giovedì 20 novembre 2025

Agirò con dolcezza e soavità, secondo la misura delle tue forze ».

 


L'ARALDO DEL DIVINO AMORE


ISPIRAZIONE DIVINA PER REDIGERE QUESTO SCRITTO

Mi pareva così fuori di proposito pubblicare questo scritto, che non sapevo rassegnarmi ad ubbidire alla voce della coscienza. Differii dunque fino all'Esaltazione della S. Croce e, proprio in quel giorno, durante la S. Messa, proposi a me stessa d'applicarmi ad un altro lavoro, quando Nostro Signore trionfò delle mie resistenze: « Sta sicura, mi disse, che non uscirai dalla prigione del corpo, prima d'avermi pagato questo debito fino all'ultima sillaba».

Siccome poi andavo ruminando che già avevo fatto fruttificare i doni di Dio a vantaggio del prossimo, se non con lo scritto, almeno con le parole, il Signore m'oppose quanto avevo sentito leggere in quella stessa notte, dopo Mattutino: « Se il Salvatore avesse voluto rivelare la sua dottrina soltanto a' suoi contemporanei, avrebbe pronunciato discorsi senza ispirare scrittori sacri: ma i suoi insegnamenti furono scritti, affinchè possano servire a beneficio di un più grande numero di persone ». Aggiunse Gesù: « Non accetto nessuna obbiezione: voglio che i tuoi scritti siano per gli ultimi tempi, nei quali diffonderò le mie grazie su numerosissime anime, una conferma evidente della mia divina tenerezza ».

Dopo aver ascoltato queste parole, rimasi oppressa, pensando che mi sarebbe difficile, per non dire impossibile, tradurre esattamente in linguaggio umano le cose suesposte, e presentarle al pubblico senza pericolo di scandalo,

Il Signore, per vincere la mia pusillanimità, parve far cadere su di me una pioggia torrenziale, ne fui scossa e, povera creatura qual sono, m'inchinai verso terra, come una pianticella tenera e fragile, incapace di assorbire quell'acqua. Afferrai nel frattempo, il suono di alcune parole importanti, che però il mio intelletto non riusciva a comprendere. Più preoccupata che mai, andavo chiedendo a me stessa quello che ciò volesse dire, quando Tu, o mio Gesù, con l'abituale tenerezza, volesti alleggerire il mio cruccio e riconfortarmi l'animo, dicendomi: « Poichè quest'abbondante pioggia ti riesce inutile, ti applicherò al mio divin Cuore per versare in te, a poco a poco, quello di cui abbisogni. Agirò con dolcezza e soavità, secondo la misura delle tue forze ».

In realtà, o mio Dio, dopo d'aver constatato gli effetti della tua promessa, posso dichiarare che l'hai adempita perfettamente. Infatti ogni mattina all'ora più adatta, Tu m'ispiravi qualcuna di queste pagine. Agivi con tale dolcezza e precisione che, senza nessun sforzo da parte mia, scrivevo cose che fino allora non avevo mai ricordato, e che si presentavano con tale nitidezza al mio pensiero come se da lungo tempo le avessi fisse nella memoria.

Però meco agivi con grande discrezione; infatti, dopo aver scritto un certo numero di pagine, mi era impossibile, anche applicando tutte le forze della mente, tracciare una sola di quelle parole che, al mattino seguente, a me si presentavano con tanta abbondanza e senza la minima difficoltà. Con questo metodo Tu moderavi e dirigevi la mia foga naturale, insegnandomi che « non bisogna abbandonarsi all'azione al punto di trascurare la contemplazione ». In ogni occasione ti mostravi geloso della salvezza della mia anima e, pur permettendomi di gustare talvolta i giocondi amplessi di Rachele, non mi privasti mai della gloriosa fecondità di Lia.

Possa lo giungere, o mio Dio, a piacerti perfettamente, unendo, per farti contento, le due forme di vita attiva e contemplativa.

RIVELAZIONI DI S. GELTRUDE 


Riparate per le anime coinvolte nel terribile crimine dell'aborto.

 


9 novembre 2009 (14:43)

Gesù dice:

Figlio amato: il mio Divino Cuore si strazia di dolore in questa notte, perché molti bambini vengono assassinati nel grembo delle loro madri; bambini che sono stati scelti molto prima di essere concepiti; bambini che venivano segnati con un sigillo di predilezione; bambini che avevano una missione specifica da compiere su questa terra; bambini che avevano tutto il diritto di nascere, di aprire i loro occhietti a un nuovo mondo, di sorridere a papà e a mamma, di balbettare e pronunciare suoni di angeli come gesto di gratitudine per aver dato loro vita.

Figlio amato: il mio Divino Cuore si strazia di dolore in questa notte, perché molti bambini portano le conseguenze dell'irresponsabilità dei loro genitori e sono martiri nel grembo delle loro madri; madri che sono chiamate a donarsi completamente ai loro figli; madri che devono lottare con tenacia, affrontando una società ingiusta e giudicante; madri che devono fare del loro grembo una culla d'amore perché in esso dorme un piccolo angioletto indifeso e tenero; angioletto che aspetta le carezze della madre e l'abbraccio delicato del padre; angioletto che penserà solo a giocare, angioletto che scenderà sulla terra per portare gioia a una famiglia, gioia a un cuore di madre.

Figlio amato: riflettete in quest'ora notturna perché il maltrattamento che ricevono questi bambini, fin da prima di nascere, strazia di abbattimento il mio Sacro Cuore perché: com'è possibile che un padre e una madre assassinino il proprio figlio, figlio prodotto dall'amore! Com'è possibile che gli uomini evadano la grande responsabilità di generare un figlio e provino timore per la paternità e la maternità! Com'è possibile che commettano l'atto più abominevole che grida vendetta dal Cielo! Com'è possibile che osino aggredire una creatura che è indifesa, creatura formata a loro immagine e somiglianza!

Com'è possibile che una madre trasformi il suo grembo in una tomba maleodorante dopo essere stata un bellissimo giardino in cui fioriva un delicato giglio o una slanciata azucena! Com'è possibile che gli uomini siano così meschini, non abbiano paura del giorno del loro giudizio.

Figlio amato: asciugate le lacrime di sangue che scorrono dai miei occhi e unitevi al mio dolore e riparate affinché queste povere madri rivolgano il loro cuore a Me.


Novembre 9/09 (17:40)

Anima Riparatrice:

Cuore agonizzante di Gesù: le vostre parole rattristano il mio cuore. Le vostre parole mi portano a un vero pentimento dei miei peccati e a una conversione perfetta e trasformante.

Le vostre parole fanno sì che ami di più il sacrificio e la penitenza.

Le vostre parole accendono in me un forte desiderio di riparare ogni notte perché siete ferito, flagellato per tutti i peccati dell'umanità; peccati che sono la causa della condanna di molte anime; peccati che sono la rovina e il disastro spirituale di molti uomini e donne che non misurano le conseguenze delle loro azioni e per questo periscono, muoiono in vita.

Cuore agonizzante di Gesù: lasciatemi asciugare il vostro volto sudato e impolverato dagli oltraggi delle creature. Lasciatemi asciugare le vostre lacrime e abbracciarvi perché non siete soli, potete contare su di me, usatemi come vi piace, voglio solo dare sollievo al vostro Divino Cuore. Cuore che ama con amore di Padre, di fratello, di amico. Cuore che arde nella fiamma dell'Amore Divino. Fiamma che brucerà le madri abortiste per bruciare il loro peccato. Fiamma che darà rifugio a tutti i non nati.

Cuore agonizzante di Gesù: ditemi cosa devo fare affinché le madri e il mondo intero prendano coscienza: che l'aborto è un orribile peccato che degrada, imbruttisce, animalizza coloro che lo praticano. Cuore agonizzante di Gesù: ricevete i miei sacrifici, la mia immolazione, la mia riparazione costante affinché il vostro Sacro Cuore smetta di soffrire e di patire tanto.

Cuore agonizzante di Gesù: trapassate con i vostri raggi di luce il cuore di tutte le madri in attesa; madri che pensano di porre fine alla vita del loro bambino; madri che si sentono sole, spaventate di affrontare una realtà; madri che dicono di non essere pronte per crescere il loro bambino; madri che si sentono emarginate, abbandonate.

Cuore agonizzante di Gesù: fate sì che tutti gli uomini valutino la vita, agiscano mossi dalla vostra Divina Volontà, che pensino solo a darvi gloria, a rendere tributi a Dio Misericordioso, Giusto.

Grazie, amato Gesù mio: per avermi svegliato in questa notte e unirmi al Santo Ufficio degli Angeli. Grazie per consumare il mio cuore in desideri di amarvi sempre di più con maggiore impeto e forza.


La guerra dei nemici di Gesù Cristo ne è per i servi motivo di sicurezza e cagione di guadagno.

 


L' APOSTOLATO DEL SACR0 CUORE DI GESÙ


La guerra dei nemici di Gesù Cristo ne è per i servi motivo di sicurezza e cagione di guadagno. –Adunque una guerra siffatta non ci deve tornare nè di turbamento nè di stupore, essendo anzi per noi sorgente di merito e pegno di salute, che pe ricolo e cagione di rovina. Rammentiamo che il nostro divino Maestro ci predisse questi combattimenti, li sostenne prima di noi e additolli come l' impronta di nostra somiglianza con lui. Egli, benchè fosse Dio, permise a Satana di accostarsegli; di far prova in lui di quelle seduzioni cui mette in opera per indurre noi al peccato; d'impadronirsi e fare dell'adorabile sua persona ciò che non può fare di noi, anche quando ci rendiamo per lo peccato suoi schiavi. Quanto poi a' nostri nemici visibili, non ve n'è pur uno in balìa del quale non si vedesse posto nostro Signore: la boriosa scienza degli scribi, la Sensuale incredulità de' sadducei, l'ipocrita fanatismo de'farisei, l' orgoglio di Erode, la falsa politica di Pilato, la cieca ingordigia di Giuda, l'ingrata incostanza delle moltitudini, tutte le passioni e tutte le ingiustizie, al presente in lega contro i soldati di Gesù Cristo, si collegarono pure, sono ormai diciannove secoli, contro il divino loro Capo; il quale dopo Sostenuti odi e contraddizioni di ogni maniera, sul punto di lasciarsi sopraffare dalla cospirazione ordita da innumerevoli ingrati contro l'amor suo, volge a noi tutti queste parole: « Ricordatevi che il servo non è dappiù del padrone: se hanno perseguitato me, perseguiteranno ancora voi: nel mondo avrete tribolazioni come le ho avute io; In mundo pressuram habebitis (Jo., XVI, 33). » 

Questo annuncio dee bastare a rassicurarci pienamente. Perocchè il soldato solo allora si sgomenta che vede negli assalti nemici un ostacolo al compimento dei disegni del capitano; laddove se quelli, già preveduti, necessitano alla riuscita di questi, e tutto è provvisto per assicurar la vittoria, egli marcia pieno di gioia al combattimento che lo dee coronare. Tale sicurezza possiede appunto il cristiano riguardo ai nemici di Dio coi quali è in lotta. Sa egli primieramente che non possono assalirlo senza la permissione di quel medesimo Gesù Cristo di cui è soldato, di cui difende le ragioni da quelli in lui combattute; e come questo divin Salvatore è onnipotente in cielo e in terra, così è nell'inferno, e con una sola parola vale a precipitarvi sconfitto il tentatore. Senza la permissione di Dio, non potè già costui assalire il santo Giobbe ; e l'Uomo Dio ereditò fin dal principio tutta intera la podestà sull'universo creato, esercitata dal Padre prima della Incarnazione, Quem constituit haeredem universorum (HEB., I, 2); a lui debbono ubbidire gli angeli, sieno buoni sieno malvagi; e come i buoni non si partono senz' ordine dal cielo messaggeri di salute, così i malvagi non possono senza licenza uscire dall'inferno pertentarci; e quando lor si conceda, hanno anche segnato il limite oltre il quale indarno si sforzerebbero di tentarci.

A questo primiero motivo di sicurezza un altro se ne aggiunge ancor più consolante ; ed è che Gesù Cristo non può licenziare i suoi nemici a combatterci, se non a fine di costringerli a farsi nostri aiutatori. Perchè le nostre tentazioni ci debbono essere, secondo il disegno di lui, validi mezzi di santificazione; e il dubitarne verrebbe a supporre il divin Capo dell'esercito degli eletti meno zelante del trionfo della propria causa che il più inetto dei generali di questa terra. Infatti, quale sa rebbe quel duce tanto insensato, che, potendo arrestare il nemico, gli dia campo di procedere più del necessario alla esecuzione del suo ordine di battaglia ? L'ordine di Gesù Cristo è di metterci a parte de' suoi combattimenti, a fine di metterci poi a parte anche della vittoria. La sua beatitudine non è li mosina da gittarsi a mendicanti neghittosi, ma corona da insignirne valorosi combattitori, Non coronabitur nisi qui legitime certaverit; ma come non si dà corona senza combattimento, così non si dà combattimento senza nemici, e perciò Gesù Cristo abbisogna in qualche modo del concorso di questi, per decretare a' suoi servi la gloria che loro tiene serbata. Ma se in apparenza lascia libero corso all'odio dei primi, anche ai secondi prepara il grado di grazia e la misura di aiuti necessaria a respinger l'assalto, e durante la pugna non li perde un istante di vista, sempre loro vicino e pronto a soccorrerli. Sieno essi dunque fedeli ad invocarlo e ad appoggiarsi al suo braccio; chè la vittoria è certa, ed i loro nemici, lungi dal perderli, li avranno anzi aiu tati a conseguir la corona. 

Iddio Padre ha promesso al Figliuolo che gli farebbe servir di sgabello tutti i suoi nemici, Donec ponam inimicos tuos scabellum pedum tuorum, e fino a quì la promessa si è a meraviglia compita, e continuerassi a compiere fino al terminare dei secoli. Durante la vita mortale del pari che dopo l'ascensione del Salvatore, quanti si sforzarono d' oscurarne la gloria e di attraversarne i disegni, gli hanno servito d'involontari strumenti a farne maggiormente risaltare la potenza e l'amore. Sotto questo rispetto, la vita di ciascun cristiano non è che la copia della vita di Gesù Cristo ed il compendio della storia della Chiesa: quando però ci vediamo assalire dai nemici di Gesù Cristo e della Chiesa, duriamo fedeli alla grazia, come la Chiesa a Gesù Cristo, e quantunque deboli, faremo trionfare Gesù Cristo in noi, costringendone i nemici a farsi sgabello dei nostri piedi.

ENRICO RAMIÈRE S. J.


L'uomo iniquo…

 


Gesù: “Presto, il Trono vedrà l'uomo iniquo sedersi su di esso e la Santa Sede ne subirà amare conseguenze. Subirà un crollo non solamente spirituale, ma fisico. Le offese e gli abomini accelerano il castigo sulla capitale. La forza del sisma nel territorio circostante creerà un forte sconforto. Il colosso crollerà insieme al suo orgoglio. Pentitevi, difendetemi. Siate coraggiosi perché Dio Padre userà misericordia con chi non ha voltato le spalle. Andate e proclamate la Verità, senza vergona.”

Estratti di Messaggi e Profezie date dal Cielo alla veggente Giglio, (2015-2017)

SUPPLICA A GESÙ CRUCIFISSO PER OTTENERE LA GRAZIA DI UNA BUONA MORTE

 


Gesù, Signore Dio di Bontà, Padre di Misericordia, eccomi qui davanti a Te con un cuore pentito, umiliato e confuso, raccomandandoti la mia ultima ora e la sorte che dopo di essa mi attende.

Quando i miei piedi, perdendo il movimento, mi avvertiranno che la mia corsa in questo mondo sta per finire.

R. Gesù Misericordioso, abbi pietà di me.

Quando le mie mani tremolanti e goffe non potranno più stringere il crocifisso e, contro la mia volontà, lo lasceranno cadere sul letto del mio dolore.

R. Gesù Misericordioso, abbi pietà di me.

Quando i miei occhi spenti e intorpiditi dal dolore della morte vicina fisseranno su di Te sguardi languidi e moribondi.

R. Gesù Misericordioso, abbi pietà di me.

Quando le mie labbra, fredde e balbettanti, pronunceranno per l'ultima volta il Vostro Santissimo Nome.

R. Gesù Misericordioso, abbi pietà di me.

Quando il mio volto, pallido e livido, susciterà già pietà e terrore nei circostanti, e i capelli della mia testa, bagnati dal sudore della morte, annunceranno che la mia fine è vicina.

R. Gesù Misericordioso, abbi pietà di me.

Quando le mie orecchie, prossime a chiudersi per sempre alle conversazioni degli uomini, si apriranno per udire dalla Vostra Bocca la sentenza irrevocabile che determinerà la mia sorte per tutta l'eternità.

R. Gesù Misericordioso, abbi pietà di me.

Quando la mia immaginazione, agitata da spaventosi fantasmi, si vedrà immersa in mortali angosce, e il mio spirito, turbato dal timore della Vostra Giustizia alla vista dei miei peccati, combatterà con il nemico infernale, che vorrebbe togliermi la speranza della Vostra Misericordia e precipitarmi nell'abisso della disperazione.

R. Gesù Misericordioso, abbi pietà di me.

Quando il mio cuore debole e oppresso dal dolore della malattia, sarà sopraffatto dal terrore della morte, affaticato e vinto dagli sforzi che avrei fatto contro i nemici della mia Salvezza.

R. Gesù Misericordioso, abbi pietà di me.

Quando verserò le ultime lacrime, sintomi della mia distruzione, accettale, Signore, in sacrificio di espiazione, affinché muoia come vittima di penitenza, e in quel momento terribile.

R. Gesù Misericordioso, abbi pietà di me.

Quando i miei parenti e amici, insieme intorno a me, piangano vedendomi nell'ultimo momento, e quando invocheranno la Vostra Misericordia a mio favore.

R. Gesù Misericordioso, abbi pietà di me.

Quando, perso l'uso dei miei sensi, svanisca l'uso della mia vista, e gemerò tra le ultime agonie e angosce della morte.

R. Gesù Misericordioso, abbi pietà di me.

Quando la mia Anima esca per sempre dal corpo, lasciandolo pallido, freddo e senza vita, accettate la sua distruzione come un tributo che da ora offro alla Vostra Divina Maestà: e in quell'ora tremenda.

R. Gesù Misericordioso, abbi pietà di me.

Infine, quando la mia Anima comparirà davanti a Voi per essere giudicata, non la scacciate dalla Vostra Presenza, ma degnatevi di riceverla nel Seno Amoroso della Vostra Misericordia, affinché canti eternamente le Vostre Lodi.


ANGELI E DEMONI LA LOTTA CONTRO IL POTERE DELLE TENEBRE

 


Ecco i santi angeli, principi degli eserciti del Signore, ma anche nostri amici e protettori.


Le NOZIONI che circolano tra i fedeli, anche tra i più fervorosi, riguardo agli santi angeli sono molto vaghe e superficiali. Meri ricordi e immagini dell'infanzia, nella maggior parte dei casi, non molto diverse da entità fittizie e in qualche modo mitologiche, come le fate e gli gnomi.

L'iconografia corrente, purtroppo, non aiuta a far conoscere la vera fisionomia degli angeli, presentandoci esseri alati, con vesti e aspetto femminile; oppure, angioletti paffuti, con facce infantili e sciocche, che giocano spensierati su nuvole che sembrano più fiocchi di zucchero filato...

Questi angeli non esistono, né è di loro che trattiamo qui.

A partire dai dati della Sacra Scrittura e della Tradizione, dagli scritti dei Santi Padri, dall'insegnamento del Magistero ecclesiastico, dalla lezione dei Dottori e teologi, vogliamo presentare la vera natura dei santi angeli: esseri puramente spirituali, dotati di un'intelligenza acutissima e di una possente volontà libera che domina, sotto Dio, su tutte le altre creature, razionali e irrazionali, così come sulle forze della natura, sugli elementi dell'atmosfera e soggiogando per sempre gli spiriti infernali.

Ecco i santi angeli, principi degli eserciti del Signore, ma anche nostri amici e protettori.


IL MERAVIGLIOSO MONDO ANGELICO


“E udii la voce di molti angeli

intorno al trono...

e il loro numero

era migliaia di migliaia”.

( Ap 5,11)


OLTRE IL MONDO VISIBLE e materiale, Dio ha creato anche il mondo invisibile e spirituale, il meraviglioso mondo angelico.

L'esistenza degli angeli è stata negata nell'Antichità, tra i giudei, dalla setta dei sadducei (cf. At 23, 8). Più tardi, da certe sette protestanti, come gli anabattisti.

Nei nostri giorni ha come avversari gli atei, materialisti e positivisti, che credono solo in ciò che i loro occhi vedono e i loro sensi toccano. I razionalisti, per trovare una scusa apparentemente razionale alla loro incredulità, sostengono che gli angeli sono stati inventati dai giudei al tempo della cattività di Babilonia, per imitazione delle entità lì adorate; oppure considerano gli angeli come un semplice modo poetico e simbolico di riferirsi alle virtù divine e ai vizi umani...

Contro tutti questi, parlano i dati della ragione, la credenza comune dei popoli e la rivelazione divina.


Gli angeli esistono

Per la semplice ragione che, indipendentemente dalla rivelazione, l'uomo può arrivare in qualche modo alla conoscenza dell'esistenza degli angeli. Infatti, l'esistenza di esseri puramente spirituali non è contraria alla ragione. Un esame della creazione, alla mera luce dell'intelletto, può portarci alla conclusione che l'esistenza di creature puramente spirituali è conforme all'armonia dell'Universo, poiché così sarebbero rappresentati i tre generi possibili di esseri: i puramente spirituali, al di sopra dell'uomo; altri, puramente materiali, al di sotto dell'uomo; infine, esseri composti, dotati di materia e spirito — gli uomini.

E la credenza comune dei popoli, costante in tutti i luoghi e in tutte le epoche, ha sempre affermato l'esistenza di questi esseri di natura superiore agli uomini e inferiore alla divinità.

Una cosa, però, è la mera possibilità dell'esistenza di esseri puramente spirituali, e un'altra è la loro realtà oggettiva. L'esistenza degli angeli (e dei demoni, angeli decaduti) sarebbe per noi un problema insolubile, se non ci fosse a tal riguardo una speciale rivelazione divina tramite la Scrittura e la Tradizione, che ci garantiscono la certezza dell'esistenza degli angeli.

* Tradizione, in senso ampio, è il insieme di idee, sentimenti e costumi, così come di fatti che, in una società, si trasmettono in modo vivo di generazione in generazione.

In senso stretto teologico, si chiama Tradizione l'insieme di verità rivelate che gli apostoli ricevettero da Cristo o dallo Spirito Santo, e trasmisero, indipendentemente dalle Sacre Scritture, alla Chiesa, che le conserva e trasmette senza alterazione.

Questa rivelazione fu fatta ai nostri primi genitori e si conservò nell'umanità, per via di trasmissione orale da parte dei Patriarchi. Con il tempo (e anche per opera del demonio, senza dubbio), questa rivelazione primitiva si corrompeva, restando di essa meri vestigi nel paganesimo antico e attuale. Nelle nebbie di questo paganesimo troviamo esseri incorporei, ora malefici ora benigni, quasi sempre adorati come divinità o quasi-divinità.

Per preservare il popolo ebraico dalla contaminazione di questa deformazione politeista pagana, gli Autori sacri, per un lungo periodo, evitarono di menzionare nominalmente lo spirito delle tenebre. E, per la stessa ragione, non si trovano molti particolari nell'Antico Testamento sulla natura degli angeli e dei demoni, sebbene siano menzionati a ogni passo. La rivelazione definitiva si verifica solo in Nostro Signore Gesù Cristo. Tuttavia, la Bibbia non porta tutta la rivelazione sul mondo angelico, essendo necessario ricorrere alla Tradizione. Questa, come si sa, si trova raccolta nei documenti dei Santi Padri e scrittori ecclesiastici dei primi tempi, così come nei documenti del Magistero - Papi e Concili - nella Liturgia e nei monumenti dell'Antichità cristiana (catacombe, cimiteri, ecc.).

* Si chiamano Santi Padri o Padri della Chiesa certi scrittori ecclesiastici antichi, che si distinsero per la dottrina ortodossa e la santità di vita e sono riconosciuti dalla Chiesa come testimoni della tradizione divina.

L'esistenza degli angeli è una verità di fede, provata dalla Scrittura e dalla Tradizione. La Sacra Scrittura si riferisce numerose volte a esseri razionali, inferiori a Dio e superiori agli uomini; quindi, secondo essa, questi esseri, che noi denominiamo angeli, esistono.

* Verità di fede è quella che si trova nella Rivelazione ed è proposta dalla Chiesa ai fedeli come verità in cui si deve credere. La negazione pertinace di una verità di fede costituisce l'eresia.

Questa verità è stata definita solenemente come dogma dal concilio IV di Laterano (1215): “Dio..., fin dall'inizio del tempo creò dal nulla due specie di esseri — gli spirituali e i corporali, cioè, gli angeli e il mondo”. In modo analogo si esprime il I Concilio Vaticano (1870).


I nove cori angelici

Esistono differenze tra gli angeli, ma non è specificato nella Rivelazione quale sia la loro origine né il loro modo preciso. È una questione di libera discussione se gli angeli siano tutti della stessa specie, o se esistano tante specie quanti sono i cori, o se ogni individuo costituisca una specie a sé (opinione di San Tommaso).

Secondo una tradizione che risale al Pseudo-Dionisio Areopagita, i teologi tendono a raggrupparli in nove ordini o cori angelici, distribuiti in tre gerarchie (i nomi sono tratti dalla Sacra Scrittura):

*Renomato scrittore ecclesiastico dei primi secoli, la cui identità non è stata ancora stabilita con certezza, per molto tempo confuso con il saggio convertito da San Paolo all'Areopago di Atene (cfr. At 17, 34). Una delle sue opere più celebri è De coelesti hierarchia — Sulla gerarchia celeste, nella quale stabilisce l'ordine degli Angeli, determinato dal loro grado di assimilazione a Dio, di unione con Dio, del dono di luce divina che ricevono e trasmettono agli Angeli inferiori.

* Per esempio: Serafini (Is 6,2); Cherubini (Gen 3,24; Es 25, 18; 3 Re 6,23; Sal 17, 11; Ez 10,3; Dan 3,55); Arcangeli (1 Tess 4,15; Giuda 9); Angeli, Potestà, Virtù (1 Piet 3,22); Principati, Dominazioni (Ef 1,20-21); Troni (Col 1,16).

Prima gerarchia - Serafini, Cherubini, Troni;

Seconda gerarchia - Dominazioni, Potestà, Virtù;

Terza gerarchia - Principati, Arcangeli e Angeli.

Gli angeli dei tre primi cori o prima gerarchia - Serafini, Cherubini e Troni contemplano e glorificano continuamente Dio: “Vidi il Signore seduto su un trono alto e sublime... I Serafini stavano sopra il trono... E si chiamavano l'un l'altro e dicevano: Santo, Santo, Santo è il Signore Dio degli eserciti” (Is 6, 1-3). “Il Signore regna... è seduto sopra i cherubini” (Sal 98,1); i tre cori successivi - Dominazioni, Virtù e Potestà - si occupano del governo del mondo; infine, gli ultimi tre - Principati, Arcangeli e Angeli - eseguono gli ordini di Dio: “Benedite il Signore, voi tutti i suoi angeli, forti e potenti, che eseguite i suoi ordini e obbedite alle sue parole” (Sal 102, 20).

Tutti loro possono comunque essere chiamati genericamente angeli, essendo a disposizione di Dio per eseguire le sue volontà. Sebbene il Vangelo, nell'Annunciazione a Maria, si riferisca all'angelo Gabriele (Lc 1,26), ciò non significa che egli appartenga all'ultima delle gerarchie angeliche, poiché la sublimità di questa ambasciata porta a supporre che si tratti di uno dei primi spiriti che assistono davanti a Dio.

I tre arcangeli - come sono comunemente conosciuti San Michele, San Gabriele e San Raffaele - appartengono, probabilmente, alla più alta gerarchia angelica. Ne parleremo più avanti.

Sebbene non conosciamo il numero esatto degli angeli, sappiamo, dalle Scritture e dalla Tradizione, che sono moltissimi. È ciò che leggiamo nel libro dell'Apocalisse: “E udii la voce di molti angeli intorno al trono... e il loro numero era migliaia e migliaia” (Apoc 5, 11). E nel libro di Daniele: “Erano migliaia di migliaia di migliaia (gli angeli) che lo servivano, e milioni di milioni quelli che assistevano davanti a lui” (Dan 7, 10).

Molti teologi deducono che il numero degli angeli sia superiore a quello degli uomini che sono esistiti fin dall'inizio del mondo e esisteranno fino alla fine dei tempi. La ragione di ciò è data da San Tommaso dicendo che, avendo Dio cercato principalmente la perfezione dell'universo nel creare gli esseri, tanto più questi saranno perfetti, tanto più Dio li avrà creati con maggiore prodigalità. Ora, gli angeli sono più perfetti degli uomini, quindi sono stati creati in numero maggiore.

Gustavo Antônio e Luiz Sergio Solimeo


Non dimenticate che solo Dio è Amore.

 


[...] Non dimenticate che solo Dio è Amore. L'amore che potete scambiare sulla Terra proviene dal Mio Amore. Solo Dio può colmare il vostro desiderio di essere amati, il che rende poi l'anima libera di incontrare l'amore umano in modo equilibrato, essendo capace di dare l'amore invece di essere in attesa di riceverne. Quando ciascuno nella relazione è nel desiderio di dare amore all'altro perché lo ama, allora solo là voi siete nella gioia e nella pace, e Io vi do tutto l'amore di cui avete bisogno per amare l'altro. Chiedetemi l'amore di cui avete bisogno per amare il vostro coniuge, e sarete nell'armonia ideale della coppia feconda spiritualmente per i suoi fratelli e la Chiesa. Questa è la vocazione al matrimonio. Geremia 7: 23-28

 "Ma questo è ciò che ho comandato loro: ascoltate la Mia voce, allora sarò il loro Dio e voi sarete il Mio popolo. Seguite in tutto la via che vi prescrivo per la vostra felicità. Ma essi non hanno né ascoltato né prestato orecchio: hanno camminato secondo il loro disegno, nell'ostinazione dei loro cuori malvagi, rivolti all'indietro e non in avanti. Dal giorno in cui i vostri padri sono usciti dall'Egitto fino ad oggi, vi ho mandato tutti i Miei servitori, i profeti; ogni giorno li ho inviati senza stancarmi. Ma non Mi hanno ascoltato, non hanno prestato orecchio, hanno irrigidito la nuca, sono stati peggiori dei loro padri. Dirai loro tutte queste parole, non ti ascolteranno. Li chiamerai, non ti risponderanno. Dirai loro: ecco la nazione che non ascolta la voce di Yahvé suo Dio, e non si lascia istruire. La fedeltà non è più: è scomparsa dalla loro bocca". 

Ecco qua, non affezionate al passato. Andare avanti è anche ascoltare la Mia voce, e vi benedico, voi che Mi leggete e Mi ascoltate e seguite le Mie istruzioni con fede. Non temete, la vostra felicità è nelle Mie mani, vicino al Mio Cuore, e non altrove.

Questo periodo di fluttuazione in cui nulla sembra "muoversi", come dite voi, e che vi lascia strani, sono Io che lo permetto per prepararvi meglio al periodo seguente: Io distacco la vostra anima da tutto ciò che non è Io. Quindi il resto vi annoia. Questo fa parte della formazione necessaria per la vostra missione. È necessario che siate distaccati dal mondo, poiché quando voi comincerete a "lavorare" per Me e con Me, non sarà più tempo di guardare indietro e di avere rimpianti. 

Io sono sempre con voi, anche se non lo sentite completamente. Non voglio il vostro scoraggiamento, ma la vostra fede in ciò che ho annunciato: non parlo alla leggera, quello che dico, lo faccio. Ho bisogno della vostra fede in Me. 

Voi sentite questo periodo come una prova scoraggiante, ma non si tratta di questo, si tratta di temprare il vostro amore nel fuoco della Mia Volontà, vale a dire di affermare la vostra scelta di seguirmi. Non Mi importa dei tiepidi, cerco servitori orgogliosi e solidi che non crollano alla minima contrarietà o al minimo ritardo. Chi è il maestro del tempo? Chi è il Re della Gloria, il Signore del Cielo e della Terra? Sono Io, il Dolce, il Giusto, l'Agnello misericordioso, abbiate fiducia nel Mio amore per voi, non dubitate. [...] 

Lo so, vi piacerebbe essere già in azione, con Me, conosco la vostra volontà di obbedirmi nella cura dei vostri fratelli e della vostra Terra, so che la vostra anima è impaziente di essere vicino a Me, di lavorare per Me... e per questo vi benedico. Vi chiedo ancora un po' di pazienza: nel deserto, il popolo di Dio è rimasto quarant'anni, voi sopporterete ancora per qualche giorno l'ora che Mio Padre ha deciso nella Sua divina Sapienza. State tranquilli, i Miei Angeli sono tanto impazienti quanto voi, ma essi continuano a lodare con ardore e fede. Non cedete al abbattimento chi è la trappola posta dal Mio avversario, rivolgete i vostri cuori verso di Me e la pace sarà su di voi e in voi, con la gioia di agire secondo il disegno di Dio vostro Padre e secondo il vostro temperamento. 

Si tratta di una "vacanza" (non solo dell'assenza, come ne avete l'impressione) che, se Mi cercate, Mi permette di mostrarmi ancora di più a voi, poiché così acuisco la vostra sete della fonte d'acqua viva. In questi giorni, cercatemi più in profondità dentro di voi: sono giorni di interiorizzazione per andare incontro a Me. [...] 

Gesù Cristo

27 luglio 1999

IL SACERDOTE


CHI È IL SACERDOTE


Vi sono alcuni che considerano le cose che riguardano la fede (come ad esempio La Grazia - Gli effetti dei sacramenti...) delle vere favole, fantasticherie, invenzioni dei preti... Invece le cose della fede sono realtà verissime ed eterne.
Mentre tutto passa le cose della Fede rimangono per l'eternità.
Prendiamo ad esempio gli effetti del Battesimo. Nel momento che esso viene amministrato si realizza un evento e una realtà stupenda che durerà in eterno: una creatura umana viene divinizzata, diventa figlia di Dio!
Ciò non è una finzione giuridica!
San Giovanni dice: «Vedete quale amore ha Dio per noi! Non solo siamo chiamati ma siamo davvero figli di Dio!».
La Dottrina Cattolica ci insegna che il Battesimo produce due effetti: il Carattere e la Grazia del Sacramento.
Il Carattere è un segno o sigillo indelebile, un marchio spirituale che rimane in eterno e rende il cristiano un figlio di Dio, un consacrato a Dio. Anche se egli dovesse rinnegare Dio e andare all'inferno rimarrebbe lo stesso, pur laggiù, un figlio di Dio.
La Grazia Sacramentale è, invece, quel complesso di aiuti e di interventi di Dio tesi a renderci possibile di vivere da figli suoi. Senza questi aiuti la nostra natura ci porterebbe a vivere da peccatori. Con la grazia del sacramento possiamo, invece, vivere da santi, perché nel battezzato prende dimora lo Spirito Santo che dall'interno ci muove dolcemente al bene.
Il Battesimo - e così anche l'ordine Sacro - sta nella linea della Consacrazione. Avviene, cioè una cosa simile a ciò che succede nel momento della Consacrazione dell'Eucaristia: il pane e il vino diventano un'altra cosa: diventano Gesù.
Ciò premesso possiamo capire quello che avviene quando il Vescovo conferisce l'Ordine Sacro ad un'uomo. Egli diventa allora nuova creatura.
Anche per il Sacramento dell'Ordine Sacro vi è un duplice effetto: il Carattere e la Grazia del Sacramento dell'Ordine.
Per il Carattere il Sacerdote riceve un sigillo indelebile che lo rende conforme a Gesù Cristo in quanto Capo del Corpo Mistico.
Gesù si fa presente nel Sacerdote in modo che non è più un essere umano che vive, ma Cristo che vive in Lui.
Bisogna avere più fede e più convinzione di questa presenza misteriosa ma vera e reale di Gesù nel Sacerdote, presenza che - proprio in virtù del Carattere - è permanente e dura 24 ore su 24.
Quando il Sacerdote consacra dicendo: «Questo è il mio Corpo... questo è il mio Sangue», è Gesù che consacra. Così pure quando il Sacerdote dice «Io ti assolvo» è Gesù presente in lui che assolve.
Nel Sacerdote e per mezzo del Sacerdote Gesù continua ad essere Maestro, Pastore e Santificatore delle anime.
Per conseguenza di quanto ho detto il Sacerdote ha perciò il dovere di farsi riconoscere come tale anche con un «segno esterno», ed i fedeli hanno il diritto di sapere che lui è tale.
La Chiesa ha, per questi motivi, stabilito nel Codice di Diritto Canonico che il «chierico - e quindi il Sacerdote - indossi un abito ecclesiastico decoroso» (notate i due aggettivi).
È vero che l'abito non fa il monaco, ma è anche vero che l'abito indica che lì c'è un monaco! Così come la lampada non fa la presenza reale, ma indica che lì c'è presente Gesù.
C'è da rimanere estatici nel riflettere che io Sacerdote sono Gesù oggi e ne estendo la presenza nel tempo e nello spazio. Che io in Lui, per Lui sono Gesù Pastore, Padre Amico, Medico spirituale, Maestro e Vittima, con Lui Vittima. Gesù è tutto per il Sacerdote e il Sacerdote è tutto per Gesù!
Si verifica, in modo analogo, quello che san Paolo dice per i coniugi: il marito non appartiene più ti sé ma alla moglie e la moglie al marito.
Col dono del celibato, inoltre, il Sacerdote mostra in sé Gesù Vergine e Casto.
È talmente presente sempre Gesù nel Sacerdote che se anche fosse un traditore e un gran peccatore la sua parola di Sacerdote è sempre infallibilmente valida quando consacra e quando assolve dai peccati.
La Grazia Sacramentale dell'Ordine Sacro è quel complesso di doni, è quella presenza dello Spirito Santo che rende possibile al Sacerdote di diventare anche spiritualmente e moralmente simile a Gesù: casto, umile, paziente, mansueto, sacrificato, povero e immolato per Dio e per le anime... in tutto simile a Gesù.
È il senso della affermazione dell'Apostolo, e Sacerdote Paolo: «Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me!».
Tutti questi tesori sono opera dello Spirito Santo presente e operante nel Sacerdote, che viene così dal di dentro sollecitato e aiutato ad essere sempre più conforme a Gesù Sacerdote, non solo nella dignità, nel potere e nelle funzioni, ma anche nella santità.
Un ultima nota: Gesù morente dice alla Madre indicando Giovanni (Sacerdote anch'egli): Ecco tuo Figlio! Non voleva, forse, Gesù dire: «Mamma, tu non mi perdi, perché tu mi trovi in Giovanni poiché ora egli è Gesù!».
È questo il motivo di fondo per cui la Madonna ama di amore di predilezione il Sacerdote che vede sempre come il suo Gesù.

mercoledì 19 novembre 2025

L’istruzione mentale nella Verità premette la fede in Dio

 


“Il dialogo confidenziale con il Padre”


Ogni questione spirituale rimane irrisolta finché l’uomo non si dispone affermativamente verso l’eterna Divinità, perché sono Forze spirituali che hanno già trovato l’unione con Dio, alle quali spetta di rispondere a tali domande. Costoro non condurranno comprensibilmente la Corrente di Forza da Dio ad un uomo che non riconosce il Donatore della Forza. Questo sapere spirituale però è la Forza da Dio e questa la può ricevere quindi solamente l’uomo che riconosce Dio, altrimenti tutto il mondo starebbe nel sapere, dato che gli esseri che trasmettono Luce e Forza non negherebbero a nessuno sulla Terra la Corrente di Forza.

Ma Dio pone delle Condizioni per ricevere la Verità e la prima è che l’uomo si decida coscientemente per Dio, che creda in Dio come Creatore e Guida di tutto le cose, il Quale E’ oltremodo saggio, benevolo ed onnipotente. La fede in un Dio dell’Amore, Sapienza ed Onnipotenza fa trovare all’uomo anche il collegamento con il Creatore dall’Eternità e contemporaneamente quindi anche il collegamento con le entità spirituali volenterose di dare, che nello stato di perfezione possono dimorare vicino a Dio, per ricevere continuamente la Sua divina Forza e di guidarla oltre. Questi esseri si sforzano continuamente per gli uomini terreni, la cui fede è insipida. Cercano di indurli alla riflessione affinché inviino domandando i loro pensieri in Alto. Solo allora possono dare loro la risposta, cioè istruire mentalmente gli uomini. 

Ma coloro che non credono in Dio, non si possono fare nessuna idea quanto più difficile è per loro di sollevare questioni spirituali. Non riconoscono nulla di spirituale e perciò non guidano nemmeno i loro pensieri in quella direzione che rifiutano nel più profondo interiore. Nuovamente agli uomini non può giungere nessuna risposta se non domandano, perché solo attraverso le domande gli esseri vengono posti nella possibilità di trasmettere loro la risposta. Solo attraverso la domanda l’uomo apre il suo cuore e soltanto ora può affluirgli la Corrente di Forza, perché solo ora ha stabilito il collegamento che è la Condizione di Dio. 

L’uomo deve riconoscere Dio per poter conoscerLo, Gli si deve piegare in profondissima umiltà per poter ricevere la Sua Grazia. Ma se Dio trasmette agli uomini la Verità, se li vuole rendere sapienti, allora è una ultragrande Grazia e questa dev’essere richiesta coscientemente, quindi l’uomo attraverso l’interrogazione mentale deve dapprima riconoscere che esiste un Creatore del Quale suppone che possa rispondere alle sue domande grazie alla Sua Sapienza e che vuole anche rispondere grazie al Suo Amore. Ed adesso deve pregare questo Creatore ora riconosciuto per il chiarimento, per il sapere e la Verità, allora non apre il suo cuore invano. Ora può essere istruito dalle Forze sapienti dell’aldilà e queste non lo lasciano chiedere invano. Loro effondono gioiosi ciò che loro stessi ricevono da Dio, loro danno perché stanno nell’amore ed il dare prepara loro Beatitudine. E quello che danno è la purissima Verità, dato che sono soltanto gli esecutori della Volontà divina, ma Dio non offre altro che la purissima Verità a colui che comunica il suo desiderio per la Verità attraverso le sue domande mentali. 

Amen

22. gennaio 1942

Siamo soltanto degli strumenti che Dio si degna di usare; questi strumenti generano frutto nella misura in cui sono uniti a Dio,

 


Siamo soltanto degli strumenti che Dio si degna di usare; questi strumenti generano frutto nella misura in cui sono uniti a Dio, come dice San Paolo: « Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere » (1 Cor. 3, 6). Otteniamo grazia, in proporzione alla nostra santità, al nostro fervore religioso, al nostro grado di unione con il Signore. La santità è l'anima del vero apostolato. Perciò dobbiamo dedicare anima e corpo a far nostra questa santità. 

Un solo giorno con Gesù è sufficiente a spronarci in una energica ricerca della santità attraverso un amore personale per Gesù. Gesù desidera la nostra perfezione con ardore indicibile. Poiché questa è la volontà del Signore: la nostra santificazione. Il suo sacro cuore è ripieno di un insaziabile anelito a vederci avanzare sulla via della santità. 

Dovete lasciare che il Padre sia un giardiniere, che tagli e sfrondi. Se verrete potati non preoccupatevi. Ha il suo motivo per sfrondarvi. Dovete lasciarglielo fare. Prendete, per esempio, le persone che al noviziato a Tor Fiscale hanno realmente potato le viti. Io le guardavo e andavo pensando: « Come possono le foglie, o i rami o i frutti crescere su quei moncherini? ». Ma il vignaiolo, che conosce le viti, le ha potate bene e le ha potate proprio alla base dei gambi. Come potranno crescere i rami e le foglie, come potranno venire i frutti, non lo so Ma è abbastanza probabile che se verrò qui tra qualche mese li vedrò tutti carichi di grappoli, proprio grazie a quella potatura. La stessa cosa accadrà a voi. Ora siete stati potati, tagliati alla radice e non vedete nulla... né foglie, né rami, niente.

Madre Teresa di Calcutta

PREGATE, MIEI CARI, PER I MEMBRI DELLE VOSTRE FAMIGLIE, AFFINCHÉ SI PREPARINO ALL'ILLUMINAZIONE DELLE COSCIENZE. DIO, CHE È AMORE E MISERICORDIA, VUOLE SALVARE TUTTI I SUOI FIGLI.

 


(Messaggio ricevuto da MYRIAM e MARIE il 18 novembre 2025)


IO SONO DIO: PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO!

IO SONO DIO ONNIPOTENTE, «L'UNICO E SOLO DIO»!

IO SONO!

Grazie, figli miei, per aver recitato il rosario.

Miei piccoli figli, sono stato molto paziente, molto paziente. Non voglio più un Natale pagano.

Il Santo Sacrificio della Messa non viene più celebrato con vera devozione. Il Santo Sacrificio della Messa: «È il memoriale di Gesù morto sulla Croce» e molti dei Miei sacerdoti non credono più e celebrano il Santo Sacrificio della Messa: «Come un lavoro ordinario: senza DIO»!

Non sono più in grado di guidare le Mie pecorelle che si smarriscono!

Miei poveri figli, Miei poveri figli, «CONVERTITEVI, CONVERTITEVI prima che sia troppo tardi!

Pregate, miei amati, pregate per la conversione del mondo, della Francia e di tutti i membri della vostra famiglia, affinché si preparino tutti all'ILLUMINAZIONE DELLE COSCIENZE, che arriverà molto presto, molto presto!

DIO, che è Amore e Misericordia, vuole salvare tutti i SUOI figli!

È una grande battaglia, una battaglia molto grande tra DIO e Satana: tra “Il Bene e il Male”!

Quindi, miei piccoli figli, non permettete a Satana di attirarvi nel suo inferno: non dimenticate che il mio avversario è molto astuto.

Recitate il rosario. Pregate la mia Santa Mamma: la Beata Vergine Maria, Satana la teme, quindi non abbiate paura!

La Beata Vergine Maria vi copre con il suo grande mantello e vi protegge.

AMEN, AMEN, AMEN,


Il vostro Padre Eterno: DIO Onnipotente, vi dà la Sua Santissima Benedizione insieme a quella della Beata VERGINE MARIA che è tutta Pura e Santa: «La DIVINA IMMACOLATA CONCEZIONE» e San GIUSEPPE, il Suo castissimo sposo:


NEL NOME DEL PADRE,

NEL NOME DEL FIGLIO,

NEL NOME DELLO SPIRITO SANTO

AMEN, AMEN, AMEN,


IO vi do la Mia PACE, Miei amati, IO vi do la Mia PACE e portatela con voi e «amatevi gli uni gli altri, come IO vi amo».


AMEN, AMEN, AMEN,

IO SONO DIO Onnipotente, “Salvatore del mondo”!

AMEN, AMEN, AMEN,


(Alla fine delle nostre preghiere abbiamo cantato:

Canto della promessa

Salve Regina


Il millennio vedrà sancita la Volontà di Dio e naturalizzata l'umiltà


La ricchezza dell’identità umana in Cristo Gesù è segno della gloria sperata, è potenza reale che suscita l’ardire e promuove sante decisioni.

Nel Cuore Immacolato di Maria SS. ogni creatura ha la sua culla, la sede della sapienza alla quale attingere per operare e santificare con umiltà la propria vita.

L’umile gesto del segno di croce è già scudo e forza per la difesa dal male.

I meriti di Gesù Cristo sono l’arma infallibile che vince l’ostacolo primario della cecità umana. Non saranno perciò le parole umane a sollevare dall’oppressione e dall’indifferenza il popolo di Dio, ma il silenzio dell’umiltà operante alla testimonianza della Parola di Dio.

La realtà divina nei cuori suscita lo stile di comportamento, coinvolge nel doveroso combattere il male non la creatura, che nel male distrugge la sua identità umano-divina.

La concezione della vita, secondo la Volontà Divina, concede a Dio il passo sicuro incontro alla luce.

Il millennio conclamerà la realtà della luce in ogni sua possibile manifestazione, per il corretto adempiere da parte dell’uomo all’ordine voluto da Dio per ogni cosa che nasce dall’umiltà.

L’umiltà, dunque, è la segreta forza che ogni uomo deve ambire e mettere in pratica.

Il genere umano si stupirà nel riconoscere a quale forza sovrana l’umiltà avrà condotto in potenza, sapienza e grazia. Pacifichino gli animi coloro che con agguerrite intenzioni si credono i Don Chisciotte di ogni situazione. La potenza è e sarà secondo la retta intenzione con cui l’uomo affronterà le situazioni avendo Dio nel cuore. L’ambizione e la sconsiderata opinione di sé esalta i cuori stolti, non conformi alla quieta esaltazione solo di Dio che alberga nei cuori umili.

L’apertura dei cieli porrà in evidenza la vera potenza divina, per la genuflessione di ogni insipienza umana. Molti saranno i soppressori di se stessi in quanto verrà riconosciuta l’indegnità con la quale hanno accolto il dono della vita e quanto è stata micidiale la carica di egoismo che per causa loro avrà attirato i castighi. La soggezione di fronte alla grandezza di Dio è doverosa, pur nella familiarità che concede di chiamarlo Padre.

Il ricorso al compromesso non varrà più, perché passato sarà il tempo del peccato. La ricerca del perché non sarà più, perché ogni cuore capirà finalmente la gravità e la responsabilità del male commesso con leggerezza, quasi si potesse scommettere il valore della vita eterna.

Nel gregge, sovrano per umiltà e amore, ecco apparire il vero, unico Pastore. La gioia arride agli animi perché è amore, tempo di conversione, di misericordia e di utile, umile riconoscimento del vero Amore!

31/1/1992

Scritti di Anna Maria Ossi


I suoi piani vengono legalizzati!

 


9 settembre 2025

Madre di Dio di Guadalupe: Figlia Mia, siediti e scrivi perché è della massima importanza che i figli si convertano.

Il diavolo infuria sempre più e i suoi diabolici piani vengono legalizzati così che voi non possiate fare niente contro di essi.

Finché la corruzione è grande, finché gli uomini ricercano denaro e poterevoi continuerete a soffrire e il vostro mondo sarà distrutto e con esso anche voi, amati figli, perché voi TUTTI siete sofferenti, voi TUTTI venite ingannati e dovete subire ciò che una piccola corrotta minoranza, ambiziosa di denaro e di fama, collaborante con il diavolo e il suo anticristo, pianificano e realizzano.

Finché voi tutti lasciate che ciò accada, restando pigri, comodi e tiepidi e senza far nulla, la vostra situazione mondiale peggiorerà sempre più e ne soffrirete sempre di più, finché non vi renderete conto del gioco malvagio che stanno giocando con voi, ma allora sarà troppo tardi!

Fino a quando non vi convertirete, non pregherete per la conversione di tutta l'umanità e continuerete a trascorrere la vostra esistenza tiepidi, comodi e pigri tenendo gli occhi chiusi e le orecchie tappate, il diavolo avrà gioco facile con voi e si impadronirà non solo del vostro mondo, ma anche della vostra anima e ciò significherà la vostra rovina!

Giovanni: Venite traditi, amati figli, traditi e venduti!

Io, il vostro Giovanni, vi dico questo perché l'Angelo mi mostrò come il diavolo lavora, come opera il suo anticristo e come vi controlleranno tutti, se continuate a permetterlo!

Attraverso il vostro Internet i vostri smartphone e computer siete diventati esseri trasparenti!

La vostra digitalizzazione permette che colui, che vi vuole controllare, abbia il gioco facile!

L’abolizione del contante è finalizzata a rendervi dipendenti da ciò che vi verrà imposto!

Se non obbedite vi verrà negato l'accesso e resterete senza finanze, senza identità, senza esistenza perché “loro“ vi cancelleranno e sebbene viviate e siate qui, non ci sarete più! Il” sistema” vi avrà eliminato e allora come farete a sopravvivere?

Apostolo: Vi verrà preso TUTTO, se non obbedite al maligno. Non lo credete, ma è così come è stato scritto e non potrete fare nulla per opporvi.

Giovanni ha visto ciò che accadrà e soltanto chi si converte per tempo a Gesù e comprende il gioco malvagio sarà in grado di sopravvivere, perché Gesù si prenderà cura di lui in ogni momento!

Giovanni: Amati figli. Io, il vostro Giovanni vidi molte cose che sarebbero accadute nella fase finale della terra, così come voi la conoscete e vi dico che la fine è vicina!

Siete nella rete di cattura del diavolo e soltanto grazie a Gesù voi non andrete perduti!

Madre di Guadalupe: Per questo, amati figli, la vostra conversione è così importante.

Chi non è con Mio Figlio, chi non lo trova per tempo, andrà perduto nelle grinfie del diavolo e conoscerà il dolore eterno!

Maria Maddalena: Non fatevi questo, amati figli. Io so com'è quando si è tormentati e torturati dai demoni.

Ascoltate la Parola che qui è scritta, perché serve alla salvezza della vostra anima e preparatevi, amati figli!

Madre di Guadalupe: Il tempo per la preparazione ora, molto presto, terminerà beato chi si è convertito a Mio Figlio e si è preparato.

Verranno tempi duri, ma un'anima salda in Gesù saprà discernere.

La tua e vostra Madre Celeste. Madre di Guadalupe e Madre della Misericordia con presenti Giovanni, Maria Maddalena, gli Apostoli e tanti Santi e santi Angeli.

Gesù e Maria, grazie!

 


Il testamento di Bernadette Soubirous, 

la ragazza a cui apparve 

la Madonna di Lourdes 


C’è una donna di 35 anni morente:  Marie Bernarde Soubirous,“conversa” delle Suore di  Nevers, al secolo Bernadette, colei che aveva visto e parlato con la Madonna a Lourdes. La  gamba le stava andando in putrefazione. Rivede il suo passato di miserie e di fame prima, di  derisione e di ingiustizie poi, di incomprensione sempre. Ed ecco come la scrittrice Marcelle  Auclair interpretò il testamento spirituale di Bernadette: 

 

“Per l’indigenza di mamma e di papà, per la rovina del mulino,  

per il vino della stanchezza, per le pecore rognose: grazie, mio Dio! 

Bocca di troppo da sfamare che ero;  

 per i bambini accuditi, per le pecore custodite, grazie! 

Grazie, o mio Dio, per il Procuratore, per il Commissario,  

per i Gendarmi, per le dure parole di Don Peyremale,  

per i giorni in cui siete venuta, Vergine Maria,  

per quelli in cui non siete venuta,  

non vi saprò rendere grazie altro che in Paradiso.  

Ma per lo schiaffo  ricevuto, per le beffe, per gli oltraggi,  

per coloro che mi hanno presa per pazza,  

per coloro che mi hanno presa per bugiarda,  

per coloro che mi hanno presa per interessata,  

 GRAZIE, MADONNA! 

Per l’ortografia che non ho mai saputa,  

per la memoria che non ho mai avuta,  

per la mia ignoranza e la mia stupidità, grazie! 

Grazie, grazie, perché se ci fosse stata sulla terra  

 una bambina più stupida di me, avreste scelta quella! 

Per mia madre morta lontano,  

per la pena che ebbi quando mio padre,  

invece di tendere le braccia alla sua piccola Bernadette,  

mi chiamò Suor Marie Bernarde: grazie, Gesù! 

Grazie per aver abbeverato di amarezza  

 questo cuore troppo tenero che mi avete dato. 

Per Madre Giuseppina che mi ha proclamata “Buona a nulla”. grazie! 

Per i sarcasmi della Madre Maestra, la sua voce dura, 

le sue ingiustizie, le sue ironie, e per il pane dell’umiliazione,  grazie! 

Grazie per essere stata quella cui Madre Teresa  

 poteva dire: “Non me ne combini mai abbastanza”.  

Grazie per essere stata quella privilegiata dai rimproveri,  

di cui le mie Sorelle dicevano: “Che fortuna non essere Bernadette!”  

Grazie di essere stata Bernadette,  

minacciata di prigione perché vi avevo vista, Vergine Santa!  

Guardata dalla gente  come bestia rara;  

quella Bernadette così meschina, che a vederla si diceva: “Non è che questa?”   

er questo corpo miserando che mi avete dato,  

per questa malattia di fuoco e di fumo,             

per le mie carni in putrefazione, per le mie ossa cariate,  

per i miei sudori, per la mia febbre,  

per i miei dolori sordi e acuti, GRAZIE, MIO DIO!   

Per quest’anima che mi avete data,  

per il deserto dell’aridità interiore,  

per la vostra notte e per i vostri baleni,  

per i vostri silenzi e i vostri fulmini;   

per tutto, per Voi assente e presente, GRAZIE, GRAZIE, O GESÙ!  

 


Sull’eroico, sovrumano “grazie” di Bernadette, echeggiano le parole della Vergine Santa  durante le apparizioni di vent’anni prima: “Non ti prometto di farti felice in questa vita, ma  nell’altra!” 

(Dal testamento spirituale di Bernadette – 1844-1879) 

 

 

Bernadette morì a 35 anni e il suo corpo fu riesumato tre volte nello spazio di 46 anni, a  motivo del processo di canonizzazione, con l’incredibile sorpresa che sempre era intatta,  nonostante che il suo rosario fosse ormai arrugginito e l’abito inumidito.                      

I medici che per la prima volta la riesumarono ebbero la sorpresa di trovarla del tutto  intatta (e lo è ancora) a cominciare dal fegato, che sembra essere la prima cosa che si disfa,  essendo intatti anche i denti e le unghie.  

Inoltre, tanti anni dopo la sua morte, per il suo corpo scorre ancora sangue liquido. E’  qualcosa di soprannaturale, e tutto ciò che è soprannaturale è opera di DIO. Infatti  la Chiesa  decise di collocarla in un’urna di vetro a Nevers, esposta alla venerazione dei pellegrini.