mercoledì 27 marzo 2019

Come si svolge l’esorcismo



“Coloro che crederanno in me, nel mio nome cacceranno i demoni (Mt 16,17) Le preghiere dell’esorcismo sono contenute nel testo approvato dalla Chiesa. L’esorcista può aggiungere altre preghiere o ripetere più volte quelle che ritiene più efficaci, che fanno scalpitare di più il demonio. Può scegliere quelle che meglio si addicono al posseduto presente, senza tralasciare quelle fondamentali per l’esorcismo.  
Vengono sottolineati il valore e significato dei segni che derivano dall’itinerario del catecumenato: segno della Croce, imporre le mani e la stola, aspergere con l’acqua benedetta, invocare lo Spirito Santo, alitare sul fedele. 
• Con il segno di croce e l’aspersione dell’acqua benedetta  a ricordo del Battesimo e per proteggere il cristiano contro le insidie del nemico inizia il rito.   
• L’acqua benedetta fa scattare il demonio e si dimostra molto efficace. Sono previste anche la benedizione del sale e dell’olio, l’unzione con l’olio degli infermi e dei catecumeni insie, senza abusare.  
• Con le litanie l’esorcista invoca la intercessione dei Santi, la misericordia di Dio sul fedele tormentato dal maligno: può aggiungere altri Santi a cui è maggiormente legato per devozione e recitare anche dei salmi per invocare la protezione dell’Altissimo e dare lode a Dio.  
• È prevista la proclamazione del Vangelo, segno della presenza di Cristo, il vero esorcista che viene incontro alle sofferenze degli uomini.  
• L’esorcista impone le mani sul fedele tormentato dalla possessione diabolica, invoca con forza lo Spirito Santo, alitando sul fedele perché il diavolo esca dalla sua anima, divenuta tempio di Dio con il Battesimo. 
• Con la rinnovazione delle promesse battesimali il fedele, quando non è in trance, o con il comando al demonio di lasciarlo pregare, rinuncia a satana e implora l’aiuto di Dio per allontanare il maligno con la preghiera del Padre nostro. 
• Dinanzi al Crocifisso si invita a ravvivare la fede nel Cristo che ha vinto il demonio e ci ha procurato la salvezza, e con la benedizione si ricorda il potere di Cristo su satana.  
• Fin qui sono tutte preghiere di liberazione e benedizione che possono essere recitate da ogni sacerdote non esorcista e sarebbe lodevole lo facessero tutti ogni volta vengono richiesti e ne vedono l’opportunità. 
• Le ultime due preghiere, invocativa e imperativa, sono le preghiere proprie dell’esorcismo solenne per allontanare il demonio dal posseduto e vengono recitate dall’esorcista in nome e con l’autorità di Cristo. 
• Tutte le preghiere possono essere ripetute o durante la stessa celebrazione o in tempi successivi fino alla completa liberazione del posseduto. 
• Con l’imposizione delle mani, con le preghiere di ringraziamento e le formule invocative della benedizione si conclude l’esorcismo. 
Molti esorcisti iniziano con la recita del Rosario insieme al posseduto dal demonio. Con alcuni pazienti si arriva a recitarlo intero insieme e non avviene alcuna reazione del demonio perché sono solo vessati.  
Con altri la preghiera è disturbata da qualche urlo. A volte grida: “Basta, finiscila, non hai altro da fare di meglio”. Qualche altro posseduto intercala le preghiere con bestemmie. Sono reazioni diverse del posseduto a seconda della presenza del demonio. A volte il maligno non dà segni della sua presenza diabolica, rimane come nascosto, anche se presente. A volte la voce del demonio si alterna alla voce del posseduto.  
Con il giovane Tobia il demonio si fa sentire presto. A volte già nella prima decade di Ave Maria grida forte:  “Basta, sono stanco”. Io gli dico: “Amico, sono io qui a comandare per mandarti via, non tu per mandare via me. Il Signore ha dato a me il potere di dirti: “Vattene”!  
Allora si mette calmo e il giovane continua ancora a pregare. Il posseduto prega ad intermittenza finché il demonio non prende totale possesso delle sue facoltà. Terminato l’esorcismo ricorda che durante la trance di lui c’era dentro un altro che parlava e operava. Alcune volte riesce a ricordare qualcosa dei discorsi fatti fra l’esorcista e il demonio. 
Sembra venga gradualmente ipnotizzato dal demonio, fino a rimanere padrone delle facoltà del giovane. 
Tobia alla fine delle preghiere e dei dialoghi fra esorcista e demonio, rimane assopito e bisogna chiamarlo, scuoterlo perché esca dallo stato di trance.  
Nel tornare in sé sente il suo corpo come bastonato, elettrizzato, avverte come una parestesia alle gambe, o dolori alla testa, o alla schiena. Allora completo l’esorcismo passando con le mani o ungendo con l’olio degli infermi le parti doloranti per liberare il posseduto dall’influsso del maligno.  
Queste unzioni hanno una loro efficacia e fanno ritornare il giovane in uno stato fisico più accettabile, vengono attutiti i dolori che avvertiva durante o appena uscito dallo stato di trance della possessione diabolica.  
Gli esorcismi che riguardano persone con differente presenza diabolica, con vessazioni, hanno manifestazioni molto diverse, più tranquilli, senza particolari disturbi perché il demonio tace, non si mostra presente attivamente.  
Tobia uscendo dalla trance mi chiede sempre l’unzione per liberare gli arti da una forte elettricità o dalla parestesia provocata dal demonio. Il giovane può andarsene con un certo miglioramento.  
Il demonio ci tiene ad informarmi che quanto il giovane sente durante la trance non è elettricità,  ma si tratta di presenza di molti demoni che ha portato con sé. Aggiungo: “Ma anche tu soffri molto”. “No, è lui che soffre”!  
Gli ricordo: “Ma sei tu a dirlo che soffri molto; allora soffrirete entrambi perché io con le preghiere e le benedizioni faccio soffrire te e tu ti vendichi contro Tobia. Sei un disgraziato, un vile delinquente; approfitti di un debole, innocente”.  
“Grazie del complimento, mi risponde! È mio, ho un patto di sangue, io devo rimanere qua e farlo morire”.  
 
 FRATELLO ESORCISTA 

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