venerdì 3 maggio 2019

REGOLE ED ESORTAZIONI



DELLA CORREZIONE DEI FRATI NELLE LORO MANCANZE


1 Custodite, perciò, le vostre anime e quelle dei vostri fratelli, perché è terribile cadere nelle mani del Dio vivente. 2 Se poi qualcuno dei ministri comandasse a un frate, qualcosa contro la nostra vita o contro la sua anima, il frate non sia tenuto ad obbedirgli, poiché non è obbedienza quella in cui si commette delitto o peccato.


3 Tuttavia, tutti i frati che sono sottoposti ai ministri e servi, considerino con ponderazione e diligenza le azioni dei loro ministri e servi. 4 E se vedranno che qualcuno di essi vive secondo la carne e non secondo lo spirito, quale è richiesto dalla rettitudine della nostra vita, dopo la terza ammonizione, se non si sarà emendato, lo notifichino al ministro e servo di tutta la Fraternità nel Capitolo di Pentecoste, senza che nulla lo impedisca.

5 Se poi tra i frati, ovunque siano, ci fosse qualche frate che volesse camminare secondo la carne e non secondo lo spirito, i frati, con i quali si trova, lo ammoniscano, lo istruiscano e lo correggano con umiltà e diligenza. 6 Che se, dopo la terza ammonizione, quegli non avrà voluto emendarsi, Io mandino oppure ne riferiscano al ministro e servo, e il ministro e servo lo tratti come gli sembrerà meglio secondo Iddio.

7 E si guardino tutti i frati, sia i ministri e servi sia gli altri, dal turbarsi e dall’adirarsi per il peccato o il male di un altro, perché il diavolo per la colpa di uno vuole corrompere molti, 8 ma spiritualmente, come meglio possono, aiutino chi ha peccato, perché non quelli che stanno bene hanno bisogno del medico, ma gli ammalati.

9 Similmente, tutti i frati non abbiano in questo alcun potere o dominio, soprattutto fra di loro. 10 Come dice infatti il Signore nel Vangelo: «I principi delle nazioni le signoreggiano, e i grandi esercitano il potere su di esse; non cosi sarà tra i frati; 11 e chi tra loro vorrà essere maggiore, sia il loro ministro e servo; 12 e chi tra di essi è maggiore, si faccia come il minore».

 Nessun frate faccia del male o dica del male a un altro 14 anzi per carità di spirito volentieri si servano e si obbediscano vicendevolmente.
15 E questa è la vera e santa obbedienza del Signore nostro Gesù Cristo.

E tutti i frati, ogni volta che si allontaneranno dai comandamenti del Signore e andranno vagando fuori dell’obbedienza, come dice il profeta, sappiano che essi sono maledetti fuori dall’obbedienza, fino a quando rimarranno consapevolmente in tale peccato.
17 Se invece avranno perseverato nei comandamenti del Signore, che hanno promesso di osservare seguendo il santo Vangelo e la loro forma di vita, sappiano che sono nella vera obbedienza, e siano benedetti dal Signore.


S: Francesco d’Assisi

Nessun commento:

Posta un commento