venerdì 8 marzo 2019

Charles de Foucauld



Se non credessi con tutte le mie forze che le parole «dolce, penoso, gioia, sacrificio», ecc. debbono scomparire dal nostro vocabolario, direi che sono un po’ triste per il fatto di dovermi assentare da Beni Abbès: triste per dover lasciare per qualche tempo il divino Tabernacolo, triste per sentirmi meno solo ai piedi di Gesù, preoccupato della mia miseria e della mia insufficienza, oppresso dalla mia fiacchezza e dalla mia incapacità. 

La Santa Messa



TESTIMONIANZA DI CATALINA RIVAS

Il celebrante pronunciò le parole della «Consacrazione».  Era una persona di statura normale, ma all’improvviso cominciò a crescere,   a riempirsi di luce, di una luce soprannaturale tra il bianco e il dorato che lo avvolgeva, e diventava fortissima nella parte del volto, tanto che non si potevano più  vedere i suoi lineamenti. Quando ha sollevato l’ostia, ho visto che le sue  mani avevano sul dorso dei segni, dai quali usciva molta luce. Era Gesù!... 
Era Lui, che  con il Suo Corpo avvolgeva quello del celebrante come se circondasse amorosamente le mani del signor Arcivescovo. In quel momento, l’Ostia cominciò a crescere e a crescere in modo enorme e in essa, il Volto meraviglioso di Gesù che guardava verso il Suo popolo.

Istintivamente abbassai la testa e Nostra Signora disse: «Non distogliere lo sguardo, alza gli occhi, contemplalo, incrocia il tuo sguardo con il Suo e ripeti la preghiera di Fatima: Gesù mio, io credo, adoro spero e ti amo. ti chiedo perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non sperano e non ti amano. Perdono e Misericordia... Adesso digli quanto lo ami, rendi il tuo omaggio al Re dei Re».

Vi dico, pareva che dall’Ostia enorme guardasse solo me, ma seppi che contemplava allo stesso modo ogni persona, pieno di amore... Quindi chinai il capo fino ad avere la fronte a terra, come facevano tutti gli Angeli e i Beati del Cielo. Per una frazione di secondo, pensai che era lo stesso Gesù che avvolgeva il corpo del celebrante e nello stesso tempo si trovava nell’Ostia, che quando il celebrante l’abbassava, diventava nuovamente piccola. Avevo le guance piene di lacrime, non potevo uscire dal mio stato di meravigliato stupore.

Non appena il monsignore iniziò a pronunciare le parole di consacrazione del vino, insieme alle sue parole, incominciarono ad apparire di bagliori come lampi, nel cielo e sullo sfondo. La Chiesa non aveva più né tetto, né pareti, tutto era buio, vi era solamente quella luce che brillava nell’Altare.

All’improvviso sospeso in aria, vidi Gesù, crocefisso, dalla testa fino alla parte bassa del torace. Il tronco trasversale della croce era sostenuto da grandi e forti mani. Dal centro di quello splendore, si distaccò un piccolo lume come una colomba molto piccola e molto brillante che, fatto velocemente il giro di tutta la chiesa, si posò sulla spalla sinistra del signor Arcivescovo che continuava ad essere Gesù, perché potevo distinguere la Sua capigliatura sciolta, le Sue piaghe luminose, il Suo grandioso corpo, ma non vedevo il Suo Volto.

In alto, Gesù crocifisso stava con il viso reclinato sulla spalla destra. Si vedevano sul volto e sulle braccia i segni dei colpi e delle ferite. Sul costato destro, all’altezza del petto, vi era una ferita da cui usciva a fiotti verso sinistra del sangue, e verso destra qualcosa che sembrava acqua, però molto brillante; ma erano piuttosto fasci di luce quelli che si dirigevano verso i fedeli, muovendosi a destra e a sinistra. mi stupiva la quantità di sangue che traboccava dal Calice e pensai che avrebbe impregnato e macchiato tutto l’Altare, ma non ne cadde una sola goccia!

In quel momento la Vergine disse: «te lo ripeto, questo è il miracolo dei Miracoli, per il Signore non esistono né tempo, né distanza e nel momento della Consacrazione, tutta l’assemblea viene trasportata ai piedi del Calvario, nel momento della Crocifissione di Gesù.»

Può qualcuno immaginarselo? I nostri occhi non lo possono vedere, ma tutti siamo là, nello stesso momento nel quale lo stanno crocefiggendo e mentre chiede perdono al Padre, non solamente per quelli che lo uccidono, ma per ognuno dei nostri peccati: «Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno!»

A partire da quel giorno, e non mi importa se mi prendono per pazza, io chiedo a tutti di inginocchiarsi, chiedo a tutti di cercare di vivere con il cuore e con tutta la sensibilità di cui sono capaci, quel privilegio che il Signore ci concede.

LE SETTE ARMI SPIRITUALI



La prima arma 


La Santa Scrittura maledice coloro che sono negligenti e pigri nelle cose di Dio; perciò, dico che la prima arma è la diligenza, cioè la sollecitudine nell'operare il bene.  

È compito dello Spirito Santo infondere in noi le buone ispirazioni, ma è compito nostro accettarle e metterle in pratica. Ma la nostra sensualità mortifica la volontà dello spirito, per cui è necessario resistere alle sue continue sollecitazioni con vera diligenza, per non lasciare trascorrere il tempo a noi concesso, senza sfruttarlo a fin di bene, così come è scritto:  

Chi vol salire non de' posare 
pensieri parole dire e fatti fare 
e in Dio sempre esercitare. 

Ma con discernimento, perché vi è pericolo nel troppo come nel poco e il ben valutare fa perfette tutte le altre virtù, come affermò Sant'Antonio da Vienna, glorioso dottore degli antichi santi Padri. Infatti, quando il nostro avversario non può impedire alla serva di Cristo di praticare il bene, l'assale alle spalle come nemico traditore, cioè cerca di ingannarla, tentandola a fare il troppo sotto forma di bene, per ucciderla. Dunque, tutte le virtù spirituali e temporali vanno sempre usate con criterio, affinché vi siano possibilità di difesa e l'arma del vero e diligente discernere sia da noi esercitata, a nostra salute e lode di Cristo. Amen.  

Santa Caterina da Bologna

Sacro Cuore di Gesù



Oh Sacro Cuore di Gesù,
rinnova la mia anima,
nascondi il mio cuore 
nel Tuo Sacro Cuore,
affinché io possa vivere, amen;

Chiunque pretende di essere nella luce, ma odia il proprio fratello, è sempre nell’oscurità



Io sono; 

diletti, Io sono Santo e vi sto preparando ad incamminarvi sulla Via della Santità; Miei piccoli figli, ricordatevi di non attaccarvi ai beni terreni, aggrappatevi a tutto ciò che viene dall’alto che è celeste e santo; Io sono Santo e poiché voi siete i Miei figli, desidero che viviate nella santità; considerate Santo il Mio Nome, santificate il Mio Nome;


figli Miei, venite a Me e trovateMi nel Silenzio; sentiteMi ... apritevi interamente a Me e quando lo avrete fatto allora, Io inizierò a coltivarvi con grande gioia; riverserò su di voi insegnamenti e innalzerò la vostra anima fino a Me, abbellendola; Io sono il Costante Richiamo della Mia Santa Parola, Io sono la Disciplina e la Sapienza; Io sono il Solo e l’Unico che innalza tutti coloro che si abbandonano a Me; vivete nella Mia Luce e troverete Rifugio sotto le Mie Ali;

nutritevi di Me, non cercate di staccare prematuramente il vostro Cordone Ombelicale, permetteteMi di prepararvi pienamente e nutrire la vostra anima fino alla maturità e alla perfezione, perché possiate vivere; non allontanatevi da Me, camminate con Me durante il giorno e per tutta la notte;

chiamo continuamente tutti quelli che errano in questo deserto, cercandoMi; vieni! tu che erri ancora in questo deserto dicendo: “ho cercato il Mio Redentore, ma non L’ho trovato;” trovaMi, Mio diletto, in purezza di cuore, amandoMi senza interesse personale; trovaMi nella santità, nell’abbandono che desidero da te; trovaMi osservando i Miei Comandamenti; trovaMi sostituendo il male con l’amore, trovaMi nella semplicità del cuore; non peccare più; cessa di fare il male; impara a fare il bene; cerca la giustizia; aiuta l’oppresso, questo deserto e questa aridità esultino; s’accenda la tua tiepidezza in una fiamma ardente; rinuncia alla tua apatia e sostituiscila con il fervore;

fa’ tutte queste cose per poter poi esclamare: “ho cercato il mio Redentore e L’ho trovato; era sempre vicino a me, ma nella mia oscurità non riuscivo a vederLo; Oh, Gloria a Dio! sia Benedetto nostro Signore! come ho potuto essere così cieco?”

ti ricorderò poi di custodire e amare i Miei Principi, così che tu possa vivere;

Oh, venite a Me, voi tutti pastori, che vi siete smarriti lontano dalla Verità, come potete dire di non aver lasciato alcun sentiero di illegalità né alcuna rovina inesplorati? come potete vantarvi d’aver attraversato deserti senza alcuna pista? a cosa sono serviti l’orgoglio e l’arroganza al Mio gregge? sì, dov’è ora il gregge oggetto della vostra fierezza? potete dire adesso che avete governato giustamente? non vi siete mai chiesti con sincerità se vi siete comportati come Io, il Pastore, avrei voluto vi comportaste? allora ascoltateMi, capite e ritenete queste parole come un avvertimento, voi che avete scambiato il vostro bastone di pastore per uno scettro di Menzogna e che avete migliaia di anime sotto il vostro governo; non sono stato Io che ho alleviato le vostre spalle dal fardello? non sono stato Io che ho Espiato per voi? avrei potuto continuare a vedervi mangiare pane di lacrime? tutto quello che ho fatto è stato fatto per alleviarvi e venire in vostro soccorso e, con grande tenerezza, vi ho nominati, Miei pastori;

ora il tempo è breve, vi concedo Meraviglie e Segni e riempio i cieli di Prodigi, vi do un avvertimento dietro l’altro, vi dono Grandi Segni del Mio Amore e della Mia Misericordia, ma voi li ignorate ...

è pronto il vostro cuore, oggi, a riceverMi? la vostra bocca è pronta a parlare e riconoscere il Mio Spirito di Grazia che in questi giorni verso su di voi? i vostri occhi sono desiderosi di vedere? le vostre orecchie sono pronte a riconoscere le Mie Grida d’Amore? il vostro cuore vuole aprirsi e riconoscere le Mie Grazie di oggi? i vostri piedi sono pronti a camminare per venire a prosternarvi nell’Ora di Adorazione, come sono venuti i primi pastori ad adorarMi nella Mia Natività, glorificandoMi? siete preparati a glorificarMi questa volta col vostro cuore, a mostrare al Mio gregge l’amore e la fedeltà per Me?

pretendete d’essere vivi e non morti, allora com’è che non odo alcuna voce da parte vostra? com’è che non odo alcuna benedizione? Io sono Colui che rimprovera e corregge tutti coloro che amo; venite e pentitevi, riempite oggi il Mio Sacro Cuore di gioia, posate gli occhi su di Me, vostro Pastore, per non essere più senza scopo in questo deserto; sono presente per guidare i vostri passi sulla Via della Pace, dell’Amore e dell’Unità;

allora Io vi imploro di prendere la Chiave del Mio Regno e di utilizzarLa; la Chiave del Mio Regno è l’AMORE, l’Amore in tutta la sua Gloria; l’Amore e l’Umiltà saranno l’altra Chiave, quella per l’UNITA’; prendete queste chiavi e utilizzateLe, serviteveNe, Miei diletti, e siate uno, siate Un Unico Popolo Santo;

Io benedico ciascuno di voi, lasciando il Mio Sospiro d’Amore sulla vostra fronte;


desidero aggiungere questo al Mio Messaggio:

chiunque pretende di essere nella luce, ma odia il proprio fratello, è sempre nell’oscurità; perdonate, perdonate, come Io, il Signore, perdono; siate santi come Io sono Santo, meditate il Mio Messaggio, meditate, assorbite il Mio Messaggio; l’Amore vi ama tutti;

9 Agosto, 1989

DARE LA VITA PER IL PAPA



Scopo precipuo della nostra Congregazione e vivere di amore al Papa, e diffondere,
specialmente nei piccoli, negli umili, nel popolo, il più dolce amore al Papa, e l'obbedienza
piena e filiale alla Sua parola, ai Suoi desideri.
  
Sopra tutte le nostre fronti dev'essere scritto e portato alto il nome del Papa; su tutti i nostri
cuori dev'essere inciso il nome benedetto del Papa; la nostra vita deve essere consacrata al
Papa e alla Chiesa Santa di Gesù Cristo.
  
Il rispetto, l'obbedienza, l'amore ai Vescovi, che lo Spirito Santo ha posto a reggere la Chiesa di
Dio, deve essere senza limite grande, senza limite devoto, senza limite filiale; ma, su tutti i
Vescovi, dobbiamo rispetto, obbedienza, amore inestinguibile, per la vita e per la morte, al
Capo dei Vescovi e della Chiesa, al Papa.
  
E nostro Credo è il Papa, la nostra morale è il Papa; nostro amore, il nostro cuore, la ragione
della nostra vita è il Papa. Per noi il Papa è Gesù Cristo: amare il Papa e amare Gesù è la
stessa cosa; ascoltare e seguire il Papa è ascoltare e seguire Gesù Cristo; servire il Papa è
servire Gesù Cristo; dare la vita per il Papa è dare la vita per Gesù Cristo!
  
La Congregazione non potrà vivere, non dovrà vivere che per Lui; dev'essere uno straccio ai
piedi di Lui o sotto i piedi di Lui; basta amarlo, basta vivere e morire per Lui! Vivere, operare e
morire d'amore per il Papa: ecco, questa, e solo questa, è la Piccola Opera della Divina
Provvidenza. Essa vive per diffonderne il nome, la gloria e l’amore; per sostenerne e difenderne
l'autorità e la libertà: per camminare alla Sua luce.

Non vogliamo, non conosciamo altro maestro né altra luce... non conosciamo, non vogliamo
altro Pastore; non conosciamo né vogliamo altro Padre, né altro Cristo pubblico e visibile in
terra. Nelle conversazioni non tolleriamo parola e non dico parole, ma parola men che
rispettosa verso la persona o l'autorità del Papa, delle Sacre Romane Congregazioni, dei Nunzi
Pontifici o Legati Papali, o meno deferente alle disposizioni della Santa Sede.
  
Facciamoci un grande e dolce obbligo di praticare anche le minime raccomandazioni del Papa.
In una parola, siate sempre e ovunque figli devotissimi del Papa; date energie, cuore, mente e
vita a sostegno della Chiesa di Roma, Madre e Capo di ogni e di tutte le Chiese del mondo; a
sostegno del Papa, della Sua autorità e libertà, e a diffusione del Suo amore.
  
E Gesù Cristo, Pastore Divino ed Eterno, non mancherà di benedirvi, o miei cari figli della
Polonia, e di benedire alla vostra Patria, la cui fedeltà al Papa è uno dei titoli, è una delle sue
glorie più belle.

S. Luigi Orione

CHE I FRATI VIVANO IN OBBEDIENZA, IN CASTITÀ E SENZA NULLA DI PROPRIO




              1 La regola e vita dei frati è questa, cioè vivere in obbedienza, in castità e senza nulla di proprio, e seguire la dottrina e l’esempio del Signore nostro Gesù Cristo, il quale dice: 2 «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi tutto quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e poi vieni e seguimi; 3 e: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua»; 4 e ancora: «Se qualcuno vuole venire a me e non odia il padre, la madre, la moglie e i figli, i fratelli e le sorelle e anche la sua vita stessa non può essere mio discepolo». E: «Chiunque avrà lasciato il padre o la madre, i fratelli o le sorelle, la moglie o i figli, le case o i campi per amore mio, riceverà il centuplo e possederà la vita eterna».

S. Francesco d’Assisi

CRISTO CROCIFISSO CAPOLAVORO DELL’AMORE




La sera del sabato 3 febbraio 2007, a conclusione di un incontro di preghiera fra le più prestigiose Università d'Europa e d'Asia, riunite via radio, Papa Benedetto XVI, presentando a quella folla di giovani universitari la santa Croce, li esortava dicendo: "Prendetela, abbracciatela, seguitela. Essa è l'albero dell'amore e della verità... e la carità intellettuale è la sapienza della Croce".
Queste parole, risuonate quella sera, nella maniera più ferma e solenne, e proprio in questa società nella quale, anche di recente, abbiamo dovuto sentire, rivolto alle pubbliche autorità, quel pressante invito a rimuovere dagli ambienti pubblici, quali presenze inutili e indesiderate, tutte le croci e i Crocifissi..., ecco, quelle parole del Papa sono giunte a noi, quella sera, più che mai gradite ed opportune, mentre, insieme, sono risuonate come un'accusa contro questa nostra società, poiché ne hanno manifestato la condizione della più ottusa ignoranza circa una verità che, a parte tutto, e una verità prettamente storica, come è storica la vita stessa del mondo, la quale incomincia con la Croce, cammina con la Croce e finirà con la Croce.
La storia del mondo infatti incomincia con la creazione sua e quella dell'uomo, quale suo signore. Ma l'invidia di Satana, nemico del Creatore e di ogni sua creatura, verrà subito a guastare quel capolavoro della Creazione: egli infatti riuscirà ad avvelenare la mente della più bella di tutte le creature, la donna, Eva, ubriacandola di sospetto nei riguardi di Dio, che aveva avvertito lei e l'uomo: "Non mangiate di quell'albero, perché ne morireste". Lui invece, come la serpe, le inoculò il veleno del sospetto: "Non morirete affatto!, anzi, Dio sa che, se ne mangiaste, diventerete come Lui, conoscitori del bene e del male".
Trascinati da tanto inganno, l'uomo e la donna precipitarono in quel male che di tutti è il peggiore, cioè il peccato, condannandosi alla maledizione insieme con tutto il creato, nato con loro e per loro! Quale rovina, davvero irreparabile se pensiamo che, dentro di sé, portava quell'altro male che è la morte! Eppure Dio, una riparazione l'ha trovata, come appare chiaro in quel giudizio al quale convocò subito i responsabili di tanto male, cioè Satana e i nostri Progenitori: in esso, dopo aver parlato a ciascuno di loro presentando quale sarebbe stato il loro avvenire, parlando poi al vero responsabile di tutto, cioè a Satana, pronunciò quella Profezia che la Chiesa poi ritenne il protovangelo: "Porrò inimicizia tra te e la donna fra il tuo seme e il seme di lei esso ti schiaccerà la testa!"
Da queste solenni parole risaltano tre cose: anzitutto che la SS.ma Trinità, come si era già riunita nell'atto della creazione dell'uomo, così si è riunita qui per decidere circa un atto di riparazione di quel male da lui commesso; avendo poi constatato che quell'atto di riparazione non poteva venir assegnato né a Dio, essendo Dio l'offeso non il colpevole, né tanto meno a nessun uomo, o potenza umana, restava solo quella possibilità, contemplata proprio in quelle parole della Profezia, cioè che una Persona divina prendesse vita umana dalla donna e quindi pagasse poi tutto con la sua Umanità divina. Restava ancora da decidere quale delle Tre divine Persone... ma questo lo potremo sapere tutti: chi se non il Verbo, che aveva creato questa meraviglia dell'uomo e del suo mondo, avrebbe potuto riparare la sua rovina? Chi se non "il seme della donna", cioè il Figlio di Maria?
Ebbene, proprio su di lui era caduta la scelta, e con la scelta l'atto della riparazione, cioè: fare di tutta la sua vita un grande, totale Sacrificio di offerta e di riparazione, coronato alla fine da un'obbrobriosa Passione Morte di Croce!
Ecco dunque che la vita dell'uomo e del mondo incomincia con la Croce e con il Crocifisso; camminerà con la Croce e con il Crocifisso fino al suo termine, e dopo questo termine, se sarà ammessa alla Vita Nuova nei cieli nuovi e nella terra nuova, la Croce e il Crocifisso se li troverà dentro come trofeo di vittoria!


Padre Virginio Carlo Bodei O.C.D.

Attendimi ancora



Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia. (Mt 12,20)

Mi attendi
così da sempre, 
ancora, ogni volta.
Non vedi niente di brutto in me, 
niente di male.
Mi aspetti per sorridermi 
ed aprire le braccia 
e sussurrarmi: “Porta tutto a me: 
la tua paura, la tua solitudine, 
la tua ferita, il tuo dolore!
Vieni, fermati, lascia tutto qui!”.
E continui a guardarmi e mi ami.
Ami questa tua creatura imperfetta
che implora calore e bontà 
dalla tua perfezione.
Ami la tua canna al vento 
che non si spezza
grazie alle radici ed alla linfa 
che vuoi ancora darle.
Ami questo scrigno 
gelato dall’errore, 
dalla diffidenza, dalla resa, 
dalla confusione
e lo rendi vivo, caldo e forse 
capace di gioire e di amare.
Ti prego, 
non smettere di amarmi.

Non affliggete i vostri cuori, né discutete su di Me, né cercate di superarMi in astuzia, perché questo non sarebbe di alcuna utilità



Mia amata figlia diletta, mentre infuria la tempesta e la pace va in pezzi, sappiate che si avvicina il momento di far scoccare il Mio Intervento. L‟uomo, ovunque guarderà, vedrà il 
disordine, e qualcuno dirà che il tempo è vicino. Fino a quando non vedrete scoppiare delle 
guerre in diverse parti del mondo e quando delle nuove dottrine verranno conglobate e diffuse 
in mezzo a coloro che sono affamati nello spirito, i quali saranno i primi ad afferrarle come le 
api il miele, solo allora, voi sarete sicuri dei grandi cambiamenti che accelereranno la Seconda 
Venuta. 

Le nuvole si ammasseranno prima delle tempeste e le tempeste infurieranno prima che il fulmine finale venga scagliato dai cieli. I segni stanno diventando sempre più evidenti, per chi ha gli occhi per vedere, ma gli altri credono semplicemente che ci sia poca giustizia nel mondo, che si tratti dei soliti subbugli, così com‟è sempre stato finora. Sappiate però, che le profezie predette si realizzeranno e che saranno testimoniate da molti, prima del Grande Giorno. 

Non affliggete i vostri cuori, né discutete su di Me, né cercate di superarMi in astuzia, perché questo non sarebbe di alcuna utilità, se non a far si che la paura possa ingigantire nei vostri cuori. Ciò che Mi preoccupa è quello di assistere alle divisioni nel mondo. Mi addolora vedere la malvagità che porta all‟uccisione degli innocenti e che provoca delle sofferenze ai deboli. Mi angoscia vedere così tante persone nelle tenebre, le quali piangono lacrime di dolore perché non sperano in un futuro. Esse non hanno fede nella Mia Promessa di riconquistare il Mio Regno e di portare gloria al genere umano. Oh, quanto questo Mi affligge, e quanto fortemente Io desidero portare a tutti costoro il conforto del Mio Amore e la pace nel profondo delle loro anime! 

Quando il disordine che affligge il mondo crescerà di intensità, dovete deporre tutte le vostre 
armi e abbassare ogni atteggiamento difensivo che Mi ponete davanti per giustificarvi, poi 
invocateMi con questa preghiera. 

Crociata di Preghiera (163) Salvami dalla persecuzione 

Oh Gesù preservami dal dolore della persecuzione nel Tuo Nome. 
Rendimi caro al Tuo Cuore. 
Liberami dall’orgoglio, dall’avidità, dalla malizia, dall’ego e dall’odio presenti 
nella mia anima. 
Aiutami ad arrendermi sinceramente alla Tua Misericordia. 
Allontana le mie paure. 
Aiutami ad alleggerire il mio dolore e allontana da me ogni genere di persecuzione, 
così che io Ti possa seguire come un bimbo, nella consapevolezza che tutte le cose 
sono sotto il Tuo Controllo. 
Liberami dall’odio mostratomi da tutti coloro che proclamano di essere Tuoi, ma che 
in realtà Ti rinnegano. 
Non consentire alle loro lingue taglienti di flagellarmi o alle loro azioni malvagie di 
distogliermi dalla Via della Verità. 
Aiutami a concentrarmi solo sul Tuo Regno prossimo a venire ed a perseverare con 
dignità contro ogni insulto che potrei dover sopportare in Tuo favore. 
Donami la pace della mente, la pace del cuore e la pace dell’anima. 
Amen. 

Vi prego di rimanere tranquilli, mentre le tempeste prendono vigore, perché se non vi fiderete 
completamente di Me, voi vacillerete, mentre il vostro dolore, nel vedere il male mascherato 
da bene, diventerà insopportabile. Abbiate fiducia in Me. Non deviate mai dai Miei 
Insegnamenti e pregate con l‟abbandono della vostra anima, privi di malizia, così come ci si 
aspetta da voi in qualità di Miei seguaci. Se farete tutto ciò, sarete liberi e niente vi potrà più 
preoccupare. 

Il vostro Gesù 

9 Agosto 2014


giovedì 7 marzo 2019

Il cielo è in lutto giorno e notte per queste eresie che sono penetrate nel Mio Corpo



(La lettura del giorno era tratta dai Colossesi: Col 2,1-15. Si è svolta dopo il mio incontro con un uomo che apparteneva ai Pentecostali. Egli ha detto che tutti i messaggi sono bellissimi, ma che il demonio era certamente intervenuto prendendo il nome di Nostra Madre! Ha dichiarato che il demonio sarà colui che unirà le Chiese! È impressionante vedere a qual punto Satana possa fuorviare la brava gente...)

Signore?

Io sono; abbi la Mia Pace, la Mia Pace è la tua;

in verità, non ti lasciar ingannare dalla filosofia razionalista e dagli insegnamenti errati, adempi la tua missione per la Mia Gloria e ripeti tutte le cose che ti ho insegnato; Io sono la Sapienza ed il tuo Educatore, tu impari dalle Mie Stesse Labbra, ripeti dopo di Me queste parole:



Signore, prendimi nell’anima,
prendimi nello spirito,
mio Signore Gesù, 
prendi il mio cuore, tutto T’appartiene,
il Tuo amore è meglio della vita stessa;
Io pongo la mia speranza in Te;
amen;


Il cielo è in lutto giorno e notte per queste eresie che sono penetrate nel Mio Corpo, eresie che divorano il Mio Corpo; come un cancro si sviluppano nell’interno del Mio Corpo; il loro lievito è penetrato nel Mio Pane ... Io ti dico molto solennemente che queste persone porteranno il peso delle proprie colpe e delle colpe di coloro che le seguiranno; sarà tanto grave quanto le colpe dei loro antenati che adoravano Baal;

30 Luglio, 1989

L'INFERNO VISTO DAI SANTI



CHI RACCOMANDA IL PENSIERO DELL'INFERNO 

Da Santi Padri e uomini di grande saggezza 

In linea con le S. Scritture i Santi Padri e Scrittori della Chiesa si soffermano ed esortano 
non poco a meditare sulle verità che riguardano l'uomo alla fine della vita e dopo morte. 
Riportiamo qui il pensiero di alcuni di essi. 
Origene - in un primo momento ortodosso in questo argomento - affermò che 
nell'inferno c'è il fuoco eterno e disse che ciò va affermato in pubblico allo scopo di 
frenare le passioni umane. 
Non meno esplicito S. Basilio Magno, che così si esprime: "Quando ti senti portato a 
qualche peccato, pensa al tribunale tremendo e insopportabile di Cristo, più grave di 
tutti per l'ultimo supplizio, infamia e disonore eterno. Temi e divenuto saggio per questo 
timore, frena la tua anima dai cattivi desideri". 
Del timore dell'inferno si sono serviti tanti Santi per scuotere le anime dal loro torpore 
e far breccia in esse. Si pensi, per. Es. a S. Alfonso de' Liguori, alle missioni organizzate 
dal P. Scaramelli e P Francesco Bianchi e, non meno, dal B. Antonio Baldinucci. 

Padre Antonio Maria Di Monda

La nube della non-conoscenza





I quattro gradi della vita cristiana, e il cammino della vocazione di uno per il quale è stato scritto questo libro.


Amico spirituale in Dio, devi sapere che secondo me (ed è una visione piuttosto semplificata) esistono quattro gradi o forme di vita cristiana: comune, speciale, solitaria e perfetta. Le prime tre iniziano e terminano in questa vita; la quarta può si cominciare qui, per grazia di Dio, ma continuerà per sempre nella beatitudine celeste. Avrai sicuramente notato che io le ho messe tutt’e quattro in una certa successione: prima la vita comune, poi quella speciale, quindi quella solitaria e infine quella perfetta.
Penso infatti che Dio nella sua grande misericordia segue lo stesso ordine progressivo nel chiamarti e condurti a sé, attraverso il desiderio del tuo cuore.
E tu sai bene che quando eri ancora nello stato comune della vita cristiana e vivevi in compagnia dei tuoi amici del mondo, Dio, nel suo amore eterno — grazie al quale Egli ti creò e plasmò quando non eri niente, e poi ti riscattò a prezzo del suo prezioso sangue quando eri ormai perso in Adamo —, non poté soffrire che tu fossi in quel tipo di vita così distante da Lui.
Accese, allora, il tuo desiderio con la pienezza della sua grazia, lo rafforzò con la catena del fervore e ti condusse a quello stato di vita più speciale, qual è quello di servitore tra i suoi speciali servitori. E questo fece perché tu potessi imparare a servirlo in maniera più particolare e spirituale di quanto avevi mai potuto fare prima nel grado comune di vita.
E c’è di più: tale è l’amore che ha sempre avuto per te, sin da quando tu non eri niente, che a quanto pare non si accontentò tanto facilmente che tu rimanessi in questo stadio.
Che fece dunque? Non vedi con quale forza e con quali favori ti ha sollevato fino al terzo stadio, quello solitario? È proprio in questa forma di vita che puoi imparare a elevare più in alto i passi del tuo amore e incamminarti verso quella forma di vita che è l’ultima di tutte, quella perfetta.

Anonimo

RIMANETE NEL MIO AMORE



… e bontà 

«Buono è il Signore verso tutti: la Sua tenerezza si espande su tutte le creature». SALMO 145, 9
   
«Oh, se si potesse conoscere quanto Io amo gli uomini e quanto il mio Cuore gode che si creda a questo amore. Si crede troppo poco, si crede troppo poco, troppo poco.
   Tu sei un piccolo niente e Io questo piccolo niente lo copro con l'abbondanza della mia misericordia.
   Come il fuoco si nutre di combustibile, così la mia misericordia si nutre nel consumare miserie, e più ne trova da consumare, tanto più cresce, appunto come fa il fuoco che cresce sempre più, a misura che vi si getta dentro della legna.
   Tu sei miseria, ma la tua miseria è il punto d'appoggio della mia misericordia.    
   Quando i peccati sono detestati e pianti dall'anima, Io non li ricordo più; anzi ti dico che se l'anima se ne serve per umiliarsi, sono tante voci che mi chiamano a lei.    
   Portami tutte le tue miserie, Io le getto nel fuoco della mia misericordia.
   Quando alzo un po' il velo che copre le miserie di un'anima, le uso una grande misericordia, perchè le faccio conoscere il suo niente e le do campo e motivo di confidare in me.
   La tua miseria è il trono della mia misericordia: più la tua miseria è grande e più il mio trono è stabile.
   Appunto perchè sei miserabile, Io posso esercitare in te i miei prediletti attributi, la bontà, la misericordia, la carità. Tutto è possibile all'amore e una persona, se ha perso il tempo, può ancora riparare correndo invece che camminando.
   Confida sempre nel tuo Gesù: la misura della tua confidenza in me è quella della mia misericordia in te, e sappi che io non sono mai così buono quanto con i miserabili, purchè con umiltà riconoscano la loro miseria. Allora il mio Cuore è nel suo centro: far del bene, riparare miserie, guarire infermità, condurre a buon termine opere imperfette, impreziosirne altre con più perfezione, darvi l'ultima mano: il tocco divino del tuo Gesù è quello che dà alle tue azioni quella forma che le rende tutte accette al mio divin Padre.
   La mia misericordia è infinitamente superiore alla tua miseria. Il mio Cuore è per i miserabili.
   Io ho solo bisogno che le mie creature pensino a me; Io ho potenza per tutto il mondo, Io ho sapienza per tutto il mondo, Io voglio solo che le creature riconoscano il bene che loro faccio e me ne ringrazino.
   Tu sei il piccolo niente sul quale si fonda la mia misericordia per innalzare l'edificio della tua santificazione alla maggior gloria di Dio. Sta attenta che non ne manchi mai il fondamento: ricordati sempre che tu sei un niente.
   Il tuo peccato sommergilo nella mia misericordia come in un mare infinito.
   Dove non arriva la tua miseria, arriva la mia misericordia.
   Tu sei un piccolo atomo di miseria, tu sei un piccolo niente e Io sono il tuo tutto, il tuo Dio. Come le persone, quando si amano, cercano di allontanare da sè ciò che potrebbe mettere soggezione alla persona amata, così Io lascio, per così dire, da parte l'imponenza della mia maestà, della mia grandezza, della mia giustizia, per non lasciarti provare che gli effetti della mia misericordia.
   Sei un ammasso di miserie sul quale la mia misericordia vuole edificare un capolavoro, e la mia opera compare tanto più bella quanto è più grande la tua miseria.
Se Io non fossi che giusto, ti dovrei punire, ma siccome sono buono, misericordioso e tenero, così ti so compatire.
   Io non mi spavento della miseria, nè dell'infermità e neanche della cattiveria; una sola cosa I cerco all'anima che seguo con la mia grazia: che mi lasci entrare. Non mi spaventa nè il numero, nè la grandezza dei peccati, non mi spaventa la durata del tempo, purchè quel cuore si arrenda; perchè una volta che ha ceduto, Io so estrarre dai miei tesori infiniti, delle grazie così grandi, così efficaci, così piene, che non solo riparano il passato, ma santificano l'avvenire. Se sapessero che sollievo danno alla mia misericordia i peccatori quando ricorrono a me! Io non li mando mai via, ma essi hanno paura di venire. E' il demonio che fa loro paura, perchè se vengono a me sono salvi.
   Abbandona alla misericordiosa bontà del mio Cuore il tuo passato con tutte le tue miserie. Abbandonami il tuo presente con tutte le tue fragilità e imperfezioni, non turbandoti mai, perchè l'amore subito tutto consuma; abbandonami l'avvenire con tutti i tuoi interessi più cari, cioè l'anima e l'eternità, fidandoti dell'Amore.
   Io sono un abisso di bontà, di misericordia e d'amore, e i più miserabili sono i meglio ricevuti, purchè siano presentati dall'umiltà, dalla confidenza e dall'amore.
   Quando la mia misericordia previene un'anima, si impossessa di un'anima e vince la sua resistenza, allora c'è il trionfo del mio amore. Tu sei il trionfo della mia grazia e del mio amore.
   Dammi il tuo cuore, dammi le tue miserie, le tue pene, i tuoi desideri. Le tue miserie, le consumerò nella mia ardentissima carità, le tue pene le calmerò, te le toglierò.
   Voglio fare di te una santa, una martire, un trofeo del mio amore, della mia misericordia, della mia bontà compassionevole. E' per questo che ti faccio tante grazie. Devi solo abbandonarti all'amore, fare momento per momento ciò che l'Amore ti chiede. Fa una buona risoluzione di vivere nel momento presente.
   Tu sei il trofeo della mia misericordia, perchè ti ho tolta dal male; sarai il capolavoro del mio amore, se sarai fedele.
   Io voglio che sovrabbondi la mia misericordia dove ha abbandonato la colpa per ignoranza; Io voglio che sovrabbondi l'amore dove ha abbondato il timore; voglio che sovrabbondino i disegni amorosi della mia divina carità dove hanno abbondato i raggiri d'amor proprio.
   Il Cuore di Gesù è un abisso infinito di bontà, perchè Gesù è Uomo-Dio, e quindi il suo Cuore è Cuore di Dio che ama infinitamente le sue creature.
   Le tue miserie, vendile alla mia misericordia.
   Le imperfezioni che vi sono in un'anima, quando non sono amate dall'anima, non mi dispiacciono, ma attirano la compassione del mio Cuore. Io amo tanto le anime! Le imperfezioni devono servire a un'anima come tanti gradini di una scala per salire a me, mediante l'umiltà, la confidenza, l'amore.
Io mi abbasso verso l'anima che si umilia e vado a cercarla nel suo niente per unirla a me.
Temi forse la tua debolezza? Ma non pensi che alla tua debolezza supplisce la divina onnipotenza?
   Io amo le mie creature, sempre: odio la colpa, ma amo gli uomini. Solo in paradiso arriverai a conoscere l'infinità del mio amore; in questo mondo ne conoscerai già una gran parte.
   Io adopero novantanove volte su cento la misericordia e solo quando non posso riuscire con la misericordia, adopero la giustizia.
   La giustizia la potrò esercitare per tutta l'eternità, sia con i dannati che con i giusti, ma la misericordia è un attributo che io posso esercitare solo finchè dura questa vita.
   Il più gran danno che il demonio fa alle anime, dopo aver fatto loro commettere il peccato, è spingerle alla diffidenza. Se un'anima confida, ha ancora la strada aperta, ma se il demonio giunge a chiuderle il cuore con la diffidenza, quanto devo lottare per riacquistarla.
E' certo che cento peccati mi offendono più di uno, ma se quest'uno fosse di diffidenza, mi ferirebbe più di cento altri, perchè la diffidenza ferisce il mio Cuore nel più intimo.
Gli uomini si affaticano, si sforzano per mettere un argine alla corruzione dei tempi ma l'unico rimedio per guarire la società gravemente ammalata, non può venire che dal mio divin Cuore. Non si sa come risolvere il difficile problema della questione sociale che tanto impensierisce anche gli animi più generosi: lascino fare a me, che lo a tutto porrò rimedio. Nelle più grandi necessità, nei maggiori disordini, la mia grazia divina si impone sovrana e domina i cuori. Sto operando l'opera della mia misericordia; voglio un nuovo risorgimento nella società e voglio che questo sia operato dall'amore.
   Se avessi potuto fare di più per salvare anche una sola anima, l'avrei fatto, ma la mia redenzione è stata copiosa: se tu sapessi le finezze d'amore che uso alle anime fino ai loro ultimi momenti! Le anime che si dannano, è perchè vogliono dannarsi.
   Le anime sfuggono alla mia misericordia. Aiutami a salvarle con la fedeltà, con il sacrificio, con l'orazione e soprattutto con l'umiltà. Le anime corrono all'inferno per vari
motivi, ma la maggior parte ci vanno trascinate dal carro della superbia.
   Vuoi tu limitare la mia misericordia? Sarebbe come mettere tutta l'acqua del mare in un cucchiaio.
   Se nel mondo si credesse un po' di più alla mia misericordia, non per abusarne, ma per valersene per il bene delle anime, ci sarebbero meno disordini. Poter usufruire di un Dio e non farlo!... E perchè non lo si fa? Perchè nel mondo non mi si conosce.
   Getta il tuo passato, il tuo presente e il tuo avvenire nel mare della mia misericordia. Il tuo passato non è più tuo, il tuo presente non è tuo, l'avvenire non è ancora tuo.
   Immaginati un Dio che è morto per salvarti, un Dio che se potesse far di più di quello che ha fatto, lo farebbe ancora; che ha disposto tutto per santificarti, che ripara tutte le tue mancanze, che migliora tutte le tue azioni per la purità d'amore con cui le anima.
   Io non trovo troppo lungo aspettare anche tutta la vita l'anima di un povero peccatore, pur di averla in punto di morte, perchè l'avrò per un'eternità. Se si sapesse che cosa vale un'anima: vale tutto il mio Sangue, e il mio Sangue ha un valore infinito. Tutto ciò che vi è nel mondo, non vale una anima; tu stessa stimi troppo poco la tua anima e non ti curi abbastanza di adornarla. Quanti atti di amore potresti fare invece di esaminarti, invece di ripiegarti su di te; è vero che non perdi la grazia, ma anche nel commercio, quando non si guadagna, si perde, perchè le spese si hanno lo stesso. Se non si perde, si rallenta il fervore.
   Una mamma, quando vede che il suo bambino è già caduto, corre più in fretta che non quando è solo in pericolo di cadere; così fa la mia misericordia quando sei caduta in qualche imperfezione.
   Il mio Cuore arde dal desiderio di usare misericordia e non la posso usare come desidero.
   Cammina col favore della luce che emana dal mio dolcissimo Cuore: luce di soavità, di misericordia, di perdono.
   Il Sangue preziosissimo che sgorga dal mio Costato ha un valore infinito: perchè non tutte le anime vengono a mondarsi dai loro peccati e trovare ivi la salute e la vita eterna?
   Io ho tanta voglia di usare misericordia al mondo, ma la voglio usare per mezzo della devozione al Sacro Cuore.
   Nella santa confessione si raccolgono i frutti della mia Passione. In essa, non ti ho solo aspersa con il mio Sangue preziosissimo, ma vi ti ho immersa.
   L'assoluzione è come un'armatura di ferro con cui Io vesto l'anima: di ferro per la fortezza, ma d'oro per il valore. E' come una fortezza in cui l'anima è al sicuro; è come un bagno nel quale non solo essa è lavata, ma anche rinforzata.
   Tutte le volte che ti confessi, ti arricchisci di meriti.
   Io sono venuto non per perdere le anime, ma per salvarle e finchè l'anima non si presenta a me, c'è sempre tempo; ma quando, all'istante della morte, l'anima si presenta a me in stato di peccato mortale, Io la devo condannare all'inferno.
   Per non essere giudicata, non giudicare, e per essere ricoperta della mia misericordia nel terribile giorno del giudizio, copri più che puoi con il velo della carità i difetti del tuo prossimo; quei difetti che la carità, per il bene dello stesso prossimo, non ti obbliga a manifestare.
   Anche i castighi sono misericordia. 
   Tanto Io sono liberale, misericordioso e tenero, altrettanto sono giusto. La giustizia non è difetto: può sembrare tale per coloro che la temono su ben fondati motivi, ma se la mia giustizia rattrista i malvagi, consola le anime pie, giuste e buone.

Suor Benigna Consolato Ferrero

Don Bosco



 I guadagni del prete vogliono essere le anime e nulla più. XI,240,517; XII,430,625.