martedì 26 agosto 2025

Sposa di Sangue

 


Le spose di Gesù


(Posso garantire la verità e l’autenticità di questa testimonianza)

 

«Il 29 marzo del 1945 il Signore si manifestò a me nello splendore della sua bellezza ed io rimasi completamente innamorata di Lui per sempre. Quel giorno sentivo nel cuore un fuoco che mi bruciava e che mi spingeva verso di Lui. Io non ero più io, era Lui che abitava in me. Non so se lo vidi con i miei occhi fisici o con quelli dell’anima, so soltanto che la sua bellezza mi sconvolse totalmente e che la dolcezza del suo sguardo e l’amore che vidi nei suoi occhi erano così meravigliosi da farlo diventare la vita della mia vita. Che giorno! Non riuscivo a separarmi dal tabernacolo... che dolce fuoco!...

Da quel giorno mi innamorai follemente di Gesù. Spesso sentivo un forte dolore al cuore che bruciava tutto il mio essere, ma la gioia era talmente grande che non volevo smettere di provarlo. Io lo chiamavo dolore d’amore... ed Egli continuava ad operare in me. Mi avvolgeva nel suo abbraccio, mi coccolava e mi faceva assaggiare a piccoli sorsi il dolce nettare della croce. Soltanto l’amore mi era di guida...

Ma incominciò la notte dei sensi nella quale la mia anima non capiva, non sapeva e non sentiva nulla... Tuttavia quella «notte» era un tempo di salvezza. Non è piacevole attraversare la notte dei sensi o dello spirito. Ma il Signore è uno Sposo di sangue e al sangue si corrisponde col sangue.

Vorrei dire a tutte le anime consacrate di non temere l’Amore. Egli esige soltanto amore. E chi non può dare amore? Egli è lo Sposo più adorabile che si possa desiderare. Se qualche giorno scoprirai nella tua anima il suo dolce e penetrante sguardo, non potrai più dimenticarlo... Vale la pena seguirlo, abbandonarsi a Lui fino alle estreme conseguenze... senza indugi... per amore. Rifugiati sotto il manto della Mamma, nel suo Cuore, in braccio a Lei... Ti ama tanto! Se hai paura, diglielo. Se ti senti stanca, raccontaglielo. Se ti mancano le forze, chiedile di aiutarti. Se ti senti nelle tenebre, dille di illuminarti, poiché è la Madre di Cristo, Luce del mondo.

Se ti senti troppo piccola per essere la sposa di Dio, Uno e Trino, chiedile di darti la mano di suo Figlio e di aiutarti affinché il tuo matrimonio con Lui sia eterno. Dopo un periodo di prove, sofferenze ed incomprensioni, una notte sentii un’ondata calda dal petto alle labbra e... sangue. Riuscii soltanto a dirgli: E adesso?. Egli mi rispose: «Continua a salire. Non temere. Io sono con te. Sei la mia Sposa di sangue».

La mia natura si ribellava, ma in fondo all’anima ero felice e desideravo ciò con tutta me stessa. Mi ripetevo incessantemente: «SEI LA MIA SPOSA DI SANGUE...» Mi trovavo al limite delle mie forze umane, sentivo grande stanchezza ed affaticamento, ero incompresa e sola... Ed Egli mi ripeteva: «Continua a salire». Fino a dove? Fino alla croce. Così avvenne il mio sposalizio con Gesù, sulla cima del Calvario, all’aria aperta. I miei testimoni furono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Il regalo di nozze fu la croce... la mia croce, che amo abbraccio e porto con gioia, poiché è di colui al quale sono legata per tutta questa vita e per l’eternità.

Il mio Matrimonio spirituale ebbe luogo il 14 giugno 1985. Quel giorno mi sentivo molto male. Mi trovavo in piena notte dello spirito. Mi sembrava che Lui fosse arrabbiato con me e ciò mi spezzava il cuore. Fuori di me gli dissi: «Amore, dove sei? Non posso vivere senza di te. Se per colpa mia mi hai lasciata sola e ormai non mi vuoi più bene, fammi morire. Senza Te non voglio niente. Voglio solo Te... solo Te».

In un istante la mia anima si trovò in pace e avvolta nella luce. Mi «persi» e udii queste parole: «Attraverso la Croce si va alla Luce». Mi prese tra le sue braccia divine. Mi baciò, lo baciai e mi disse «TI AMO». Il mio cuore ardeva. Il suo sguardo era la mia delizia. Prese la mia mano e la mise nel suo Cuore, mentre poneva la sua mano nel mio. Mi guardò di nuovo, mi baciò ancora e prendendomi tra le sue braccia mi disse: «Battono all’unisono. Adesso sei totalmente mia. SEI LA MIA SPOSA DI SANGUE. Mi appartieni, ti appartengo, non dimenticarlo».

Fu tutto semplice, intimo, appassionante; il mio cuore rimase ferito d’AMORE. È così dolce vivere ferita da Lui!... Ora il mio dispiacere maggiore è sapere che l’Amore non è amato. Vorrei avere un cuore grande come il mondo, amare col cuore di tutti gli uomini, amare come Egli si ama, consumarmi, bruciare, scomparire in Lui per sempre.

Oggi, in un momento di preghiera, ho sentito in modo vivo e chiaro nella mia anima la presenza delle mie TRE PERSONE. Sono sprofondata nel mio niente ed ho trovato il mio TUTTO. Mi sento invasa da Lui a tal punto che a volte non so se mi trovo come straniera sulla terra o se vivo ormai nella patria celeste. In ogni modo, o mio Gesù, io desidero soltanto quello che Tu vuoi, ma bruciami, consumami col fuoco del tuo Amore. Tu conosci la fame che sento della tua gloria e del tuo Amore. Vorrei corrispondere al tuo Amore, ma poiché sono povera e miserabile, ti chiedo di darmi il tuo Amore per amarti col tuo stesso Amore.

L’impressione del tuo sguardo radioso di quel giorno... non riesco a dimenticarla. Ricordi?

 

O cristallina fonte

se nelle tue sembianze argentee

formassi nel presente

gli occhi desiderati

che porto nel profondo disegnati.

 

E Tu mi rispondevi: «Amami per tanti che non ne vogliono sapere di Me». In quel momento fui invasa dal pianto e mi sentivo colma del tuo Amore. Com’ero felice! Gesù mio voglio seguirti anche se la strada sarà molto dura. Voglio vivere soffrendo... per amore... per loro. Voglio dirti come sant’ Ignazio di Antiochia: «Sono frumento di Dio e voglio essere macinato dai denti delle belve».

Fa di me quello che vuoi, a tutto dirò di (con la tua grazia). Amore mio, ti amo, ma accresci il mio amore finché io impazzisca d’amore per Te. Che dolce la morte, che dolce la sofferenza, che dolce, mio Dio, morire per Te!.

Quando romperai le mie catene di carne e la mia anima sarà libera canterò il Te Deum per tutta l’eternità. Ormai non avrò più paura di peccare per mancanza d’amore e nemmeno di perderti per sempre. Allora ti vedrò, ti possederò, ti amerò, come Tu mi vedi, mi possiedi e ami. Ci può essere una felicità maggiore? E tutto per una follia d’amore smisurato. Mio carissimo Gesù, Amore mio, Sposo mio, prostrata a terra e con il mio povero cuore che batte fortissimo dall’emozione, ti prometto di non peccare mai più deliberatamente, col tuo aiuto e con quello della Mamma sacerdotale. La stessa cosa ti chiedo per i tuoi ministri. Sono i tuoi consacrati, i prescelti, sui quali hai posto i tuoi tesori e la tua missione sacerdotale. Essi sono i figli del mio dolore e mi sento madre di tutti loro.

Quanto mi pento del tempo perso senza amarti come ora... Perciò, Mamma mia, aiutami a vivere solo per Lui, mettimi sotto la croce di Gesù affinché il suo Sangue scenda a torrenti nella mia anima.

Posso dire che molte volte mi sento bruciare dentro; il respiro mi infiamma le labbra. È così forte il fuoco del suo amore! Ci sono momenti in cui sento un grande bisogno di perdermi in Lui e mi ritrovo dentro un grande globo di luce, nel quale posso vedere e comprendere la sua opera salvifica in me. Dentro quel globo che è Lui, io mi perdo e posso soltanto scorgere un piccolo segnale che è luce nella Luce e per la Luce.

Il 18 Luglio del 1986 mentre ormai stavo vivendo il mio Matrimonio spirituale, sentii un forte desiderio di pregare e come al solito entrai nel profondo del mio essere, da sola con Lui. Mi sentivo invasa con potenza dal Signore ed il suo Amore mi avvolse senza minima resistenza da parte mia. All’improvviso qualcosa mi prese e mi ritrovai all’interno di un tempio immenso dove si celebrava la festa di Cristo, Sommo ed Eterno Sacerdote. La parte superiore di questo sontuoso tempio era occupata da una moltitudine di sacerdoti, tra i quali vi era qualcuno dell’Antico Testamento. Questi sembravano occuparsi dei preparativi e degli addobbi del tempio, mentre i sacerdoti del Nuovo Testamento provvedevano alla celebrazione della liturgia, presieduta dallo stesso Cristo.

Arrivò il momento culminante della consacrazione e, prendendo nelle sue mani divine il pane e il calice, Egli disse unicamente le parole della consacrazione. I sacerdoti che concelebravano con Lui tendevano soltanto la mano, ma in un silenzio impressionante. Giunse l’ora della comunione. Non osavo avvicinarmi. Non mi ero mai sentita più indegna e al tempo stesso non avevo mai provato un desiderio più forte di riceverlo. Arrivai davanti a Gesù ed Egli mi disse: «Prendimi e saziati». Cosa accadde dopo? Non lo so. So soltanto che quanto ritornai in me (senza rinvenire) nel Tempio c’eravamo solo Lui ed io. Ed abbracciandomi mi ripeté: «Prendimi e saziati». Da quel giorno la mia comunione è un regalo, col quale godo anticipatamente delle gioie del Paradiso, è un rinnovamento del mio matrimonio con Lui.

A volte, durante la comunione Egli mi dice: «Sei mia. Ti amo, sazia la tua sete. Prendi il pane di vita. Ormai ti resta meno tempo. Coraggio... passerà l’estate e ti legherò a me per sempre»... Per ora il suo sguardo sostiene la mia vita e allevia la mia attesa. Il mio vivere è un aspettare che mi brucia dentro in un crescendo costante, insaziabile... Quando arriverà il felice momento della morte, del mio incontro definitivo con Lui? Allora il mio amore giungerà alla sua pienezza, riposerò per sempre persa in Lui ed in un bacio eterno mi sposerò con Colui che è sempre stato il mio amore in esilio. Le mie Nozze eterne con Gesù saranno una continuazione del mio matrimonio con Lui sulla terra.

Vorrei dire ancora tante cose su ciò che Egli ha operato nel profondo della mia anima, ma non trovo parole appropriate. Inoltre gli innamorati conservano dei segreti... fatteli raccontare da Lui».

Padre Angel Peña


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