L’Anima di ogni Apostolato
Quarta Verità. – In proporzione all’intensità del mio amore per Dio, la mia vita soprannaturale può crescere in ogni momento mediante una nuova infusione della grazia della presenza attiva di Gesù Cristo in me, infusione che è prodotta:
1) in occasione di atti meritori, cioè virtù, lavoro, patimenti nelle loro varie forme, privazioni di creature, dolore fisico o morale, umiliazione, abnegazione, preghiera, Messa, atti di devozione verso Maria Santissima, eccetera;
2) dai Sacramenti ed in special modo dall’Eucarestia.
E’ dunque certo – e questa conseguenza mi schiaccia con la sua sublimità e profondità, ma più ancora mi dà gioia e coraggio – è dunque certo che per mezzo di ogni avvenimento, persona o cosa, siete Voi, o Gesù, Voi stesso, che vi presentate oggettivamente a me in ogni istante. Sotto quelle apparenze, Voi nascondete la vostra sapienza ed il vostro amore e sollecitate la mia cooperazione per accrescere la vostra Vita in me.
O anima mia, Gesù si presenta ogni volta a te per mezzo della grazia del momento presente, della preghiera da dire, della Messa da celebrare o da ascoltare, della lettura da fare, degli atti di pazienza, di zelo, di rinunzia, di lotta, di confidenza, di amore da compiere. Oseresti tu voltare la faccia o sottrarti?
Quinta verità. – Causata dal Peccato originale ed accresciuta da ciascuno dei miei peccati attuali, la triplice concupiscenza depone in me germi di morte, opposti alla vita di Gesù. Ora, nella stessa misura con cui tali germi si sviluppano, essi diminuiscono l’esercizio di questa vita e possono anche arrivare, ahimé, a sopprimerla.
Tuttavia, né inclinazioni, né sentimenti contrari a questa vita, né tentazioni per quanto violente e prolungate possono recarle danno, finché la mia volontà oppone resistenza. Anzi, e questa è una verità consolante, in proporzione del mio zelo, essi contribuiscono ad aumentarla come ogni altro elemento di lotta spirituale.
Sesta Verità. – Senza l’uso fedele di mezzi determinati, la mia intelligenza si acciecherà e la mia volontà diventerà troppo debole per cooperare con Gesù alla crescita o perfino al mantenimento della sua vita in me. Allora avviene una diminuzione progressiva di questa vita ed io m’incammino verso la tiepidezza della volontà11. Per dissipazione, per mollezza, per illusione o per acciecamento, vengo a patti col peccato veniale, e siccome questo dispone facilmente a cadere nel peccato mortale, divento quindi incerto della mia salvezza.
Se io avessi la disgrazia di cadere in questa tiepidezza (e a maggior ragione se cadessi più in basso) dovrei prendere ogni mezzo per uscirne: cioè
1) ravvivare il timor di Dio, riflettendo profondamente sul mio fine, sulla mia morte, sul giudizio di Dio, sull’inferno, sull’eternità, sul peccato, eccetera;
2) ravvivare la compunzione mediante la conoscenza amorosa delle vostre piaghe, o misericordioso Redentore. Con lo spirito sul Calvario, mi getterò ai vostri santi piedi, perché il vostro Sangue vivo, colando sulla mia testa e sul mio cuore, dissipi il mio acciecamento, sciolga il ghiaccio della mia anima e scuota il torpore della mia volontà.
Dom Jean-Baptiste Gustave Chautard
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