24 giugno 1937 –
«Sii contenta quando puoi offrirmi una piccola sofferenza. A me, il Sofferente».
26 giugno –
«Credi forse che Io non abbia bisogno di tenerezza, perché sono Dio?».
«Credi che io rimanga in silenzio con quelli che cercano di parlare con Me?
Parla con Me!...».
«Ti mando queste piccole Grazie perché tu ti avvicini a Me. È come se Io suonassi il campanello della tua casa».
Un neonato cinguettava nella sua carrozzina mentre i genitori erano allo sportello della Posta. Lui mi ha detto:
«Il tuo amore non è che il balbettìo di un piccolino».
27 giugno 1937 –
«Che la tua vita sia un costante raccoglimento, un’incessante conversazione con il tuo Signore».
Io: “Dammi i mezzi per farmi santa!”. Lui:
«Tu li hai».
«Ti ho pregata di svegliarti tra le braccia del Padre,
poiché ognuna delle tue mattine è una nuova creazione».
Il diario spirituale di Gabrielle Bossis
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