venerdì 15 agosto 2025

Il millennio sarà il tempo in cui il procedere nella perfetta santità sarà la routine quotidiana

 


IL  MILLENNIO 


La priorità assoluta del valore della santità deve concorrere a far sì che le creature umane consolidino la volontà di ricerca di un sempre maggior bene nel profondo della propria coscienza.  

Allineare i principi per una volontà di bene significa rapportarsi al S. Vangelo e attingere da esso la coerenza e la forza di procedere nella via alla santità.  

Nel determinarsi della vocazione l’anima avverte una comprensione nuova dei valori della vita e che è l’azione diretta dello Spirito Santo che apre a sempre nuove esperienze, eminentemente spirituali.  

Nel fuorviare alla precisa chiamata dello Spirito Santo vi è l’incognita dell’alternativa della libera scelta umana, difficile da mantenere nel santo timor di Dio.  

Il millennio sarà il tempo in cui il procedere nella perfetta santità sarà la routine quotidiana.  

Nell’esperienza individuale e comunitaria di una totale comunione di beni spirituali e materiali avverrà il totale riconoscimento a Dio di ogni munificenza e grazia.  

La maturazione e lo sviluppo spirituale degli individui porterà alla esplosione delle più varie conoscenze e capacità umane, ottenendo così il raggiungimento della massima dignità umano-divina.  

La potenza dello Spirito Santo Paraclito porrà illimitate possibilità ai fini che l’intelligenza umana vorrà raggiungere, nel pieno rispetto di se stessa e di Dio. 

Sarà il trionfo del saper credere, del saper amare nella realtà concreta del valore di ogni bene, fiducia e solidarietà.  

La repressione della forza del male non deriverà da sforzo o conflitto umano, perché saranno le potenze dei cieli stesse a relegare il maligno e le sue malefiche schiere nel più profondo degli inferi.  

La propulsione dell’intero genere umano al di là della soglia del millennio avrà sostanzialmente le caratteristiche del parto, che in ogni nascita della nuova vita si verifica con dolore, ma si tratterà solo del dilatarsi della via stretta perché ogni uomo possa giungere alla vera luce.  

La coerenza nel bene farà scattare con inaudita violenza la catapulta di ogni male. Il rinnovarsi dell’odio di Caino per Abele porrà sempre più in evidenza la guerra fratricida e le aberrazioni più oscene e, già come fu per Caino, i fulmini del castigo divino conclameranno la potenza del bene e la disfatta del male.  

Non occorre dar libero sfogo alla fantasia per capire a quali gravi conseguenze andrà incontro l’umanità se non vincerà il male, rifiutandolo anche a costo della perdita della vita.  

È infatti invalso l’uso della trivialità, dello stupro morale, della violenza fine a se stessa come se il battersi e l’abbattersi fosse respiro necessario alla sopravvivenza, pur di garantire l’odio e la depravazione.  

Il fulgore dello sguardo divino è su tutti e non mancherà la sua giustizia, se l’umanità continuerà a negare la sua misericordia. 

Il botto finale di ogni manifestazione pirotecnica è sempre il più forte, e così pure sarà per il vano scintillio delle illusioni diaboliche che incantano il mondo.  

La purificazione è via certa, passaggio obbligato per infierire il vero colpo finale alla bestia che, con la massima violenza, sferrerà i suoi ultimi colpi di coda.  

Il senso figurato delle profezie al riguardo serve a mitigare l’amarezza stessa di Dio di dover annunciare ai suoi figli la gravità di rimedi necessari a por fine all’ingordigia della bestia, alimentata nei millenni dalla ribellione umana a Dio.  

Nell’ordine specifico degli eventi tutto avverrà ordinariamente, perché sarà l’uomo a tradire se stesso e Dio, per voler crocefiggere nuovamente la verità e l’Amore.  

Solo la vetta della santità  sarà rocca inespugnabile e sopravviverà al grave impatto del male contro il bene. 

La sapienza divina  opera e predispone perché tutti si salvino, ma purtroppo l’indifferenza umana pone ostacolo e fa sì che molti si schierino dalla parte del male.  

Sia perciò sollecito l’uomo a schierarsi dalla parte del bene.  


29/1/1992  

Scritti di Anna Maria Ossi 


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