... Ho pianificato e preparato la tua vita e tu hai acconsentito a viverla di conseguenza. Quindi, fai come hai promesso. Addio. An-nyoung! (“An-nyoung” è una forma abbreviata dell'equivalente coreano di “Arrivederci”. È normalmente usato tra amici e da chiunque si rivolga a una persona più giovane in modo amichevole).

Julia:

Madre! Ti prego, dimmi di più.

Ho continuato a chiedere, ma lei non ha detto altro.

13 marzo 1987

DELL'APPARIZIONE DELLA S. CROCE NEL CIELO

 


DELL'APPARIZIONE DELLA S. CROCE NEL CIELO


Lettera di suor MARIA LUIGIA TERESA AURELIA, Priora delle Monache Benedettine in Narni, alla M.to Rev. Madre Suor TERESA AURELIA di San Giuseppe, Carmelitana scalza nel monastero di Santa Teresa in Terni. 


Mia dilett. Madre, e consorella Cariss. in G. C. 

22 Marzo 1848. 

Sono molti giorni che guardo il letto e la camera per certi mali che girano qui in Narni, ma io non ne fo conto, perchè sono grazie di Dio sempre benedetto. Per appagare il di Lei desiderio, e quello dei santi suoi Religiosi, risponderò in questo foglio con tutta sincerità a quanto desiderano sapere sulla nota croce, che non comprendo come da poco in qua si sia conosciuta, non parlandone noi per niente, e qui da niuno se ne sa cosa alcuna, e non si richiede; ma sono tante le ricerche da parti lontane, anche fuori di Stato che di più di 300 che ne avevo, ora poche ne restano. Dio sa tutto. Eccomi alle dimande, che per spiegarmi bene non so restringerle nella cartina che Lei mi acclude.

Nulla abbiamo, nè sappiamo della copia della Cro ce del Padre Vincenzo da Osimo di b. m. che noi non conosciamo. Il fatto è il seguente. Subito che io intesi dalle cinque religiose l'apparizione di questa nostra croce, ne feci alle medesime una esatta descrizione, e mostrai ad esse molte diverse croci, ma tutte dissero non essere queste simili in nessuna maniera a quella che avevano veduta. Provai col toccalapis a formarne molte altre, e non erano affatto come quella apparsa. Licenziai tutte le cinque e presi a scrivere ad un servo di Dio a me co gnito; gli dichiarai quanto le suddette avevano veduto, ed a posta corrente mi venne questa risposta. « Mando qui acclusa una croce, e da questa vedrà e conoscerà qual sia la croce apparsa. Dio la benedica. » Osservai la croce, mi sembrò singolare e mai veduta. Era stampata nel 1815, e seppi dipoi che l' aveva fatta un servo di Dio già passato al cielo. Riposi la croce senza mostrarla ad alcuno e aspettai Monsignor Vescovo, il quale già sapeva l'apparizione della Croce, e ne stava pensoso poichè di ceva: – Se una sola monaca l'avesse veduta, si potrebbe dubitare di qualche alterazione di testa, ma essendo cinque non vi può essere dubbio. Venuto il Vescovo, entrò, per - chè io stava male. Si portò in mia camera, e licenziò tutti di sua compagnia, e mi disse che gli mostrassi il luogo preciso dell'apparizione; lo additai subito, perchè ap parve proprio incontro alla mia finestra della camera che corrisponde all'orto ove apparve. Di poi gli diedi la lettera colla croce ricevuta dal servo di Dio, e nel mirarla re stò sorpreso e disse: «Che croce è questa l io mai ne ho veduto una simile fra le tante che se ne trovano. » E dopo averla bene esaminata, mi disse: « Lei chiami una per volta le cinque Religiose che videro l'apparizione, gli mostri questa Croce, e senta cosa ne dicono: poi ad una per volta gl'imponga obbedienza decisa di tenere a tutte si lenzio, e non parli nessuna, neppur fra loro cinque, d'aver veduta questa croce. » Per mandar la cosa al naturale misi questa croce nel mio Breviario, e feci chiamar la prima in mia camera, e gli dissi: Guardate un poco questa croce, vedete se niente somigliasse a quella che vedeste. La giovine appena la guardò, alzò le braccia al cielo e disse: Eccola eccola, questa è proprio quella che apparve; e come mai voi l'avete ? Le risposi con indifferenza. La avevo qui nel mio Breviario, gli dissi, osservatela bene se è simile in tutto a quella comparsa. Allora disse : la croce è tale e quale, ma qui ci sono i piedi, e le mani di G. C. e in quella che vidi non ci erano, solo ci erano i tre chiodi delle mani, e piedi; in quella ci era la lan cia, la spugna, il martello, e le tanaglie. In questa non ci sono. Le lettere pure non sono come quelle (essendo scritte le 12 Tribù a stampa manoscritta). In quella croce erano lettere come noi le facciamo alle biancherie (let tere maiuscole) ed erano tante che empivano tutto lo spa zio vuoto del quadro, ma noi quantunque le vedessimo bene, non sappiamo leggere. Questa stella è grande ; ed era così. Queste nuvole non c'erano, era tutto il cielo sereno. Gli splendori poi erano tanti, che non hanno che fare con questi pochi; gli domandai mostrandole a dito il Trire gno, e le Chiavi. Rispose oh ! questo sì che era tale e quale, e brillavano tanto. Questi due cori e queste brac cia sotto la croce ci erano, ma la gran luce non lasciava ben distinguere tutto. Questo globo che era grandissimo, era tanto pieno di roba che cadeva di sotto, che non è niente tutto questo che qui si vede, ma erano corone, e tante cose che io non so come si chiamano. 

Finita la esplorazione, di questa prima monaca, chiamai la seconda, eppoi l'altre, e senza più dilungarmi, tutte dis sero lo stesso. Le lettere o scritture che in questa croce si leggono, sono state messe da chi ne fece il rame, e prese dalla croce che mi mandò il servo di Dio; sicchè Lei gli dia quella fede che crede, perchè nessuna potè qui leg gere cosa dicevano le tante lettere che empivano il gran quadro, il quale era posto come entro una cornice di bel - lissimi fiori, uno bislungo ed altro rotondo, e tutti uniti e disposti l'un dopo l'altro senza variazione. Noi non ab biamo fatto fare questo rame, ma bensì una signora di Firenze ora defunta, avendo intesa questa apparizione qui seguita, volle che io minutamente gliela descrivessi ; e nel sentire che vi era altra quasi consimile croce, avendo conoscenza con tanti servi di Dio, trovò ed ebbe un'altra stampa come quella a me mandata, e prese le scritture di quella per inserirle nel rame. Dipoi improvvisamente mi mandò le stampe, il rame, ed una croce, ma delle nostre, e ben dipinta, perchè credeva vicina la sua morte come fu, acciò io ne avessi tutto. Sicchè Ella veda la croce come realmente apparve, meno le scritture che io non so se siano messe per rivelazione o per divozione. Le parole Charitas nella traversa della croce veduta, dis sero che ci erano, ma non sanno se le leltere volessero dir Charitas. La stella a destra della croce, siccome resta dalla parte di Schifannoia, ove sta il nostro fattore di campagna in un nostro casale, io dopo alcuni giorni che qui venne gli dimandai, se mai fosse sortito di casa in nanzi giorno, ed avesse osservato niente nel cielo (ma non gli dissi niente della croce); mi rispose, che lui stava male, ma i figli, ed altri contadini che erano sortiti ai lavori campestri, nel tornare a casa gli dissero (e noto l'ora e il giorno): « Tata mio, poco è mancato che non siamo morti tutti, perchè prima di giorno è venuta dall'oriente una gran stella verso noi, ha mandato un raggio di fuoco così grande, che parve mezzogiorno di agosto; ha fatto un giro per tutto il mondo (così ci parve), eppoi ha vol tato verso Narni, e non si è veduta più ; ma la striscia è durata finchè il sole è salito in alto, e noi siamo ri masti gelati e fermi per un pezzo, temendo d'esser bru ciati tutti. » La croce del servo di Dio la manderei, ma mi è stata data in segreto, e temo ancora di perderla: sarebbe meglio che qualcuno venisse da me, e gliela mo strerei. Mi sembra da quanto ho scritto che potessero ca pir bene tutto. Ed è tutta verità.

Mia buona amica, dica al suo santo Religioso che scusi come scrivo perchè poco ci vedo. Ci sarebbe da dire che quando la croce cominciò a scomparire, uscì ai piedi della croce un gran raggio che serpeggiando andò passando il fiu me Nera verso Amelia, e lì pure mi disse un contadino che venne qui a trovar la sorella, che mentre andava con molti contadini, e bestiame ad una fiera, vide calare una gran stella che mandò un fiume di fuoco per cui restarono tutti spaventati e immobili, credendo che fosse andata a fuoco tutta Amelia; eppoi la stessa tornò in alto, e restò fino a giorno chiaro il chiarore del fuoco. Gli dimandai che giorno fosse, e che ora, e trovai appunto tutto seguito nell'ora della comparsa croce. 

Mi disse una persona l'anno scorso, che le Monache Barberine in Roma hanno nel loro archivio una lunga profezia intitolata la Donna Enfatica, che dice in un verso c0sì: 

- Da qui al fiume Nera 

Vedrassi il gran Vessillo; 

Per dar la caccia al grillo 

Ottimo è l'orto.

Chi mi disse questo, va supponendo che il vessillo sia S. Croce che fu nel nostr'orto, ed il trapasso del raggio sulla Nera che passò in Amelia possa aver relazione col fatto dell'apparsa croce; ma io non saprei come spie gar tutto questo. La verità si è che si sta sempre in ti more. Qui si fece la commedia venerdì giorno santo e di tempora: sabbato un'accademia, eppoi illuminazione; insulti agl' ecclesiastici, ed al curato Paterni ingiurie, e sfasci delle vetrate della casa. Si grida Morte e si schia mazza. Non so come si finirà. Una buona serva di Dio es sendo stata dal S. P. mi ha detto, che essendo da più anni conoscente del Papa, ora più non si riconosce da quello che era, ma che sibbene ci sara d' alcune parti molto spargimento di sangue; non si tema qui, e che per le monache ci sarà qualche crisi, ma si stia quiete, che Dio ci penserà, e tutto terminerà a gloria della S. Reli gione. Orazioni, e fiducia nel Signore e Maria SS. Dun que speriamo, ed oriamo. - M. Agnese la saluta tanto, e la sua salute è fiacca as sai, così è stata sempre, e col suo naturale sempre ma linconico, e mai contento, si finisce di rovinare. Io ci patisco assai, perchè sono tutta all'opposto, e presto mi rallegro nelle tribolazioni, perchè tutto passa, e sempre vedo la mano sovrana che ci assiste. Stiamcene nel dolce Cuor di Gesù, dove si trova ogni bene, e scambievolmente raccomandiamoci a Dio. Sono con tutto il rispetto sua Umiliss. 

Serva e Amica M. L. T. A.


Chi vede senza vedere, chi sente senza sapere, e chi fa senza comprendere vincerà il Regno dei Cieli. Io gli aprirò la porta.

 


DICIASSETTESIMA APPARIZIONE STRAORDINARIA DELLA VERGINE MARIA NEL CENTRO MARIANO DI AURORA, PAYSANDÚ, URUGUAY, ALLE ORE 20:00, AL VEGGENTE FRATE ELÍAS DEL SAGRADO CORAZÓN DE JESÚS


Come fu richiesto, il gruppo ha realizzato una processione di candele dall'auditorium della Casa Redenzione fino all'Albero delle Apparizioni.

All'arrivo al luogo, tutti si sedettero e cominciarono il lavoro di preghiera.

Mentre tutti pregavano, Frate Elías ed un altro fratello si sono avvicinati all'Albero, un po' dopo lo fecero le sorelle della Rete Fraternità di Preghiera e più tardi si sono anche avvicinati altri due fratelli oranti molto fedeli all'Opera della Madre Divina, che, insieme al gruppo che era già, sono rimasti un tempo sotto l'Albero.

Finalmente, fu chiesto silenzio.

 

Frate Elías del Sagrado Corazón de Jesús:

La Madre Divina dice che ora ci benedirà, che irradierà il Suo Cuore di Pace.

Ci chiede che tutti quelli che possono si mettano in ginocchio per ricevere la Sua benedizione.

 

Per lo splendore del Mio Amore Materno, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

Frate Elías del Sagrado Corazón de Jesús:

Mentre la Madre Divina ci benedice, ripetiamo una preghiera che ha insegnato all'inizio dell'Apparizione a questo gruppo che è vicino all'Albero. Ci ha chiesto di pregarla tutti, che è il vero Messaggio che gli diede l'Arcangelo Gabriele quando gli annunciò la Nascita del Messia.

Cominciamo pregando i fratelli che sono qui ed ognuno si unirà man mano che si sente sicuro. Mentre preghiamo, lasciamo che l'energia della Madre arrivi a noi. Ella emanerà questa energia dal Suo Centro Cardiaco, dal Suo Cuore di Pace, verso tutti. Accettiamo questa offerta.


Tutti i presenti cominciarono a pregare la seguente preghiera:
 

Benedetta Tu sei tra tutte le creature,
perché sei stata concepita da una Grazia Maggiore.


Frate Elías del Sagrado Corazón de Jesús:

La Madre Divina disse che presto tornerà per più tempo. Ora, si sta elevando, però il Suo Cuore di Pace continua ad irradiare. Lei è molto allegra per la risposta che Le abbiamo dato.

Nell'alto del Cielo, Lei ci dice:
 

Pace e risucsiterete

Confidate nella Mia Pace e risucsiterete

 

Frate Elías del Sagrado Corazón de Jesús:

Lei Si è proiettata verso l'infinito come una sfera di Luce. Spegniamo le candele e cantiamo la canzone "La Patrona", per salutarLa.

 

Si canta la canzone richiesta.

 

Madre María Shimani de Montserrat:

Facciamo un piccolo racconto dell'Apparizione affinché tutti possano comprendere cosa è successo.

 

Frate Elías del Sagrado Corazón de Jesús:

Quando siamo arrivati qui, c'erano già le condizioni create per l'Apparizione, e Lei disse, internamente, che stava aprendo i Cieli per apparire.

Oggi, sono venuta con un Manto verde e coronata di stelle, e ci ha spiegato: "Il Manto celeste è per stabilire la pace ed il Manto verde è per curare il cuore".

La Madre Divina è venuta dalla luna. Quando Si è avvicinata, una sfera di Luce ha disegnato nel cielo un grande simbolo dell'infinito a molta velocità. L'infinito si è disegnato in senso orizzontale, però presto, quella stessa sfera ha cominciato a realizzare un altro infinito in senso verticale.

Mentre questo succedeva, i cieli cominciarono ad aprirsi ed un'energia celeste ha bagnato tutto lo spazio sopra di noi. Sono apparsi vari cori di angeli e due sfere in più che hanno cominciato a fare lo stesso disegno che la prima ha realizzato. Quelle tre sfere erano vicine, una alle altre, si muovevano insieme nella stessa direzione, allo stesso tempo ognuna disegnava, in un punto dello spazio, un fiore.

Subito, la Madre apparve oltrepassando i tre fiori disegnati nel cielo, portando nelle Sue Mani il simbolo del Fiore di Lyz e ci disse: "Io Sono la Signora di Lys, Sono il Fiore di Lys".

Lei scese fino alla cima dell'Albero e fece scomparire il simbolo del Fiore di Lys. Con le Mani aperte, ci bagnò con la Sua Luce. Lei ci sorrideva in silenzio e il Suo Volto si illuminava ogni volta di più, fino a diventare totalmente splendente. La Sua silhouette e la Sua immagine erano molto reali ed erano in costante movimento.

In un altro momento, mi ha indicato che guardava verso un luogo, accanto all'Albero, dove sono apparsi gli apostoli. Ci salutarono, fecero una riverenza come fanno gli orientali e sono scomparsi.

Quando ci chiamò (a Frate Elías e all'altro fratello del monastero), non abbiamo compreso molto bene il perché del Suo sorriso. Ella ci spiegò che era affinché accettassimo il Suo Amore in silenzio.

Allora, Ella cominciò a parlare e trasmise la preghiera che voi avete appena conosciuto.

Più tardi, chiamò le sorelle della Rete di Preghiera, alle quali ha anche trasmesso alcune Parole.

Poi, chiamò altri due fratelli oranti, li ha benedetti e gli ha trasmesso alcune Parole di istruzione per il loro lavoro.

Tutti quelli che sono passati al fronte lo hanno fatto per indicazione di Lei. Li chiama per il nome e per la coscienza; non solo chiama il nostro essere planetario, la nostra personalità, ma chiama anche il nostro essere interno, la nostra anima. Quando la chiama, lo fa per il nome di quell'anima.

Oggi, la Madre Divina ha chiamato alcune persone che necessitano di assumere certi compromessi che hanno con Lei. Quando si sono avvicinati all'Albero e sono stati davanti alla Madre Divina, Lei scese un po' più affinché alcuni toccassero i Suoi Piedi.

Ad alcuni consegnò una corona di rose, ad altri consegnò una rosa dorata che Lei, inchinandoSi, ritirava dal Suo Manto.

Quando fece questo, disse: "Questo è il Fiore dell'Immacolata Concezione".

Mentre parlava, diceva che era allegra della nostra risposta, perché noi credevamo in quello che Lei ci diceva.

In un determinato momento, Lei elevò le Sue Braccia, collocò le palme delle Mani verso l'alto, fissò il Suo sguardo sui Cieli, nel profondo universo, e realizzò una poderosa preghiera.

In quel momento, i Cieli cominciarono ad aprirsi in un modo grandioso.

Trascriviamo la preghiera realizzata dalla Madre Divina:


Oh, Signore di tutti gli universi,
 che germogliasti dalla purezza dell'esistenza,
che parta da Te la fiamma
verso tutte queste creature
 che consacrano i loro esseri al Mio Cuore Immacolato.

Che la Divina Trinità,
 che sorge dalla sublime speranza in tutte le anime,
 accenda le essenze
 affinché si compia il Piano d'Amore e di Luce
  che Tu Mi hai confidato, Benedetto Signore.

Io Sono la Divina Concezione della Trinità,
 la Guardiana dell'Amore,
 la Protettrice e la Madre della Pace.

Ti supplico, con la Mia pura speranza,
 che Tu dia Luce a tutti i cuori che sono caduti
 e che riconcili tutti i Tuoi Figli
 attraverso la Fiamma del Mio Amore.

Tu Mi hai concepito come la Signora dei Cieli,
 come l'alba nella vita delle anime,
 come il frutto del Tuo Cuore..

Ora, Ti chiamo, Signore,
  insieme ai Miei figli,
  affinché ascolti la Mia supplica,
 che Ti implora dal profondo della Mia Coscienza.

Io Sono Tua,
 e Sono elevata per la Tua Grazia e per il Tuo Amore.

Angeli ed Arcangeli intonano i cori dell' Amore
 affinché la Tua Volontà si compiuta, Signore,
 ed il Proposito sia seminato nei cuori.

Io aspetto, Signore, con sublime speranza,
 come la Madre Maria, Regina della Pace,
 affinché la Tua Luce scenda
 ed il male si strappi da tutte le coscienze;
 perché la spada che Tu Mi hai concesso,
 Sacro Arcangelo Gabriele,
 taglia le trappole e i legami
 che soffocano i cuori.

Accendo la Mia Luce ora e sempre,
per tutta l'eternità, per i secoli dei secoli,
 come la Tua Guardiana dell'Amore,
 la Tua Messaggera della Pace,
 la Serva infinita della Misericordia.

Io Sono, Io Sono, Io Sono
 la Madre della Pace.

 Amen.


Frate Elías del Sagrado Corazón de Jesús:

Abbiamo compreso che questa preghiera sorgeva spontaneamente da Lei, piena d'amore e di vita. È una preghiera che fece per l'umanità, in cui unisce le Sue Apparizioni, da Fatima fino a Medjugorje, come la Regina della Pace, ed anche come la Divina Concezione della Trinità.

Quella preghiera collega le Sue Apparizioni a Maria, la Madre di Nazareth. Mentre faceva questa preghiera, la Madre ha proiettato alcune immagini molto espressive ed istruttive, dove mostrava come Lei si connetteva con il Padre quando pregava e come il Padre rispondeva alle Sue preghiere.

In questa preghiera, pregava non solo per i cuori che sono caduti, ma anche per quelli che non credono a ciò che sta succedendo e per quelli che non ascoltano il Suo Messaggio in questo tempo.

La Madre Divina pregò ad alta voce, in modo contundente e poderoso. E si percepì che il Padre rispose dall'Universo Spirituale, poiché cominciò a scendere una Luce che sembrava astratta, era un'energia molto sottile e superiore che veniva dall'Alto e che é scesa su di Lei, impregnandoLa, colmandoLa, una Luce che si é espansa nel mondo intero.

Dopo questa preghiera, Lei ha trasmesso alcune Parole.

 

Per la Grazia e la Pace che emanano dal Mio Cuore, Io Sono la Divina Concezione della Trinità.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Vi chiedo di essere miti e di aspettare le moltitudini.

Io Sono Maria, quella di Nazareth, la Madre Universale, che fu concepita come l'Immacolata Concezione e che fu concepita dalla Divina Trinità.

Dite a tutti i vostri fratelli che dal Mio Cuore sgorga l'allegria perché avete creduto alla Mia chiamata. 

Accogliete tutti quelli che verranno, comprendendo o non comprendendo.

Vi porto la Mia Pace dal Centro di Medjugorje. Lì, la Mia Fiamma Trina discende come qui. Però qui ed ora, è attraverso la Luce della preghiera e della Mia Apparizione costante.

Voglio che si compia un unico proposito che è riscattare le anime, attraverso la collaborazione di tutti voi.

Chi vede senza vedere, chi sente senza sapere, e chi fa senza comprendere vincerà il Regno dei Cieli. Io gli aprirò la porta.

Grazie per rispondere alla Mia chiamata! 

 

Frate Elías del Sagrado Corazón de Jesús:

Oggi, ci ha anche domandato chi si sarebbe sentito di accettare il Suo Amore, chi si sarebbe sentito di rischiarsi per Lei.

I fratelli, che sono stati chiamati da Lei, hanno ricevuto una richiesta. Lei gli ha detto alcune cose non solo alle loro coscienze, ma anche ai loro esseri interni, e gli ha affidato dei compiti.

Parte di questo movimento è per comprendere che dobbiamo essere preparati ad essere chiamati in qualsiasi momento, a stare attenti ad ascoltare le Sue Parole, che sono Parole d'Amore e Parole di Pace.

Come tutti sanno, alla fine dell'Apparizione, ha detto che ci avrebbe benedetti. Dopo la benedizione, ha cominciato ad elevarSi e a smaterializzarSi. Gradualmente divenne una sfera di Luce e si sono plasmati i portali del Cielo, che Lei chiama "Porte dei Cieli".

Mentre quelle porte apparivano, la sfera di Luce cominciò a scomparire con molta lentezza? Mentre scompariva, si sentiva che Lei proiettava verso di noi il Suo Cuore di Pace. Quel Cuore, in altri piani, si vede come un cuore umano che batte, che è vivo, che emana Luce; e, in quel momento, lo proiettò per mezzo di due raggi di Luce bianca.

Questa notte, ci ha invitato a che ognuno portasse il Suo Cuore con sé quando andrà a dormire ed a cercare di sentirLa.

Grazie a tutti.

Mercoledì, 31 Agosto 2011

Un miracolo ai nostri occhi

 


In ogni tabernacolo dove si trovano le Ostie Consacrate, Gesù è presente. Ha accettato volontariamente di essere prigioniero di celebrazioni, chiese e tabernacoli. Ha accettato di essere imprigionato in un'Ostia Consacrata. Ha accettato questo, ma non ha cessato di essere se stesso. L'umiltà, in definitiva, ci dona la chiarezza di coscienza così necessaria per evitare le insidie del nemico. Se sappiamo come mantenere e preservare questo atteggiamento umile, non cadremo nel peccato di incredulità.

Il miracolo eucaristico più famoso è quello di Lanciano, in Italia. Un sacerdote nutriva dubbi sull'Eucaristia e chiese al Signore di liberarlo da quei dubbi. Durante la celebrazione della Messa, davanti al popolo in chiesa, l'ostia che teneva in mano si trasformò in carne e il vino nel calice si coagulì. Questo accadde nel 700. I frati conservavano questi campioni in un reliquiario, all'interno di un calice di acrilico trasparente. Sono passati più di 1.300 anni, e quella carne è rimasta carne, e quel sangue è rimasto coagulato.

Papa Paolo VI permise alla scienza di analizzare il frammento di carne e il sangue coagulato. Per garantire che nessuno perdesse la fede, il Signore stesso si sottomise al giudizio della scienza. Dopo lunghi esami, nel 1971, fu confermato che il tessuto dell'ostia era carne umana e il sangue era effettivamente sangue. La carne era il tessuto muscolare del cuore: miocardio, endocardio e nervo vago. In quell'ostia c'era l'intero corpo di Gesù. Scelse una fetta del Suo cuore.

Quando analizzarono il sangue coagulato, scoprirono che era ancora sangue vivo. Da un giorno all'altro, il nostro sangue muore. Come fa un sangue vecchio di 1.300 anni a rimanere vivo? Il Signore è ben oltre la nostra comprensione. È come se dicesse: "Nell'Eucaristia, è sempre il mio sangue vivo che è lì. Lo stesso sangue che ho dato per te, lo do ogni giorno. È lo stesso sangue e lo stesso sacrificio". È davvero un miracolo ai nostri occhi. Possiamo credere e confidare. Lui è con noi! È in mezzo a noi!

Dio vi benedica!
Vostro fratello,
Monsignor Jonas Abib


Consacrati non seguite le nuove scritture che vi imporranno

 


Dio Padre: “Oggi Mi rivolgo al Consacrati che nel Mio Nome esercitano e professano la propria fede senza discernere la Verità dall' errore. A cosa vi sono serviti anni di studi teologici, se non sapete distinguere ciò che realmente viene da Me, che Sono il Creatore e dal Cui Spirito è stata trasmessa la Verità Assoluta? Ascoltate: non prendete per buono ciò che vi si propone dagli alti vertici ecclesiastici. Imparate a distinguere la Divina ispirazione dall' inganno e non seguite le nuove scritture che vi imporranno. A breve tutto sarà cambiato e già sono visibili modifiche nelle Celebrazioni Liturgiche di alcune zone del [Bel Paese]. Nel nord è già da tempo, che è stato apportato un cambiamento che si fa sempre più evidente. Ora sarà introdotto in tutto il Paese. Miei Consacrati, conservate le vecchie Bibbie e proseguite nella direzione conosciuta. Adottando le nuove modifiche, voi offendete Me e la Chiesa verrà profanata poiché nulla di quanto proposto Ha l'approvazione Divina. Io distruggerò il tempio profano. Crollerà ogni mattone e sarà data al fuoco la falsa parola. Ascolta [città dei papi]: ciò che esce da te Io non lo riconoscerò perché non Mi appartiene. Riconoscerò solo ciò che ha su di sé il Mio Santo Sigillo.

E voi, Ministri, preparate la Sacra Mensa dove vi verrà indicato, quando giungerà il momento della Misericordia. Sarete istruiti per assicurare che il Cibo non venga a mancare e la Parola sia ben custodita. Siate forti perché Mi appartenete e Ho bisogno della vostra fedeltà.”

Estratti di Messaggi e Profezie date dal Cielo alla veggente Giglio, (2015-2017)

Entro nella sua Passione

 

Intendo la immensità della misericordia di Gesù, la sua espansione nei cuori, l'amabilità, la tenerezza, la forza, la sublimità del suo amore infinito.

Entro nella sua divina Passione con il dolore e trovo l'amore; entro con ansia e pena e trovo pace e soavità; entro col cuore in tempesta e vi trovo la calma e la tranquillità.

È proprio della misericordia di Dio riempire di dolcezza anche le cose più amare.

La vita della Passione, cioè i frutti, i meriti, i doni, le grazie, tutti i benefici della Redenzione, sono a disposizione delle anime e in ogni istante...

O Sangue adorabile di Gesù, introducimi nella vita della sua Passione.

O Sangue adorabile di Gesù, aiutami a comprendere la vita della Passione.

O Sangue adorabile di Gesù, consuma la mia vita aumentando quella della Passione. q. 29

  SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO