Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia. (Mt 12,20)
Mi attendi
così da sempre,
ancora, ogni volta.
Non vedi niente di brutto in me,
niente di male.
Mi aspetti per sorridermi
ed aprire le braccia
e sussurrarmi: “Porta tutto a me:
la tua paura, la tua solitudine,
la tua ferita, il tuo dolore!
Vieni, fermati, lascia tutto qui!”.
E continui a guardarmi e mi ami.
Ami questa tua creatura imperfetta
che implora calore e bontà
dalla tua perfezione.
Ami la tua canna al vento
che non si spezza
grazie alle radici ed alla linfa
che vuoi ancora darle.
Ami questo scrigno
gelato dall’errore,
dalla diffidenza, dalla resa,
dalla confusione
e lo rendi vivo, caldo e forse
capace di gioire e di amare.
Ti prego,
non smettere di amarmi.
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