lunedì 7 giugno 2021

La testimone viene nascosta e messa a tacere

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

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L’articolo de Inside the Vatican riferiva di un altro incontro segreto di  Suor Lucia – un incontro che non aveva seguito, per una volta, la linea  del Partito. Secondo Inside the Vatican Don Luigi Bianchi, un sacerdote  italiano, “afferma di aver incontrato Suor Lucia dos Santos la settimana l’avvertimento di un grande castigo celeste contro la Chiesa ed il mondo  non doveva più preoccuparci? Quale Cattolico degno di questo nome  poteva mai credere a tutto questo, viste le condizioni in cui versava – e  versa tuttora - il mondo?

Malgrado il tentativo sistematico di imporre la Linea del Partito  di Sodano (un tentativo che adesso comportava persino l’utilizzo di  una dichiarazione di stampo stalinista, con la quale si relegava Padre  Gruner al rango di una “non persona” all’interno della Chiesa), milioni  di Cattolici in tutto il mondo continuavano a chiedersi cosa volessero  dire le parole che fanno seguito alla frase “In Portogallo si conserverà  sempre il dogma della fede, ecc.” Perché l’MDF aveva evitato quella  frase, rimuovendola dal Messaggio di Fatima e relegandola in una  mera nota a piè di pagina? Cos’era accaduto alle parole mancanti della  Beata Vergine Maria? Dov’era la conversione della Russia che era stata  promessa? E perché non ci trovavamo in un periodo di pace per il mondo  intero, come promesso dalla Madonna?

Di fronte al continuo aumentare di queste domande, prima che  la bolla scoppiasse del tutto e diventasse incontrollabile, l’apparato  Vaticano compì un altro sforzo per ridurre le sempre più insistenti voci  di un occultamento in atto contro il Terzo Segreto. L’affermazione del  Cardinale Ratzinger in merito ad una Curia destabilizzata indicava che  probabilmente la Linea del Partito su Fatima stava trovando opposizione  persino all’interno della Curia stessa, probabilmente a causa della  crescente destabilizzazione del mondo in generale; una cosa che mal  si conciliava con la tesi secondo la quale gli avvertimenti di Fatima  appartenevano al passato. 

Questa volta, lo stratagemma consisteva in un’intervista segreta a  Suor Lucia, all’interno del suo convento di Coimbra. Quest’intervista  avvenne il 17 novembre 2001, e fu condotta dall’Arcivescovo Tarcisio  Bertone, che cinque anni dopo sarebbe succeduto al Cardinale Sodano  come Segretario di Stato, diventando così “l’araldo” della versione  “ufficiale” del Segreto, nonché colui le cui rivelazioni (come vedremo  nel Capitolo 14) avrebbero riaperto del tutto il “caso Fatima”. 

Per qualche strano motivo, i risultati di quell’intervista segreta  non vennero pubblicati per più di un mese. Solo il 21 dicembre 2001,  infatti, l’Osservatore Romano pubblicò un breve comunicato di Bertone  riguardo al suo incontro con Lucia, intitolato “Incontro di Sua Eccellenza  Monsignor Tarcisio Bertone con Suor Maria Lucia di Gesù e il Cuore  Immacolato”. 

La sostanza di quel comunicato fu che, secondo Monsignor Bertone,  Suor Lucia aveva affermato che la consacrazione del mondo del 1984  poteva considerarsi sufficiente come consacrazione della Russia, e  che “tutto è stato pubblicato; non vi sono più segreti”. Come abbiamo  dimostrato nel Capitolo 6, la prima di queste affermazioni contraddiceva  tutto ciò che Suor Lucia aveva affermato durante la maggior parte degli  ultimi 70 anni. L’ultima affermazione, invece, veniva presentata come la risposta di Suor Lucia ad una domanda sul Terzo Segreto – ma quella  domanda, abbastanza stranamente, non venne pubblicata. 

Ora, quando un giornale o una rivista pubblicano il resoconto di  un‘intervista con una persona famosa, il lettore si aspetta giustamente  tutta una serie di domande complete, seguite da risposte altrettanto  complete, affinché possa valutarle egli stesso – nel loro giusto contesto  – per comprendere ciò che l’intervistato voleva da dire con le sue parole. 

Non in questo caso, però: malgrado Monsignor Bertone e Suor Lucia  avessero conversato per “più di 2 ore” – così diceva il comunicato -  Bertone fornì solamente un riassunto di quel colloquio, con pochissime  parole attribuite a Suor Lucia. Non venne fornita alcuna trascrizione,  né video né audio, di quelle 2 ore di colloquio. Infatti, meno del 10% 

delle parole che vengono riportate come pronunciate da Suor Lucia  avevano a che fare con lo scopo dell’incontro, e cioè rispondere ai dubbi  di milioni di Cattolici in merito alla Consacrazione della Russia e alla  completezza della rivelazione del Terzo Segreto da parte del Vaticano.  Ormai dovremmo essere abituati alle continue irregolarità e  scorrettezze con cui il Vaticano ha gestito Suor Lucia, e questa “intervista”,  pubblicata in modo strano e tardivo, non fa eccezione. Il comunicato di  Monsignor Bertone dimostrava come Suor Lucia venisse ancora trattata  come una testimone di un processo per mafia! Certo, Suor Lucia era  pur sempre una suora di clausura, ma un‘intervista è un‘intervista, e  due ore di colloquio sono pur sempre due ore di colloquio. Dov’è quindi  quell’intervista e cos’è successo alle 2 ore di conversazione? E come  conciliare questa specie di pseudo intervista con la pretesa che Suor  Lucia ci abbia detto tutto quello che c’era da sapere sul Messaggio di  Fatima? Se ci avesse detto tutto quello che sapeva, allora non vi sarebbe  stato niente da nascondere. E se non c’era niente da nascondere, perché  non pubblicare tutto quello che le era stato chiesto e tutto ciò che aveva  risposto durante quelle due ore? Infine, perché non permettere a Suor  Lucia di parlare al mondo, di persona, per rispondere a tutte le domande  e chiudere la controversia una volta per tutte? 

Eppure, persino dopo la pubblicazione dell’MDF - che in teoria  avrebbe dovuto fornire l’ultima parola su Fatima e rivelarci tutto ciò  che ancora non sapevamo - Suor Lucia veniva ancora tenuta lontana dai  microfoni e da testimoni neutrali. Rimase del tutto invisibile durante la  “rivelazione” delle visioni contenute nel Terzo Segreto, tra il maggio e  il giugno 2000, e lo sarebbe rimasta fino alla sua morte; tutto questo  malgrado Fatima – così afferma la Linea del Partito - “appartenga al  passato”.

Prima di analizzare i particolari di quell’“intervista” del novembre  2001 – incluso un totale di quaranta parole attribuite a Suor Lucia in  merito agli argomenti discussi durante il presunto colloquio con Bertone,  durato più di due ore - va fatto notare che è lo stesso comunicato di  Monsignor Bertone a minare la credibilità del suo autore, visto che  asserisce ciò che segue: “Passando al problema della terza parte del segreto di Fatima, [Suor Lucia] afferma che ha letto attentamente e  meditato il fascicolo pubblicato dalla Congregazione per la Dottrina  della Fede [ovvero l’MDF], e conferma tutto ciò che è scritto”.

Non può essere altro che un inganno. Solo per cominciare,  Monsignor Bertone vorrebbe far credere ai fedeli che: 

•  Suor Lucia “conferma” la conclusione del MDF, secondo cui la visione  contenuta nel Terzo Segreto incorpora immagini che la stessa Lucia  “può avere visto in libri di pietà” nonché sue “intuizioni di fede”. In  altre parole, Suor Lucia “conferma” di essersi inventata tutto.312

•  Suor Lucia “conferma” l’apprezzamento del Cardinale Ratzinger  nei confronti del Gesuita modernista Edouard Dhanis, definito un  “eminente studioso” di Fatima, malgrado lo stesso Dhanis abbia  liquidato ogni aspetto profetico del Messaggio di Fatima (la visione  dell’inferno, la predizione della seconda guerra mondiale, la  consacrazione e conversione della Russia), definendolo una “ bugia  involontaria” (ne parleremo abbondantemente più avanti). 

•  Suor Lucia “conferma” di essere sostanzialmente un’impostora, anche  se molto pia e devota, che aveva solo immaginato che la Vergine Maria  le avesse chiesto la consacrazione e la conversione della Russia, e che  quindi l’MDF è nel giusto quando ignora questi elementi chiave del  Messaggio di Fatima, trattandoli come se non esistessero.

Mettiamo le cose nel giusto contesto: quando un funzionario del  Vaticano, a prescindere dalla sua importanza, viene in un convento di  clausura e dichiara che una suora di 94 anni “conferma tutto ciò che  è scritto”, riguardo a un documento di quaranta pagine che egli stesso  ha pubblicato, è logico aspettarsi qualche prova in più che corrobori  una simile affermazione. A maggior ragione quando il documento  di quaranta pagine suggerisce, in modo assai gentile, che la suora in  questione si è inventata una pia favoletta che ha tenuto inutilmente la  Chiesa col fiato sospeso per più di 80 anni.

Già solo per questo motivo, bisogna ritenere quest’ultima intervista  segreta di Suor Lucia come l’ennesimo tentativo di manipolare e sfruttare  una testimone prigioniera, a cui non era ancora stato permesso di farsi  avanti e di parlare personalmente e in libertà ai fedeli. L’ultima veggente  di Fatima era ancora sottoposta ad interviste segrete, durante le quali  veniva circondata da “ammaestratori”, che avrebbero poi riportato le  sue “testimonianze”, usando qualche sua frase qua e là – una risposta senza la domanda, una domanda senza la risposta, e così via. E ora  veniva chiesto ai fedeli di mandar giù l’idea che Suor Lucia, la veggente  di Fatima prescelta dal Cielo, concordasse con “tutto ciò” che era scritto   in un commento neo-modernista lungo 40 pagine – un documento che  tra l’altro, come fatto notare dal Los Angeles Times, aveva “gentilmente  smontato il culto di Fatima”.

Malgrado sia ormai evidente che questa “intervista” del 17  novembre 2001 è a dir poco sospetta, abbiamo comunque l’obbligo di  dimostrare i fatti in maniera più ampia, al fine di fornire una completa  documentazione storica. 

Per iniziare, il colloquio tra Bertone e Suor Lucia era stato  organizzato espressamente per rimuovere i dubbi che sorgevano tra i  fedeli riguardo all’ovvia campagna orchestrata dal Vaticano per buttare  il Messaggio di Fatima nella spazzatura della storia. Come ammette lo  stesso comunicato di Monsignor Bertone: 

Nei mesi scorsi, sopratutto dopo il triste evento dell’attentato  terroristico dell’11 settembre scorso, su giornali italiani ed esteri  sono comparsi articoli riguardanti presunte nuove rivelazioni 

di Suor Lucia, annunci di lettere monito al Sommo Pontefice,  reinterpretazioni apocalittiche del messaggio di Fatima.

Si è inoltre ribadito il sospetto che la Santa Sede non abbia  pubblicato il testo integrale della terza parte del ‘segreto’, ed alcuni  movimenti ‘fatimiti’ hanno ripetuto l’accusa che il Santo Padre non ha ancora consacrato la Russia al Cuore Immacolato di Maria. 

Si è perciò ritenuto necessario incontrare Suor Lucia...

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Padre Paul Kramer

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