martedì 15 ottobre 2019

IL CURATO D'ARS SAN GIOVANNI MARIA BATTISTA VIANNEY



I primi anni (1786-1793).  

E Giovanni Maria, che era un'anima privilegiata, guidata dalla grazia già prima che si destasse in lui il più incerto barlume di ragione, faceva i suoi primi passi fuori della via comune. Senza mettere questa base, quasi a punto di partenza, non avremo forse mai la giusta spiegazione del fatto seguente.  
Una sera, - quando Giovanni Maria non aveva che quattro anni - senza dire nulla scomparve improvvisamente di casa. Sua madre, la prima ad accorgersene, lo chiamò invano, cercandolo, con ansietà sempre crescente, nel cortile, dietro i mucchi di legna o di paglia; ma non lo trovò, sebbene il bambino fosse solito rispondere al primo appello. 
Con maggiore ansietà la madre si diresse verso la stalla, ove pensava di trovarlo nascosto ... Ma d'un tratto si fermò spaventata, ricordando il pozzo profondo ed oscuro, ove si abbeverano gli animali. Ma che scopre? In un cantuccio oscuro, inginocchiato tra due animali, che pacificamente ruminano, sta l'innocente fanciullo, che prega con le mani giunte, appoggiate alla piccola statua. Maria Vianney prende il figlio tra le braccia e se lo stringe al cuore.  
«Bambino mio, eri là! ... - chiede ella, mal frenando uno scoppio di pianto - perché ti nascondi quando vuoi pregare? Sai bene che noi le preghiere le diciamo insieme ...».  
Il bambino non vede altro che il dispiacere causato alla mamma: «Perdonami, non lo sapevo, ... non lo farò più ...!» - risponde con un gemito, lasciandosi cadere tra le braccia della mamma 23  
Ma mentre in quel piccolo villaggio, solitario e sconosciuto, si avevano queste scene, piene di intimità famigliare, nella Francia succedevano altri fatti ben diversi e formidabili. Il popolo delle campagne, a cui la verità intera si sapeva artificiosamente nascondere, non sembrò molto preoccupato né  dal saccheggio di San Lazzaro, e dalla presa della Bastiglia (13 e 14 luglio 1789), né dalle leggi spogliatrici dei beni del clero (2 novembre), né dall'altra legge che sopprimeva i voti dei religiosi ed i monasteri (13 febbraio 1790); e fu quasi indifferente fino al giorno in cui la Costituzione civile del Clero, frutto della Rivoluzione, minacciò i suoi preti ed i suoi altari (26 novembre 1790).  

La madre Vianney, «donna di distintissima pietà»24, quando i doveri di famiglia glielo consentivano, partecipava ogni mattina alla Santa Messa, accompagnata dalla figlia maggiore Caterina. Ben presto però la sua compagnia migliore sarà questo bambino di quattro anni, d'una pietà così precoce, che già sentiva il bisogno di Dio. Quando la campana della vicina chiesa chiamava alla Messa, Giovanni Maria supplicava la madre a prenderlo seco, ed essa non tardò a cedere alle sue istanze. Inginocchiata nel banco di famiglia, spiegava poi al figlio le diverse cerimonie del sacerdote e lo sapeva fare con tanta efficacia che il bambino cominciò a gustarle. I suoi sguardi passavano dal celebrante, che trovava sì bello sotto le sue vesti a disegni, al chierichetto che lo rapiva colla sua cotta bianca sulla veste rossa, ed avrebbe voluto anch'egli servire la Messa, ma le sue braccia erano troppo deboli per portare il grosso Messale. Ogni tanto girava lo sguardo ad osservare sua madre, e, per imparare a pregare, gli bastava vederla raccolta e quasi trasfigurata da una fiamma interiore.  
Più tardi, quando qualcuno si feliciterà con lui per avere avuto così presto il gusto della preghiera e dell'altare, egli potrà rispondere con le lagrime della più viva commozione: «Dopo che a Dio, lo devo a mia madre, tanto ella era saggia.! La virtù passa facilmente dal cuore della madre nel cuore dei figli ... Un figlio, che ha avuto la fortuna di avere una buona, madre, non dovrebbe mai guardarla, né pensare a lei, senza commuoversi fino al pianto!»25.  


Nessun commento:

Posta un commento