giovedì 12 marzo 2020

MISTICA CITTA’ DI DIO



COMPOSIZIONE DELLA «MISTICA CITTÀ DI DIO»

I decreti romani sull'autenticità dell'opera

Nel secolo XVIII, nell'ultimo tentativo, per così dire, che i sostenitori della causa della Venerabile fecero per ottenerne la glorificazione, Roma promulgò perfino due decreti sopra l'autenticità della Mistica Città di Dio. Il fatto è che agli occhi della Santa Sede il processo di beatificazione di suor Maria era legato al problema dei suoi scritti, soprattutto della sua grande opera, la Mistica Città di Dio. Prima di procedere alla sua beatificazione era indispensabile procedere all'esame degli scritti e affrontare i problemi teologici implicati in essi. L'opera che presentava più difficoltà sotto questo aspetto era la Mistica Città di Dio. Era pertanto certo che quest'opera fosse realmente di suor Maria? Questo è il primo punto da risolvere. Se non era la vera autrice dell'opera, in tal caso il processo poteva andare avanti senza tener conto di lei; però se suor Maria era l'autrice, bisognava sciogliere prima le riserve teologiche che pesavano su di lei. Tale era il punto di vista di Roma.
Per risolvere il problema dell'autenticità dell'opera si fecero portare a Roma gli otto volumi autografi, che esistono nel monastero di Agreda, i quali furono sottoposti ad un esame peritale. Conseguenza di tale accertamento fu il decreto di autenticità, emesso dalla Sacra Congregazione dei Riti l'8 maggio 1757, decidendo che, a giudicare dall'identità della scrittura di questi volumi e degli altri scritti, certamente di sua mano, risulta che la predetta Mistica Città di Dio fu scritta da suor Maria. Questo primo decreto si basa, dunque, sull'identità di calligrafia che c'è tra l'originale della Mistica Città di Dio e altri scritti autografi della Venerabile.
È’ evidente però che, assolutamente parlando, questo non basta per provare che lei fu l'autrice formale dell'opera, poiché è possibile che sia stata una semplice copista o amanuense di un'opera concepita e redatta in precedenza da un altro. A tal fine, in Roma si procedette ad un secondo esame, fondato questa volta sullo studio approfondito delle caratteristiche dello stile, confrontandolo con altri scritti che certamente sono della celebre monaca. Questo secondo esame raggiunse ugualmente un esito in favore dell'autenticità: era evidente l'uniformità dello stile tra l'opera e altri scritti autentici della Venerabile. Questo secondo decreto porta la data dell'11 marzo 1771. Risultato di tutto questo fu la sospensione definitiva, o «silenzio perpetuo», che Clemente XIV impose alla causa di beatificazione della Venerabile. Dato che risultava essere lei l'autrice dell'opera e che sulla detta opera pesavano riserve teologiche gravi, si proibiva di proseguire ulteriormente la causa della sua beatificazione.
La prova dell'autenticità fu, pertanto, la causa dell'arresto del processo.
A considerare tutto non sono mancati, sebbene posteriormente, coloro che hanno supposto che ci furono influenze decisive di altre mani nella composizione di quest'opera. Così, per esempio, il p. Andréa Ivars, OFM, fondandosi su alcuni passi della corrispondenza di suor Maria con Filippo IV, avanzò l'ipotesi che il p. Pietro Manero, francescano, avesse dovuto influire sulla seconda e definitiva redazione della Mistica Città di Dio, tanto che arrivò a mettere in discussione la vera paternità dell'opera.
Per chiarire nei limiti del possibile questi estremi, si ritiene utile ricordare brevemente la genesi dell'opera, la sua lunga gestazione, la storia delle sue due redazioni; fissare le date, confrontare i dati che risultano dalla medesima opera con quelli che risultano dagli altri scritti della Venerabile o delle persone che ebbero a che fare con lei; mettere a confronto lo stile di quest'opera con quello di altri scritti indubbiamente suoi; conoscere i direttori che ebbe, le date in cui la diressero; altre persone che, per quel che sappiamo, ebbero a che fare con lei e tutti gli altri dati che fanno al caso.

Suor Maria di Gesù
Abbadessa del Monastero dell’Immacolata di Agreda dell’Ordine dell’Immacolata Concezione



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