martedì 24 marzo 2020

Regina della Famiglia



PROBLEMI E DIFFICOLTÀ


 La ritrattazione scritta 

Nell'autunno del 1945 cominciarono a circolare alcune  copie fotografiche di una pagina di quaderno contenente una  dichiarazione scritta e firmata da Adelaide Roncalli. Ecco il  testo: 

"Non è vero che ho visto 
la Madonna. 
Ho detto una bugia, 
perché non ho visto niente. 
Non ho avuto coraggio di dire 
la verità ma poi ho detto 
tutto a don cortesi . 
Adesso però sono pentita 
di tante bugie. 
Adelaide Roncalli 
Bergamo — 15-Settembre 1945 

Avverto il lettore che il biglietto trascritto è il primo, che  Adelaide ha macchiato con l'inchiostro e la macchia cadde proprio sulla parola "visto", per cui l'ha ripetuta, come si vede  nella foto accanto. Don Luigi Cortesi, vista la macchia e forse  qualche altra imperfezione, come la parola "cortesi" scritta con  la "c" minuscola, la parola "niente" scritta con una "t" così piccola che sembra una "r", lo fece rifare. E quindi ecco il secondo  biglietto: 

"Non è vero che ho visto 
la Madonna. 
Ho detto una bugia, 
perché non ho visto niente. 
Non ho avuto coraggio di dire 
la verità ma poi ho detto 
tutto a don Cortesi. 
Adesso però sono pentita 
di tante bugie. 


Adelaide Roncalli 
Bergamo -15 -Settembre 1945 
Ad un primo esame, si nota subito che quello scritto non  poteva essere stato fatto da una bambina di seconda elementare.  Infatti non vi si rileva nessun errore di ortografia. Tutte le virgole  e i punti sono esattamente al loro posto. Un margine bianco a  sinistra è rispettato accuratamente, secondo una linea verticale  puramente ideale, essendo la carta rigata solo in senso orizzontale.  Vi è un ritorno a capo a termine di ogni pensiero (v. D.  Argentieri, o.c., p. 19). 

Lo scritto per forma e contenuto, nonostante lo sforzo di  farlo apparire semplice, mostra la mente di un adulto che sa  scrivere. Nel 1989, nella edizione del libro La Vergine parla alle  famiglie, scrivevo che sarebbe interessante fare esaminare da  esperti di grafologia il biglietto, per conoscere in quale stato psicologico Adelaide lo scrisse. Ma non mi fu possibile non dico di  rintracciare il biglietto, che spero si trovi ancora nell'archivio  della Curia di Bergamo, ma nemmeno di trovarne una copia  fotografica. Quello che allora non trovai, lo posso pubblicare ora,  dopo oltre quattordici anni. 

Allora aggiungevo: tuttavia possiamo fare un raffronto tra il  testo del biglietto della ritrattazione e un altro biglietto autografo  scritto da Adelaide alla fine di maggio o ai primi di giugno del  1944. Vi si legge: "carissima Rina, Io ti ò raccomandato alla  Madonna, preghe tanto, la fa guarire. Ma prega proprio di cuore.  Si farà ancora suora 

ti porterò io bei fiori 
ciao un bacio 

Roncalli Adelaide. Saluti A Sr. Ludgarda". 
Riscrivo il biglietto in modo da renderlo più intelligibile:  "Carissima Rina, io ti ho raccomandato alla Madonna, pregala  tanto perché ti faccia guarire. Ma prega proprio di cuore. Ti  farai ancora suora. Ti porterò io bei fiori. Ciao un bacio. 

Roncalli Adelaide. 
Saluti a suor Ludgarda". 
Questo biglietto fu mandato da una suora alla nipote Rina  Bana di Premolo (Bergamo), accompagnato da un suo bigliettino,  che reca la data del 2 giugno 1944. In esso, tra l'altro si legge: 

"Carissima nipote Rina 
ti mando il bigliettino, scritto proprio di suo pugno e di sua  volontà, della piccola veggente. Che belle parole ispirate dalla  cara Madonna, sei contenta? Dunque sii buona, prega, mangia,  sta allegra, e un giorno la Madonna Celeste, esaudirà i tuoi voti. 
Intanto accetta ogni giorno le pene, i dolori che Gesù ti  manda, come Lui accettava tutto dal Padre. Eleviamo di frequente il pensiero a quel bel Paradiso, dove saremo tutti uniti  insieme per sempre con Dio. Cosa sono le nostre pene in confronto d'una eternità felice?...". 
Sulla autenticità del biglietto scritto da Adelaide non vi  sono dubbi. Ad un esame anche superficiale si nota che la bambina non conosce ancora i primi elementi della grammatica e  dell'ortografia. Adelaide usa le lettere minuscole dove occorrono  le maiuscole e viceversa; non conosce la punteggiatura; non sa  andare a capo; unisce le parole tra loro, insomma mostra di non  sapere scrivere. Il contrario di quanto appare nel biglietto della  ritrattazione. 
Certo non si può pensare che in poco più di un anno,  segnato da sofferenze e da traumi psichici, Adelaide abbia potuto  imparare a scrivere in modo così perfetto. Un motivo in più per  dichiarare quel biglietto non suo, anche se scritto materialmente  da lei, e quindi inattendibile il suo contenuto. 
Aggiungo un particolare, che non è insignificante. Quando  nella precedente edizione trascrivevo il biglietto, pensai tra me:  sarebbe interessante sapere se questa ammalata è guarita. 
Trovai la risposta nel diario di don Italo Duci, il quale scrive che già nel settembre 1944, Bana Rina si presentò a lui  per testimoniare la sua guarigione. 
Bana Rina ammalata di tubercolosi, nonostante le cure dei  medici, peggiorava sempre di più. Iniziata, con piena fiducia, la  novena alla Vergine apparsa a Ghiaie, guarì improvvisamente. 


Severino Bortolan

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