giovedì 21 marzo 2019

Le Profezie di Teresa Neumann



Rapporti con i trapassati e con l'angelo custode 

Nello stato di estasi e in quello successivo all'estasi, Teresa vedeva i trapassati e l'angelo custode. Del suo angelo ella percepiva la presenza: lo vedeva alla propria destra come «uomo luminoso»; vedeva anche l'angelo dei suoi visitatori. Teresa riteneva che il suo angelo la proteggesse dal demonio, la sostituisse nei casi di bilocazione (come abbiamo già avuto occasione di vedere nelle pagine precedenti), l'aiutasse nelle difficoltà. Quanto ai trapassati, ella aveva il dono di vederli e di intrattenersi con loro. Quando veniva chiamata al letto di un morente, ogni volta era spettatrice del passaggio e del giudizio che avviene subito dopo la morte. Su quanto avvenne alla morte di sua sorella Ottilia nel 1958, abbiamo la preziosa testimonianza di Anni Spiegi, che così scrive: «Ottilia si ammalò gravemente nel 1958 e fu operata. Dopo un breve miglioramento, si ammalò di nuovo.  

Morì all'età di 56 anni all'ospedale di Eichstàtt. Era una persona di straordinaria bontà, profondamente devota, disponibile e umana, e Teresa aveva con lei un bellissimo rapporto. 
Quando si ammalò, rimase per settimane con lei ad Eichstatt. Spesso mi diceva: "Questo sacrificio il Salvatore non può chiedermelo. Lo pregherò finché non me la restituirà".  

Pregava di notte per ore nella cappella, andava a letto solo alle due o anche alle tre. Fino all'ultimo sperò che non morisse. Ottilia invece sapeva di dover morire e si preparò al passaggio. 
Quando giunse il momento, io ero in fondo al letto, ai suoi piedi, e Teresa al suo fianco. Nello stesso momento in cui Ottilia spirò, Resl ebbe una visione: il suo viso era così sereno e trasfigurato che capii che stava assistendo a qualcosa di grande. Alla fine guardava verso l'alto e diceva: "Con voi, con voi", e sembrava volersi sollevare. Nello stato di quiete che seguiva le visioni, chiesi a Resl che cosa avesse visto. Lei raccontò: la sua defunta madre, suo fratello Engelbert, che era morto a 45 anni nel 1949, il suo fratellino e l'angelo custode di Ottilia erano venuti a prendere Ottilia. Poi aveva visto il Salvatore, che era arrivato improvvisamente e aveva guardato con dolcezza Ottilia.  

Tutti insieme erano scomparsi in una luce chiara, e Resl avrebbe voluto seguirli. Quando si riprese e si rese conto che Ottilia era morta, disse con grande forza d'animo: "Tutto è compiuto, non dobbiamo essere tristi perché Ottilia è in cielo!". Infatti non pianse e fu subito in grado di provvedere alle necessità del momento...». In quello stesso anno morì anche il padre di Teresa e al suo capezzale avvenne quanto era avvenuto per Ottilia. E' ancora Anni Spiegì che racconta: «Anche questa volta Resl vide venire i trapassati della sua famiglia, la madre, Engelbert, il fratellino, Ottilia e l'angelo custode del padre. Vide anche il Salvatore. Poi il piccolo gruppo sparì nella luce, lasciando indietro il padre, da solo. Lui guardava tristemente e con nostalgia gli altri che si allontanavano. Nel successivo stato di quiete Resl ebbe parole di rimprovero per Ottilia: "Perché non ha portato con sé il papà? Io non l'avrei fatto, l'avrei portato con me!" Papà Neumann ebbe comunque un purgatorio molto breve. Già a Natale Teresa lo vide in cielo».  

Anni Spiegì aggiunge poi un'osservazione molto interessante: «Ben di rado Teresa parlava dell'inferno e non ebbe mai visioni di questo luogo di pena eterna. Io ho soltanto saputo da Ottilia che Resl non aveva visto né in cielo né in purgatorio un uomo che conosceva bene: egli era vissuto male fino alla morte e non aveva creduto in niente».  

Non di rado capitava che Resl venisse informata nelle sue visioni della morte di qualche persona. Per esempio nel 1939, il giorno di Ognissanti, ebbe come al solito la visione dei santi in cielo; subito dopo disse: «Il maestro Widmann deve essere morto ad Eichstàtt!».  

Widmann era musicista, maestro di cappella e buon amico di Resl. In effetti, mentre Teresa aveva la sua visione, Widmann veniva sepolto ad Eichstàtt. Teresa Neumann patì spesso pene di espiazione per liberare i defunti dal purgatorio: capitava anche che fossero i defunti stessi a presentarsi a lei nelle visioni per chiederle di pregare per loro.  

Ciò avvenne con sacerdoti, parenti e amici. E’ bene ricordare che le pene espiatorie della Neumann non costituiscono certo un fatto unico nella storia della mistica. Scrive infatti l'arcivescovo Teodorowicz: «Le pene espiatorie hanno un posto preminente nella storia della mistica. Santa Caterina da Siena patì per suo padre, Caterina Ricci patì terribilmente per quaranta giorni per la conversione e l'espiazione del famoso Medici. Ugualmente soffrirono la beata Caterina da Racconigi e la stigmatizzata Veronica Giuliani... Sono anzi proprio gli stigmatizzati a portare più spesso il peso delle pene espiatorie». 

3 commenti:

  1. Poveri noi, io mi accontento di non andare a finire in Inferno... e penso che avremo tutti grossi problemi al momento in cui avverrà "L'Avvertimento" di cui detto nelle apparizioni di Garabandal...

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  2. Sono pienamente d'accordo a maggior ragione confidare nella MISERICORDIA cercando aiuto x amare e vivere la volontà della SS Trinità!

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  3. Ho visto mia mamma morire, nel suo letto a casa,dopo che aveva ricevuto l'estrema unzione in stato di coscienza e partecipato alle preghiere, e per la quale avevo avevo recitato la coroncina della Divina Misericordia nella notte.
    Qualche istante prima di spirare ha rivolto il capo e lo sguardo vivissimo verso un angolo del soffitto, il suo viso si è improvvisamente disteso, ha perso ogni segno delle sofferenze precedenti, era come sorridente e con un'espressione piena di stupore. Poco dopo ha piegato il capo ed è spirata.E' stato un momento straziante per me ma al contempo bellissimo. Non so cosa o chi abbia visto, ma certo è stato qualcosa di molto bello per lei.
    Mi fa piacere rendere questa testimonianza.

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