venerdì 3 maggio 2019

VITA OLTRE LA MORTE



TESTIMONIANZA DELLA DOTTORESSA GLORIA POLO


Il libro della mia mia vita si è chiuso nella forma più bella.

Nonostante i miei peccati, le mie immondizie, la mia indifferenza e i miei sentimenti orribili, il Signore mi ha cercata fino all'ultimo istante della mia vita e mi mandava sempre “strumenti”, persone, mi parlava, perfino, mi sgridava, mi toglieva le cose, mi ha fatto cadere in  rovina, perché mi  cercava e perché io lo  cercassi. Egli mi ha cercata fino all'ultimo istante. 

Sapete chi è il nostro Dio e Padre? È un Dio potente, innamorato, che chiede mendicando a 
ciascuno di noi che si converta. Ma io, quando le cose andavano male, dicevo: “Dio mi ha castigato, mi ha condannato!”. Ma non è così! Egli non condanna mai. Io, con il mio libero arbitrio, ho scelto chi era mio padre, e non era Dio. Avevo scelto Satana come padre.

Quando mi ha colpito quel fulmine e mi hanno portata all'ospedale, ma prima ero stata al pronto soccorso. Nell'ospedale c'erano molti ammalati, tanti feriti, e non c'era più spazio disponibile,  dove  mettermi.  Quelli  che  mi  avevano  portata  là  domandavano  “dove possiamo lasciarla?”. Quei medici rispondevano “lasciatela li, nel pavimento””. Ma non volevano lasciarmi per terra, perché bruciata com'ero potevo prendere una infezione e certamente sarei morta.

In quelle ore in cui mi avevano messo in un angolo, i medici mi guardavano con una faccia ... perché non potevano abbandonare altri ammalati che avevano avuto un infarto, per esempio, o qualche altro molto grave, ma che ancore aveva qualche speranza di vita. Io invece, ero completamente bruciata, nera come il carbone, era più probabile che sarei 
morta.

Ma io ero cosciente e molto irritata, borbottando, perché i medici non si interessavano di me. Ma è arrivato un momento in cui io ero calma, non stavo borbottando, allora è venuto il Signore Gesù Cristo, che si era abbassato e mi era molto vicino, mi ha toccato la testa con la Sue Mani per consolarmi. Riuscite a immaginare? Immaginate che tenerezza! Io pensavo che avevo le allucinazioni: “Come è possibile vedere il Signore qui?” Ho chiuso gli occhi e li ho riaperti e continuavo a vederlo! Allora mi ha detto, con grande tenerezza: “Guarda, piccolina, tu morirai. Senti il bisogno della Mia Misericordia?

Immaginate! Io dicevo: “Misericordia! Misericordia! Ma perché? Che cosa ho fatto di male?” Non avevo coscienza dei miei errori, ma era chiaro che sarei morta. Si era chiaro!
Mi affliggevo: “Morirò!!! Ah ... i miei anelli di diamante!”

Mi sono ricordata subito dei miei anelli. Mi guardo e vedo tutta la carne delle mia dita bruciata, come se ci fosse stata una esplosione. Ma mi dicevo: “Devo togliermeli, ad ogni costo! Perché se li tagliano perdono valore. Non pensavo ad altro, vedevo le mie dita gonfiarsi e pensavo solo a togliermi gli anelli perché non volevo che li tagliassero! Non immaginate che puzza sgradevole di carne bruciata. E quando muovevo gli anelli per toglierli puzzava ancora di più. Mi sentivo svenire dai dolori, ma insistevo, dicendomi: “No, No, Io devo riuscire! Io riesco, perché a me nessuno mi vince ... io toglierò questi anelli ... non morirò senza averli tolti”. Quando alla fine sono riuscita a toglierli, mi sono detta: “Ah, morirò e queste infermiere me li ruberanno!”.

In quello stesso momento arriva mio cognato. Io tutta contenta gli dico “Salva i miei anelli!” e glieli ho dati. Egli era medico, meno male, se no io avrei buttato via quegli anelli, lontano, ben lontano! Erano bruciati e con pezzetti di carne attaccati. Gli ho detto di darglieli a Fernando, mio marito, a aggiunsi: “Dici alle mie sorelle che prendano con loro i miei figli perché rimarranno senza mamma, perché non esco viva da qui!”

La cosa peggiore è che io non stavo approfittando di quei momenti che Gesù mi stava concedendo per chiederGli Misericordia e perdono. Ma come potevo chiedere perdono se
io pensavo di non avere peccati! Io pensavo di essere una santa! Ed è proprio quando ci sentiamo santi che ci condanniamo. Quando mi sono tolta gli anelli e li ho consegnati a mio cognato mi sono detta: “Adesso posso morire!” Il mio ultimo pensiero è stato questo: “Ah, con quale denaro mi faranno i funerali, con quel grande debito nella banca ...”

Dio ci ama a tutti, a ciascuno di noi, indipendentemente se siamo buoni o cattivi, e tanto, che perfino nell'ultimo momento, viene a visitarci, con tanta tenerezza, ci abbraccia con tutto il Suo amore, Egli vuole salvarci, ma se non accettiamo e non Gli chiediamo perdono e Misericordia, ci lascia liberi per seguire quello che abbiamo scelto. Così si è chiuso il Libro della Vita.



"Il mio cuore è spezzato dal dolore".



"Figlia Mia, annuncia ai Miei figli consacrati che Mi hanno tradito ed insultato nei Sacramenti che il Mio cuore è spezzato dal dolore".

25 settembre 1987

suor Anna Alì 

REGOLE ED ESORTAZIONI



DELLA CORREZIONE DEI FRATI NELLE LORO MANCANZE


1 Custodite, perciò, le vostre anime e quelle dei vostri fratelli, perché è terribile cadere nelle mani del Dio vivente. 2 Se poi qualcuno dei ministri comandasse a un frate, qualcosa contro la nostra vita o contro la sua anima, il frate non sia tenuto ad obbedirgli, poiché non è obbedienza quella in cui si commette delitto o peccato.


3 Tuttavia, tutti i frati che sono sottoposti ai ministri e servi, considerino con ponderazione e diligenza le azioni dei loro ministri e servi. 4 E se vedranno che qualcuno di essi vive secondo la carne e non secondo lo spirito, quale è richiesto dalla rettitudine della nostra vita, dopo la terza ammonizione, se non si sarà emendato, lo notifichino al ministro e servo di tutta la Fraternità nel Capitolo di Pentecoste, senza che nulla lo impedisca.

5 Se poi tra i frati, ovunque siano, ci fosse qualche frate che volesse camminare secondo la carne e non secondo lo spirito, i frati, con i quali si trova, lo ammoniscano, lo istruiscano e lo correggano con umiltà e diligenza. 6 Che se, dopo la terza ammonizione, quegli non avrà voluto emendarsi, Io mandino oppure ne riferiscano al ministro e servo, e il ministro e servo lo tratti come gli sembrerà meglio secondo Iddio.

7 E si guardino tutti i frati, sia i ministri e servi sia gli altri, dal turbarsi e dall’adirarsi per il peccato o il male di un altro, perché il diavolo per la colpa di uno vuole corrompere molti, 8 ma spiritualmente, come meglio possono, aiutino chi ha peccato, perché non quelli che stanno bene hanno bisogno del medico, ma gli ammalati.

9 Similmente, tutti i frati non abbiano in questo alcun potere o dominio, soprattutto fra di loro. 10 Come dice infatti il Signore nel Vangelo: «I principi delle nazioni le signoreggiano, e i grandi esercitano il potere su di esse; non cosi sarà tra i frati; 11 e chi tra loro vorrà essere maggiore, sia il loro ministro e servo; 12 e chi tra di essi è maggiore, si faccia come il minore».

 Nessun frate faccia del male o dica del male a un altro 14 anzi per carità di spirito volentieri si servano e si obbediscano vicendevolmente.
15 E questa è la vera e santa obbedienza del Signore nostro Gesù Cristo.

E tutti i frati, ogni volta che si allontaneranno dai comandamenti del Signore e andranno vagando fuori dell’obbedienza, come dice il profeta, sappiano che essi sono maledetti fuori dall’obbedienza, fino a quando rimarranno consapevolmente in tale peccato.
17 Se invece avranno perseverato nei comandamenti del Signore, che hanno promesso di osservare seguendo il santo Vangelo e la loro forma di vita, sappiano che sono nella vera obbedienza, e siano benedetti dal Signore.


S: Francesco d’Assisi

GESU’ OSTIA



LA «PRESENZA» IN MEZZO A NOI


Il sacrificio di Cristo

Col sacrificio di Cristo, il sacerdote e la vittima non sono più un uomo qualunque e un animale, ma il Figlio stesso di Dio. Quello di Cristo è l'unico e irripetibile sacrificio che produce un duplice effetto: il compimento della giustizia del Padre e la redenzione delle anime che nel Figlio si riconoscono. Come può accadere tutto questo?
Il garante di un debitore diventa egli stesso debitore. È il garante che paga il debito che non ha contratto, per conto di colui che non può pagare. Ma, per poter far questo, il garante non deve avere debiti propri, altrimenti come potrebbe estinguere i debiti altrui? Gesù è il nostro garante, Colui che ha assunto la posizione di peccato, subisce la condanna che spetta al peccatore, e paga con la propria vita.
L'Uomo-Dio, il vero Agnello, il sommo Sacerdote offre se stesso, quale vittima innocente, per ricevere la morte e donare la vita, e, con essa, l'eredità di tutti i beni che Adamo, il primo uomo, aveva perduto.
I ragionamenti umani sono insufficienti a spiegare perché il Figlio di Dio si fa uomo, perché soffre e muore sulla croce per noi. È un mistero che, se non si può penetrare in tutta la sua grandezza, ci fa però scoprire l'infinito amore di Dio per l'umanità. Solo sotto questa luce le parole: peccato, salvezza, dolore, morte acquistano il significato più autentico.
Vediamo come.
Nulla è stato creato senza un motivo. Per quale fine, allora, Dio ha creato l'universo e l'uomo? Per la stessa ragione che porta l'artista a creare. Costui, nel realizzare il suo desiderio creativo, prova un'intima gioia. Questo sentimento sarà tanto più profondo quanto più l'opera rifletterà se stesso. Nell'azione creatrice, in cui l'artista mette tutto il suo cuore, possiamo perciò vedere un atto di donazione, un atto d'amore.
Per amare bisogna essere in due: soggetto e oggetto. La ricerca di un oggetto in grado di rispondere al suo amore, spinge il Dio invisibile a creare una manifestazione visibile di se stesso: l'universo. Dio, come artista, si realizza nella creazione che lo riflette.
Definendo come soggetto: la parte che dà, e come oggetto: la parte che riceve, una relazione perfetta d'amore s'instaura solo se l'uno e l'altro scambievolmente danno e ricevono amore in uguale intensità. Per questo, Dio non si ferma a creare il cosmo, ma crea pure l'uomo: l'unica creatura che, oltre a ricevere, può anche dare, perché fatta ad immagine e somiglianza del suo Creatore. Quindi lo scopo di Dio, nel creare l'uomo, è realizzare con lui un reciproco rapporto d'amore per vivere SEMPRE UNITI nella gioia più grande.
Quando, però, avviene che l'uomo non risponde più all'amore di Dio, l'azione di 'dare e ricevere' tra soggetto e oggetto non è completa, e l'unità fra i due si spezza.
Il cosiddetto 'peccato' è questa infedeltà della creatura al progetto originale del suo Creatore.
Il peccatore, separatosi da Dio, non percependo il suo amo-
re, conosce la solitudine, il dolore, la morte; ed è questa l'eredità che l'umanità riceve dai suoi progenitori.
Ma Dio non sta a guardare, perché ha creato l'uomo per la vita e non per la morte. E manda il suo stesso Figlio a farsi Figlio dell'uomo, uomo fra gli uomini.
Gesù Cristo è l'unico Figlio che sa ricambiare in modo perfetto l'amore del Padre. E, per unire anche l'uomo a Dio, deve ripercorrere la via sulla quale Adamo si è smarrito, quella del dolore, intrisa di sudore, lacrime e sangue.
Soffre, così, dal principio della sua incarnazione fino a quando pronuncia sulla croce le sue ultime parole: "Tutto è compiuto!" (Gv 19,30). Con la croce, infatti, vince il peccato e la morte; risana la ferita aperta fra il Cielo e la terra; conduce al Padre i suoi figli, uniti nell'abbraccio della riconciliazione.
Dall'incomparabile esempio della croce, impariamo ad accettare la morte e le tribolazioni della vita. E il sacrificio d'ognuno potrà unirsi, con la forza dell'amore, a quello di Cristo, per ricevere i frutti promessi della redenzione.

SPIRITO SANTO



Vieni, o inseparabile Compagno delle anime che custodiscono la divina grazia, e fa che siamo sempre fedeli nel corrispondere alle sante ispirazioni che ti degni far sentire al nostro cuore. 

Le Leggi Sacre saranno cambiate per compiacere gli uomini.



Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, a Goiânia / GO, trasmesso il 30/04/2019

Cari figli, coraggio. Voi non siete soli. Mio Figlio Gesù è con voi. Confidate in Lui, che vede ciò che è nascosto e vi conosce per nome. Vivete nel tempo delle grandi confusioni spirituali. Le Leggi Sacre saranno cambiate per compiacere gli uomini. Gli uomini perversi cambieranno la Sacra Scrittura, ma nel cuore di coloro che amano la verità la Luce Divina mai si spegnerà. Soffro per quello che viene per voi. Piegate le vostre ginocchia in preghiera. Cercate forze nell'Eucaristia, perché solamente così potete rimanere fedeli al vero Magistero della Chiesa del Mio Gesù. Non perdetevi d'animo. Io vi amo e pregherò il Mio Gesù per voi. Non rimanete in silenzio. Il silenzio dei giusti fortifica i nemici di Dio. Siate uomini e donne di fede. Dopo tutto il dolore, la Vittoria di Dio avverrà. Avanti nella difesa della verità. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

giovedì 2 maggio 2019

La Madre della Salvezza: Le Leggi di Dio saranno presto sovvertite da milioni di persone



Miei cari figli, i Dieci Comandamenti stabiliti da Dio non potranno mai essere riscritti, poiché ciò sarebbe un sacrilegio. L‟uomo non può in alcun modo alterare la Parola, di conseguenza verrà il giorno in cui l‟Ira di Dio piomberà sull‟umanità, allorché i Dieci Comandamenti verranno considerati imperfetti dall‟uomo. Quando questo accadrà, sappiate che la Parola di Dio non sarà più venerata e che l‟umanità sarà indotta in grave errore. 

A nessun uomo o servitore consacrato è stata concessa l‟autorità di revocare i Dieci Comandamenti o la Parola di Dio. Nessuna scusa potrà mai essere addotta per negare la Verità della Parola di Dio. Le Leggi di Dio saranno presto stravolte da milioni di persone. 
Quindi, tutti coloro che cadranno nell‟inganno che ne conseguirà, saranno accecati dalle tenebre. Lo Spirito Santo non potrà mai illuminare coloro che rinnegano la Parola o che legittimano il peccato. Quando lo Spirito Santo non sarà più presente, e quando la Parola verrà adattata per soddisfare i bisogni egoistici dell‟uomo, allora tutte le nuove leggi non significheranno nulla agli Occhi di Dio.  

I nemici di Dio si muoveranno rapidamente per sovvertire la Verità, e la Chiesa di Mio Figlio sarà divisa in due. Coloro che difenderanno strenuamente la Verità saranno maledetti per averla testimoniata, mentre coloro che proferiranno delle bestemmie dichiarando che esse sono la Verità, verranno applauditi. Lo spirito del male si insedierà nei cuori delle anime sviate, molte delle quali andranno perse. Esse non potranno presentarsi davanti a mio Figlio e dichiarare di essere integerrime, in quanto si rifiutano di riconoscere la Verità rivelata loro dalla Misericordia di Dio. 

Presto sarà dichiarato che Dio è Misericordioso verso tutti i peccatori, a prescindere da quello che fanno per offenderLo. Questo è vero, ma quando costoro Lo offenderanno, ostentando di fronte a Lui ogni genere di abominio ed eresia, dichiarando altresì che sono graditi a Dio, Egli allora si allontanerà da loro con disgusto.  

L‟uomo sarà talmente assorbito dal desiderio di soddisfare la propria vita peccaminosa, tanto da dichiarare che gli atti illeciti sono desiderabili agli Occhi di Dio; queste però saranno solo menzogne, e quando queste anime oseranno esibire tali atti, davanti agli altari di Dio, esse saranno respinte. Nel caso in cui doveste lasciarvi indurre in questo genere di errori, mettereste le vostre anime in grave pericolo. 

Io vi chiedo di ripetere i Dieci Comandamenti a memoria, il più spesso possibile. In questo modo, saprete che cosa vi viene richiesto per servire veramente Dio. 

La vostra amata Madre 

Madre della Salvezza 

6 Ottobre 2014

Madre Maria Candida dell’Eucaristia



Non risparmiarci, mio Dio dall’essere conformi al gran Modello e Capo dei predestinati: Cristo Crocifisso.

PADRE PIO DA PIETRELCINA



Padre Pio scrive a padre Agostino il 29 dicembre 1912: 

"In questi giorni tanto solenni per me, perché feste del celeste Bambino, spesso sono stato preso da quegli eccessi d'amore divino, che tanto fanno languire il mio povero cuore.  
Compreso tutto della degnazione di Gesù verso di me, gli ho rivolto la solita preghiera con più confidenza: "Oh Gesù, potessi amarti, potessi patire quanto vorrei e farti contento e riparare in un certo modo alle ingratitudini degli uomini verso di te!" Ma Gesù mi ha fatto sentire assai più la sua voce al mio cuore: "Figlio mio, l'amore si conosce nel dolore, lo sentirai acuto nello spirito e più acuto lo sentirai nel corpo". Queste parole restano, padre mio, oscure per me [...]. Sento che [Gesù] mi va ripetendo: "Coraggio, ché dopo la battaglia viene la pace". Fedeltà e amore dice che mi occorrono. Sono pronto a tutto, pur di fare la sua volontà. Pregate solo, ve ne supplico, che quest'altro po' di vita che mi resterà lo spenda a sua gloria e che lo faccia scorrere questo tempo a quella guisa che si propaga la luce".  
La missione da compiere, soffrendo e immolandosi, si va delineando sempre più con chiarezza. Padre Pio ne comprende tutta la sua bellezza, e per "dilettare Gesù", "sollevare Gesù" e "compiacere Gesù", si vota tutto e per sempre alle sue pene. Ecco con quale vigore e con quanta unzione esprime questi suoi sentimenti:  "Gesù mi dice che nell'amore è lui che diletta me; nei dolori invece sono io che diletto lui. Ora desiderare la salute sarebbe andare in cerca di gioie per me e non cercare di sollevare Gesù. Sì, io amo la croce, la croce sola; l'amo perché la vedo sempre alle spalle di Gesù. Ormai Gesù vede benissimo che tutta la mia vita, tutto il mio cuore è votato tutto a lui ed alle sue pene.  
Deh! padre mio, compatitemi se tengo questo linguaggio; Gesù solo può comprendere che pena sia per me, allorché mi si prepara davanti la scena dolorosa del Calvario. E' parimenti incomprensibile che sollievo si dà a Gesù non solo col compatirlo nei suoi dolori, ma quando trova un'anima che per amor suo gli chiede non consolazioni, ma sibbene di essere fatta partecipe dei suoi medesimi dolori.  
Gesù, quando vuol darmi a conoscere che mi ama, mi dà a gustare della sua passione le piaghe, le spine, le angosce... 
Quando vuol farmi godere, mi riempie il cuore di quello spirito che è tutto fuoco, mi parla delle sue delizie, ma quando vuole essere dilettato lui, mi parla dei suoi dolori, m'invita, con voce insieme di preghiera e di comando, ad apporre il mio corpo per alleggerirgli le pene.  
Chi gli resisterà? Me ne avvedo che troppo l'ho fatto soffrire per le mie miserie, troppo l'ho fatto piangere per la mia ingratitudine, troppo l'offesi. 
Non voglio altri che Gesù solo non desidero altro (che è lo stesso desiderio di Gesù) che le di lui pene. Lasciatemelo dire, ché nessuno ci sente, sono disposto anche a restare privo per sempre delle dolcezze che Gesù mi fa sentire, son pronto a soffrire che Gesù mi nasconda i suoi belli occhi, purché non mi nasconda il suo amore, ché ne morrei. Ma essere privato di soffrire non mi sento, mi manca la forza.  
Forse io non mi sono ancora bene espresso riguardo al segreto di cotesto soffrire. Gesù, uomo di dolori, vorrebbe che tutti i cristiani l'imitassero. Ora Gesù questo calice l'offrì ancora a me; io l'accettai, ed ecco perché non me ne risparmia. Il mio povero patire vale a nulla; ma pure Gesù se ne compiace, perché in terra l'amò tanto. Quindi in certi giorni speciali, in cui egli maggiormente soffrì su questa terra, mi fa sentire ancora più forte il patire. 
Ora non dovrebbe questo solamente bastare per umiliarmi e cercare di essere nascosto agli occhi degli uomini, perché sono stato fatto degno di patire con Gesù e come Gesù? (1 2 1913).  
Chiamato dunque a collaborare con Gesù per la salvezza delle anime, padre Pio è convinto che il termine della sua vita dolorosa non sarà che il Golgota:  "Quante volte - mi ha detto Gesù poc'anzi - mi avresti abbandonato, figlio mio, se non ti avessi crocifisso. Sotto la croce s'impara ad amare ed io non la do a tutti, ma solo a quelle anime che mi sono più care" (13 2 1913).  
Due anni più tardi scriveva di nuovo al direttore padre Agostino:  "Mi sento come schiacciato sotto il peso del mio lungo esilio che ancora mi rimane. E' vero che un passo ancora... e la croce sarà piantata sul Golgota; ma bisogna pur convenire che il passo da fare per piantarvi la croce richiede tempo ancora, e poi agonizzarvi lì con Gesù se ne passa del tempo. Piaccia al Signore presentarlo alla mia mente meno lungo, questo giorno che dovrà spuntare, di quello che mi viene rappresentato" (14 1 1916),  In realtà, doveva trascorrere ancora molto tempo, prima che la sua croce fosse "piantata sul Golgota"; ma mai chiese che gli fosse in qualche modo alleggerita e molto meno che gli fosse tolta:  "E quale ancora sarà il mio avvenire? Io ignoro tutto, completamente tutto [...]. Ti supplico, o mio buon Dio, perché sia la mia vita, la mia barca e il mio porto. Tu mi hai fatto salire sulla croce del Figlio tuo, ed io mi sforzo di adattarmici alla miglior maniera: sono convinto che giammai ne discenderò e che giammai dovrò vedere rasserenata l'aria" (8 11 1916).  
I poli d'attrazione della sua croce e di tutta la sua vita crocifissa sono due: Dio e l'uomo, il creatore e la creatura. Il dolore è prova di fedeltà a Dio che per amore gli ha affidato questa missione:  "Sia mai sempre benedetto il celeste Padre che così vuole trattarmi; e si glorifichi pure nel mio corpo, poiché egli è la mia vita ed io vivo solo per servirlo; non vivo per me, solo vivo per lui" (30 10 1914).  
"Vi prego di raccomandarmi a Dio, non per essere tolto dalla prova, ma acciocché mi dia sempre la grazia di serbargli fedeltà sempiterna" (31 1 1918).  
"Gesù mi è testimone ed a lui solo ho offerto ed offro l'estremo mio martirio" (1 10 1921).  
La luce che si sprigiona dalla vita dolorosa e va incontro alle anime per le  quali soffre in Cristo e con Cristo è l'amor dei fratelli: "Vi sovvenga che io sono ardentemente [di] tutti e per questo soffro immensamente per tutti" (6 11 1919). 
"Sono pronto a tutto, purché Gesù sia contento e mi salvi le anime dei fratelli, specie quelle che egli mi ha affidate" (18 12 1920).  
 

SPIRITO SANTO



Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei amore) hai voluto farti dolce Ospite dell'anima fedele, non potendo meglio dimostrare l'amor che ci porti se non dichiarandoti Ospite nostro. Sì, vieni; le nostre anime a Te si aprono col più vivo desiderio e col più riconoscente affetto; vieni, e rimani sempre in noi. 

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 30 APRILE 2019



Figli di Dio:

NEL NOME DELLA TRINITÀ SACROSANTA, CONDIVIDO CON VOI LA PACE DIVINA INDISPENSABILE PER TUTTA L’UMANITÀ E PERCHÈ IL MALE NON VI DISTOLGA DAL CAMMINO SUL QUALE L’AMORE DIVINO VI CHIAMA.

Perché non siate facili prede della tentazione in cui vi fa cadere velocemente satana e con la quale vi vince molto facilmente, dovete mantenere la pace. 

È NECESSARIO CHE IL POPOLO DEL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO COMPRENDA CHE QUESTO È UN MOMENTO DECISIVO e che è per questo che il male sta utilizzando ogni possibile tattica delle vili armi a sua disposizione, per infangare la mente dei figli di Dio.
Quelli che trova deboli nella Fede, li induce a cadere in atti nefasti e in questo modo mette a costoro più facilmente le catene perché siano suoi schiavi. 

Il Nostro Signore e Re Gesù Cristo, ama tuti voi e non vuole che vi compromettiate con il male. Non cadete nelle trappole di satana! Questo momento, questo istante è decisivo.

Non dimenticatevi della Misericordia Divina, anche quando il mare si agiterà
con le più terribili tempeste e le onde si sollevino sulla barca che è ciascuno dei figli di Dio, nell’uomo è presente la grande opera di misericordia, c’è il “date e vi sarà dato” (Lc 6,38), altrimenti chi non perdona si trasforma nel suo stesso nemico interiore, si rende reo di morte.

Amati del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, è necessario che vi eleviate maggiormente nello spirito, non per sapere di più, ma perché sentiate con l’anima e guardiate con uno sguardo limpido e preghiate Dio per quelli che non perdonano ai loro simili, perché questo li porterà a perdere l’anima se non faranno in tempo a pentirsi.

Se a qualcuno piace trovare persone su cui puntare il dito, che lo punti su sé stesso, mentre ciascuno di voi si converta in quel samaritano in cammino che vedendo un fratello steso a terra e svenuto, lo unse e lo portò alla locanda perché guarisse.  (Cfr. Lc 10,25-37).

POPOLO DI DIO, AVETE UN DOVERE NEI CONFRONTI DI CRISTO, RE DELL’UNIVERSO:

CAMBIARE, TRASFORMARE LA VITA! 

AVETE TEMPO PRIMA CHE SOPRAGGIUNGANO I CASTIGHI CHE SI ABBATTERANNO. NON DIMENTICATEVI CHE L’AMORE DIVINO ÈINFINITO, CHE LA MISERICORDIA DIVINA È INFINITA PER COLORO CHE SI CORREGGONO.

È QUESTA LA COMPRENSIONE ALLA QUALE IL CIELO VI STA CHIAMANDO: I PECCATORI DEVONO PENTIRSI E VOI IN MODO PARTICOLARE CONTINUATE A STARE ATTENTI CHE NON VI SI TROVI TRA DI LORO.

Il Nostro Re e Signore Gesù Cristo, la Nostra Regina e Madre non vi stanno incutendo paura, vi stanno invece allertando perché sappiate le cose e non rimaniate addormentati nel peccato.

I Profeti stanno trasmettendo la Parola della Casa Paterna perché in questi momenti vi manteniate preparati, altrimenti se non vi allertassero gli accadimenti che verranno vi troverebbero addormentati e questo non è quello che l’Amore Divino vuole per i Suoi figli.

Popolo di Dio, rallegratevi nel pentimento, al quale potete accedere liberamente ed arrivare a pentirvi con spirito generoso.

Amati figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, sono tanti gli uomini che stanno chiedendo al Cielo che la tribolazione abbia già inizio e… quelli che la sollecitano sono nel giusto? Perché il patimento sarà per tutta l’umanità, non solo per alcuni, ma per i peccatori e per i non peccatori ed in quei momenti verrete provati nella Fede, pertanto chiedete una Fede incrollabile.

Questo è il compito del Popolo di Dio: pregare gli uni per gli altri, chiedendo una Fede irremovibile, una Fede che non vi porti ad abbandonare Cristo nel dolore, nelle prove, nelle difficoltà, in mezzo alle persecuzioni, alle mattanze, alle carestie… Fede, Fede, Fede! Noi Eserciti Celesti gridiamo agli orecchi degli uomini: Fede in Dio!

L’universo sta mettendo alla prova l’uomo, il sole si oscura e mette alla prova l’uomo. L’acqua dei mari e la pioggia possono mettere alla prova l’uomo, per questo la Fede deve essere irremovibile e l’uomo di Dio non verrà defraudato.

In questo momento l’umanità deve prepararsi a spostarsi da un posto ad un altro a causa dell’inclemenza degli accadimenti.

Continuate a stare attenti, il sacrificio gradito a Dio è quello che costa maggiormente. Durante l’Avvertimento, vi vedrete così come siete, per questo non dovete aspettare, convertitevi ora!

Dall’universo sta per sopraggiungere una minaccia inattesa dall’umanità, la Fede sarà indispensabile.

L’Amore Divino vi ha rivelato la Sua Grande Misericordia mediante il “Miracolo per le Americhe”. Conservate la pace, la Fede è indispensabile.

Il Nostro Re e Signore Gesù Cristo ha dato questa data al Suo Profeta, perché lo annunci in anticipo e chi potrà farlo vi si rechi, perché le condizioni non saranno le stesse di questo momento, ma per guarire deve fiorire la Fede ed il pentimento per i mali commessi.

POPOLO DI DIO, IL NOSTRO AMATO E L’AMATISSIMO ANGELO DI PACE, GIUNGERÀ ALL’UMANITÀ PER SOCCORRERE ED AVVERTIRE IL POPOLO DI DIO. I FIGLI DI DIO NON SONO MAI STATI ABBANDONATI.

Pregate Popolo di Dio, pregate per il Sud Africa, patirà a causa dell’uomo senza pietà.

Pregate per il Giappone, la natura lo colpirà con forza.

Pregate per la Colombia, patirà.

 Pregate per l’Inghilterra, l’uomo s’infiammerà.

Figli della Trinità Sacrosanta, non sottovalutate gli Appelli della Casa del Padre, in questi momenti in cui la Chiesa ha bisogno di tutte le preghiere per potersi reggere in piedi.

SIETE ALL’INIZIO DI UN MESE MOLTO SPECIALE, IL MESE DELLA NOSTRA REGINA E MADRE. È IMPRESCINDIBILE CHE IN TUTTE LE CHIESE DEL MONDO, IN TUTTE LE CASE CHE DECIDANO DI FARLO, PREGHINO IL SANTO ROSARIO PER LA PACE NEL MONDO.

IL GIORNO 13 DI MAGGIO DOVETE CONSACRARVI NUOVAMENTE ALLA NOSTRA REGINA E MADRE, ALLA VOSTRA REGINA E MADRE, PERCHÈ SOTTO LA SUA PROTEZIONE E CON IL SUO SOCCORSO, PER INTERCESSIONE DI VOSTRA MADRE, SIATE FORTIFICATI NELL’AMORE, NELLA SPERANZA E NELLA CARITÀ
ACCOGLIETE QUESTA RICHIESTA, È DI ESTREMA IMPORTANZA.

Noi siamo i vostri Compagni di Cammino ed i vostri Angeli Custodi.

A tutti gli uomini di buona volontà…

CHI È COME DIO?

San Michele Arcangelo.

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO 
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO



COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:

Sbrighiamoci a praticare le virtù, siamo luce lungo la via, perché grazie alla luce della comprensione, riusciamo ad ottenere la gloria della Risurrezione e siamo sale della terra per non permettere ai nostri pensieri di decomporsi perché il sale preserva quello che abbiamo bisogno di preservare. 
Sappiamo che ci saranno spiriti che faranno apostatare molti e li confonderanno, richiamandosi a ideologie ingannevoli apparentemente buone, ma che non sono di Dio.

Rimaniamo attaccati alla sana dottrina… 
Non accogliamo i modernismi…

Non dimentichiamoci che una casa per quanto piccola sia, se si trova sulla cima di una collina può vedere in ogni direzione e la sua luce non potrà essere spenta perché non sia vista, ma per mezzo della Grazia di Dio brillerà e non potrà essere occultata. 

Fratelli, è importante prendere molto sul serio questo momento, ripeto molto sul serio, anche se altri fratelli no lo fanno, noi dobbiamo farlo ed in questo modo riusciremo ad attirare le anime e riusciremo a far prevalere l’unità mediante la carità. 

Amen.

mercoledì 1 maggio 2019

PREGHIERA ALLA VERGINE MARIA



O Maria, Madonna delle lacrime,
guarda con materna bontà
al dolore del mondo!
Asciuga le lacrime dei sofferenti,
dei dimenticati, dei disperati,
delle vittime di ogni violenza.
Ottieni a tutti lacrime di pentimento
e di vita nuova, che aprano i cuori al dono rigenerante dell’Amore di Dio.
Ottieni a tutti lacrime di gioia dopo aver visto la profonda tenerezza del tuo cuore.
"Salva l'umanità" O Maria Immacolata,
a Te ricorriamo con affetto filiale:
illumina, guida, salva l'umanità redenta da Cristo,
tuo Figlio e nostro Fratello!
Richiama i lontani, converti i peccatori,
sostieni i sofferenti,
aiuta e conforta chi già ti conosce e ti ama!
“Grandi cose di Te si cantano, o Maria,
perché da Te è nato il Sole di giustizia,
Cristo, nostro Dio! Amen

Giovanni Paolo II

ATTUALITÀ DI SATANA



L’odio che il demonio da sempre porta all’uomo può essere definito classico. L’odio forma la sindrome del demonio, il complesso delle sue deficienze, debolezze, infermità, passioni, aspirazioni estreme. Dopo Dio è l’uomo l’oggetto di questo odio. Sant’Agostino afferma: «Se il diavolo di sua iniziativa potesse fare qualche cosa, non resterebbe un uomo sulla terra». E san Bonaventura aggiunge:

«Tanta è la crudeltà del demonio che ci divorerebbe a ogni ora se la divina protezione non ci custodisse».

Egli lavora a danno dell’uomo, ma solo entro i limiti che gli sono stati accordati da Dio, ai quali non può sfuggire e che non può oltrepassare. Un antico teologo tedesco del Seicento, Pietro Tireo, dice:

«Il diavolo potendo molestare moltissimo e desiderando ardentemente di farlo, non gli è permesso. 
Dipende totalmente dalla volontà e dalla permissione di Colui che egli odia in sommo grado, e quel poco che gli è concesso di fare è sempre da Dio orientato al bene, con suo sommo dispetto e confusione».

La tentazione del maligno non è volta soltanto all’individuo singolo ma a tutta l’umanità in generale, a tutto il mondo nel suo complesso. Non è quindi fuori luogo, o esagerazione retorica, parlare di un mondo insatanato, infestato dal maligno, in aperto contrasto non solo a Dio, ma anche all’uomo, al suo benessere, alla sua pace, al suo progresso. Già san Giovanni apostolo diceva che tutto ciò che nel mondo esiste è racchiuso nelle tre concupiscenze che rovinano l’uomo (1 Gv 2,16) e che il mondo stesso è posto tutto nel maligno (ivi, 5,19).

Sarebbe errato certamente attribuire al solo demonio tutto il male che oggi esiste e si fa pesantemente sentire in noi e intorno a noi. E l’uomo stesso il primo «tormentatore di se stesso», come l’aveva definito l’antico poeta greco. Tutte le volte che l’uomo si ribella alle norme dell’ordine stabilito, alla legge superiore che non si trasgredisce mai impunemente, tutte le volte chenega il vero e afferma il falso, che sopravaluta se stesso fino a erigersi e a proclamarsi dio, fino a ritenersi arbitro del bene e del male, giudice assoluto della moralità o immoralità dei suoi atti, che trasforma in violenza il potere, in menzogna l’informazione, in strumento di morte i mezzi che devono servire solamente alla difesa della vita, ecco, è egli stesso che cerca il suo male, è egli stessocolui al quale si adattano in pieno le severe parole di Virgilio all’empio Capaneo della mitologia:

Nullo martiro fuor che la tua rabbia

sarebbe al tuo furor dolor compito.

Inferno 14, 65-66.

Ma sarebbe nello stesso tempo errato attribuire tutto all’uomo escludendo il demonio, non tenendo conto dell’occulta regia che egli conduce nelle vicissitudini fortunose della storia umana. Al più si potrà dire — e purtroppo quasi sempre a ragione — che l’uomo si fa collaboratore e alleato di satana a danno di se stesso e dei suoi simili entrando al suo servizio..

Non è sempre facile definire che cosa possa favorire questa apertura a satana e fino a qual punto essa si possa spingere. Tuttavia certa è una cosa: che in questi ultimi anni e decenni, prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale, sono accaduti nel mondo, e specialmente in Europa, fatti ditale raffinata malvagità e perversità — deportazioni in massa, eccidi collettivi, genocidi, campi di concentramento, arcipelaghi gulag — che a stento si può escludere una presenza diabolica. Homo homini lupus, ma in molti casi la crudeltà e la ferocia del lupo impallidisce al confronto di quella dell’uomo inferocito contro l’uomo.

Gli anni della seconda guerra mondiale, 1940-1945, sono apparsi ai più come lo scatenamento di satana nel mondo. Sociologi, filosofi, storici hanno cercato di dare una spiegazione a questo fenomeno. Volendo trovare una risposta plausibile hanno tentato di risalire alle cause e la principale l’hanno trovata nella presenza e nell’influsso di questa potenza infernale.30

Nel 1937 il papa Pio XI scriveva due celebri encicliche, una a condanna del nazismo hitleriano, Mit brennender Sorge del 14 marzo 1937, e una a condanna del marxismo comunista, Divini Redemptoris del 19 marzo 1937. In tutti e due quei movimenti sovversivi, caratterizzati da un rifiuto sistematico di Dio, anzi da un odio a Dio spinto fino alla pazzia, egli ravvisava e denunciava una chiara invasione satanica. Uno studioso, che a suo tempo aveva analizzato il fenomeno nazista, Alois Mayer, ha scritto:

«Nel nazionalsocialismo il demonismo s’impadronisce di tutta la società col proposito ben definito di assimilare tutta la nazione e poi tutto il mondo. Il demonismo diventa un fenomeno generale, nonsolo, ma addirittura una forma di vita e di attività per l’individuo e per la società, una nuova organizzazione del mondo e dell’umanità». Mettendo al posto della parola «nazionalsocialismo» quella di comunismo ateo si può dire la stessa cosa senza cambiare una virgola.

Konrad Algermissen, già da noi citato, non ha difficoltà a vedere in tutto il movimento del bolscevismo una chiara impronta demoniaca:

«La caratteristica russo — scrive egli — è di spingere ogni cosa agli estremi, e l’ateismo stesso, per il fondo intimamente religioso della sua anima, si trasforma in attiva milizia contro Dio. Questa spiegazione fondamentale non basta tuttavia da sola: possiamo a buon diritto sostenere di avere innanzi a noi, in questo movimento ateistico, le ultime escrescenze dell’umano errore unite alla malvagità demoniaca. Nello spirito diabolico riconosciamo un’ultima causa del moderno movimento ateistico organizzato dal bolscevismo».31

Il carattere satanico del bolscevismo ateo era già stato, per così dire, profetizzato dal genio di Fjodor Dostojewski che mezzo secolo prima ne aveva tracciato le linee con una precisione di termini impressionante.

Quando si pensa alla penetrazione capillare del pensiero marxista in tutto il mondo, non escluse quelle parti e quegli ambienti che a parole si dichiarano antimarxisti, si può meglio comprendere quanto sia esteso il potere del demonio: potere non limitato a un paese solo, o a un solo partito, o a una sola corrente ideologica, ma veramente e- steso a tutto il mondo. La storia ricorda i grandi imperi che hanno allargato il loro dominio su vastissime parti dell’umanità, Alessandro Magno che congiunge il Mediterraneo con l’Indo, Giulio Cesare che si impone a tutta l’Europa e a tutto il bacino del Mediterraneo, gli imperi degli spagnoli e dei portoghesi nel Quattro e Cinquecento che si erano divisi il mondo, Carlo Quinto sui cui domini non tramontava mai il sole, Napoleone che ha fatto tremare e caracollare tutti i troni d’Europa, il vasto impero inglese fino alla seconda guerra mondiale. Ma nessuno di questi enormi complessi politici e militari aveva mai raggiunto l’estensione del marxismo, penetrato in tutti gli angoli e accettato da milioni e da miliardi di uomini: il vero governo mondiale sognato dai rivoluzionari di tutti i tempi.

L’influsso delle potenze demoniache diventa in particolar modo efficace dove gli uomini vengono ridotti a massa. L’uomo spersonalizzato è particolarmente debole di fronte alle seduzioni del demonio. Nel processo di spersonalizzazione dell’uomo giocano un ruolo determinante i regimi totalitari, come l’esperienza quotidiana dimostra. Per questo papa Giovanni Paolo II insiste con tanta forza sulla dignità, libertà e diritti della persona umana anche come mezzo di difesa e segno di indipendenza di fronte ai suoi nemici spirituali e politici.

Non è facile elencare e analizzare le forme di influsso satanico nella società moderna. Che siano molte e variegate lo riconoscono tutti, anche se tutti, poi, per conformismo o per falso pudore, non hanno il coraggio di denunciarle quando se ne presenta il momento. La storia umana di tutti i tempi, dai più antichi ai nostri giorni, si presenta scritta come su due filoni distinti e inconfondibili che non s’incontrano mai, che invece si combattono e si ostacolano a vicenda. Questi due filoni sono stati individuati molte volte e definiti con diversi nomi. E merito indiscusso di sant’Agostino, come abbiamo detto in altra parte di questo lavoro, l’aver focalizzato la duplice dimensione della storia umana nelle due città, la città di Dio e la città dell’uomo, o la città di satana. Non si tratta di due luoghi, o di due pòieis, ma di due dimensioni del divenire umano che fluisce nel tempo verso la parusia. Esse s’intrecciano continuamente senza mai confondersi. La storia dell’uomo non è mai lineare e omogenea, ma dialettica, irta di tensioni che non si ripetono ma hanno uno sviluppo teleguidato che sant’Agostino — e non soltanto lui — attribuisce a una regia superiore, stimolante e frenante allo stesso tempo. C’è, in una parola, il filone del bene e il filone del male. Il filone del bene, della verità, della bontà, del progresso umano, che prende il nome di Provvidenza, e il filone del male, della menzogna, dell’odio, del regresso e della morte che prende il nome di satana, il principe di questo mondo.

Per tracciare un quadro anche sommario di questo secondo filone, che per la molteplicità dei suoi aspetti non è facile definire in poche parole, ci fermiamo a vederne, molto brevemente, le espressioni nel campo sociale, nel campo religioso e morale.

Nel campo sociale vediamo la presenza diabolica nelle guerre che travagliano i popoli. Dopo la seconda guerra mondiale, che ha dato un volto nuovo al mondo, quante altre lotte tra i popoli, la guerra fredda e la guerra non fredda con migliaia e milioni di vittime con sempre maggiore numero di esuli senza casa e senza patria, i boat people, la fame, la mortalità infantile e le ingiustizie che portano in misura sempre più sfacciata all’impoverimento del povero e all’arricchimento del ricco; la dissacrazione della famiglia e del matrimonio con l’introduzione del divorzio legalizzato, il calo della natalità per l’uso dei contraccettivi e l’aumento sempre crescente degli aborti, gli atti di violenza, gli attentati, gli omicidi, i sequestri di persona, la delinquenza di tutte le forme; la lotta di classe alimentata dall’invidia per il bene altrui e il desiderio di annientano; la gioventù senza ideali e senza domani che si ubriaca nella droga in cerca di un paradiso falso nella sicurezza di non trovarequello vero. Il demonio non ha risparmiato il mondo dell’arte, la pittura, la scultura, la musica. Il volto dell’uomo, in cui si riflette — dice il salmo — la faccia stessa di Dio, è contraffatto e deturpato in un ghigno orrendo e irriconoscibile.

Nei campo religioso abbiamo una nuova feroce offensiva contro la chiesa cattolica non solo nei paesi per tradizione avversi a qualunque manifestazione della religione cristiana ma anche in paesi tradizionalmente cattolici. La chiesa di Roma è — per essi — il nemico numero uno da combattere e da tenere a bada. Quando non è possibile fermarne il dinamismo sempre crescente si ricorre all’ostruzionismo, al falso legalismo, all’offensiva della stampa e dei mezzi di comunicazione sociale, radio, televisione, cinema. L’operato del papa, le sue parole, i suoi interventi dottrinali e disciplinari, i suoi viaggi apostolici, sono presentati al pubblico in forma faziosa, contraffatta, interessata, così da risultare il contrario della realtà. Sono di ieri i processi a sfondo immorale, come nel regime nazista, o a sfondo politico come nel regime comunista, contro sacerdoti e laici cattolici, condannati alla prigione, al campo di concentramento e alla morte. Sono noti i nomi dei martiri moderni Stepinac, Beran, Mindszenti e moltissimi altri anonimi e ignorati. A questo si aggiungano altri fatti: la proliferazione delle sette anticattoliche, anzi antireligiose, lautamente finanziate dagli alleati occulti e non occulti del potere delle tenebre, i tentativi di costruire il regnum bominis sulle rovine del regnum Dei, l’esplosione dell’occultismo e del satanismo, la società massonica radicata in tutti i gangli della società civile, il potere sempre crescente del così detto laicismo, che Paolo V identificava con l’ateismo, l’apostasia di preti e di religiosi, l’abolizione dei giorni festivi, l’ostruzionismo all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, gli innocenti condannati e i colpevoli liberati.

Nel campo morale e individuale l’offensiva del male e del maligno non è minore. Ne elenchiamo alcuni sintomi più visibili: la perdita della fede in gran parte del popolo, specialmente nel settore intellettuale e nel settore operaio, la perdita della dignità nella donna, la propaganda antireligiosa subdolamente condotta, la propaganda dell’immoralità con la così detta educazione sessuale, la pornografia permessa in pubblico senza nessun intervento governativo, il teatro e il cinema diventati facile scuola di corruzione, i sacrilegi eucaristici, le messe nere, il disprezzo della modestia e della verginità, il libero amore, i matrimoni selvaggi ossia le unioni di fatto senza legalizzazione religiosa o civile, il mondo giovanile avviato sempre più verso un declino che sembra irreversibile. Alcuni scrittori recenti, tra cui il tedesco Anton Bòhm, autore di un libro dal titolo Epoca del diavolo, 1955, e il benedettino francese dom Alois Mayer, con Satan de nos jours, e diversi altri, hanno cercato di spiegare l’enigma di questo tempo satanico, ma non ci sono riusciti e hanno rinunciato all’impresa. 
Il diavolo canta vittoria, gli uomini d’oggi hanno perduto il senso del diabolico o hanno paura di parlarne. Così le potenze del male possono scorrazzare per il mondo ben camuffate e indisturbate senza trovare impedimenti che ostacolino la loro opera.

C’è una strana profezia, risalente a quasi 200 anni fa, che oggi si presenta con un tal quale carattere di attualità che talvolta ci lascia perplessi. Si tratta di una predizione dovuta alla veggente e mistica tedesca Serva di Dio Caterina Emmerick (1174-1824), la stigmatizzata di Dùlmen, di cui è stata introdotta la causa di beatificazione. Le sue Visioni e Rivelazioni furono pubblicate dallo scrittore convertito Clemente Brentano (1778-1842), tradotte in diverse lingue e lette avidamente da molti, nel secolo scorso e in questo. In una delle sue visioni la veggente dice testualmente:

«Ho appreso che Lucifero deve essere scatenato per un (certo) tempo, cinquanta o sessant’anni prima dell’anno Duemila, se non mi sbaglio».32

Di questa predizione, oggi, si fa un gran parlare, specialmente nei territori di lingua tedesca, dove ovviamente questo particolare è più conosciuto che altrove.

Che cosa ne dobbiamo dire?

Si tratta, evidentemente, di una rivelazione privata, la quale vale quello che vale, non è oggetto di fede rivelata ma solo di fede umano-storica. Non è perciò in errore chi fa le sue riserve su questa affermazione, come non deve essere considerato temerario chi invece l’accetta e la ritiene autentica.
Sull’autenticità storica delle rivelazioni fatte dalla Emmerick non ci sono dubbi. Il contenuto di esse non è in contrasto con nessuna verità di fede, e la persona a cui furono fatte, la Emmerick, era una vera mistica, non una malata psichica. D’altra parte se si tratta di vera rivelazione — e la chiesa non è contraria ad ammetterla — essa non può venire che da Dio. E sempre Dio che parla attraverso un santo o una santa. Ora, quando Dio «svela», cioè «toglie il velo» al futuro, non lo fa mai per gioco, per divertire o far perdere tempo agli uomini, ma per la salvezza. Dio opera sempre per l’attuazione della salvezza dell’uomo, di colui, o colei, a cui la rivelazione è fatta, e di coloro a cui la rivelazione sarà comunicata.

Perché Dio vuole segnalare a distanza avvenimenti che non interessano direttamente coloro ai quali sono rivelati?

Perché l’uomo si tenga pronto e non sia preso alla sprovvista. Diversa è infatti la posizione di Dio e la posizione dell’uomo di fronte al diavolo: quella di Dio è sempre una posizione di vittoria, quella dell’uomo è invece di continua lotta senza tregua e senza risparmio di colpi. Un nemico previsto è meno pericoloso, è evitato per lo meno un assalto di sorpresa.

«Cinquanta o sessant’anni prima del Duemila». Oggi, nell’anno di grazia 1991, siamo nel bel mezzo della tregenda, di questo insolito sabba diabolico.

Paolo Calliari