TRATTO DA
Il mistero della corona di spine
di un padre passionista
1879
CAPITOLO III
LA FIGURA DEL ROVETO ARDENTE: MOSÈ
«Il Signore gli apparve [a Mosè] in una fiamma di fuoco che usciva da un roveto». [Esodo 3: 2]
La Chiesa del Dio vivente, illuminata dalla saggezza dello Spirito Santo nell'interpretazione infallibile della Parola di Dio scritta, scopre e ci indica nella Sacra Scrittura varie figure della Corona di spine. Nell'Ufficio della Corona di spine del nostro Salvatore, questa amorevole sposa dell'Agnello dirige la nostra attenzione alla misteriosa apparizione sul Monte Horeb, che nella Bibbia è chiamato il Monte di Dio.
«Mentre Mosè pascolava le pecore di Jethro, sacerdote di Madian, suo suocero, condusse il gregge nella parte interna del deserto e giunse al Monte di Dio, l'Oreb; e il Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto, e vide che il roveto era in fiamme, ma non si consumava: e Mosè disse: «Andrò a vedere questo grande spettacolo, perché il roveto non si consuma» [Esodo 3: 1]. Seguiamo l'esempio del santo Mosè e contempliamo con devota attenzione questa grande visione.
Il dotto Ventura dice: «I padri della Chiesa e gli interpreti della Sacra Scrittura concordano unanimemente nell'affermare che questo roveto spinoso avvolto dalle fiamme di quel fuoco misterioso, senza essere bruciato o distrutto, è una figura dell'Incarnazione dell'eterno Figlio di Dio». [La Madre di Dio. Parte 2, cap. 5] Ecco la spiegazione. Le fiamme miracolose che circondano il roveto spinoso sono una figura del Verbo Divino, che ha assunto la nostra natura umana. Il roveto spinoso rappresenta la nostra umanità decaduta, ricoperta dalle spine appuntite e contorte della malizia e degli innumerevoli peccati, che striscia sul terreno come un rovo di more, gracile, povera e spregevole tra le piante. Come la nostra umanità decaduta, porta nelle sue spine pungenti i segni della maledizione di Dio. Dio apparve a Mosè nel roveto sotto forma di fuoco per significare che il Verbo eterno di Dio avrebbe assunto la nostra povera, decaduta e degradata umanità, con tutte le spine o le dolorose conseguenze del peccato, senza la colpa di esso. Quindi le fiamme avvolgevano i rami spinosi dell'intero roveto, senza bruciarli o consumarli; perché, consumando il combustibile, il fuoco ne trasforma la natura nella propria sostanza. Ma era impossibile per il Figlio di Dio, che è santità essenziale, assumere, anche in minima parte, qualsiasi colpa dei nostri peccati. Il nostro misericordioso Signore poteva tuttavia assumere, e di fatto assunse, i loro effetti temporali, vale a dire la miseria, le sofferenze e il degrado del peccatore, rappresentati in modo così suggestivo dalle spine e dai rami gracili, deboli e inutili del roveto. Perciò Mosè vide con stupore che il misterioso roveto era avvolto dal fuoco, ma non bruciava. «Ignis in rubo est Deus in carne, seu Verbum Caro Factum» [A Lapide comment. in Esodo 3: 2].
Infine, il fuoco che balza, si agita e divampa tra i rami spinosi di quel mistico roveto, rappresenta in modo sensibile le intense sofferenze e gli spasmi agonizzanti sopportati dal nostro caro Signore sotto l'orribile tortura della Corona di spine. Possa questa magnifica visione suscitare nella mente e nel cuore di ogni cristiano lo stesso ardente desiderio che ha evocato nel petto del santo Mosè, e indurlo ad avvicinarsi rispettosamente ad essa, per contemplare il profondo mistero che essa rappresenta in modo così ammirevole.
Il roveto ardente è una figura suggestiva dell'Incarnazione del Verbo Divino; ma, a causa delle sue spine, richiama alla nostra mente in modo particolare il nostro Salvatore coronato di spine durante la sua Passione. Tale è infatti l'interpretazione e il sentimento della Chiesa espresso nell'Ufficio e nella Messa della Corona di Spine. A conferma di ciò, la nostra Santa Madre ci rappresenta il Sacro Cuore di Nostro Signore coronato di spine ed emettente fiamme di fuoco, come il roveto ardente di Mosè. La figura non potrebbe essere più espressiva della realtà. Devoto lettore, se sei tormentato da scrupoli di coscienza, dalle spine delle false rappresentazioni e delle calunnie degli uomini, da umiliazioni e insulti schiaccianti, troverai molto conforto meditando sul mistero della Corona di spine. Quando sei afflitto da fastidiosi mal di testa e un fuoco febbrile ti brucia, per così dire, il cervello, ricorda il roveto ardente di Mosè e rifletti che era solo una debole figura della tortura straziante subita dal Re dei dolori coronato di spine e insultato da soldati brutali. In queste circostanze dolorose offri al Padre Eterno le tue sofferenze e umiliazioni in unione con quelle del Suo Divino Figlio. Questa pia pratica porterà conforto alla tua anima e al tuo corpo e ti arricchirà di meriti per il Paradiso.
Nella vita dell'angelico giovane, San Luigi Gonzaga, leggiamo che era spesso afflitto da dolorosi mal di testa e, quando i suoi compassionevoli confratelli lo esortavano a pregare Dio di liberarlo dal suo tormento, egli rispondeva con dolcezza che preferiva soffrire e avere parte alla Corona di spine del suo Divino Maestro. Chi è coronato di spine con Gesù sulla terra, con Lui sarà coronato di gloria in cielo.
Santa Lydwina aveva sofferto per più di trent'anni di intense sofferenze in tutto il corpo, ma soprattutto alla testa, quando un angelo le apparve annunciandole che la sua mistica corona di spine era quasi completa e che presto sarebbe stata chiamata a ricevere una brillante corona di gloria celeste.
Nessun commento:
Posta un commento