sabato 23 marzo 2019

SE MI APRI LA PORTA...



DAL MANOSCRITTO DI UNA PICCOLISSIMA ANIMA
AMORE PER AMORE


Siete indifferenti

Il mio Cuore, infiammato d'amore per voi, desidera un ricambio adeguato da voi. Potrebbe, per così dire, stare tranquillo in Cielo con gli Angeli e i Santi; ma no, è quasi inquieto e vuole l'onore e l'amore dei mortali; vuole le vostre adorazioni, i vostri tenui e miseri affetti. La mia Umanità anela la sua natura, il suo elemento.
La Natura divina è in pieno possesso della felicità, unita alle altre due Persone, e la mia Umanità cerca la sua felicità in voi.

Ecco perché soffro tanto che non mi amiate come dovete. Io sono innamorato delle anime vostre e voi siete indifferenti, tutti intenti alla materialità della vita.
Troppo pochi sono quelli che alzano lo sguardo a Me, che comprendono l'ansietà del mio Cuore con amore riconoscente. Amano tutti, persin le bestie: di Me, loro Creatore, si dimenticano. Non si stancano di parlare delle ore intere con un amico: con Me, che sono il vero ed unico amico, trovano lungo il trattenersi cinque minuti.
A teatro e ai divertimenti si trattengono per delle ore dietro a delle chimere: da Me vengono solo qualche volta, alle funzioni religiose. Il mio amore non è né riconosciuto né apprezzato.

Ho in mano tesori di grazie: non mi guardano neppure. E poi, per una manciata di soldi, perdono la testa... Dovreste essere tutti pazzi d'amore per quello che ho sofferto per voi: invece mi tocca andare da cuore a cuore in cerca di ricambio di affetto, e la maggior parte non si degnano neppure di uno sguardo.
Sono l'eterno Mendicante, che dopo aver, copiosamente dato, anzi dopo di essermi esaurito e spogliato, nessuno sfama e ricambia. Quando sarete in Paradiso e scoprirò la magnificenza estrema del mio amore universale e personale, dovrò operare un miracolo, perché la constatazione della vostra ingratitudine non vi cambi il Paradiso in un mare di desolazione e di sconforto.
Rifletti sempre alla mia vita terrena. Non avrebbero tutti dovuto andare a gara nell'amarmi e venerarmi per quello che ero, Dio e Salvatore? Considera le ignominie che ebbi invece a soffrire, dal Presepio al Calvario. Allora non ero molto conosciuto: ma adesso che sapete Chi sono, non devo forse ancora escogitare tutti i mezzi per indurvi ad amarmi?

DON RENZO DEL FANTE 

Nessun commento:

Posta un commento