mercoledì 11 marzo 2020

Regina della Famiglia



La Sacra Famiglia insegna il silenzio 


Nella visione simbolica appare la Sacra Famiglia, ma nessuno dei suoi membri parla. Tuttavia il loro insegnamento è  chiaro ed eloquente e ci richiama al valore del silenzio sia  esterno che interno, il quale crea la condizione per l'orazione, la  meditazione e la contemplazione, senza le quali non si può progredire nella vita spirituale. Il silenzio che viene proposto non è  solo la fuga dai rumori che inquinano l'ambiente in cui viviamo,  o dalle fantasie e pensieri che ci distraggono dal nostro lavoro  spirituale, ma è soprattutto rifiuto di voler primeggiare, rifiuto  della gloria data dagli uomini. 
Nazareth ci insegna ad occupare l'ultimo posto, a farci 
piccoli, ad amare il nascondimento. 
Il Vangelo parla poco di San Giuseppe. Non cita una sua  parola. Il grande taciturno entra in scena alla sfuggita, si  nasconde nello splendore di Gesù e di Maria e scompare prima  che la gloria di Cristo salga all'orizzonte. Dopo la sua morte,  cade attorno a lui un grande silenzio. È nel silenzio e nella solitudine di Nazareth che Dio ha parlato a Maria ed ella ha accolto  questa parola così che in lei il Verbo si è fatto carne. A riguardo  della nascita di Gesù, San Luca scrive: "Mentre erano a  Betlemme si compì il tempo in cui Maria doveva avere un  bimbo. Dette alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in  pannolini e lo mise a giacere in una mangiatoia, perché non cera  posto per loro nell'albergo" (Lc 2,6-7). Il racconto del fatto più  importante della storia del mondo è una lezione di umiltà.  Mentre il silenzio e le tenebre avvolgevano ogni cosa, venne la  luce nel mondo, entrò la Parola nella storia dell'uomo. Nella vita  trascorsa a Nazareth Maria e Gesù sono immersi nel silenzio,  sono nascosti nella loro identità agli occhi di tutti e ciò per  trent'anni. Alcuni episodi offrono qualche sprazzo di luce: la  presentazione di Gesù al tempio con le parole di Simeone ed  Anna; Gesù ritrovato nel tempio fra i dottori della legge. Ma poi tutto ritorna nella normalità di una famiglia che seguiva le abitudini del popolo ebreo, nell'obbedienza alla legge del Signore.  Dalla grotta di Betlemme alla croce del Calvario si snoda la vita  terrena avvolta nel silenzio, nel nascondimento. Adelaide, tra le  virtù rappresentate dai quattro animali, parla anche del silenzio  familiare. Non è il silenzio che viene dall'indifferenza e dall'incapacità di comunicare con i propri cari, nell'ambito della stessa  famiglia,. ma il silenzio dettato dalla pazienza, dall'umiltà, dal  perdono, dall'amore di chi sa ascoltare gli altri. 

Severino Bortolan

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