mercoledì 18 marzo 2020

Regina della Famiglia



La vita nella malattia e nella sofferenza 

Nell'undicesima apparizione, la Vergine Maria affronta il  grande problema del dolore. La malattia, la sofferenza fanno  parte della nostra esistenza. E ogni uomo, che prima o poi viene  toccato dalla malattia, non può non porsi gli interrogativi: per-ché esiste la malattia, qual è il suo significato? La risposta non è  data dalla ragione, ma dalla Parola di Dio. Egli ha creato l'uomo  per la vita immortale, la felicità. Può sembrare strano, ma per  molti secoli al popolo d'Israele non fu rivelato che il fine principale della vita umana è una felicità ultraterrena. Il popolo ebreo  pensava che la benedizione di Dio sui giusti, su coloro che  osservano la sua legge, dovesse realizzarsi col benessere in questa vita terrena. Questa maniera di pensare è rimasta anche nel  moderno ebraismo ed anche tra molti cristiani. Solo qualche  secolo prima di Cristo è iniziata gradualmente la rivelazione  della sanzione ultraterrena e quindi del fine ultraterreno della  vita umana. Gesù insegna che la vita vera ed eterna è quella di  Dio comunicata all'uomo mediante l'acqua del Battesimo nella  potenza dello Spirito Santo. La Madonna chiede ai malati di  avere fiducia e di santificare la loro sofferenza se vogliono guadagnare il Paradiso. Chiede ai malati di non abbandonarsi né  alla rassegnazione, né allo scoraggiamento, tanto meno alla  disperazione, ma di partecipare attivamente al recupero della  salute, lottando con tutte le loro forze contro la malattia. L'esito  di questa lotta può essere vittorioso anche quando non si riesce  a vincere la malattia. È già una vittoria sulla malattia il non  lasciarsi dominare da essa, il reagire alle sue spinte e regressioni  egocentriche e il trasformarla, vivendola con Cristo, in occasione e mezzo di crescita nella carità. La Vergine chiede ai  malati di avere più fede. Ripete quello che Gesù ha detto più  volte nella sua vita terrena. Tuttavia Gesù non ha guarito tutti i  malati. Le sue guarigioni erano segni della venuta del Regno di  Dio. Annunciavano una guarigione più radicale: la vittoria sul  peccato e sulla morte attraverso la sua Pasqua. Con la sua passione e la sua morte, Dio ha dato un senso nuovo alla sofferenza: essa può renderci più simili a lui e unirci alla sua passione redentrice. Santificare la sofferenza vuoi dire non rifiutare  la croce e unirsi al Figlio crocifisso. È così grande il valore della  sofferenza, è un tesoro così prezioso per la salvezza del mondo, che la Vergine usa parole di condanna verso coloro che non  l'accolgono e non la usano secondo la volontà divina. 

Severino Bortolan

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