martedì 13 agosto 2019

“HAI NASCOSTO QUESTE COSE AI DOTTI E AI SAPIENTI E LE HAI RIVELATE AI PICCOLI”



[…] Non c'è dubbio che il più ‘anormale’ di tutti, per gli uomini dell'epoca del
‘Grande Inquisitore’ come per i nostri contemporanei, sarebbe Cristo. Chi può
ascoltare Cristo o, ancor più, seguirlo? Ciò che i monaci ottengono con decenni di
pianto, i contemporanei pensano di acquisirlo in un breve lasso di tempo, talvolta
in qualche ora di piacevole colloquio "teologico". Le parole di Cristo, ogni sua
parola è giunta in questo mondo dall'alto, appartiene a un'altra dimensione e si
assimila solo con una lunga preghiera accompagnata dal pianto. Senza questa
condizione, le sue parole ci rimarranno sempre incomprensibili, indipendentemente
dalla nostra ‘formazione’, anche dal punto di vista teologico.

Una volta qualcuno mi disse: ‘Se vivi sotto il peso di ciò che non comprendi,
soffochi’. Sì, noi uomini inevitabilmente ci tormentiamo per capire con tutte le
nostre forze la parola di Cristo… Ogni cristiano deve continuamente tendere alla
luce di Cristo ed essere deciso a sopportare tutte le conseguenze di questa
aspirazione. Solo così si arriva a comprendere la parola evangelica, e ciò ha luogo
senza che vi sia la possibilità di "osservare" come accade, dal momento che Dio è
realmente e indescrivibilmente con noi. In ogni altra sfera della cultura umana è
possibile osservare il progresso, ma non nella nostra vita. Spesso lo Spirito santo
si allontana da noi per qualche moto del nostro cuore o dei nostri pensieri, ma
forse anche perché ci vede tranquilli e soddisfatti di ciò che abbiamo già ricevuto
o raggiunto, e rinuncia quindi a mostrarci quanto siamo ancora lontani da come
dovremmo essere.

[…] Noi abbiamo la certezza, che viene da un esperienza secolare, che a ogni
membro della chiesa si apra una via verso stadi più perfetti, possibili in terra e
in cielo, di conoscenza di Dio, indipendentemente da qualsiasi estrazione sociale o
posizione gerarchica… (Se risaliamo) fino agli inizi della chiesa, agli apostoli,
vediamo che erano poveri pescatori… Se fosse stato diverso, l'ascensione alle
sfere divine sarebbe dipesa da una scuola umana. Il Signore ci ha mostrato nella
sua vita che Dio Padre è più vicino ai piccoli" e ai diseredati: ‘Io ti rendo lode,
Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai
sapienti e le hai rivelate ai piccoli.

Sì, Padre, perché così a te è piaciuto’. (Lc. 10,15-16) E ancora: I giudei ne
erano stupiti e dicevano: ‘Come mai costui conosce le Scritture, senza avere
studiato?". Gesù rispose: "La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha
mandato. Chi vuoi fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio,
o se io [come uomo] parlo da me stesso’. (Gv 7,15-17).

La scienza umana dà gli strumenti per esprimere l'esperienza, ma non può
comunicare la conoscenza che veramente salva senza la cooperazione della grazia.
La conoscenza di Dio è quotidiana, non di tipo astratto e intellettuale. Migliaia e
migliaia di teologi professionisti ricevono diplomi di studi superiori, ma rimangono
in effetti dei completi ignoranti per quanto riguarda lo Spirito. E ciò perché non
vivono secondo i comandamenti di Cristo e si privano della luce della conoscenza di
Dio.”

di s. Sofronio di Essex

Nessun commento:

Posta un commento