giovedì 28 maggio 2020

MISTICA CITTA’ DI DIO



COMPOSIZIONE DELLA «MISTICA CITTÀ DI DIO»


Confronto con altri scritti della Venerabile

Un'altra via, che riteniamo valida e solida, per chiarire l'autenticità della Mistica Città di Dio, consiste nel confrontare quest'opera con altri scritti sicuri della Venerabile e comprovare l'unità di stile, l'affinità di linguaggio; di pensiero, di idee, ecc., che si riscontra in essi. Per stabilire il confronto, scegliamo l'estesa corrispondenza epistolare che mantenne con il re Filippo IV; accidentalmente ricorreremo anche ad altre fonti: lettera del papa Alessandro VII, risposte della Venerabile all'esame inquisitorio e varie. Poiché il tema è vastissimo, possiamo solo abbozzarlo. Vale a dire, ci limiteremo a rilevare alcuni indizi e a segnalare piste.
Cominciamo registrando la constatazione che in entrambi gli scritti, lettere al re e Mistica Città di Dio, si riscontra la presenza di espressioni identiche, che si ripetono a profusione.
Così, per esempio, in entrambe le opere si ripete moltissime volte, riferendosi a Dio, il qualificativo «l'Altissimo» e «l'Onnipotente»; e in minor numero, però ugualmente con una certa frequenza, l'espressione «l'essere immutabile di Dio» e qualche altra simile. La spiritualità della Madre di Agreda ha qualcosa di sublime: lei ha gustato e sentito come pochi l'ineffabilità dell'essere di Dio, la grandezza dei suoi attributi e, tanto nelle sue lettere al re come nella Mistica Città di Dio o nelle sue risposte all'esame inquisitorio, ne ha lasciato tracce toccanti. Suor Maria è un anima che ha un sentimento molto vivo della trascendenza ineffabile di Dio.
Riferendosi alla condizione delle cose create, che sono per natura finite e limitate, la Venerabile usa le espressioni «coartato», «limitato». Queste espressioni appaiono con frequenza nei due scritti.
La Venerabile ama anche usare la parola «repubblica», per designare l'insieme delle facoltà, dei sentimenti, ecc., che l'uomo possiede.
Parlando degli anni che trascorsero dalla creazione fino all'incarnazione, tanto nelle lettere al re come nella Mistica Città di Dio, appare lo stesso computo di 5199 anni.
Una delle idee che più costantemente affiorano, nell'ampia corrispondenza epistolare che suor Maria mantenne con il re Filippo IV è che le monarchie cattoliche devono stare al servizio della Chiesa, difenderla, ecc. Tra queste monarchie lei vedeva che la Spagna era la principale. E senza dubbio questa fu la causa per cui con tanto impegno lavorò nella formazione spirituale di Filippo IV, nonostante conoscesse bene i suoi difetti e sapesse lo scarso frutto che ottenevano i suoi sforzi. Orbene, nella Mistica Città di Dio, possiamo comprovare la presenza delle stesse idee.
«Visione astratta della Divinità» è terminologia o tecnicismo caratteristico della Madre Agreda. Non ricordiamo di aver visto questa espressione nelle lettere al re. È’ noto che in esse suor Maria si propone di partecipare al suo destinatario quel che la luce divina le mostra, però ridotto all'ordine comune: «Nel modo che la distanza lo permette, rendo partecipe V. M. degli insegnamenti che la divina luce mi concede, disponendoli secondo l'ordine comune e occultando il mistero del Re celeste, perché V. M. riceva da esso quel che è da gustare e gli altri non lo conoscano».
Lo stesso dice nella Mistica Città di Dio (libro I, capitolo Il), quando spiega i modi delle comunicazioni divine e i diversi stati in cui la sua anima si trova rispetto ad essi. A volte - dice - Dio le dà licenza e ordine «di ammonire qualcuno; tuttavia vuole che ciò sia fatto parlando al cuore con ragioni piane, chiare, comuni e caritative in Dio».
Nell'esame inquisitorio (risposta alla domanda 66) troviamo anche l'espressione «specie astrattive». La detta domanda 66 fu di questo tenore: «Se in qualche occasione ha visto Dio chiaramente e distintamente e in quali tempi e occasioni».
La risposta della Venerabile a questa domanda è ampia e bellissima. Nega di aver mai avuto visioni intuitive, però crede di poter affermare di aver avuto un'altra visione molto inferiore «per specie astrattive». Senza dubbio si riferisce all'esperienza mistica essenziale o contemplazione infusa.
Nella Mistica Città di Dio la Venerabile usa l'espressione «visione astrattiva» ripetute volte, attribuendola alla Vergine. Dove più estesamente e di proposito si riferisce a questo genere di visione della Divinità che ebbe la Vergine è nella parte I, libro Il, numero 631ss.
La devozione agli angeli è un'altra caratteristica rilevante e notevole della spiritualità della Madre Agreda. Ella ha vissuto o creduto di vivere in relazioni intime con questi spiriti celesti. Per la corrispondenza mantenuta con il re vediamo ugualmente che a lui raccomanda più volte questa devozione. Anche nell'esame inquisitorio le fu rivolta una domanda su questo punto; lei confessò candidamente la devozione che sempre ebbe per gli angeli e i benefici che da essi aveva ricevuto; riconobbe anche senza esitazioni che a volte avvertiva intellettualmente la loro presenza. In quanto alla Mistica Città di Dio, è per di più conosciuto il ruolo tanto rilevante che in essa svolgono gli angeli in tantissimi episodi della vita della Vergine, per cui sembra superfluo e noioso fare citazioni.
Lo stesso, parallelamente, si può dire del posto che occupa il demonio, il suo intervento nel mondo, ecc. Suor Maria confessa candidamente di aver notizia e conoscenza di esso. La sua lettera a papa Alessandro VII e talvolta la testimonianza più eloquente su questo punto. Le relazioni con il mondo soprannaturale sono in certo modo familiari. Sommamente interessanti a questo riguardo sono le rivelazioni che ricevette o credette di ricevere di due egregi defunti, cioè, la regina Isabella di Borbone e il principe Baldassarre Carlos. Nella Mistica Città di Dio l'intervento del mondo diabolico è altresì molto frequente e del tutto conosciuto, perché siano necessarie citazioni.
Uno dei passi delle lettere al re che presenta un suo più evidente parallelismo con la Mistica Città di Dio è quello in cui descrive le doti di cui godrà il beato, tanto nella sua anima quanto nel suo corpo. Non solo le parole, ma persino alcune intere espressioni sono identiche.
In una lettera scritta al re in data 19 marzo 1648 (vol. Il, p. 289) la Venerabile confessa che, dopo i misteri che appartengono all'essere di Dio, a Cristo e a sua Madre, quel che le ha rapito l'anima e avvinto il cuore è la grandezza e meraviglia di un'anima in grazia, e descrive tale bellezza con termini splendidi. Nella lettera del 10 maggio 1649
(voi. Il, p. 370) dice che, descrivendo la Storia della Regina del Cielo, ossia la Mistica Città di Dio, ha ricavato un grande concetto e stima dello stato di grazia. Si dovrebbero citare molti passi della Mistica Città di Dio che si riferiscono a questo tema.
Sulla possibilità di raggiungere la perfezione con l'aiuto della grazia, scrive al re in una lettera del 25 ottobre 1647 (vol. Il, p. 254). Nella Mistica Città di Dio l'idea si trova in molti passi
Il ricorso costante alla sacra Scrittura è un'altra caratteristica degli scritti della Venerabile. Nella lettera al re del 5 luglio 1652 (vol. Il, p. 167) chiede scusa per questo, però adduce che le parole della Scrittura possiedono un'efficacia divina e per questo ricorre ad esse; in quella del 7 novembre 1653 (vol. Il, p. 259) torna ad esprimere la stessa idea. Per quanto si riferisce alla Mistica Città di Dio, possiamo dire che essa è tutta come un manuale di citazioni e allusioni al testo sacro, che evidenziano nell'Autrice una familiarità e un grado di conoscenza veramente notevole dei libri santi.
E per il momento basta. Comprendiamo che questo lavoro di confronto della Mistica Città di Dio con altri scritti della Venerabile potrebbe essere portato molto avanti, e sicuramente con risultati positivi. Un semplice sguardo a due dei suoi opuscoli, la Scala per salire alla perfezione e le Norme della sposa, dà l'impressione di identità di stile, di concezione, di tratto unico e di sentimento. Però non possiamo dilungarci oltre. I dati che abbiamo riferito si riducono il più delle volte a dettagli lessicali e affinità di idee. Questi indizi, a prima vista insignificanti e irrilevanti, di solito sono i più indicativi, come sanno bene quelli che si occupano di critica storica.
Crediamo, insomma, che uno stesso modo di parlare e di sentire nell'anima si percepisca attraverso tutti questi scritti, e che questo manifesti abbastanza chiaramente la stessa Autrice, con la sua individualità e personalità inconfondibile.

Suor Maria di Gesù Abbadessa del Monastero dell’Immacolata di Agreda dell’Ordine dell’Immacolata Concezione

Il mio angelo custode mi ha salvato la vita



Il mio angelo custode mi ha salvato la vita a 13 anni. Sono stato catturato in una risacca a Virginia Beach e ho perso la camera d'aria. Sono stato tirato lontano dalla riva e l'unico colpo di nuoto che ho saputo era la pagaia del cane. Avevo paura di morire da solo. Non andavamo alla Santa Messa da molto tempo. Mio padre è stato schierato all'estero e la mamma non ha guidato. Ma ho fatto un patto con Dio che se mi avesse salvato, avrei trovato il modo di andare a messa per il resto della mia vita. Non appena quella preghiera salì, fui circondato dagli Angeli. Non li ho visti, ma le loro voci acute risuonavano come bambini che parlavano direttamente alla mia mente e bypassavano le mie orecchie. Hanno pronunciato parole rassicuranti e incoraggianti. Non avevo più paura quando rimasero con me. Un elicottero si librò brevemente su di me e poi volò via. Non so perché non abbiano tentato un salvataggio. Ero così lontano dalla spiaggia che le persone sembravano insetti! Nel frattempo, mio ​​nonno e mio fratello di 8 anni mi stavano cercando mentre era ora di pranzo. Mio fratello ha notato l'elicottero e la mia testa nell'acqua appena sotto. Disse: "Guarda, papà! C'è Joan. Potrei avere il suo hot dog?" Papà ha mandato un giovane a prendermi. Mentre si avvicinava, lo sentii attraverso le mie orecchie gridare lo stesso incoraggiamento che gli Angeli avevano usato. Gli angeli poi svanirono. Più tardi sono stato in grado di organizzare gite a messa per i miei fratelli e me stesso con un vicino. Adesso vado anche alla Messa quotidiana.

Joan O.

27 maggio 2020 – Ogni responsabilità per il peccato ricade sul cuore umano



"Alla fine, tutto sarà giudicato in base alla sua accettazione o rifiuto della Verità dei Miei Comandamenti. Neppure è il libero arbitrio una scusa per scegliere il peccato."


Ancora una volta, vedo una Grande Fiamma che ho conosciuto come il Cuore di Dio Padre. Egli dice:
Dio Padre
“Il mio Cuore è rattristato di più’ da quelle anime, che una volta avevano e veneravano la Verità, ma che l’hanno gettata via per il gusto di seguire il libero arbitrio. Vi prego, comprendete, il libero arbitrio non definisce pensieri, parole o azioni senza un costo. Il libero arbitrio è il diritto di scegliere il bene o il male. Ci sono, pertanto, sempre conseguenze per le scelte di libero arbitrio.”
“Alla fine, tutto sarà giudicato in base alla sua accettazione o rifiuto della Verità dei Miei Comandamenti. Neppure è il libero arbitrio una scusa per scegliere il peccato. L’anima non può nascondersi dietro il libero arbitrio quale via verso la Mia Misericordia. Ogni responsabilità per il peccato ricade sul cuore umano. È ciò che il cuore accetta come vero e degno di fede che determina l’eternità dell’anima”.
Leggi 2 Timoteo 1:13-14
Prendi come modello le sane parole che hai udito da me, con la fede e la carità che sono in Cristo Gesù. Custodisci il buon deposito con l’aiuto dello Spirito santo che abita in noi.
Leggi Giacomo 2:10-12+
Poiché chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto; infatti colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha detto anche: Non uccidere. Ora se tu non commetti adulterio, ma uccidi, ti rendi trasgressore della legge. Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà
Holy Love

mercoledì 27 maggio 2020

Mio Dio, Ti amo! Abbi pietà di noi e del mondo intero!



Quando siamo in preghiera impariamo ad elevare la mente perché stiamo parlando con il nostro Re e Signore! Pregare è un dialogo d’amore, un esercizio d’amore che porta a Dio, ci dona comunione con lui e i fratelli. Pregare ci salva! A contatto con Dio possiamo assumere un atteggiamento adorante, desiderosi di stare alla Sua Presenza per amarLo ed esprimerGli il nostro bisogno di lodarLo e ringraziarLo! ChiediamoGli di renderci capaci di saper parlare di Lui perché possiamo diventare portavoce di Dio, portavoce delle cose belle che solo Lui, Bene Infinito, sa dare e mettere dentro di noi! In questo nostro stare con Lui abbracciamo l’umanità insieme al dolore che c’è nel mondo e offriamoli al Cuore trafitto di Gesù, perché li vesta dei Suoi meriti e possano essere presentati al Padre in riparazione del male sempre così tanto diffuso nella nostra patria terrena! Offriamo anche tutti i nostri peccati! Sì, anche i nostri peccati, offriamoli perché siano ancora una volta lavati dal Sangue di Gesù, nostro Redentore!

Noi, anime che amiamo il Signore, siamo chiamati a imitare la Vergine Maria, che nel suo silenzio amava e pregava…
Nella preghiera ci troviamo spesso distratti, presi da mille cose. Gli Apostoli compresero bene che correvano il rischio di essere distolti dalla loro missione a causa di una moltitudine di opere di carità che avevano cominciato e seppero organizzarsi, destinando ad esse i diaconi per potersi dedicare totalmente alla preghiera e all’annuncio della Parola intramontabile di Gesù! (cfr At 6,4).

E qui, Suor Lina vi dice: chiediamo al Signore di far sentire anche a noi il desiderio di pregare, non solo per noi stessi o per le nostre famiglie (cosa sacra per ciascuno!), ma anche per gli altri, soprattutto per chi fa fatica a mettersi in contatto con Dio! Urge per tutti noi capire e credere che, nella comunione dei santi, possiamo dare voce a chi non sa pregare o trascura di farlo, perché il comandamento dell’amore è anche questo: amare al di là dei nostri affetti, che vuol dire amare tutti i figli di Dio, ossia i nostri simili da portare al Signore!

Amare è bello! Ci dona una bellezza interiore tutta nostra! E sempre meglio porta a scoprire quell’atmosfera particolare che ci abita, ci introduce nell’abbraccio trinitario, ci dona la gioia della fraternità che ci fa essere “Uno“ nel Suo Amore! Amare il Buon Dio è sempre essere in sintonia con tutte le anime da Lui salvate e ci permette di celebrarLo per tutti e in nome di tutti!

Si, sentiamo la gioia di amare ed è sempre amando che sentiremo crescere in noi il bisogno di pregare di più, di metterci in contatto con il Re, Signore nostro e alla Sua Scuola, che è quella del Vangelo, possiamo diventare quel Campo di Dio dove Lui viene a raccogliere i gigli!

Signore, Dio dell’universo che ami ogni figlio Tuo e vuoi portarlo alla salvezza, vieni a possedere le nostre povertà, le nostre fragilità, arricchiscici del Tuo Amore e donaci una nuova Pentecoste, perché sollecitati dal Tuo Spirito, la nostra vita canti la Tua gloria!

Vieni Spirito d’Amore, vieni e prendici per mano, convertici, custodiscici, donaci di saperTi seguire e fa’ di noi quelle “Pietre vive” che Tu attendi! 

Angeli e l'amorevole provvidenza di Dio



Qualche anno fa, la mia divinità, una donna che entrò nella Chiesa all'età di circa 60 anni, mi chiamò e voleva andare insieme alla Messa di Pasqua. L'ho presa a casa sua e dopo la messa siamo andati a fare una colazione veloce. Le ho quindi chiesto se voleva andare a fare una passeggiata, pensando che avrebbe fatto bene a entrambi. Lei ha risposto di no. Ho chiesto di nuovo e lei ha risposto, no. Così l'ho lasciata a casa ed ero depressa, perché ero sola in vacanza e nessuno sembrava voler fare nulla. Ma quando ho iniziato a guidare verso casa, mi sono detto ... posso farlo da solo e fare una passeggiata moderata al Ridley Creek Park. Dopo aver parcheggiato, ho attraversato un ponte e ho iniziato a camminare su una strada lastricata inclinata attraverso il parco.
Ho notato un giovane uomo e una donna che uscivano dalla riva sinistra di uso raro, che pensavo fosse insolito. Più sorprendentemente, ho notato che la giovane donna aveva un viso molto puro e sembrava irradiare la virtù della purezza. Mentre passava, disse: "Salve, signore." Anche se insolito, mi ha sollevato lo spirito. Ho continuato la mia passeggiata. Pochi giorni dopo, mi sono detto che quella faccia sembrava familiare. Così ho sfogliato il mio libro del Preziosissimo Sangue che avevo usato spesso nella cappella dell'adorazione e WOW, lì su una pagina c'era un'illustrazione dettagliata di due coppie di angeli su entrambi i lati dell'ostensorio, in adorazione di Gesù. L'angelo in alto a destra era il volto della persona che ho visto nel parco 3 giorni prima, la domenica di Pasqua dopo la messa.
Non c'è dubbio che ci fosse una coppia umana che camminava nel parco, né dubito che Dio attraverso una singolare grazia angelica - lavorando attraverso quella giovane donna - abbia toccato la mia anima quella mattina di Pasqua con la gioia della risurrezione. Tutto quello che ho potuto dire è stato grazie, Signore e Madre Benedetta ... Grazie per avere compassione di me quel giorno nel parco quando ero solo e depresso. Ora so davvero quanto il paradiso ci ami, ci guardi, ci ascolti e agisca per consolarci e proteggerci in tempi di angoscia, solitudine e bisogni speciali.
Lodate Dio, Rick B.

La guerra Europea e le Profezie



Una profezia francese contro il turco (1). 

Popoli che, nella noia, trascorrete i giorni e le notti in perpetua tristezza: ecco il tempo che i nostri dolori ’ ­e i nostri più sensibili mali si cambieranno in allegrezza. Quella che videsi, un tempo, assoggettarsi i Re più potenti, questa fiorente Bisanzio avrà, infine, il suo posto quando, bagnata nel proprio sangue, non troverà nessun difensore. Cristiani, non vi perdete d’animo, se lo sforzo d’un nuovo vincitore sarà, un giorno, vostra eredità: poiché io veggo un divin Sole che per salvarvi dalla bufera dissiperà tutte le nubi.

Una santa inspirazione predirà la perdizione della città ribelle dichiarando per tre volte, che il potente Re dei Re manda un Uomo al popolo fedele. Venite, dunque, a cercarlo, poiché dev’esservi caro, poiché tergerà le vostre lagrime : e metterà fine, in tutto l’Universo, alle vostre tempeste e al vostri inverni con le vittoriose sue armi. Forse, vi sembrerà ignoto o di origini basse, ma egli è d’illustri natali: di quelli dei vostri Sovrani più antichi, coi loro favori e con l’assistenza divina. Che i vostri mortali languori cessino, oggi, i rigori che i vostri cuori gioiscano; è lui che deve liberarvi poiché dovrà massacrare il lupo onde siete la preda. Io veggo la santa umiltà fare qualche difficoltà nell’ascendere al trono supremo; ma l’Angelo che verrà infine lo persuaderà di ricevere il diadema. Gli prometterà ogni onore, gloria, potenza e benessere: e, per di più infallibil segno, il Patriarca benedirà tale missione e profetizzerà ch’egli sarà supremo Monarca.

Allora vedrete rifiorire la pace e vedrete morire i vostri tormenti e il vostro martirio: chè chi regna in Oriente e comanda su l’Occidente cadrà sotto il suo Impero. Voi che aspirate a grandezze e voi che mettete il vostro cuore nel giro di una corona, applaudite tutti colle mani e voi tutti, altra gente, che questo Monarca circonda. Voi, infaticabili soldati, venite in folla, a combattere per una sì giusta vittoria; verrà, così, la felicità che guida all’eternità, e vi coronerà di gloria.
­
Ma, intanto, convertitevi e, di cuore, piegate i ginocchi innanzi all’eterna potenza perchè il vostro Salvatore vi comunichi il suo favore, il suo amore e la sua assistenza. 


(1) Questa profezia la riportava II Corriere d Italia il 27 Ot tobre 1912.

SULLA PREGHIERA



LA MEDITAZIONE


Metodi informali di Meditazione  

L’oggetto più adatto della meditazione è dunque Nostro Signore Gesù Cristo Stesso. 

Possiamo meditare sulla nostra incorporazione in Cristo e il Suo ruolo nella nostra vita cristiana, la Sua vita, i Suoi misteri, e soprattutto la Sua dolorosa Passione e la Sua Carità nella Santissima Eucaristia. Possiamo meditare sull’inabitazione delle Tre Persone Divine nella nostra anima e sulla Loro azione paterna su di noi; o sulle preghiere vocali come il Pater Noster, l’Ave Maria e l’Adoro Te devote, che ci conducono all’amore, alla gratitudine e alla conformità alla Volontà di Dio. Si può anche meditare sulla Santissima Vergine Maria, gli Angeli e i santi che ci conducono a Dio, o sulla penitenza, la mortificazione, il peccato e i Novissimi, come mezzi per unirci a Nostro Signore Gesù Cristo, e per assicurarci la grazia di una buona morte e un bel posto in Paradiso vicino a Lui. 

Un altro oggetto di meditazione consiste nelle virtù del Signore, dove offriamo al Padre il tesoro infinito delle perfezioni di Quel Suo Figlio, in Cui Lui ha messo tutto il Suo compiacimento. E questo lo facciamo in compensazione ed in espiazione della nostra povertà e delle nostre concupiscenze: gli sguardi e le parole inutili, le nostre molteplici ricerche di sensualità.  

Presentiamo a Dio il comportamento della Sacratissima Umanità del Signore che esercitava sui Suoi sensi l’intiera dominazione ed era infinitamente perfetto in tutte le Sue parole come in tutte le Sue azioni. Per compensare la nostra tiepidezza, offriamo questo Cuore in Cui bruciava sempre la fiamma di uno zelo così puro e una sì ardente carità. Cercheremo di entrare in questo Cuore e di farci uno con Esso, cercheremo di sciogliere nel Suo ardore la durezza del nostro cuore, di appropriarci dei Suoi propri moti, desideri, slanci e delle Sue intenzioni, per spogliarci di noi stessi e per poter dire, in verità, con l’Apostolo Paolo: ‘Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me’ (Gal. 2.20). 

Meditiamo sulle virtù di Nostro Signore anche per poterle imitare, per rafforzare la determinazione dell’anima, e per confermarla nelle virtù che desidera praticare. Così la preghiera, invece di rimanere nel campo intellettuale o sentimentale, diverrà la fonte di progressi spirituali. Così consideriamo le virtù non in modo astratto, secondo la pratica dei moralisti pagani, ma come animate, colorate, e vissute nella Persona del nostro modello divino. Così esse eserciteranno sul cuore un’attrazione più potente. Come si legge nel Cantico dei Cantici: ‘Attirati dietro a voi, corriamo verso la fragranza dei vostri profumi’. 

Possiamo scegliere una virtù che dovremmo particolarmente praticare, soprattutto quella opposta al nostro difetto dominante. Questo difetto dominante è l’ostacolo principale ai progressi dell’anima nelle vie che conducono a Dio. Questo difetto dissimulato con attenzione e fortemente radicato nella volontà, tiene l’anima inchiodata alla terra. Quando abbiamo identificato questo nostro difetto dominante, sceglieremo una scena del Vangelo per la nostra meditazione, dove brilla particolarmente la virtù opposta del Signore. Per esempio, nel presepio di Betlemme brillava particolarmente la povertà, nella casa di Nazaret la Sua obbedienza, nelle lunghe orazioni di notte il Suo amore per la solitudine, nell’espulsione dei venditori dal tempio il Suo zelo per la gloria del Padre, nella Sua delicatezza verso santa Maria Maddalena la Sua misericordia, nell’istituzione della Santa Eucaristia la Sua Carità, nel lavare i piedi dei discepoli la Sua umiltà. 

Scrive la beata Maria M addalena Martinengo della meditazione: ‘Questo è uno specchio nel quale si mira Dio come un oceano di tutta la santità; qui l’anima orante si specchia e rispecchia, mira ed ammira una sì incomprensibile bontà, l’ama, l’adora, la prende per esemplare e modello d’ogni sua operazione. In questo specchio ancor voi altre vedrete e conoscerete ogni vostro difetto; e se con fedeltà vera e solida persevererete a rimirarvi in quello, resterete finalmente limpide come un cristallo; perché lo specchio è Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo perfettissimo, anzi la perfezione stessa’. 

In alternativa, possiamo meditare sulla virtù divina, cioè la virtù tale e quale la si trova in Dio, fonte di ogni perfezione. Là brilla nella sua purezza essenziale, nella sua bellezza primordiale ed eclatante. Da lì sgorga per gettarsi sulla gerarchia degli esseri creati: gli Angeli, gli uomini, ma soprattutto sull’Uomo-Dio, il Verbo Incarnato, immagine del Padre, splendore della Sua gloria e figura della Sua sostanza. La virtù divina, noi la adoriamo e la ammiriamo per provocare nel nostro cuore uno slancio che ci porti ad un sacrificio più generoso della nostra vita a Dio. 

Padre Konrad zu Loewenstein 

“Questi fanciulli sono delle marionette dei Gesuiti. E se non dei Gesuiti, allora del clero in generale o del Papa in particolare – perché richiamano le persone ignoranti ed incolte alla Cova da Iria per poterli derubare dei loro soldi;




La Battaglia  Finale del Diavolo


Ha inizio un’opposizione destinata a durare a lungo 

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Si può ben capire il motivo per cui il principe di questo mondo,  come Gesù Cristo chiamò il diavolo, non voglia accettare di buon grado  la distruzione del suo prospero regno sulla terra. Né questo progetto  Divino per la Pace nel mondo potrebbe essere accettato da quegli  uomini e da quelle associazioni e società segrete, le cui ricchezze ed  il cui potere verrebbero virtualmente azzerati se tale progetto venisse  posto in essere e si avverasse la conversione della Russia e il Trionfo del  Cuore Immacolato – e quindi della Fede Cattolica. 
Su queste basi possiamo comprendere assai meglio i motivi della  tenace opposizione al Messaggio di Fatima, sorta già durante le  apparizioni, ed il perché questa continui tuttora, contando tra le fila di  chi si oppone alle richieste della Vergine Maria persino alcuni importanti  uomini di Chiesa. 
Al tempo delle Apparizioni di Fatima, Arturo de Oliveira Santos  era il Sindaco di Ourem, la cittadina alla quale facevano parte  amministrativamente Fatima ed Aljustrel (il villaggio dove vivevano i tre pastorelli che avevano visto la Madonna). Lo abbiamo già incontrato  nel capitolo 1: fabbro di professione, massone ed ateo, era chiamato  in genere “lo Stagnaio” dai suoi conoscenti. La sua educazione era  tanto superficiale quanto grandi erano le sue ambizioni. Arturo Santos,  giovanotto intrepido ed autonomo, divenne editore della gazzetta locale 
Ouriense, dove esprimeva, con un certo talento e una lingua pungente,  le sue opinioni anti-monarchiche ed anti-religiose. All’età di 26 anni si  iscrisse alla Loggia Massonica del Grande Oriente di Leiria.

Come fece notare il grande storico Cattolico William Thomas  Walsh, Santos divenne esperto del sapere esoterico di una religione  sincretistica e naturalistica, com’era quella massonica, principale  avversaria della Chiesa Cattolica nei tempi moderni e che, come aveva  già dimostrato pianificando e realizzando la rivoluzione portoghese del  1910, andava vantandosi d’aver compiuto un grosso passo in avanti  verso l’eliminazione della Cristianità dalla penisola Iberica. Walsh  ci informa che nel 1911, il capo della Loggia Massonica del Grande  Oriente, Magalhaes Lima, aveva predetto che in pochi anni nessun  giovanotto avrebbe mai più voluto studiare in seminario per diventare  sacerdote, in Portogallo, mentre il potente Massone Alfonso Costa  rassicurava i suoi confratelli ed altri delegati provenienti dalle logge  Francesi, affermando che la fine del cattolicesimo, da lui definito “la  causa principale delle tristi condizioni in cui era caduto il nostro paese”,  sarebbe avvenuta al massimo durante la generazione successiva. Tutti  gli indizi portavano a credere che una simile premonizione fosse esatta,  purtroppo, anche se di certo non lo era l’accusa rivolta alla Chiesa.

Il Professor Walsh fa notare che nel 1911 i nuovi padroni del  Portogallo confiscarono le proprietà della Chiesa, fecero imprigionare  ed esiliare centinaia di sacerdoti e suore e dettero cinque giorni di  tempo al Cardinale Patriarca di Lisbona per lasciare la città, con l’ordine  di non farvi mai più ritorno. I sacerdoti ed i religiosi esiliati fuggirono  in Francia ed in altri paesi. Alcuni si inginocchiarono a Lourdes e  pregarono la Madre di Dio perché aiutasse la loro infelice nazione,  un tempo orgogliosa di chiamarsi “la terra di Santa Maria”, e ora un  triste spettacolo di miscredenti e anarchici e nel quale nuove rivoluzioni  erano all’ordine del giorno.
Arturo Santos fondò una nuova loggia Massonica ad Ourem, dove  aveva spostato il suo negozio, e nel 1917 ne era diventato presidente.  Tramite alcuni amici della fratellanza era riuscito a diventare sindaco  di Ourem. Questo incarico portava con se anche quello di presidente  dell’amministrazione e della Camera di commercio della città. Con tutti  questi titoli, e l’autorità che ne conseguiva, Santos divenne l’uomo più  temuto ed influente di quella parte del Portogallo.
Durante la sua amministrazione, sempre meno persone ascoltavano  la Messa e ricevevano i Sacramenti; vennero registrati molti più divorzi  e vi fu persino un calo delle nascite. Quando, su suo ordine, vennero  arrestati sei sacerdoti e messi sotto isolamento per otto giorni, i laici Cattolici che risiedevano nella camera e nel Consiglio cittadino erano  troppo indaffarati nel curare i propri lucrosi affari col regime, e non  ebbero quindi né il tempo né la voglia di protestare abbastanza da  essere ascoltati. Per lo Stagnaio ed i suoi amici, la lotta per il “progresso  e l’illuminazione”, come preferivano chiamare questa guerra contro la  Chiesa Cattolica, non era stata ancora vinta.44

Nell’agosto 1917 tutti i portoghesi conoscevano la storia delle  Apparizioni di Fatima, anche se in varie versioni. I giornalisti della  stampa anti-clericale si divertivano a scrivere versioni comiche della  vicenda. Come ricorda Padre de Marchi, queste erano le affermazioni  che giravano sulla stampa anti-clericale dell’epoca: “questi fanciulli  sono delle marionette dei Gesuiti. E se non dei Gesuiti, allora del clero  in generale o del Papa in particolare – perché richiamano le persone  ignoranti ed incolte alla Cova da Iria per poterli derubare dei loro soldi;  e se non hanno soldi, allora li derubano della loro autonomia politica,  affinché la costruzione sociale della nuova Repubblica illuminata possa  essere sabotata a tutto vantaggio di Roma e delle forze reazionarie.  La stampa andava a nozze con queste affermazioni. I Massoni se  ne deliziavano”.45 Tutti i nuovi sostenitori di questo Nuovo Ordine  trovavano la situazione piuttosto comica. 
Ma Arturo Santos, Sindaco di Ourem, non la pensava affatto  così, visto che l’aperta manifestazione devozionale avveniva proprio  all’interno della sua contea. Alcuni dei suoi elettori cominciavano già  a pensare che la Madonna stesse realmente apparendo, a Fatima, e lui  stesso non riusciva a trovare una spiegazione da dare ai suoi colleghi  politici se questi eventi religiosi Cristiani, decisamente contrari al  sogno di Santos di costruire una Repubblica Atea, avessero continuato  a manifestarsi nella sua stessa contea. Alla fine, Santos si decise a calare  il possente pugno della “legge” contro i tre veggenti.

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Padre Paul Kramer

Le Scritture impiegano la parola mondo, non solo in senso negativo ma anche positivo.



AI DONATISTI DOPO LA CONFERENZA 

Dunque, escano pure dalla Chiesa, sia coloro di cui sta scritto: 
Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri 26, sia coloro  che sembrano restare dentro, di cui il beato Cipriano parla in  termini molto netti quando dice: " Anche se si nota nella Chiesa la  presenza della zizzania, essa tuttavia non deve costituire un  impedimento per la nostra fede o carità, tale da farci abbandonare  la Chiesa perché in essa abbiamo scoperto la zizzania " 27. A queste  parole i vostri vescovi non hanno osato dare la minima risposta,  malgrado abbiano inutilmente e a lungo sostenuto che l'immagine  della zizzania non era mai stata predetta e applicata alla Chiesa,  poiché il Signore ha detto: Il campo è questo mondo 28, e non: " Il  campo è la Chiesa " 29. Noi, al contrario, affermavamo che in questo  caso il mondo significava la Chiesa, e così lo intese anche Cipriano,  poiché la parabola prefigurava la Chiesa che si sarebbe diffusa nel  mondo intero. Su questo punto essi sostenevano che il termine mondo aveva sempre un significato peggiorativo, e fornivano alcuni  testi presi dalle Scritture, come questo: Se uno ama il mondo,  l'amore del Padre non è in lui 30, e altri simili; noi invece  rispondevamo che le Scritture impiegano la parola mondo, non solo  in senso negativo ma anche positivo, e ricordavamo tra l'altro il  testo seguente: È stato Dio a riconciliare a sé il mondo in Cristo 31,  Lui che certamente non riconcilia a sé se non la Chiesa. Dunque, sia  che i cattivi escano fuori sia che restino dentro in modo occulto o  palese, la misericordia e la giustizia di Dio fanno sì che i cattivi non  nuocciano ai buoni, i quali non acconsentono alle loro opere, ma  ambedue portino il proprio fardello 32, e che neppure il figlio si veda  addebitare i peccati del padre, a meno che non lo abbia imitato nel  male; insomma, solo l'anima che ha peccato, essa stessa morirà 33. 

Chi imita nel male i cattivi, ne sopporta le conseguenze. 

Sant'Agostino

26 maggio 2020 – Ognuno viene misurato secondo lo stesso standard della Verità.



"L'anima, per raggiungere la pace eterna, deve prima passare attraverso l'ago della Verità.  L'occhio di questo ago spirituale è la coscienza dell'anima"


Ancora una volta, vedo una Grande Fiamma che ho conosciuto essere il Cuore di Dio Padre. Egli dice:
Dio Padre
“L’anima, per raggiungere la pace eterna, deve prima passare attraverso l’ago della Verità.  L’occhio di questo ago spirituale è la coscienza dell’anima, che deve rendersi consapevole dei peccati e degli errori prima di raggiungere la dignità della gioia eterna.  Questa è la Prima Camera dei Cuori Uniti. Ognuno viene misurato secondo lo stesso standard della Verità.
“Sapere questo non è lo stesso del vivere secondo questa Verità.  Sapere tutto ciò produce la responsabilità di vivere secondo i Miei Comandamenti”.
Leggi 1 Giovanni 3:18,24
Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità. […] Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio ed egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi: dallo Spirito che ci ha dato.

Holy Love

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



Se sei virtuosa sei la regina di casa tua Non dare mai corso all'ira, ma con la preghiera, la bontà e l'autorità materna ripiglia il dominio e le redini della tua casa. Nella casa devi essere sempre come regina, senza esporti mai al motteggio, al compatimento e peggio all'ostilità altrui. Devi importi con la virtù, in modo che tutti abbiano per te una profonda venerazione. Devi importi con l'equilibrio, in modo che nessuno possa giudicarti strana. Devi condurre tutti alla pratica cristiana ed orientarli alla Vita eterna.

don Dolindo Ruotolo

Preghiera per il tuo Angelo custode quando non puoi partecipare alla Santa Messa



O SANTO ANGELO al mio fianco,
vai in chiesa per me,
inginocchiati al mio posto, alla Santa Messa,
dove desidero essere.
A Offertory, al posto mio,
prendi tutto ciò che sono e possiedo
e mettilo in sacrificio
sul Trono dell'Altare.
Alla campana della Santa Consacrazione,
Adora con l'amore di Serafino,
Mio Gesù nascosto nell'ostia,
Scendi dal cielo sopra.
Quindi prega per quelli che amo molto,
e quelli che mi causano dolore, affinché il
Sangue di Gesù possa purificare tutti i cuori
e alleviare le anime sofferenti.
E quando il sacerdote La Comunione prende,
oh, portami il mio Signore, affinché il
suo dolce cuore possa riposare sul mio,
e io sia il suo tempio.
Prega che questo Sacrificio Divino,
possa cancellare i peccati dell'umanità;
Quindi portami a casa la benedizione di Gesù,
l'impegno di ogni grazia. Amen

OPUS SANCTORUM ANGELORUM



La fonte principale della nostra conoscenza dei santi angeli proviene dalla Sacra Scrittura. Gli angeli si trovano in centinaia di citazioni nella Bibbia. Tuttavia, molti insegnamenti sugli angeli si trovano anche negli scritti magisteriali della Chiesa. Qui forniamo alcune delle fonti più importanti per l'insegnamento della Chiesa sugli angeli.

Catechismo della Chiesa Cattolica

327 La professione di fede del Quarto Concilio Lateranense afferma che Dio "fin dall'inizio dei tempi fece immediatamente (simul) dal nulla sia gli ordini di creature, sia quelli spirituali che quelli corporei, cioè l'angelico e il terreno, e poi la creatura umana, che per così dire condivide entrambi gli ordini, essendo composta da spirito e corpo ".

I. Gli angeli: l'esistenza degli angeli ~ Una verità di fede

328 L'esistenza di esseri spirituali non corporei che la Sacra Scrittura chiama di solito "angeli" è una verità di fede. La testimonianza della Scrittura è chiara come l'unanimità della Tradizione.

Loro chi sono?

329 Sant'Agostino dice: "'Angelo' è il nome del loro ufficio, non della loro natura. Se cerchi il nome della loro natura, è 'spirito'; se cerchi il nome del loro ufficio, è 'angelo ': da quello che sono,' spirito ', da quello che fanno,' angelo '. "Con il loro intero essere gli angeli sono servi e messaggeri di Dio. Perché "vedono sempre il volto di mio Padre che è nei cieli" sono i "potenti che fanno la sua parola, ascoltando la voce della sua parola".
330 Come creature puramente spirituali gli angeli hanno intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali, che superano alla perfezione tutte le creature visibili, come testimonia lo splendore della loro gloria.

Cristo "Con tutti i suoi angeli"

331 Cristo è il centro del mondo angelico. Sono i suoi angeli: "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui ..." (Mt 25:31). Gli appartengono perché sono stati creati attraverso e per Lui: "poiché in Lui tutte le cose sono state create in cielo e in terra, visibili e invisibili, che siano troni o domini o principati o autorità, tutte le cose sono state create attraverso di Lui e per Lui" (Col 1:16). Gli appartengono ancora di più perché li ha resi messaggeri del suo piano salvifico: "Non sono tutti gli spiriti di servizio inviati per servire, per il bene di coloro che devono ottenere la salvezza?" (Eb 1:14).
332 Angeli sono presenti dalla creazione e durante tutta la storia della salvezza, annunciando questa salvezza da lontano o vicino e servendo alla realizzazione del piano divino: hanno chiuso il paradiso terrestre; lotto protetto; salvò Agar e suo figlio; rimase la mano di Abramo; comunicato la legge dal loro ministero; guidò il Popolo di Dio; nascite e chiamate annunciate; e aiutò i profeti, solo per citare alcuni esempi. Alla fine, l'angelo Gabriele annunciò la nascita del Precursore e quella di Gesù stesso.
333 Dall'Incarnazione all'Ascensione, la vita della Parola Incarnata è circondata dall'adorazione e dal servizio degli angeli. Quando Dio "porta il primogenito nel mondo, dice: 'Lascia che tutti gli angeli di Dio Lo adorino'" (Eb 1: 6). Il loro canto di lode alla nascita di Cristo non ha cessato di risuonare nelle lodi della Chiesa: "Gloria a Dio nel più alto!" (Lc 2:14). Proteggono Gesù nella sua infanzia, lo servono nel deserto, lo rafforzano nella sua agonia nel giardino, quando avrebbe potuto essere salvato da loro dalle mani dei suoi nemici come era stato Israele. Ancora una volta, sono gli angeli che "evangelizzano" proclamando la Buona Novella dell'incarnazione e della risurrezione di Cristo. Saranno presenti al ritorno di Cristo, che annunceranno, per servire a suo giudizio.

Gli angeli nella vita della chiesa

334 ... Tutta la vita della Chiesa beneficia del misterioso e potente aiuto degli angeli.
335 Nella sua liturgia, la Chiesa si unisce agli angeli per adorare il Dio tre volte santo. Invoca la loro assistenza (nelle Suppliche te rogamus del Canone Romano ... ["Dio onnipotente, preghiamo che il tuo angelo ..."]; nel funerale Liturgia In Paradisum deducente te angeli ... ["Possano gli angeli guidarti in Paradiso ... "]). Inoltre, nell '"Inno cherubico" della Liturgia bizantina, celebra in particolare il ricordo di alcuni angeli (San Michele, San Gabriele, San Raffaele e gli angeli custodi).
336 Dal suo inizio fino alla morte, la vita umana è circondata dalla sua vigile cura e intercessione. "Accanto a ogni credente c'è un angelo come protettore e pastore che lo conduce alla vita" (San Basilio). Già qui sulla terra la vita cristiana condivide per fede nella beata compagnia di angeli e uomini uniti in Dio.
In breve: 350 angeli sono creature spirituali che glorificano Dio senza sosta e che servono i suoi piani salvifici per altre creature: "Gli angeli lavorano insieme a beneficio di tutti noi" (St. Thomas Aquinas, STh I, 114, 3, ad 3 ).
351 Gli angeli circondano Cristo loro Signore. Lo servono soprattutto nel compimento della sua missione salvifica per gli uomini.
352 La Chiesa venerare gli angeli che l'aiutano nel suo pellegrinaggio terreno e proteggono ogni essere umano.

La caduta degli angeli

391 Dietro la scelta disobbediente dei nostri primi genitori si nasconde una voce seducente, contraria a Dio, che li fa cadere nella morte per invidia. La Scrittura e la tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato "Satana" o "diavolo". La Chiesa insegna che all'inizio Satana era un buon angelo, creato da Dio: "Il diavolo e gli altri demoni furono effettivamente creati naturalmente buoni da Dio, ma divennero malvagi per loro stessi".
392 La Scrittura parla di un peccato di questi angeli. Questa "caduta" consiste nella libera scelta di questi spiriti creati, che hanno radicalmente e irrevocabilmente respinto Dio e il suo regno. Troviamo un riflesso di quella ribellione nelle parole del tentatore ai nostri primi genitori: "Sarai come Dio". Il diavolo "ha peccato sin dall'inizio"; è "bugiardo e padre di bugie".
393 È il carattere irrevocabile della loro scelta, e non un difetto nell'infinita Misericordia Divina, che rende imperdonabile il peccato degli angeli. "Non c'è pentimento per gli angeli dopo la loro caduta, così come non c'è pentimento per gli uomini dopo la morte".
394 Le Scritture testimoniano la disastrosa influenza di quello che Gesù chiama "un assassino dall'inizio", che avrebbe persino cercato di distogliere Gesù dalla missione ricevuta da Suo Padre. "La ragione per cui il Figlio di Dio apparve fu di distruggere le opere del diavolo." Nelle sue conseguenze, la più grave di queste opere fu la mendace seduzione che portò l'uomo a disobbedire a Dio.
395 Il potere di Satana è, tuttavia, non infinito. È solo una creatura, potente dal fatto di essere puro spirito, ma comunque una creatura. Non può impedire l'edificazione del regno di Dio. Sebbene Satana possa agire nel mondo per odio verso Dio e il Suo regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione possa causare gravi lesioni - di natura spirituale e, indirettamente, persino di natura fisica - a ciascun uomo e alla società, il l'azione è permessa dalla Divina Provvidenza che con forza e dolcezza guida la storia umana e cosmica. È un grande mistero che la Provvidenza dovrebbe consentire attività diaboliche, ma "sappiamo che in ogni cosa Dio lavora per il bene con coloro che lo amano".

Opus Angelorum

Preghiere attribuite a San Tommaso d'Aquino




Onnipotente eterno Dio, ecco, io mi accosto al sacramento dell'unigenito tuo Figlio nostro Signore Gesù Cristo. Mi accosto a lui come un infermo al medico di vita, come un immondo alla fonte di misericordia, come un cieco al lume della chiarezza eterna, come un povero e indigente al Signore del cielo e della terra.
E imploro dunque la tua immensa bontà ... Fa' che riceva il pane degli angeli, il Re dei re, il Signore dei dominatori con tanta riverenza e umiltà, con tanta contrizione e devozione, con tanta purezza e fede, con tale proponimento e intendimento del bene, come giova alla salute dell'anima mia...
O mitissimo Iddio, concedimi di ricevere il Corpo del tuo Figlio, che egli trasse dalla Vergine Maria, in modo da meritare di essere incorporato nel suo Corpo mistico ed essere annoverato tra le sue membra.
O Padre amatissimo, concedi che il tuo diletto Figlio, che ora mi propongo di ricevere nascosto sotto i veli eucaristici, possa contemplarlo eternamente a volto scoperto...

Gesù dolcissimo, il sacratissimo tuo Corpo e Sangue sia dolcezza e soavità dell'anima mia, salute e vigore in ogni tentazione, gioia e pace in ogni tribolazione, luce e forza in ogni parola ed opera, e finale tutela nell'ora della morte. Amen.
Ti ringrazio, Signore Santo, Padre onnipotente, eterno Iddio, che ti sei degnato di saziare me peccatore, indegno tuo servo, senza alcun mio merito ma per sola degnazione della tua misericordia, col corpo e il sangue del tuo Figlio nostro Signore Gesù Cristo.

E ti prego: questa Comunione non sia per me un reato da punire ma un titolo salutare al perdono. Sia per me l'armatura della fede e lo scudo della buona volontà. Sia la liberazione dai miei vizi, l'aumento della carità e della pazienza, dell'umiltà e dell'obbedienza e di tutte le virtù; sia la ferma difesa contro le insidie di tutti i miei nemici, sia visibili che invisibili; sia la pacificazione di tutti i miei moti, sia carnali che spirituali; sia la ferma adesione a Te, unico vero Dio, e il felice compimento del mio cammino alla fine della vita.
E ti prego, degnati di condurre me peccatore a quel convito ineffabile, dove Tu col tuo Figlio e con lo Spirito Santo, sei per i tuoi Santi la luce vera, la sazietà piena, il gaudio eterno, la giocondità totale, la felicità perfetta...