lunedì 26 luglio 2021

O figli, servi inutili, Mio figlio Gesù vi dirà un giorno che non vi conosce, perché anche voi avete dimenticato la Sua legge.

 


Maria Madre di Dio

Non credete che siete alla fine ! Presto, presto Gesù verrà, purificherà la Sua Chiesa, annienterà con il soffio della Sua bocca tutti gli orgogliosi, i superbi, i servi inutili!

Perché? Perché avete abbandonato Mio Figlio Gesù? Siete in tempo, fate atti di riparazione, adorazione.

Pregate insieme tutti, lodate Dio, il Vostro Creatore, Egli solo salverà il mondo, Egli solo potrà dare la pace al mondo! Pregate, pregate, pregate

27 Febbraio 2003

Oh governanti non avrete mai la pace con la guerra se la mia pace non diventa la vostra

 


Maria Madre di Dio

Oh America, una grande confusione politica si è creata nel mondo, non darete pace.
Molti leader politici incoraggiano la guerra, altri costruiscono armi sofisticate per uccidere.
Oh governanti , con la guerra, non raggiungete nulla: ovunque girerete lo sguardo non troverete altro che desolazione, distruzione, morte, fame, miseria e invidierete i morti, così dissi a Fatima, perché sarà la terza guerra mondiale e nucleare.
Oh governanti non avrete mai la pace con la guerra se la mia pace non diventa la vostra: è l'unica risposta che potete dare al mondo.

23 febbraio 2003

Questa generazione è coperta di fango, peggio di una lebbra e non ha pietà dei suoi corpi e delle sue anime.

 


Maria Madre di Dio

Figli state attenti, fate attenzione a ciò che vi dico, non abbiate paura.
Le cose dovranno compiersi, o sacerdoti o vescovi o religiosi e religiose, laici credenti e non credenti, un giorno non lontano voi vedrete che il cielo prenderà fuoco come una polveriera, scenderà fuoco come fiocchi di neve su tutti i popoli, flagelli di fuoco cadranno e si mescoleranno col fuoco della terra e non ci sarà più tempo di chiederGli perdono.

26 gennaio 2003

La nube della non-conoscenza

 


Le preghiere personali di coloro che sono già avanti nella contemplazione


Come le meditazioni di coloro che cercano di vivere la vita contemplativa sorgono improvvisamente e senza alcun aiuto esterno, così anche le loro preghiere. Mi riferisco alle loro preghiere private, non a quelle prescritte dalla santa chiesa. I veri contemplativi non potrebbero stimare maggiormente queste ultime, tanto che ne fanno largo uso, secondo la forma e le regole stabilite dai santi padri prima di noi.

Ma le loro preghiere personali s’innalzano a Dio in maniera spontanea e repentina, senza alcuna premeditazione o altro espediente, né prima né durante la preghiera stessa. E se anche son fatte di parole, il che capita raramente, si tratta pur sempre di pochissime parole: meno sono, meglio è. E se si tratta di una piccola parola d’una sola sillaba, a mio parere è ancor meglio che una di due, ed è più conforme all’opera dello spirito. Infatti chi si dedica al lavoro contemplativo dovrebbe sempre trovarsi nel punto più alto ed eccelso dello spirito. Che ciò sia vero, lo si può vedere in questo esempio preso dalla realtà quotidiana. Una persona in preda al terrore, per lo scoppio improvviso di un incendio o per la morte repentina di un uomo o per qualcos’altro, raggiunge immediatamente il punto più alto del suo spirito e si sente spinta dalla fretta e dalla necessità a gridare o invocare aiuto. E in qual modo? Certo non con una valanga di parole, e neppure con una semplice parola di due sillabe. Perché mai? Perché gli sembra di perdere troppo tempo per dichiarare il suo urgente bisogno e l’agitazione del suo spirito. Perciò prorompe in un grido lancinante, fatto di una sola parola e di una sola sillaba, come «Fuoco!», oppure «Aiuto!».

Come questa breve parola: «fuoco!», scuote immediatamente la gente e penetra più in fretta nelle orecchie di chi ascolta, così succede con una parolina di una sola sillaba, quando non solo vien pensata o pronunciata, ma è semplicemente formulata in segreto nelle profondità dello spirito. Dire profondità a proposito dello spirito è come dire altezza, perché in questo caso non vi è differenza tra lunghezza e larghezza, altezza e profondità. E questa parolina penetra nelle orecchie di Dio onnipotente molto prima di un’interminabile salmodia mormorata con le labbra senza pensarci. Per questo sta scritto che «la preghiera breve penetra il cielo».


IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO

 


Il manto del suo Sangue prezioso

Pare che Gesù occupi la piccola anima; Egli la incoraggia, la scuote, la ammaestra. Vuole essere solo a dominarla, non vuole nessuna rimanenza della vita terrena, nemmeno l'ombra di me stessa.

E sulle squallide pareti della mia nudità distende il suo manto regale, il manto del suo Sangue prezioso, che rifulge più dell'oro, più delle gemme ed è più terso del cristallo.

- Così, figliuola, potrà rispecchiare la mia Passione, e l'immagine che si formerà in te sarà reale, vitale, incancellabile. Tu temi di te stessa, il mio Sangue t'incoraggia; temi l'inferno ed esso ti ripete: all'inferno non può penetrare il Sangue di Cristo altrimenti anch'esso diverrebbe un paradiso; temi per i tuoi peccati ed io ti dico: provati a gettare dei sassolini negli abissi del mare: chi saprebbe rintracciarli? Gli abissi del mio Sangue sono ancora più profondi, in essi tutto viene distrutto, trasformato, santificato.

Mi dici: Ma se i sassi fossero grossi e io non potessi accoglierli con le mie mani, né potessi portarli nel tuo Cuore?

Allora verrei io stesso con l'onda possente a ricoprirli, a smuoverli, a seppellirli nell'abisso.

Il mio Sangue opera in proporzione della fede, a seconda della speranza, dell'abbandono e dell'amore.

Lasciati immergere e sommergere dai gorghi misteriosi: lasciami assoluto padrone di te stessa, dominatore della tua vita, delle tue forze, del tempo, del cuore. - q. 22 : 13 settembre

  SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


MARIA DEBELLATRICE DELLE ERESIE

 


La divina maternità di Maria  

 

    La vera grandezza di Maria, la grandezza tutta sua propria e non comunicabile ad altra  creatura, è quella di essere veramente la Madre di Dio. Questa dignità eleva la Vergine SS.  ma ad un ordine immensamente superiore ad ogni altro; la innalza sino ai confini della  Divinità, e la rende centro di benedizione sì nell'antica che nella nuova legge. Quindi può dirsi  che Maria è una nuova creatura, un mondo tutto spirituale, una meraviglia! 

Questo è il concetto che dobbiamo avere della Madonna, anche secondo la dottrina dei Santi  Padri. 

La Maternità di Maria deve considerarsi sotto due aspetti: materiale e morale. Benché  l'aspetto materiale sia inferiore, è però così sublime da non trovare mente umana che valga a  raggiungerlo. 

«E' certo, dice il Rev.mo P. Roschini, che nel primo atto della Divina Maternità, vi fu una  strettissima unione fisica fra la sostanza di Maria e quella di Gesù». (Istruzioni Mariane, p.  56). 

Ma cosa si intende con la frase: Fu una strettissima unione fisica? Ci permetta il Rev.mo P.  Roschini di aggiungere una parola di spiegazione A compiere il mistero della Divina Incarnazione concorsero due elementi: la SS. ma Vergine e  lo Spirito Santo. La SS. ma Vergine fornì l'elemento del quale e intorno al quale si formò il  corpo del Salvatore. Quell'elemento fu una particella della sua carne, fu un atto vitale che  apparteneva alla sua vita fisica; e questo atto, in Maria, fu volontario e libero, e per ciò  appartenente alla sua vita intellettuale e morale: ed in questo appunto la sua maternità  cominciò ad elevarsi al di sopra della maternità naturale. 

Però nella concezione di Dio, la sola cooperazione materiale di Maria non poteva convenire  all'azione dello Spirito Santo sulla sua creatura, né alla creatura che la riceveva. Imperocchè  Dio volendo farsi nostro fratello, rivestendo la nostra umanità, non bastava che Maria  accettasse un'operazione qualunque dello Spirito Santo; ma bisognava che ella  acconsentisse formalmente a divenire Madre del Salvatore, e accettasse di cooperare  liberamente e volontariamente al disegno per cui Iddio domandava di incarnarsi nel suo seno:  la sua Maternità; ecco il primo e diretto oggetto del suo consenso; ed è su questo che la  Vergine pronunciò quel fiat, che attirò nel suo seno il Figlio di Dio. 

L'azione quindi dello Spirito Santo era legata al consenso di Maria; e quando S. Giovanni nel  suo Vangelo dice: «Verbum caro factum est», il Verbo si è fatto carne, o più esattamente, il Verbo si è fatto uomo, non vuol dire che Dio si è unito ad un uomo, ma bensì che Egli si è  fatto, è diventato un uomo; di modo che è esatto il dire: Dio è uomo e un uomo è Dio. Così si  escludono in Gesù Cristo le due persone; diversamente, per quanto si volessero supporre fra  loro unite e anche fuse, resterebbero sempre persone distinte, e per conseguenza Dio non  sarebbe uomo, e un uomo non sarebbe Dio. 

In conclusione, l'Umanità di Gesù Cristo, dal primo istante di sua esistenza, e per il fatto  stesso della sua esistenza, è unita personalmente a Dio: e chi vuole concepire la natura  umana di nostro Signore, quale è realmente, deve concepirla unita personalmente al Verbo di  Dio. 

Lo afferma chiaramente il Vangelo. L'Arcangelo Gabriele disse a Maria che ella avrebbe  concepito per la virtù dello Spirito Santo un figlio che sarebbe stato Dio; ora se la natura  umana del Salvatore, anche incompleta e in via di formazione, esistette un solo istante nel  seno di Maria, senza essere unita alla Divinità, la prima affermazione dell'Arcangelo resta vera, perché Maria ha realmente concepito per opera dello Spirito Santo; ma resterebbe falsa  la seconda, in quanto che Maria non avrebbe concepito il Figlio di Dio, ma soltanto un uomo. 

    Ecco la strettissima unione fisica tra la sostanza di Maria e quella di Gesù: unione così  stretta, che è assolutamente impossibile separare le due nature; l'una non può esistere senza  l'altra. 

    E chi può non ammirare la grandezza di Maria, elevata alla sublime dignità di Madre di  Dio? 

    E sarà appunto questa Divina Maternità della Vergine che verrà a schiantare le eresie,  sorte specialmente nei primi secoli della Chiesa. 

    Il Rev.mo P. Roschini continua poi a mettere sempre più in evidenza la grandezza della  sempre Vergine quando scrive: «Durante i nove mesi che trascorsero dall'Annunciazione alla  Natività, Gesù visse, letteralmente, della vita di Maria sua Madre; il sangue che gli scorreva  nelle vene, che gli faceva battere il cuore, che recava accrescimento alle sue piccole  membra, quel sangue tutto era passato nel cuore di sua Madre; era il sangue più puro della  Vergine Immacolata. E dopo avere nutrito Gesù, esso ritornava al cuore di Maria, donde  arricchito di nuove energie, sarebbe ritornato a Gesù. In questo scambio ininterrotto, in  questo commercio vitale di tutti gli istanti tra il Creatore ed una sua creatura, non vi è forse un  mistero di condiscendenza divina, e un mistero non meno sorprendente di elevazione  umana? Che poteva mai fare di più Iddio per onorare una creatura, e che mai poteva fare di  più una creatura per servire al suo Dio»? (L c.). 

    S. Pier Damiani, sorpreso di questa grandezza di Maria, esclama: «Come la parola  dell'uomo potrà mai lodare chi generò di sé il Verbo eterno? Quale lingua potrà mai lodare  abbastanza colei che diede alla luce quegli che tutti lodano e al quale tutti ubbidiscono  tremanti? Qual mente non si dovrà sentire confusa al pensiero che il Creatore nasce da una  creatura, che l'artefice da chi egli ha formato? Quanto dobbiamo sentirci debitori a questa  Beatissima Genitrice di Dio, imperocchè quel corpo di Cristo che Maria Vergine generò, che  riscaldò sul suo petto, che coprì di fasce, che con tanto affetto materno nutrì, quello e non  altro riceviamo dal sacro altare e beviamo il suo sangue motivo di nostra salute. Tanto  abbiamo dalla fede cattolica, tanto fedelmente ci insegna la Santa Chiesa. Nessuna lingua  umana potrà mai lodare colei, dalla quale sappiamo essersi incarnato il mediatore tra Dio e gli  uomini». (Serm. 45. de Nativ. Virg.). 

    Quanto sia giusto questo parlare di S. Pier Damiani, lo si può comprendere anche facendo  qualche confronto con le altre creature. I Profeti hanno annunciato il Salvatore; gli Angeli ne  hanno celebrato la nascita; il santo Precursore lo ha mostrato al mondo; gli Apostoli e gli  Evangelisti lo hanno fatto conoscere ai popoli; i ministri della Chiesa, da secoli, ci predicano  la sua parola, ci dispensano i suoi Sacramenti e i suoi misteri: Maria SS. ma però ha  composto della propria sostanza questo Salvatore, lo ha nutrito, lo ha allevato con cure e  sollecitudini inenarrabili perché fosse nostra vittima; ed entrando a parte dell'amore di Dio per  gli uomini, acconsentì alla morte di Lui, che ci era necessaria, e muta ai piedi della croce, col  cuore trafitto dalla spada del dolore, lo ha offerto e sacrificato per noi!... 

Giustissima quindi la frase di quella donna che, rivolta a Gesù, esclamò: «Beatus venter qui  te portavit et ubera quae suxisti». (Luc. 11). 

Ma ciò che maggiormente fa risaltare la Maternità di Maria è il suo aspetto morale, cioè il  possesso di tutte le prerogative proprie della sua altissima dignità; prerogative che si  compendiano nella santità della Beatissima Vergine; santità particolarissima che non ha  confronti se non con quella di Dio. 

Se un S. Giovanni Battista, perché fosse degno Precursore, fu arricchito di tanti doni: se un S.  Paolo, perché fosse degno Apostolo delle genti, fu fatto vaso di elezione, quali grazie non avrà Iddio concesso alla Vergine perché fosse degna sua Madre? 

S. Anselmo così si esprime: «Quella Vergine, a cui il Padre voleva dare per figlio il proprio  eterno Unigenito, generato dalla sua mente, a Lui uguale nella gloria, che amava come sé  stesso, perché fosse uno stesso figlio comune della Vergine e di Dio Padre; quella Vergine  che il Divin Figlio si era scelto per madre secondo l'umana natura; quella Vergine in cui lo  Spirito Santo operava il concepimento dell'Eterno Figlio da cui Egli procede,  certo doveva  risplendere di tale purezza e santità che, dopo Dio, non si poteva intendere...». (De Concp.  Virg. 28). 

   Tali sono i sentimenti di tutti i Padri, che il martire S. Metodio compendia in queste parole:  «Così fermamente sentono tutti quelli che professano la vera fede». (Orat. de Sim. et Anna). 

   La Maternità Divina della Beatissima Vergine Maria è quindi prova e sostegno di tutti i  misteri del cristianesimo. Tolta la Divina Maternità della Vergine, cade la Redenzione, la  giustificazione e la glorificazione dell'uomo, che sono effetti del Verbo Incarnato. Ed ecco la  Maternità di Maria divenuta argomento di cui i Santi Padri si servirono in ogni tempo per  combattere gli errori e conservare l'integrità della fede cattolica.

P. AMADIO M. TINTI DEI SERVI DI MARIA 

IMPORTANTI INFORMAZIONI SPIRITUALI CHE DEVI SAPERE PER ESSERE SALVATI

 


Fin dall'inizio, i film hanno spesso presentato atti sensuali o illeciti, anche se l'incidenza di tali avvenimenti è aumentata molto di più nei nostri tempi. È molto triste, ma la nostra generazione è nata totalmente cieca alle norme di modestia di Dio, e questa cecità è anche la ragione per cui non evitiamo le occasioni di peccato. Anche se possiamo capire la verità dalla sola ragione naturale che bisogna evitare tutte le occasioni di peccato se esaminiamo i recessi interiori della nostra anima, come abbiamo mostrato qui, si fa così poco al giorno d'oggi per educare i giovani, che il risultato è che la loro cattiva volontà soffoca ogni ispirazione che la loro anima e coscienza dà loro che il loro modo di vivere è sgradito a Nostro Signore. 

Se Gesù oggi fosse venuto a visitare la maggior parte delle persone che si illudono di essere cattolici o cristiani tradizionali, si sarebbe indignato per quanto poco quella persona si sforzasse di evitare le occasioni di peccare nei media; e solo perché i media si sono evoluti a un tale stato di degradazione che quasi tutto è male, non minimizza la colpa di tutte le persone che si rifiutano di evitare le cose che sanno che possono avere cose che tentano i loro occhi e la loro sensualità. "Tutti sanno quale danno viene fatto all'anima dai cattivi film. Sono occasioni di peccato; seducono i giovani sulle vie del male glorificando le passioni; mostrano la vita sotto una falsa luce; offuscano gli ideali; distruggono l'amore puro, il rispetto del matrimonio, l'affetto per la famiglia. Sono anche capaci di creare pregiudizi tra gli individui e incomprensioni tra le nazioni, tra le classi sociali, tra intere razze." (Papa Pio XI, Vigilanti Cura, 29 giugno 1936)

"A questo proposito Noi facciamo un appello paterno ai Nostri cari giovani, confidando che, poiché parliamo di divertimenti in cui la loro innocenza può essere esposta a pericolo, essi si distinguano per la loro moderazione e prudenza cristiana. Essi hanno il grave obbligo di controllare quella naturale e sfrenata smania di vedere e di sentire tutto, e devono tenere la loro mente libera dai piaceri immodesti e terreni e indirizzarla alle cose più alte". (Pio XII, Miranda Prorsus, 29 giugno 1936)

Se si trattasse di qualcos'altro di malvagio, come visitare un bordello per qualche buona ragione, come mangiare lì, saremmo in sintonia con il fatto che questa può essere una grande occasione di peccato, e così giustamente concludiamo che sarebbe un peccato andarci, ma ora quando ci sediamo comodamente a casa, pensiamo falsamente che Dio in qualche modo richieda meno vigilanza nel tenersi lontano da tutte le occasioni di peccato. Purtroppo, la comodità e la facilità dei media che arrivano direttamente a casa nostra, hanno indubbiamente contribuito a portare innumerevoli mali ai cosiddetti cristiani e ai loro figli, con il risultato che miliardi di persone sono state dannate, e le statistiche dei peccati che sono salite alle stelle dopo il Vaticano II sono una grande testimonianza del fatto che i media sono stati la causa maggiore del perché le persone sono così perverse e cattive al giorno d'oggi.

"È un peccato che, allo stato attuale delle cose, questa influenza [del cinema] sia spesso esercitata per il male. Tanto che quando si pensa allo scempio compiuto nelle anime della gioventù e dell'infanzia, alla perdita dell'innocenza così spesso subita nelle sale cinematografiche, viene in mente la terribile condanna pronunciata da Nostro Signore sui corruttori dei piccoli: 

"Chiunque scandalizzerà uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e che fosse annegato negli abissi del mare" [Matteo 18, 5-6]. (Papa Pio XI, Vigilanti Cura) In effetti, conoscendo il pericolo dei mezzi di comunicazione di oggi, sembra idiota tenere un televisore, poiché sarà senza dubbio una grande fonte di tentazione per guardare tutti i tipi di programmi televisivi che possono tentare una persona o metterla in occasione del peccato.

Che così tante immagini religiose nude siano state fatte, diffuse e rappresentate anche nelle chiese! durante gli ultimi 700 anni circa è senza dubbio un segno del graduale allontanamento da Dio e della corruzione della morale dentro e fuori la Chiesa da parte del popolo, e indica perché Dio alla fine ha abbandonato la Chiesa a ciò che è diventata oggi. Il nostro dovere come cattolici, tuttavia, è di continuare a rifiutare il mondo e le sue vanità, per quanto il mondo possa allontanarsi da Dio e dalla Fede: "Non ci deve essere stanchezza nel combattere tutto ciò che contribuisce a diminuire il senso del pudore e dell'onore del popolo. Questo è un obbligo che vincola non solo i Vescovi, ma anche i fedeli e tutti gli uomini onesti che sono solleciti del decoro e della salute morale della famiglia, della nazione e della società umana in generale." (Papa Pio XI, Vigilanti Cura, 29 giugno 1936)

Preghiera ai Santi Gioacchino ed Anna

 


PREGHIERA A S. ANNA

O benedetta fra le madri, gloriosa Sant'Anna,

che aveste per figlia a voi soggetta ed obbediente la Madre di Dio,

ammiro l'altezza della vostra elezione e le grazie di cui vi adornò l'Altissimo!

Mi unisco a Maria Santissima sempre Vergine nell'onorarvi,

nell'amarvi, nell'affidarmi alla vostra tutela.

A Gesù, a Maria e a Voi, consacro tutta la mia vita

come un'umile offerta della mia devozione.

Voi ottenetemi la grazia di essere degno del Paradiso. Così sia. 3 Gloria al Padre...

Sant'Anna prega per noi 



PREGHIERA A SAN GIOACCHINO

O grande e glorioso Patriarca San Gioacchino,

quanto sono felice  pensando che fosti eletto,

fra tutti i Santi a cooperare ai divini misteri

e ad arricchire il mondo della Madre di Dio, Maria Santissima!

Per questo singolare privilegio divenisti potentissimo 

presso la Madre ed il Figlio, per ottenerci le grazie necessarie.

Con tale fiducia ricorro alla tua protezione

e Ti raccomando tutte le necessità mie e della mia famiglia, spirituali e temporali;

Ti raccomando inoltre, la grazia particolare che desidero

e che attendo dalla tua paterna intercessione.

E poiché fosti modello perfetto di vita interiore,

ottienimi il raccoglimento e il distacco da tutti i beni passeggeri

di questa terra e un amore vivo e perseverante a Gesù e a Maria.

Ti prego di implorare per me all'Eterno Padre, devozione ed obbedienza sincera

alla santa Chiesa e al Sommo Pontefice che la governa e ti prego di chiedere al Signore

che io possa vivere e morire nella fede, speranza e carità perfetta,

invocando i nomi santissimi di Gesù e di Maria, e salvarmi. Amen. 3 Gloria al Padre...

San Gioacchino, felice padre della Madre di Dio prega per noi. 


Giaculatorie a S. Anna.

O Madre di Maria Arda ognor per Gesù l'anima mia.

O Madre di Maria benedite dal ciel l'anima mia

O Madre di Maria si rallegra con voi l'anima mia

O Madre di Maria dirigete a Gesù l'anima mia

O Madre di Maria riempite di Gesù l'anima mia

O Madre di Maria proteggete dal ciel l'anima mia

O Madre di Maria illuminate dal ciel l'anima mia

O Madre di Maria ornate di virtù l'anima mia

O Madre di Maria consolate dal ciel l'anima mia

O Madre di Maria viva sempre Gesù nell'anima mia

O Madre di Maria imiti i vostri esempi l'anima mia

O Madre di Maria zeli di voi l'onor l'anima mia

O Madre di Maria esaudite dal ciel l'anima mia

O Madre di Maria  beata sia con Voi quest'anima mia

O Madre di Maria mirate con pietà l'anima mia

O Madre di Maria lodi con Voi Gesù l'anima mia.

… ma quando Dio farà sentire forte la Sua Voce inconfondibile, allora ci sarà un grande silenzio…

 


Maria Santissima 

22-07-01

 Vorrei dirvi tante cose circa il futuro: voi siete già in grado di comprendere molto perché Gesù vi ha aperto il cuore per accogliere i Suoi grandi Doni.

Vorrei dirvi quali cose meravigliose ha preparato per voi fra poco tempo, desidero parlare a ciascuno nel profondo della sua anima perché cose che sono meravigliose per tutti, ma assai diverse per ciascuno.

Figli, Dio vi ha creati unici, non vi sono due essere umani identici, parla quindi a voi in modo differente secondo il vostro cuore e si prepara ad offrire secondo la vostra caratteristica unica.

Aprite quindi bene le orecchie del cuore per conoscere il segreto che vi vuole rivelare attraverso di Me,  parlerò a ciascuno in modo diverso,  secondo la Volontà Divina e vi riempirò il cuore di grande Gioia.

Figli cari, non vi stupite se Dio sta preparando cose stupende per un mondo tanto ribelle: la ribellione cesserà assai presto, quando Dio mostrerà sfolgorante la Sua Potenza.

Amati, ora sentite voci che provengono da ogni dove, parlano spesso con arroganza ed indicano vie sbagliate da percorrere, direzioni errate da prendere; tutti si sentono pieni di voglia di ribellione,  ma quando Dio farà sentire forte la Sua Voce inconfondibile, allora ci sarà un grande silenzio.

Egli solo parlerà, figli  amati, siate pronti per quel momento affinché possiate sentire Parole Dolci d’Amore e vedere il Volto Splendido che vi ama.



 

La battaglia continua 4

 


DA MEDITARE: ALCUNI TEMI DEL VATICANO II 


1) Concezione “latitudinarista” ed ecumenica della Chiesa:

 La concezione della Chiesa come “popolo di Dio” si incontra ormai in numerosi documenti ufficiali: gli Atti del Concilio “Unitatis Redintegratio”, “Lumen Gentium”, il nuovo Diritto Canonico (C. 204), la lettera del Papa Giovanni Paolo II, “Catechesi tradendae” e l’allocuzione nella chiesa anglicana di Canterbury, il Direttorio ecumenico “ad totam Ecclesiam” del Segretariato per l’Unità dei Cristiani. Da detta concezione spira un significato latitudinarista e un falso ecumenismo. Alcuni “fatti” palesano tale concezione eterodossa: le autorizzazioni per la costruzione di sale destinate al pluralismo religioso, l’edizione di Bibbie ecumeniche, che non sono più conformi all’esegesi cattolica, le cerimonie ecumeniche, come quella di Canterbury. Nell’“Unitas Redintegratio” si insegna che la divisione dei cristiani «è per il mondo motivo di scandalo ed ostacola la predicazione del Vangelo a tutti gli uomini… che lo Spirito Santo non si rifiuta di servirsi delle altre religioni come strumenti di salvezza». Il medesimo errore è ripetuto nel documento “Catechesi tradendae” di Giovanni Paolo II. Nello stesso spirito, e con affermazioni contrarie alla Fede tradizionale, Giovanni Paolo II, nella cattedrale di Canterbury, il 25 maggio 1982, dichiara che: «la promessa del Cristo ci ispira fiducia che lo Spirito Santo sanerà le divisioni introdotte nella chiesa fino dai tempi dopo la Pentecoste», come se l’unità del CREDO non fosse mai esistita nella Chiesa. Il concetto di “Popolo di Dio” induce a credere che il Protestantesimo non è altro che una forma particolare della medesima religione cristiana. Il Concilio Vaticano II proclama «una vera unione nello Spirito» con le sètte eretiche (“Lumen Gentium”, 14), «una certa comunione, ancora imperfetta con esse» (“Unitatis Redintegratio”, 3). Questa unità ecumenica contraddice l’Enciclica “Satis Cognitum” di Leone XIII, il quale insegna che «Gesù non ha fondato una Chiesa che abbraccia più comunità che si rassomigliano genericamente, ma che sono distinte e non legate da un vincolo che formi una Chiesa unica». Ugualmente questa unità ecumenica è contraria all’enciclica “Humani Generis” di Pio XII che condanna l’idea di ridurre ad una qualsiasi formula la necessità di appartenere alla Chiesa Cattolica. È contraria anche all’Enciclica “Mystici Corporis” del medesimo Papa, che condanna la concezione di una Chiesa pneumatica, la quale costituirebbe il legame invisibile tra le comunità separate nella fede…». 

2) Governo collegiale-democratico della Chiesa: 

Dopo aver scosso l’unità della Fede, i modernisti contemporanei s’adoprano a scuotere l’unità di governo e la struttura gerarchica della Chiesa. La dottrina, già suggerita dal documento “Lumen Gentium” del Concilio Vaticano II, sarà ripresa esplicitamente dal nuovo Diritto Canonico (C. 336): dottrina, secondo la quale il collegio dei Vescovi unito al Papa gode allo stesso modo del potere supremo nella Chiesa e ciò in modo abituale e costante. Questa dottrina del doppio potere supremo è contraria all’insegnamento e alla pratica del Magistero Ecclesiastico, specialmente nel Concilio Vaticano I (Dz. 3055) e nell’Enciclica di Leone XIII “Satis Cognitum”. Solo il Papa ha tale potere supremo, ch’egli comunica, nella misura in cui lo ritiene opportuno e in circostanze straordinarie. A questo grave errore si collega l’orientamento democratico ecclesiale, risiedendo i poteri nel “Popolo di Dio” com’è sancito nel nuovo Diritto. Questo errore giansenista è condannato dalla Bolla “Auctorem Fidei” di Pio VI (Dz. 2602). La tendenza a far partecipare la “base” all’esercizio del potere si ravvisa nell’istituzione del Sinodo e delle Conferenze Episcopali, nei Concili presbiterali e pastorali, e nella moltiplicazione delle Commissioni Romane nazionali, così come in seno alle Congregazioni religiose (vedi ad hoc Concilio Vaticano I, Dz 3161- Nuovo Diritto Canonico, ca. 447). La degradazione della autorità della Chiesa è al fonte dell’anarchia e del disordine che oggi vi regnano dappertutto. 

3) I falsi diritti naturali dell’uomo: 

La dichiarazione “Dignitatis humanae” del Vaticano II afferma l’esistenza di un falso diritto naturale dell’uomo in materia religiosa, contrariamente agli insegnamenti pontifici che negano formalmente una simile bestemmia. Così Pio IX, nell’enciclica “Quanta cura” e nel “Sillabo”; Leone XIII, nelle encicliche “Libertas praestantissimum” e “Immortale Dei”; Pio XII, nella locuzione “Ci riesce” ai giudici cattolici italiani, negano che la ragione e la Rivelazione fondino un simile diritto. Il Vaticano II crede e professa, in maniera assoluta, che «la Verità non può che imporsi con la forza propria della Verità», il che si oppone formalmente agli insegnamenti di Pio VI contro i giansenisti del Concilio di Pistoia (Dz. 2604). Il Concilio arriva alla assurdità di affermare il diritto di non aderire alla Verità e di non seguirla; di obbligare i Governi civili a non fare più discriminazioni per motivi religiosi, stabilendo l’uguaglianza giuridica tra le false e la vera religione. Tali dottrine si fondano su un falso concetto della dignità umana, derivante dagli pseudo filosofi della Rivoluzione Francese, agnostici e materialisti, che sono già stati condannati dal San Pio X nel documento pontificio “Notre Charge Apostolique…”. 

4) Concezione protestante della Messa: 

La nuova concezione della Chiesa, secondo la definizione data dal Papa Giovanni Paolo II nella Costituzione preliminare al nuovo Diritto, comporta un cambiamento profondo nell’atto principale della Chiesa che è il Sacrificio della Messa. La definizione della nuova ecclesiologia dà esattamente la definizione della nuova Messa: vale a dire un servizio e una comunione collegiale ecumenica. Non si può meglio definire la nuova Messa, la quale, come la nuova Chiesa conciliare, è in rottura profonda con la Tradizione e il Magistero della Chiesa. È una concezione più protestantica che cattolica, la quale spiega tutto ciò che è stato indebitamente esaltato e tutto ciò che è stato sminuito. Contrariamente agli insegnamenti del Concilio di Trento nella XXII sessione, contrariamente all’Enciclica “Mediator Dei” di Pio XII, si è esagerato il ruolo dei fedeli nella partecipazione alla Messa e sminuito il ruolo del sacerdote, diventato un semplice “presidente”. Si è esagerato il ruolo della Liturgia della Parola e sminuito il ruolo del Sacrificio propiziatorio. Si è esaltata la “cena” comunitaria e la si è laicizzata, a spese del rispetto e della fede nella “Presenza Reale” della transustanziazione. Sopprimendo la lingua sacra, si è pluralizzati all’infinito i “riti”, profanandoli con apporti umani (creativismo) o pagani, e si sono diffuse false traduzioni, a spese della vera fede e della autentica pietà dei fedeli. Eppure, i Concili di Firenze e di Trento avevano pronunciato “anatemi” contro tutti questi cambiamenti e affermato che la nostra Messa risaliva, nel Canone, ai tempi apostolici. I Papi S. Pio V e Clemente VIII hanno insistito sulla necessità di evitare cambiamenti e mutamenti, conservando perpetuamente questo rito romano consacrato dalla Tradizione. La desacralizzazione della Messa, la sua laicizzazione comportano la laicizzazione del Sacerdozio alla maniera protestante. La Riforma liturgica di stile protestante, è uno dei più grandi errori della Chiesa conciliare ed è una delle più dannose per la Fede e la Morale. 

5) La libera diffusione degli errori e delle eresie: 

La situazione della Chiesa, messa in stato di ricerca, introduce, in pratica, il “libero esame” protestante, risultato della pluralità dei “credo” all’interno della Chiesa.

a - Le filosofie moderne, anti-scolastiche, esistenzialiste, anti-intellettualistiche, sono insegnate nelle università cattoliche e nei Seminari maggiori.

 b - L’umanesimo è favorito dal bisogno delle autorità ecclesiastiche di fare eco al mondo moderno, considerando l’uomo il fine di tutte le cose. 

c - Il naturalismo - l’esaltazione dell’uomo e dei valori umani - fa dimenticare i valori sopranaturali della Redenzione e della Grazia. 

d - Il modernismo evoluzionista causa il rigetto della Tradizione, della Rivelazione, del Magistero di 20 secoli. Non esiste più la Verità immutabile, né dogma.

e - Il socialismo e il comunismo - il rifiuto da parte del Concilio di condannare questi errori è stato scandaloso e ha fatto legittimamente credere che oggi il Vaticano sarebbe favorevole a un socialismo o ad un comunismo più o meno cristiano. 

L’atteggiamento della Santa Sede durante questi ultimi 15 anni, sia al di là che al di qua della cortina di ferro, conferma questo giudizio. Infine, gli accordi con la Massoneria, con il Consiglio ecumenico delle Chiese e con Mosca, riducono la Chiesa allo stato di prigioniera, la rendono del tutto incapace di compiere liberamente la propria missione. Sono dei veri tradimenti che gridano vendetta al cospetto di Dio, come gli elogi rivolti all’eresiarca più scandaloso e più nocivo alla Chiesa. È tempo che la Chiesa ricuperi la libertà di realizzare il Regno di Nostro Signore Gesù Cristo ed il Regno di Maria SS. senza preoccuparsi dei suoi nemici! 

sac. dott. Luigi Villa 

 


Vi manca la purezza, la lealtà e il coraggio!

 


Bambina Mia. Mia cara bambina. Buon giorno. Scrivi, figlia Mia e ascolta ciò che Io, il tuo Santo Padre Celeste, oggi ho da dire ai figli della terra:

Dichiaratevi per Mio Figlio il vostro Gesù, perché il tempo della preparazione presto finirà e ciascuno di voi che NON ha trovato Gesù e Dio vostro Padre Celeste, che vi ama moltissimo, si perderà a causa del diavolo perché: soltanto chi segue Gesù sarà accolto nel Mio Regno Celeste, chi invece segue i teologi e le guide della chiesa che non sono fedeli alla Parola di Dio, andrà perduto alla sequela del Mio avversario.

Figli Miei. Dovete svegliarvi e comprendere che la vostra vita terrena è soltanto un periodo di preparazione alla vita eterna. Immaginatevela come una scuola. Nella scuola siete preparati alla vita futura, alla vita- adulta. Imparate le tabelline, l’ABC, un lavoro, le lingue per comunicare con gli altri: venite preparati. La vostra vita terrena ha la stessa funzione, essa è come una scuola, in cui voi vi preparate alla vita futura: la Vita Eterna.

Usate bene dunque la vostra vita e preparatevi! Non sprofondate nelle bugie e nelle tentazioni del diavolo, perché egli vi ha annebbiato e così influenza gli avvenimenti del vostro mondo. Voi correte dietro a cose passeggere invece che seguire Gesù! Voi accumulate beni terreni invece di lasciarvi donare quelli eterni! Voi correte qua e là senza avere una vera meta, perché vi siete smarriti, siete prigionieri delle trappole del maligno e non volete e non sapete come fare a liberarvi, quando invece sarebbe così facile perché la via è Mio Figlio!

Figli Miei. Miei amatissimi figli. Intraprendete la via verso di ME, vostro Padre Celeste, che vi amo moltissimo e fuggite le tentazioni e le trappole del diavolo. Egli vuole soltanto rubare la vostra anima in modo che Io, vostro Padre Creatore soffra. Io infatti, piango per ogni figlio che non trova la via di casa verso di Me e il Mio dolore è grandissimo quando vedo quanti di voi si trovano (ancora) sulla cattiva strada.

“Se oggi il mondo finisse neanche un terzo della popolazione mondiale, sarebbe degna di entrare nel Mio Nuovo Regno. Io potrei donare questa grazia soltanto a un decimo di tutte le persone, che al momento sono qui sulla terra, perché vi manca la purezza, la lealtà e il coraggio di stare dalla Mia parte, il vostro Gesù, di vivere secondo i Miei insegnamenti e di seguirMI incondizionatamente.”

Figli Miei. Purificatevi, perché Mio Figlio è pronto per voi! Continuate a pregare e pregate sentitamente perché la vostra preghiera serve alla conversione, che è ancora molto necessaria! Siate completamente con Gesù il Mio Santo Figlio e non perdetevi nelle esteriorità! L’esteriorità è piena di trappole e reti di cattura e il diavolo non aspetta altro che vi cadiate dentro.

Dichiaratevi dunque completamente per Gesù, incamminatevi decisi verso di LUI! EGLI vi guiderà, vi salverà e v’innalzerà nel Suo Nuovo Regno, non appena verrà il momento opportuno.

Resistete e pregate figli Miei. Io, vostro Padre Celeste, ve ne prego con profondo amore. Amen. Così sia.

Vostro Padre Celeste.

Creatore di tutti i figli di Dio e Creatore di tutto ciò che è. Amen.

ottobre 2014

 


domenica 25 luglio 2021

In questo modo vi tiene prigionieri e”immobili”!

 


Figlia Mia. Mia cara figlia. Eccoti qui. Per favore comunica oggi, ai figli della terra, quanto segue:

Le piaghe che vi saranno mandate servono “per scuotervi” in modo che possiate convertirvi e vedere in quale tempo vivete!

Tutto è scritto nel Sacro Libro del Padre, guardate dunque in faccia alla realtà e non abbiate paura, perché C’È ANCORA TEMPO PER LA CONVERSIONE!!

Usate questo tempo e dichiaratevi più velocemente possibile per Mio Figlio, il vostro Gesù, perché molto presto il tempo della preparazione sarà finito e allora VOI DOVRETE ESSERE PRONTI!

Figli Miei. Non abbiate mai paura, perché la paura viene solamente dal diavolo. Egli vi tiene prigionieri e “immobili”, ma chi corre verso Gesù, chi GLI regala il suo SÌ e si abbandona completamente a LUI sarà liberato dalla paura!

Egli si sentirà sollevato, proverà gioia e DIVENTERÀ’ SEMPRE PIÙ FELICE perché Gesù si prenderà cura di lui e“allontanerà” ciò che NON viene dal Signore e dal Padre! Il diavolo perderà ogni tipo di potere su di lui e la sua anima- egli stesso- sarà elevato e non andrà perduto!

Figli Miei. Liberatevi ora dal “circolo vizioso” della vostra esistenza e dichiaratevi! Soltanto Gesù è la via per raggiungere il Padre! DonateGLI la vostra vita e ci si occuperà di tutto, perché LUI si prenderà cura di voi! Amen. Così sia.

Convertitevi e dichiaratevi ora e non aspettato più a lungo perché molto presto non avrete più chance\scelta.

Con profondo materno amore,

La vostra Mamma Celeste che vi ama moltissimo.

Madre di tutti i figli di Dio e Madre della Salvezza.

Amen.

7 ottobre 2014

ONORE AL CROCIFISSO

 


L'AUSTRIA E LA CROCE.

Il 2 giugno 1935, si celebrarono a Vienna solenni cerimonie in memoria del P. Marco d'Aviano.

Investiva nei loro feudi i principi cristiani, e col quale egli, sovrano tedesco, volle governare il suo impero.

Presentemente, invece, nel secolo XX, una corrente pagana scende dal Nord e vorrebbe insinuarci disgusto contro la Croce, dicendola antieroica; vorrebbe strapparla dagli altari e dai campanili, additarla alle beffe del mondo e ridurla soltanto a segno di disprezzo. No: ciò non sarà mai e poi mai! Noi non rinunciamo alla Croce di Cristo, e, in nome del Crocifisso, esclamiamo con Marco d'Aviano: Fugite, partes adversae!

Cattolici Austriaci! imparate dalla vostra storia, attingete da essa la salda fiducia in Dio, che, in questi tempi difficili, a dispetto di tutti i pusillanimi, alla fine dovranno vincere sempre le grandi idee della Fede Cattolica, e che queste idee, sia pure dopo gravi dolori, trionferanno sempre sulla bruta violenza delle potenze anticristiane». (Il Galantuomo. Almanacco della S. E. I. di Torino, 1936).

A base di tutte le guerre vi è sempre un errore contro la Fede, che solo da Satana, maestro di menzogna ed eterno seduttore degli uomini, può provenire. Per trionfare di tali errori o riappianare le vie della pace turbata, il cristiano non ha che da impugnare con salda fiducia le armi indefettibili del suo «Credo» e della sua «Croce».


SAN PIO V IL PONTEFICE DELLE GRANDI BATTAGLIE

 


IL DIPLOMATICO 


Nello stesso tempo Massimiliano esprimeva calorosamente all'ambasciatore di Sassonia la sua simpatia per i protestanti, e gradiva la proposta dell'elettore Augusto che lo eccitava a “sbarazzarsi di tutte le relazioni coi preti, e a sfidare apertamente il frate che regnava a Roma”. L'imperatore aveva fatta al nunzio un'accoglienza cosi fredda che il duca di Baviera sentì il bisogno di rimproverargli la sua sgarbatezza: “Non è una vergogna, gli disse, vedere come gli ambasciatori turchi sieno accolti in Germania con segni di grande rispetto, mentre si suscitano mille difficoltà per dare udienza al nunzio della Santa Sede?”. 

   Massimiliano comprese che il Papa non avrebbe mai permesso il matrimonio d'un re cattolico con una principessa, che se la intendeva col protestantesimo; e sapeva pure che Filippo II non si sarebbe mai ribellato al veto del Santo Padre. Egli infatti aveva già tentato con occulte proposte di staccarlo dalla Santa Sede, ma non aveva ricevuto che uno sdegnoso rifiuto, da lui stesso definito “pillola amara”. 

   Il re di Spagna, come se raccogliesse già dalle mani tremanti dell'imperatore la signoria dell'Europa caduta ormai sotto il suo protettorato, con un tono fiero e mordace gli fece le proprie rimostranze. Egli si meravigliava che Massimiliano avesse fatto al principe d'Orange l'onore di inviare un arciduca, suo fratello, a intercedere in favore del ribelle alla corte di Madrid, e giudicava una simile condiscendenza come mancanza di tatto. Tuttavia, soggiungeva, nulla produceva in lui tanta meraviglia e si cattiva impressione quanto il suo atteggiamento sleale verso la Chiesa; e lo supplicava di non lasciare le vie battute dai suoi antenati, e in loro nome gli ingiungeva di adempiere il proprio dovere. 

   Tuttora ferito da questa umiliazione, l'imperatore si studiò di far dimenticare al Papa e al re le sue maniere di procedere tanto ambigue. Con una disinvoltura, cosi bene confacente al suo carattere incostante, copri i cattolici di tenerezze riserbate prima ai luterani. Poi, assicurando Filippo II della sua fedeltà, fece chiamare il Nunzio e lo ricevette con gran magnificenza davanti a tutti gli ufficiali della corona. 

Per fortuna la Santa Sede aveva un nunzio forte e intelligente, destro e risoluto, Giovanni Francesco Commendone, vescovo di Zante. “La corte romana, scrive Fléchier, non ebbe mai un diplomatico più dotto, più attivo, più disinteressato e fedele. Egli dovette intraprendere i negoziati più importanti in tempi difficilissimi”. Godette la fiducia di Giulio III, Paolo IV e Pio IV, e la meritò concludendo trattati vantaggiosi con Venezia e i principi italiani, con missioni felicemente riuscite in Fiandra, Inghilterra e Portogallo, e per aver preso parte principalissima al Concilio di Trento. 

   Pio V, che anche prima d'esser Papa aveva apprezzate le belle doti del Commendone, lo confermò nelle diverse sue missioni, e volle servirsi ordinariamente di lui per la soluzione di conflitti che richiedevano un plenipotenziario molto abile. Lo inviò in qualità di legato in Germania e in Polonia, ove degli scaltri intriganti si lusingavano di avere o di prendere il comando della situazione 6 . 

   Il carattere di questo cardinale era però per molti aspetti diverso da quello di Pio V. Il Commendone era senza dubbio virtuoso, pio, aveva un giudizio chiaro, un animo risoluto che andava sino alle ultime conseguenze delle cose, e nei disegni di riforma della Chiesa dimostrava il suo stesso zelo e il suo stesso amore. Ma se era fermo nell'esigere rispetto per la disciplina e nel rivendicare i diritti della S. Sede, usava nei suoi atti più dolcezza e amabilità. Poeta nei suoi anni giovanili, egli aveva conservato nel tratto una soavità che, senza diminuire la forza di quanto esigeva, gli attirava molte simpatie. Mentre Pio V amava di tenersi, per dir cosi, sulle montagne, il Commendone discendeva volentieri su punte meno alte, cercando i mezzi conciliativi. Del resto, agile e nobile insieme, non restava impigliato in nessun affare, e si trovava a suo agio in tutte le corti, ove, guadagnando sì subito l'affetto dei principi, lasciava alla sua partenza bella fama d'integrità, di abilità e di dignitosa affabilità. 

   E' dovere di giustizia rendere omaggio a questo savio collaboratore di Pio V, e bisogna riconoscere che la diplomazia pontificia ebbe in lui un prezioso ausiliare. Quest'elogio corrisponde alla stima che il Papa aveva di lui. Quando egli ritornava dalle sue delicate missioni, riceveva da Pio V dei grandi onori. Il Pontefice accettava spesso i suoi consigli. 

   Il legato scoprì subito i sentimenti di Massimiliano. Ma, siccome nella Dieta di Asburgo aveva potuto vincere le esitazioni dell'imperatore, preferì credere che fosse sincero, e per il momento non volle richiedere da lui che delle facili assicurazioni.  

   Anche Pio V non s'ingannò su questo repentino cambiamento di Massimiliano; le dispute già avute con lui non facevano che confermarlo nella sua opinione. Giudicò tuttavia più conveniente adottare il metodo di condotta del suo legato, e prestar fede alle dichiarazioni imperiali. 

   Un riavvicinamento tra la S. Sede e l'impero avrebbe imposto soggezione ai popoli agitati dalla Riforma, incusso timore ai principi tedeschi, e sconvolto i loro disegni di una confederazione ostile alla Chiesa. Inoltre, il matrimonio del re di Spagna con la figlia dell'imperatore riannodava i vincoli, alquanto allentati, che univano una volta i due grandi Stati cattolici, e permettevano al Papa di effettuare il più ardente dei suoi sogni, l'assalto generale contro i turchi. Pio V in concistoro notificò al Sacro Collegio le buone notizie ricevute dal Commendone, e disse che in pegno della sua benevolenza concedeva a Filippo Il la dispensa per il matrimonio colla nipote. 

La stessa moderazione lo persuase a non rivendicare gli antichi diritti della Santa Sede sul nuovo ducato di Prussia. 

Si sa che i cavalieri dell'Ordine Teutonico un tempo amministravano quella regione a nome della S. Sede; ma nel 1526 il Gran Maestro Alberto di Brandeburgo rinnegò la fede, dispose a suo piacere dei domini a lui affidati, e, spergiuro ai suoi voti, avendo sposata a Konigsberg la figlia del re di Danimarca, eresse la Prussia in ducato ereditario. Il suo regno sconvolto da civili, contese e dispiaceri domestici ebbe fine nel 1568. 

   Dei sette figli avuti dalla sua prima moglie, sei morirono in tenera età. Dalla sua seconda moglie, principessa di Brunswick, ebbe una figlia cieca e un figlio, Alberto Federico, che spinto dalla sua follia a tavola gettava il vasellame sul viso dei convitati. 

   Con la morte del duca Alberto sembrò giunto il momento propizio, per rimettere la Chiesa in possesso dei suoi privilegi. 

   Alcuni amici fedeli consigliarono il Papa a ricorrere alla mediazione di Massimiliano e del re di Polonia, Sigismondo II Augusto. Ma Pio, che teneva l'occhio rivolto piuttosto agli interessi religiosi, comprese che una vittoria territoriale andava praticamente a discapito spirituale, e sacrificò la sovranità pontificia nella speranza di ricondurre quelle popolazioni traviate in seno alla Chiesa. I suoi rappresentanti, per ordine ricevuto, si contentarono di protestare platonicamente alla Dieta di Lublino contro l'ingiusta spoliazione. 

   Il popolo, che temeva invece un atto energico, ammirò il disinteresse del Papa, e lasciò cadere molti pregiudizi che aveva verso di lui. Questa diplomazia soprannaturale ottenne una ricompensa immediata: la città luterana di Danzica permise il ritorno dei domenicani, che, aiutati ben presto da altri missionari, ottennero in quella provincia molte conversioni.  

*** 

Card. GIORGIO GRENTE 

GUARIGIONE FISICA

 


GESÙ, per amor nostro, hai preso su di Te i nostri peccati e le nostre infermità e sei  morto in Croce per salvarci e guarirci, per darci la vita.  

Gesù, crocifisso, sei sorgente di ogni grazia e benedizione. Ora alziamo a Te il nostro  sguardo e la nostra preghiera per la guarigione nostra e di tutti i nostri infermi.  

Gesù, abbi pietà di noi.  

Gesù, hai sofferto sul capo per la corona di spine e sulla faccia per gli schiaffi e gli  sputi.  

Per questi tuoi dolori guariscici dal mal di capo, emicranie, artrosi cervicale, ulcere e  da ogni malattia della pelle. Gesù, abbi pietà di noi.  

Gesù, hai sofferto agli occhi bagnati di sangue e li hai chiusi morendo per noi.  

Per questi tuoi dolori guariscici dalle malattie agli occhi. Dà la vista ai ciechi.  

Gesù, abbi pietà di noi.  

Gesù, con la voce morente hai pregato il Padre di perdonare i tuoi uccisori e con  l'udito quasi spento hai accolto la preghiera del buon ladrone. Per questo tuo amore  tra sofferenze, guariscici dalle malattie alle orecchie, al naso, alla gola. Dà la parola  ai muti e l'udito ai sordi.  

Gesù, abbi pietà di noi. 

Gesù, ti hanno inchiodato mani e piedi alla Croce.  

Per questo crudele dolore guariscici da paralisi, artrosi, reumatismi, dalle malattie alle  articolazioni e alle ossa. Fa' camminare gli zoppi. Risana gli handicappati.  

Gesù, abbi pietà di noi.  

Gesù, nelle tre ore di agonia hai sofferto la sete, il soffocamento e poi sei spirato 

emettendo un alto grido, come pazzo d'amore per noi.  

Per questi tuoi estremi dolori guariscici dalle malattie ai  bronchi, ai polmoni, ai reni, alla mente e da ogni tumore e  malattia strana. Solleva gli agonizzanti.  

Gesù, abbi pietà di noi.  

Gesù, ti hanno perforato con una lancia il costato, mentre il tuo  corpo già morto era coperto di piaghe e di sangue.  

Per il tuo Cuore trafitto e per il tuo Sangue versato fino 

all'ultima goccia, guariscici dalle malattie al cuore, al seno, allo stomaco, all'intestino,  alla circolazione del sangue e da emorragie. Chiudi ogni nostra ferita.  

Gesù, abbi pietà di noi.  

GESÙ, ti preghiamo per i malati qui presenti o presenti nelle nostre intenzioni:  familiari, parenti, amici, conoscenti.  

Chiediamo la guarigione per il loro bene e per le necessità della loro famiglia.  

In questo momento ti raccomandiamo in particolare... (dire mentalmente i nomi, o a  voce bassa, o a voce alta perché l'attesa di uno sia la preghiera di tutti). 

Te li raccomandiamo per l'intercessione della Vergine Maria che era accanto a Te  sotto la Croce.  

Desideriamo la guarigione perché cresca la nostra fede, si estenda sempre più il tuo  Regno attraverso segni e prodigi. Gesù, se è volontà del Padre che le malattie  rimangano, in questo momento le accettiamo. Sul tuo esempio vogliamo accettare la  nostra croce con amore.  

Ma ti chiediamo la forza di sopportare ogni dolore e di unirlo al tuo grande dolore per  il bene nostro, delle nostre famiglie, della Chiesa, del mondo.

Grazie, Gesù, per quello che farai per noi e per i nostri infermi, perché siamo convinti  che qualsiasi cosa farai sarà sempre una grande benedizione per tutti noi.  

Sappi che arriverà ciò che nessuno si aspetta, i tempi si stanno rincorrendo e velocizzando. Questo è il tempo peggiore che sta vivendo l’umanità,

 


Trevignano Romano, 24 luglio 2021

Rimini

Figlia mia, sappi che arriverà ciò che nessuno si aspetta, i tempi si stanno rincorrendo e velocizzando. Cara figlia mia, questo è il tempo peggiore che sta vivendo l’umanità, tante persone stanno soffrendo, ma soprattutto chi non conosce Dio. La guerra spirituale è ancora aperta, ma chi sarà fedele non deve temere nulla. Dico ai miei figli di luce che il male non potrà toccarli, quindi siate gioiosi e tranquilli perché la provvidenza vi arriverà senza esitare. Sappiate che questo è il momento della scelta tra  il bene il male, che la vostra decisione sia per il bene e quindi per la vita eterna. Figli miei, vi dico: tutto questo male terminerà, satana sta approfittando delle anime più deboli e più fragili, ma quando mio Figlio arriverà, tutto sarà nuovo e rinnovato. Testimoniate che la fede è gioia, amore e unità. Ora vi benedico nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Io vostra Madre sono con voi.