venerdì 20 agosto 2021

TRATTATO DI DEMONOLOGIA

 


MARIA DIEM PHAT-DIEM, VIETNAM, 1924-1925


Documentazione

Il caso avvenne nel 1924-25, ma la prima ampia relazione dei fatti fu pubblicata solo nel 1949-50  nel bollettino delle Missioni Estere di Parigi uscito a Hong-Kong col titolo: Ricordi di un esorcista.  L’esorcista autore dell’articolo è Monsignor de Cooman, più tardi Vicario Apostolico di Than-Hoa,  Viet Nam, la cui testimonianza, trattandosi del principale interessato della vicenda, non può essere  messa in dubbio. Al tempo degli avvenimenti qui descritti egli era sul posto in qualità di vescovo  ausiliare (li Monsignor Marcou vescovo di Phat-Diem, dal quale aveva ricevuto l’incarico di  visitare e riformare tutte ie comunità delle suore della Santa Croce, una congregazione locale. Anche questa relazione è riportata in riassunto da P. Sutter, nella VII edizione dell’opera citata,  Satans Macht und Wirken, pp. 163-176, che noi teniamo davanti agli occhi nello stendere queste  pagine.

1. Il demonio si fa sentire nel convento delle suore

La protagonista principale dei fenomeni diabolici di Phat-Diem è una giovane del luogo di nome  Maria Diem. Al tempo degli avvenimenti, 1924, essa aveva 17 anni ed era novizia nel convento  delle suore della Santa Croce. Da tempo, cioè da circa due anni, era disturbata dal demonio, ma per  un po’ non ci fece caso. Quando però la situazione diventò insopportabile anche per l’agitazione e il subbuglio che creava in tutta la comunità, si dovette avvertire Monsignor de Cooman, delle  Missioni Estere di Parigi, incaricato dal vescovo di visitare e di riformare tutte le comunità della  stessa congregazione nel VietNam. Monsignor de Cooman si recò nel convento, ascoltò le otto  novizie che erano state più volte testimoni oculari dei fatti straordinari capitati nella loro comunità  intorno alla loro consorella.

I fatti capitavano generalmente di notte. Rumori strani si facevano sentire. Per ore e ore Maria Diem si sentiva percossa da colpi provenienti da una mano invisibile. Pietre, pezzi di legno e altri oggetti  erano lanciati con forza contro di lei e contro le persone che la assistevano. Una voce misteriosa e  insistente diceva che Maria avrebbe dovuto lasciare il convento perché un giovane della città, un  certo Minh, la voleva prendere in sposa. Era andato in pellegrinaggio alla celebre pagoda di Den-Song e aveva pregato gli dei che gli ottenessero di sposare la novizia. La stessa voce riferiva i difetti e le mancanze delle suore, dalla superiora all’ultima postulante, non escluso il vescovo visitatore. Il  quale non tardò molto a convincersi della verità delle informazioni e della gravità della cosa, e  cercò subito di porvi rimedio perché il male non aumentasse, non fosse conosciuto fuori del  convento e non portasse disastri ancora maggiori. Per prima cosa proibì in modo assoluto alle  novizie di parlare col demonio o di riferire la cosa agli estranei. Raccomandò di moltiplicare le  preghiere a Dio e distribuì loro medaglie benedette della Madonna e di san Benedetto, benedì  nuovamente la casa, consacrò la comunità al Sacro Cuore di Gesù e la mise sotto la protezione  speciale di santa Teresa del Bambino Gesù che era stata canonizzata in quell’anno.

2 La tregenda diabolica continua

L’audacia e la sfacciataggine del demonio non si fermò per questo. Il 22 settembre 1924, anzi, si  fece vedere a Maria Diem, le diede un forte ceffone in faccia e sulla bocca in punizione perché  aveva parlato della cosa, aggiungendo:

— Il giovanotto è stato già quattro volte alla pagoda e vuole la tua mano. Verrò io stesso a prenderti  quanto prima.

Il fracasso notturno aumentava sempre più. La maestra delle novizie diede a Maria Diem un  crocifisso alto 20 centimetri, e poi un altro ancora più grande. Tutte e due le volte il Cristo fu  strappato dal legno da una mano invisibile. Per tutto un intero mese la novizia fu fatta bersaglio di  ogni sorta di oggetti, pietre, pezzi di legno, bottiglie vuote, patate e altra frutta. Mentre una volta  Monsignor de Cooman era a colloquio con lei la sentì uscire in un grido acutissimo: un pezzo di  mattone era caduto improvvisamente sulle sue spalle e l’aveva ferita. Il diavolo disse in quella  circostanza che il peggio non era ancora venuto.

Le notti erano diventate sempre più un incubo pauroso per la novizia e per le sue consorelle, e ciò  per ben due lunghi anni. Ma, com’è, ci si abitua a tutto, e anche quelle visite e quella presenza  maledetta a poco a poco diventarono abituali e le vittime non ci fecero più gran caso. I rumori  prendevano le forme più impensate, strida di uccelli notturni, nitriti di cavallo, clacson di  automobili, sirene di nave, brontolamento di tuono, passi pesanti di persone invisibili che si  bisticciavano nel corridoio. Talvolta il rumore si cambiava in musica col suono di tamburi, di  chitarre, di mandolini, di trombe e di altri strumenti musicali del posto, giovani cantori apparivano e cantavano con bellissima voce da tenore, si trattenevano con le novizie e ne chiedevano la mano. I  quattro cani del convento a quei rumori insoliti abbaiavano e mugolavano inquieti e nervosi: tutti e quattro, nel giro di poche settimane, senza sapere da chi, furono trovati uccisi.

Un giorno Maria era al confessionale. Il confessore a un tratto sentì dei colpi e delle percosse. Uscì  dal confessionale per vedere che cosa fosse successo e vide che la penitente era stata maltrattata dal  diavolo perché aveva manifestato al confessore le prove a cui era soggetta. Questi fatti erano noti a  tutti nella casa delle suore e cinquanta persone li potevano confermare.

3. Infestazioni e possessioni collettive

Nei fenomeni di Phat-Diem non vediamo soltanto la possessione diabolica di diverse persone —  vedremo subito che altre novizie, oltre Maria Diem, erano vittime del demonio — ma anche  l’infestazione nella forma più odiosa e più paurosa.

Il diavolo si faceva vedere di giorno e di notte, ma più spesso di notte, negli aspetti più impensati e  più spaventosi, talvolta come un serpente con la lingua fuori dalla bocca e con un sibilo acuto,  talvolta come un bufalo sbuffante, talvolta come un gigante spaventoso. Una volta Maria Diem si  vide consegnare da un giovane sconosciuto una scatoletta rotonda nella quale c’era — diceva il  giovane — il suo cuore ardente di amore. Il demonio si presentava anche sotto l’aspetto del  superiore della missione e porgeva alla novizia un anello e una croce da baciare. Un giorno la sua  assistente, mentre le faceva la lettura spirituale, si era accorta che la novizia era distratta e non faceva attenzione alla lettura che del resto era molto interessante. Che cosa era successo? Maria  aveva visto alle spalle della lettrice due diavoli che le facevano gesti e boccacce. Di fatti simili se ne aveva tutti i giorni.

I fenomeni di levitazione non si contano. Nove volte Maria fu vista tirata fuori dal letto e gettata a  terra. Una notte le sparirono tutti i vestiti che poi furono trovati nel cestino delle immondizie. Il 12  ottobre 1924 il gatto di casa saltò improvvisamente nel letto di Maria: un diavolo era entrato nel  corpo del gatto che per tutta la notte imperversò furioso e mise sottosopra il dormitorio del  noviziato.

Il maleficio che aveva colpito Maria Diem a poco a poco si estese ad altre novizie. Per questo  motivo essa fu vista male dalla comunità e si sentì sempre più circondata da sospetto e antipatia e  irritazione che crebbero quando scoppiò un incendio che mandò in fumo il deposito di paglia e di  fieno del noviziato. Un altro incendio con gravi danni scoppiò due mesi dopo. Maria era sul punto  di impazzire e di domandare 1c dimissioni dal noviziato.

La possessione diabolica, come si è detto, passò presto anche ad altre novizie e postulanti. La  relazione del vescovo de Cooman ricorda il nome di sole quattro ossesse, Kihn, Rose, Lucia e Anna, ma devono essere state di più.

Il 19 novembre una postulante si arrampicò con la sveltezza di un gatto su un alto albero del  giardino. Essa se ne stava tra i rami con grande spasso dei passanti che si fermavano e ridevano.  Solo dopo ripetuti segni di croce si decise a scendere. Altre volte erano le novizie che si  arrampicavano su un’alta palma stando tranquillamente appollaiate sulla sottile cima della pianta.  Un’altra volta una novizia si distese con tutta la persona su un ramoscello di soli 3 centimetri di  spessore e rimase a lungo in quella posizione senza che il ramoscello si piegasse.

L’arrampicarsi sugli alberi era diventata per alcune di esse una mania. La superiora, per impedirlo,  aveva messo loro addosso delle croci benedette. Ma le novizie avevano trovato subito l’inganno,  con salti di due o tre metri arrivavano fino al soffitto e si nascondevano tra le travi e là restavano  distese. Se per caso cadevano sul pavimento, si rialzavano ridendo senza accusare nessun male.

La crisi diabolica delle giovani le spingeva talvolta a scappare di convento. Per questo si sentì il  bisogno di legar loro le mani e i piedi con robuste funi, ma spesso anche queste precauzioni non  servivano a nulla e le infestazioni continuavano come prima. Tanto in Maria Diem quanto nelle sue  compagne non mancarono gli altri fenomeni caratteristici della presenza diabolica: la conoscenza di altre lingue — nel loro caso, specialmente del latino — e di cose lontane e occulte. Spesso fu  rivelato da esse il contenuto di lettere che non avevano potuto certamente leggere, o la malattia che  qualche consorella avrebbe avuto poco dopo.

4. La liberazione: 29 gennaio 1925

Tutti questi fatti, ed altri che abbiamo omesso, avevano convinto Monsignor de Cooman della  presenza diabolica e della necessità di arrivare all’uso dei mezzi che la chiesa consiglia in simili  casi, ed egli, d’accordo col suo vescovo Monsignor Marcou, decise di iniziare gli esorcismi  prescritti dal rituale.

Il 10 novembre 1924 ordinò alla comunità di fare un triduo di preghiere in onore di santa Teresa del  Bambino Gesù. Finito il triduo iniziò gli esorcismi, ma da principio il risultato fu davvero  scoraggiante. Solo dopo il secondo esorcismo una novizia si trovò impossibilitata a farsi il segno  della croce: il suo braccio era diventato rigido come un pezzo di ferro e non poteva muoverlo. Una  seconda si rifiutò agitandosi furiosa e gridando:

— Il diavolo vuole impadronirsi di me. Io non voglio, io non voglio Undici persone non riuscivano a dominarla e a tenerla ferma.

Le novizie diedero una nuova prova della loro avversione alle cose sacre, segno evidente della loro  ossessione. Si opposero con ogni sforzo a che le facessero entrare nella piccola cappella dove l’esorcismo doveva essere fatto. Cinque robuste persone appena riuscivano a farle entrare una per  volta. Arrivato l’esorcista presero tutte il volo, chi in un angolo, chi sotto l’altare, chi addirittura nel  trogolo del maiale.

Il vescovo Marcou aveva raccomandato di continuare con gli esorcismi ogni giorno fino a  liberazione completa. Tutti i giorni si verificavano sempre gli stessi fenomeni e non era sempre  facile far tornare e conservare la calma nelle giovani indemoniate.

Si era così arrivati al 25 gennaio 1925. La comunità delle suore, unita alle altre comunità della  congregazione, si preparava agli esercizi annuali. Erano in tutte una sessantina di religiose. Un  triduo in onore di santa Teresa del Bambino Gesù doveva preparare la comunità al grande ritiro.  Ancora il primo giorno del triduo fu disturbato da un avvenimento fuori dell’ordinario: durante la  preghiera si sentì alla porta un battere furioso e poco dopo il rullare di un tamburo. Le giovani  indemoniate cominciarono a smaniare orrendamente, Kihn digrignava i denti, Rosa abbaiava, Lucia  grugniva, Anna fischiava, tutte poi caddero in paurose convulsioni. Il giorno dopo il convento  sembrava diventato un manicomio. Solo al quinto giorno era tornata la pace e poterono cominciare  gli esercizi spirituali. Sembrava che, finalmente, satana se ne fosse andato del tutto, ma era la solita  finta. Dopo pochi giorni, ecco, il frastuono e il fracasso ricominciarono come prima e peggio di  prima e questa volta non solo nel convento a PhatDiem, ma anche in altri tre conventi fuori città  della stessa congregazione.

Ma ormai anche per il demonio era venuta l’ora di andarsene. Furono rinnovate e moltiplicate le  preghiere a santa Teresa del Bambino Gesù e a san Giuseppe, e finalmente venne l’effetto  desiderato. San Giuseppe è invocato nelle sue litanie come «terrore dei demoni» e questa volta non  aveva deluso le speranze dei suoi devoti.

Il 29 gennaio 1925 era il giorno della liberazione del convento di Phat-Diem e della comunità che  ivi risiedeva, ma non di Maria Diem. Essa, anche dopo la sua professione religiosa nel luglio 1925,  rimase preda del demonio per altri sei mesi con comprensibile disagio di tutta la comunità, ma  finalmente, nel dicembre successivo, anche lei si vide completamente libera, e con lei tutto il  noviziato e tutta la casa.

Si può facilmente immaginare che cosa abbia rappresentato quella brutta avventura nella comunità  religiosa di Phat-Diem e quale dovette essere la vita una volta superata quella misteriosa esperienza. Dopo 25 anni, nel 1949, quando Monsignor de Cooman mise in carta e rese di pubblica ragione  quelle vicende, egli poteva affermare che la pace e il fervore religioso dominavano nel convento  delle suore della santa Croce. Tre delle cx indemoniate erano diventate ottime religiose. Maria Diem era stata nominata maestra delle novizie e morì nel convento dei Than-Hoa il 6 agosto 1944, festa  della Trasfigurazione del Signore.

Coll’avvento del comunismo 300 suore dovettero lasciare il nord Viet Nam e si portarono al sud  dove, cominciando da zero, disboscarono una parte della foresta e costruirono, quasi da sole, un  nuovo convento.

Paolo Calliari

DONAMI LA SALUTE

 


Dio onnipotente, fonte della vita e rimedio di ogni male, donami la sicurezza della tua presenza  perché possa avere confidenza solo in te. Per questo, avvolto dal tuo amore e dalla tua potenza, possa ricevere la guarigione e la salvezza, secondo la tua libera volontà. 

Tra i miei dolori tu solo sei la mia forza. Grazie, Signore, perché sei con me. Amen. 

Il marchio della bestia, viene nel vaccino che ogni governo, in ogni paese della terra, sta promuovendo e autorizzando come sicuro.

 


Mercoledì 18 agosto 2021, messaggio di nostro Signore Gesù Cristo, ricevuto da Discepolo alle 10:53. Città di Hermosillo Sonora, Messico.


Miei amati figli!

 Oggi ha parlato a tutta l'Umanità!

 In verità vi dico che la Terra dove vivete, vive nella minaccia universale del dominio globale e del dominio unico della bestia.

 Non sentite la Mia voce né quella dei Miei profeti?

Non essere cieco!

Non andate sulla via della perdizione, dove il Mio nemico, l'anticristo, vi conduce attraverso i media virtuali.

 Ah mio discepolo, non stancarti di scrivere e cerca nel mio nome, che ti mando, di far circolare attraverso quei mezzi che ti dico, quelli che non sono consacrati al satanismo, e che servono come mezzi di comunicazione.

Ah... Mio discepolo, benedico coloro che si dedicano, anche per poco tempo, a diffondere i messaggi all'Umanità che Io do opportunamente attraverso i Miei profeti.

 Io sono la Verità che si oppone alle menzogne dei governi comunista e massonico.

 Io sono il Pane di Vita, vengano a Me coloro che hanno fame e sete, Io sono il Dio della Vera Profezia.

Il mio sangue copre tutti coloro che diffondono i messaggi del cielo,

Vi amo, cari figli, sì, con amore infinito e vi benedico e vi proteggo con l'amore del mio cuore! Io sono la fonte dell'acqua viva!... ascoltate i miei servi i profeti..... Io sono in loro ed essi vivono in Me, e soffrono per Me, a causa dell'incredulità dei consacrati.

 Chi crede nei miei avvertimenti, crede in me, e io Gesù sono con chi li diffonde, con chi li fa conoscere.

 È urgente, figli miei! Svegliatevi, il tuono della giustizia del Mio amato Padre è sulle nazioni! Alzatevi miei profeti, l'ora e il tempo è venuto per il pieno e vero adempimento di tutto ciò che è stato profetizzato!

Il marchio della bestia, viene nel vaccino che ogni governo, in ogni paese della terra, sta promuovendo e autorizzando come sicuro. Ah... presto sarà obbligatorio nelle aziende, nelle fabbriche, nei negozi, negli istituti, nelle chiese, nelle scuole.... che tristezza per me e per vostra Madre la Purissima Vergine Maria Assunta in Cielo quando si vaccinano giovani e bambini come se fosse una necessità urgente. È triste quando giovani e adulti marcano la loro pelle con orribili tatuaggi.

La Giustizia del Padre mio sta già arrivando senza indugio, Ah....Mio discepolo: la sostanza velenosa è in ogni vaccino mortale, questo veleno darà origine a varie malattie che porteranno alla morte fisica, colpiranno il cervello e il cuore. Figli miei, il vostro corpo è contaminato! Oh cari figli... anche la morte spirituale si verifica.

 Ultimo avvertimento o Miei sacerdoti e vescovi, non tacete! Non siete cani muti ma sentinelle del Mio Vangelo, del Mio Sangue e della Mia Croce!

 Molti sono volontariamente nell'ignoranza, consegnandosi alla Gehenna e alla dannazione eterna, Sì, o figli amati, all'inferno dove il fuoco non si spegne mai....

 Se siete già caduti nelle mani del mio nemico vaccinandovi,... vi chiedo un sincero pentimento dei vostri peccati, chiedetemi pietà, compassione, misericordia. Se non lo farete prima di morire, cadrete nella dannazione eterna. Questo pentimento urgente lo do solo attraverso la confessione personale individuale sacramentale.

 Oh.... Mio discepolo... domani continuerai a scrivere. Pace e bene

 Shalom! Io sono Gesù.


La scienza, figlio mio, per quanto grande, è sempre una povera cosa;

 


La scienza, figlio mio, per quanto grande, è sempre una povera cosa; è meglio che nulla a paragone del formidabile mistero della divinità. Altre vie devi tenere. Monda il tuo cuore da ogni passione terrena, umiliati nella polvere e prega! Così troverai sicuramente DIO, il quale ti darà la serenità e la pace in questa vita e l'eterna beatitudine in quell'altra (CE,56). 

SAN PIO DI PIETRELCINA 

La battaglia continua 4 - LA LIBERTÀ RELIGIOSA

 


Nei documenti del Magistero di sempre, e in tutta la Tradizione cattolica, risulta chiaramente che: 

1°) nessuno può essere costretto con la forza ad abbracciare la Fede; 2°) che l’errore non ha alcun diritto; 3°) che il culto pubblico delle religioni false può anche essere tollerato dai poteri Civili, però deve essere represso, se necessario, anche con la forza. 

Vediamo alcuni dei Documenti papali:

 Pio IX, nella sua enciclica “Quanta Cura”, scrive: 

«È contro la dottrina delle Scritture, della Chiesa e del Santi Padri il non dubitare di asserire: la migliore condizione della società essere quella in cui non si riconosce nello Stato il dovere di reprimere con pene pubbliche i violatori della cattolica religione, se non in quanto ciò richiede la pubblica quiete». 

E cioè:

 «la libertà di coscienza e dei culti essere diritto proprio di ciascun uomo, che si deve con legge proclamare e sostenere in ogni società bene costituita e essere diritto d’ogni cittadino una totale libertà, che non può essere limitata da alcuna autorità vuoi civile, vuoi ecclesiastica, di manifestare e dichiarare i propri pensieri, quali che siano, sia di viva voce, sia per iscritto, sia in altro modo palesemente ed in pubblico».

Nel “Sillabo”, delle proposizioni condannate 77 e 78 dice:

 «Ai tempi nostri non giova più tenere la religione cattolica per unica religione dello Stato, escluso qualunque sia altro culto». «Quindi, lodevolmente in alcuni Paesi cattolici fu stabilito per legge esser lecito a quelli che vi recano il pubblico esercizio del proprio qualsiasi culto».

 Leone XIII, nella sua enciclica “Libertas” scrive : 

«Nell’ordine sociale, dunque, la civile libertà, degna di questo nome, non consiste già in far quel che talenta a ciascuno, ciò che anzi partorirebbe confusione e disordine, che riuscirebbe, in ultimo, ad oppressione comune; ma in questo unicamente, che con la tutela e l’aiuto delle leggi civili si possa più agevolmente vivere secondo le norme della legge eterna...».  

Pio XII, nella sua Allocuzione: “Ci riesce”, ha detto:

 «Un’altra questione essenzialmente diversa è in una Comunità di Stati possa, almeno in determinate circostanze, essere stabilita la norma che il libero esercizio di una credenza e di una prassi religiosa o morale, le quali hanno valore in uno degli Stati-membri, non sia impedito nell’intero territorio della Comunità per mezzo di leggi o provvedimenti coercitivi, statali. In altri termini, si chiede se il “non impedire”, ossia il tollerare, sia in quelle circostanze permesso, e perciò la positiva repressione non sia sempre un dovere». 

Ora, la dottrina della “Dignitatis Humanae” non si concilia affatto con i documenti papali sopra citati. Infatti, nel n° 2 si legge: 

«Questo Concilio Vaticano dichiara che la persona umana ha il diritto della libertà religiosa. Il contenuto di una tale libertà è che gli esseri umani devono essere immuni dalla coercizione da parte dei singoli individui, di gruppi sociali e di qualsivoglia potestà umana, così che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire contro la sua coscienza, né sia impedito, entro debiti limiti, di agire in conformità ad essa: privatamente o pubblicamente, in forma individuale o associata».

 Il testo della “Dignitatis Humanae” è chiaro: esso presenta come un diritto di tutti all’immunità dalla coercizione. Il testo, però, prescinde dal citare fatti concreti, pur stabilendo come “principio” che ogni uomo ha il diritto di agire secondo la propria coscienza, perchè sarebbe un diritto naturale ignorando (?) che tale principio è contro l’insegnamento dei Papi precedenti, e che si scontra con tutti gli insegnamenti tradizionali, i quali hanno sempre insegnato che la vera religione deve essere favorita e sostenuta dalla Stato. Inoltre, la Dichiarazione conciliare rivendica la libertà religiosa non solo per coloro che sono di altre religioni, ma anche, invece, per tutti gli uomini, anche quelli che non hanno alcuna religione, ma anche per coloro che negano l’esistenza di Dio, i quali potrebbero anch’essi professare pubblicamente i loro errori e fare propaganda della loro irreligiosità. Ma questo strano “diritto” di proselitismo ateistico, come ha potuto, la “Dignitatis Humanae”, non vederlo contrario alla dottrina cattolica? 

Nel radio-messaggio natalizio del I942, Pio XII ha rivendicato “il diritto al culto di Dio privato e pubblico, compresa l’azione caritativa religiosa”. Il testo del radio-messaggio non affermava il diritto al culto falso reso a Dio in una religione non vera, ma, al contrario, affermava che all’uomo sia riconosciuto il diritto di rendere a Dio il vero culto, a Lui dovuto. E, nella sua Allocuzione “Ci riesce”, ha tracciato “ex professo” di questa questione, nega qualsiasi diritto a ciò che non corrisponde alla verità e alla norma morale. Dopo quanto abbiamo detto sulla Dichiarazione “Dignitatis Humanae”, vogliamo dire che anche questa Dichiarazione non obbliga i fedeli a credere che goda dell’infallibilità, perché il Concilio Vaticano II non ha mai avuto l’intenzione di fare nuove definizioni solenni, e quindi di vincolare in maniera definitiva le coscienze, tanto più che tale Documento della “Dignitatis Humanae” è in contrasto con la dottrina del Magistero Ordinario di tanti Papi!

sac. dott. Luigi Villa




 


 


L’AVVERTIMENTO È PROSSIMO. QUESTA È L’ORA DEL TUONO!

 


Carbonia 18-08-2021  –  ore 17.21

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
La Via, la Verità e la Vita è qui con voi.
Abbraccio tutti voi presenti in questo Colle e vi dono di Me, vi porto al mio Seno e vi nutro del mio Santo Spirito.

Amati figli, ecco, il tempo è giunto, l’ora è destinata a finire, questo giorno è l’ultimo giorno prima del mio ritorno.

Amatevi tra di voi e non giudicate mai. Io Sono Colui che Sono. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo è in Me. Sono la Vite e voi i tralci, siete i miei figli, presto Io vi eleverò a Me.

Conduco Io quest’Opera, e sarà nel mio trionfo molto presto.  Maria SS. Madre mia e Madre vostra è alle vostre case e conduce la missione con tanto amore, vi porta a Me insegnandovi le Cose di Dio, vi benedice e vi elargisce i santi doni del Cielo.

Amate creature mie, siate forti, andate avanti senza timore alcuno, state nel rispetto del vostro prossimo ma sopratutto rispettate le Leggi di Dio.

Annunciate a tutti che Dio è con voi, che presto tutto sarà trasformato in Dio, che ogni cosa che oggi vedete non la riconoscerete più perché avrà la sua trasfigurazione in Dio.

La Terra è per brillare dell’amore di Dio, ancora poco, ancora un poco, figli miei, e poi sarete saziati delle Cose di Dio, sarete deliziati nell’amore di Dio e profumerete di Dio perché sarete in Dio.

L’avvertimento è prossimo, preparate i vostri cuori, Io sono con voi, state al mio seguito, non perdetevi nelle cose di questo mondo, allontanatevi dalla Menzogna, offritevi a Gesù con cuore puro e immacolato.

Questa è l’ora del tuono, il Cielo è per avvertirvi! …é la giustizia di Dio! …sarà grande la giustizia di Dio verso gli uomini che Lo hanno tradito, su coloro che si sono dileguati nelle tenebre e hanno saziato Satana dei loro doni, si sono offerti a lui, …oggi saranno con lui all’Inferno!

Quanto vi amo figli miei, quanto vi amo, quanto vi amo! Voi non potete ancora capire il mio grande amore ma a breve sarete messi in condizioni di amore per poter capire l’amore che è nell’Amore.

Benedico voi, figli miei, voi che siete giunti in questo Colle Sacro, in questo luogo dove tornerete per trionfare con il Cuore Immacolato di Maria.

Eccomi, sono qui in mezzo a voi, vengo a segnarvi sulla fronte, vi bacio con il mio Santo Spirito e vi concedo la grazia dell’amore. Siate un’unica cosa in Dio, state fermi nella sua chiamata, Egli É, …nessuno è oltre Colui che È.

Fornirò a voi, tutto ciò che vi servirà, non guardate più verso il futuro terreno ma orientatevi verso le Cose di Dio, nella Casa di Dio c’è tutto, nulla vi mancherà e sarete felici per sempre.

Abbracciate il santo Vangelo e condividete i doni con i vostri fratelli, Io che vedrò il vostro cuore pieno di amore e carità vi benedirò quali figli miei.

Andate, il vostro futuro è in Colui che vi ha chiamati a Sé, non tornate mai indietro, tutto ora si spegnerà delle cose del mondo ma, voi sarete già catapultati nella Terra nuova dove  troverete ogni bene in Dio.

Vi ringrazio per questo pellegrinaggio, vi ringrazio per essere giunti in questa Grotta che presto riaprirà le sue porte, perché Dio ha una sola parola, Dio vede e provvede.

Benedizioni e grazie a voi figli miei. Amen.

NON ASPETTATE DI ESSERE INTRAPPOLATI NEGLI EVENTI PER CREDERE

 


DIO PADRE

6

 LETTERA SESTA


(SE ASPETTATE DI VEDERE PER CREDERE POTREBBE ESSERE TROPPO TARDI)


Mio Amore,

Abba

Cosa c'è, piccola mia?

Mi sento un po' in colpa.

È la solitudine, Amore Mio, che non ha con chi condividere che sia vicino, con chi parlare della Verità che riceve; è solo naturale che dubiti di se stessa e nonostante tanti Dialoghi, di tante raccolte e libretti; il dolore e il dubbio arrivano.

Sì.

Non c'è mai stato un mistico o un profeta che non esita e non ha dubbi e pensa perché a me, Amore del Cielo? Ma questa è una domanda che tu non hai mai fatto e io, Dio Padre, ti chiedo perché, voglio che tu lo dica ai tuoi fratellini, non l'hai fatta?

Perché bisogna accettare ciò che ci piace e ciò che non ci piace, che venga dal Cielo senza mettere in discussione. Il Cielo ha le sue ragioni, per tutto e per tutti. Il Cielo non sbaglia e non pretendo di capire e capire ciò che non potrebbe, ciò che mi trascende. Spetta a me accettare, onorare e ringraziare.

È per questo che ti abbiamo scelto per come sei, Ragazza del Cielo, per quanto sei diversa dal mondo e da ciò che sei diventata, ecco perché ti abbiamo scelto. Sei sempre stato speciale e lo sei ancora. Tu stessa rispondi non mettendo in discussione ed è per quell'amore infantile e cieco e totale che il Cielo ti affida questo prezioso per la Salvezza dei tuoi fratellini. A te, Bambina del Cielo, si chiede qualcosa e dici: "Sì, Abba" Non discuti, non patti, non dialoghi, ma come mite agnellino ti sottometti e questo permette al Cielo di operare con libertà.

Voi credete di dubitare di voi stessi, ma io vi dico: diventate stolti se lo fate. Voi credete che se mi dite ciò che siete e che non siete degni e ve ne andate perché non lo credete, questo mi piace, ma non è così. Se io vi trovo degni per una Missione, non contradditemi; ma fate quello che vi invito a fare e non dubitate, né invocate, né discutete, che è quello che i miei più grandi profeti, mistici e veggenti hanno fatto e fanno.

Chi abbandona la sua missione perché non si sente o non si crede degno, è contro i Miei Disegni. Accettate tutto ciò che vi comando: ciò che ritenete buono per voi e ciò che non lo è. Che nulla è male in ciò che vi chiedo, ispiro, incoraggio e chiedo. Non pensate troppo a cercare di comprendere i Miei disegni che quando è per voi capire Io stesso mando allo Spirito di comprensione affinché possiate capire quello che devono capire; e non comprendete ciò che non devono capire e farlo solo per fede, che grande valore è per il Cielo.

Tommaso non aveva bisogno di vedere per credere?

Sì, Abba, l'ha richiesto.

Io vi dico che i più grandi di voi non chiedono né di vedere, né di ascoltare, né di sapere; ma sanno che sono piccoli e accettano ciò che il Padre manda loro. Siate così, Miei Bambini, senza mettere in discussione i miei piani, che è impossibile che li comprendete, ma potrete rispettarli. Non chiedete quello che vi trascende. Lo capite, piccola?

È Amore che hai in te per il Cielo, per i tuoi fratellini, per la Creazione tutta e te l'abbiamo detto il più grande dono che la creatura può dare al Cielo è L'Amore e se questo è avvolto nella fede, senza potere vedere; nella speranza, senza bisogno di verifica: Il vostro posto sarà eternamente altissimo nel regno dei cieli.

Non ditemi mai "Perché a me?" Di quello che vi piace e di quello che non vi piace; che voi non potete vedere il cammino che ho tracciato per ciascuno.

(Io vedo un piccolo cammino che è delineato per una persona dall'inizio alla fine, che dal cielo si vede chiaramente, ma non da terra. È già segnato e da lì ci porta lo Spirito Santo in Noi, ma l'uomo non ha la visione panoramica e totale dall'alto e può solo andare un po' a passo dove ci porta).

Il Cielo traccia il Cammino e voi lo camminate passo per passo. Non chiedetevi dove vi porto, né quale sia il piano di domani per ciascuno; piuttosto date quel piccolo passo verso la direzione che vi indirizzo e lasciate il domani e i suoi cuiti al vostro Amatissimo Padre, lo capite? Che perdiate molto tempo a mettere in discussione i miei piani per voi.

Sappiate e credete che tutto ciò di cui avete bisogno di sapere, lo capirete a tempo debito, ma non dispiego i Miei piani per voi per chiedere la vostra opinione, ma perché possiate camminare solo quel piccolo passo che avete davanti.

I vostri scienziati vogliono eguagliare la Mia intelligenza onnisciente* che tutto comprende; e non lo possono, e si rifiutano alla fede perché la loro intelligenza non comprende la comprensione dei Miei Misteri Arroganza più grande non c'è! Ma a voi che siete i Miei Figli chiedo: Non aspettate a vedere per credere che allora sarà troppo tardi. Agite ora con quello che vi diciamo e lasciatemi guidare con Spirito di Bene e Verità alla vostra dimora Eterna. Non aspettate di essere intrappolati negli eventi, ma credete ora, mutate ora, agite ora verso dove vi porto con le Mie Ispirazioni; che se aspettate di vedere per credere potrebbe essere troppo tardi.

Credete, credete, credete che nulla: né un punto né una lettera né una virgola rimarranno senza il loro completo compimento: leggete ai vostri profeti di un tempo, al Libro dell'Apocalisse di San Giovanni, che è quello che già state vivendo.

Hai corretto qualche paragrafo? L'hai cambiato?

No, non lo faccio. Come mi viene detto, lo scrivo. Lo controllo solo perché mi va via una lettera per un'altra, ma è esattamente come mi viene detto.

È sempre stato così?

Sì.

All'inizio, quando il Mio Signore mi disse: Il Quasacrucis lo rividi e cominciai a omettere parole che si ripetevano, e il Mio Signore mi rimproverò e mi disse di non cambiarlo.

NESSUN PARAGRAFO È MODIFICATO; COME LO ASCOLTI LO SCRIVI.

Sì, sì, Abba.

E così è stato in tutto.

Sì, sì, Abba.

Anche se non lo capisci, anche se non lo capisci, non è per questo che smetti di scriverlo. Persino, Mia Figlia, Nostra Figlia, Amata, anche se ti sembra che porti a un errore.

Così è.

I miei figli sono affidabili. Se questa, Mia Creatura del Getsemani, non si fidasse senza vedere; voi non avreste questi Bellissimi Dialoghi Didattici per l'Umanità. Se dubitasse se è degna o meno. Lo fa e basta. Il risultato è il cibo buonissimo del Cielo per voi. Così allo stesso modo voi fate e non pretendete di correggermi, ma fate quello che del Cielo vi viene detto e non litigate più, ma obbedite già ai Miei Bambini che sono poche, pochissime Mie Luci in questo mondo e voi non brillate perché NON CREDETE.

CREDETE E BRILLATE, come brilla La mia Bambina Amata. Come CREDE, così siate voi, così

Fate voi, perché ho bisogno che BRILLIATE affinché illuminiate più questa penombra che è il vostro mondo umano.

Alla fine, mi dice Gesù amato:

(...Parte molto intima che mi permettono di riservarla alla Raccolta...)

Così, in questi tempi finali ci sono tante Missioni Bellissime che restano da realizzare perché il Cielo conta solo con un pugno di uomini fedeli.

Volete essere voi a svolgere una grande missione? Offritevi al Cielo, ma non in discorso e parola, ma in cuore contrito e umiliato e fate tutto il necessario, ma senza patti, senza discutere.

Offerte e grandi cose farà il Cielo con voi. Provate e non rimarrete delusi.

* onnisciente. (Del lat. omnis, tutto e sciens, -entis, che sa). Colui che tutto conosce.

Fratelli,

Canteremo oggi "Osanna" e quando i tempi saranno alle porte grideremo: "CROCIFIGGETELO!? Ci offriremo di accompagnare il Nostro Amatissimo Signore come suo fedele amico Giovanni? Come La Maddalena? o agiremo come la folla di indifferenti? O ancora di più, come i soldati burloni? Come chi saremo in questa Settimana Maggiore che inizia oggi?

Ricordate: l'invito è aperto ed è per tutti.

(Aprile 01)

Anno Del Signore 2014

E Maria Del Getsemani

giovedì 19 agosto 2021

SE VOI MI URLERETE TUTTO IL VOSTRO AMORE, ECCO CHE IO INTERVERRÒ.



Amati figli, il tempo si fa sempre più oscuro, la tenebra già avvolge tutta la Terra ma l’uomo non si desta dal suo sonno.
Amate creature mie, svegliatevi, guardatevi attorno e riflettete su tutto ciò che accade, la vostra vita è in serio pericolo, l’uomo in Satana sta procedendo nel suo piano malefico e voi dormite.
Sollevatevi figli miei, aprite gli occhi a questo inganno e chiedetemi l’aiuto, Io il vostro Dio Creatore non attendo altro che vedere il vostro ravvedimento per intervenire a darvi soccorso.
… Se voi Mi chiederete protezione,
… se voi Mi chiamerete Padre,
… se voi Mi urlerete tutto il vostro amore, ecco che Io interverrò.

Il tempo è finito, manca poco all’ora del nostro incontro, perciò ancora vi supplico, non venite al mio cospetto con la zavorra colma dei vostri peccati, confessatevi figlioli: se non doveste trovare disponibilità di sacerdoti, venite a Me, inginocchiatevi al Crocifisso e in tutta umiltà, riconoscendovi peccatori ditemi i vostri peccati, e, con l’intenzione di non commetterli più, chiedete il mio perdono.
Sono il Padre vostro e vi amo, sono il vostro Dio Creatore, non attendo altro che abbracciarvi a Me e mettervi a godere nell’immensità del mio Tutto.
Apritemi il vostro cuore, o uomini, …cercatemi nel vostro cuore, ….ditemi che avete bisogno di Me, ed Io come Padre sarò ben lieto di venirvi incontro.
Amati figli, voi non volete aprire i vostri occhi alla situazione che vi circonda, siete deboli, avete paura dell’uomo, … ma non avete timore di Dio! Ah, quale scelta infelice per voi figli miei, la morte vi sovrasta e voi non vi ribellate, non anelate alla libertà e alla vita, siete come canne al vento, vi piegate al minimo soffio. Abbiate il coraggio di dire Basta all’inganno, rinunciate a Satana e a tutti i suoi falsi insegnamenti perché non perdiate la vostra anima.
Fate in fretta figlioli, abbiate quel coraggio che vi fa veri uomini, sfidate la morte mettendovi sotto le ali del vostro Dio Amore.
Venite a Me, figli miei, questi sono momenti di grande dolore per questa Umanità incallita nel peccato, ma la sofferenza entrerà più grande, come mai l’avete vissuta, …vi massacrerà se voi non tornate a Colui che può liberarvi. Io posso  donarvi la vita nella felicità che andate cercando su questa Terra ma che mai potrete trovare perché non appartiene a questo mondo.
Tuonerà presto il Cielo, la sua Giustizia è ora o uomini, non domani, per questo vi chiedo ancora: convertitevi prima che sia troppo tardi.
L’Avvertimento è ormai su di voi, …cosa attendete a urlarmi l’aiuto? Sono in attesa della vostra conversione figli miei, non c’è più tempo, la mia Giustizia inizia ora. … Pietà di voi, o uomini … pietà!
Roma griderà aiuto ma non lo avrà.
La terra si solleverà, un grande terremoto avverrà e il fuoco distruggerà.
Siete stati avvertiti, o uomini, manca ormai poco .. se non vedrò la vostra conversione non potrò aiutarvi, … avete il libero arbitrio. Come Padre e Dio Creatore porterò immenso dolore ma non posso attendere oltre, il mio popolo geme e grida Giustizia, devo intervenire ora. Amen!
Carbonia 25.04.2020

Cominciate a preparare voi stessi e le vostre case per la fine!

 


Figlia Mia. Scrivi e ascolta, quello che Io, la tua amorevole Mamma Celeste, oggi ho da dire ai figli della terra:

Preparatevi, figli Miei, perché quando la fine arriva dovete essere pronti! Fate scorta di generi alimentari e di candele. Quello che vi manca verrà moltiplicato ma dovete avere qualcosa che il Padre potrà moltiplicare! Fate benedire tutte le candele e compratele per tempo. Ancora molte cose malvage  accadranno prima della fine, e voi non sapete se fino alla fine potrete ancora comprare qualcosa.

Figli Miei. Fate provviste, ma vivete come se non dovesse succedere niente perché la vostra vita continuerà, solo che avverrà nel Nuovo Regno di Mio Figlio e non qui e così come eravate abituati fino ad ora.

Figli Miei. Non preoccupatevi, perché il Padre provvederà in ogni momento a voi tutti, che avete regalato a Gesù il vostro SI. Credete, abbiate fiducia e cominciate a preparare voi stessi e le vostre case per la fine. È importante. Non aspettate troppo a lungo.

Con amore,

La vostra Mamma Celeste.

Mamma di tutti i figli di Dio e Madre della Salvezza. Amen

3 novembre 2014

I SEGNI DI DIO

 


DOMINIO SULLA CREAZIONE 

 

La tempesta sedata. 

 

[23]Essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono.  

[24]Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva.  

[25]Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!».  

[26]Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?». Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia.  

[27]I presenti furono presi da stupore e dicevano: «Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?». (Matteo 8,23 seg.) 

[22]Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla.  

[23]Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. 

[24]La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario.  

[25]Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare.  

[26]I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «E' un fantasma» e si misero a gridare dalla paura.  

[27]Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura».  

[28]Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque».  

[29]Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù.  

[30]Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!».  

[31]E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 

[32]Appena saliti sulla barca, il vento cessò.  

[33]Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!». (Matteo 14,22 seg.) 

Questi miracoli confermano la suprema autorità di Dio su tutta la Creazione descritta nella Genesi. Dio, in Gesù, sottomette a se' ogni manifestazione naturale. La Madonna, con il miracolo del sole a Fatima, ci ricorda l'eterna verita' delle parole bibliche: cioè che quanto riportato nella Genesi (fiat...) non è simbolico, come qualche teologastro lxvii vorrebbe farci credere, bensì si tratta di un'opera dimostrativa della potenza di Dio. Anche Gesù, con il famosissimo miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, testimonia la potenza creativa di Dio, dal nulla.  Ma molti preferiscono seguire le teorie di qualche scienziato e teologo massoni.  

Arrigo Muscio

 

L'urgenza dell'inferno

 


È di fede che il Paradiso esiste per i buoni e l'Inferno per i malvagi. La fede insegna che le pene dell'Inferno sono eterne, e ci avverte anche che un solo peccato mortale basta a condannare un'anima per sempre a causa dell'infinita malizia con cui offende un Dio infinito. Con questi principi così positivi in mente, come posso rimanere indifferente quando vedo la facilità con cui si commettono i peccati, peccati che avvengono con la stessa frequenza con cui si prende un bicchiere d'acqua, peccati e offese che vengono perpetrati per leggerezza o per distrazione? Come posso riposare quando si vedono così tanti che vivono continuamente nel peccato mortale e corrono in questo modo cieco verso la loro distruzione eterna? No davvero, non posso riposare, ma devo correre e gridare loro un avvertimento. Se vedessi qualcuno che sta per cadere in una fossa o in un fuoco, non correrei verso di lui per avvertirlo e farei tutto ciò che è in mio potere per aiutarlo a non caderci?  Perché non dovrei fare così tanto per evitare che i peccatori cadano nella fossa e nelle fiamme dell'inferno?

Né riesco a capire perché altri sacerdoti che credono nelle stesse verità che credo io, come tutti noi dobbiamo fare, non predicano o esortano il loro gregge in modo che possa evitare questa insopportabile eternità dell'Inferno. È ancora fonte di meraviglia per me come i laici - quegli uomini e quelle donne benedetti con la Fede - non diano un avvertimento a coloro che ne hanno bisogno. Se una casa prendesse fuoco in piena notte, e se gli abitanti della stessa casa e gli altri cittadini dormissero e non vedessero il pericolo, colui che per primo se ne accorgesse non griderebbe e correrebbe per le strade esclamando: "Fuoco! Al fuoco! In quella casa laggiù!". Allora perché non ci dovrebbe essere un avvertimento di fuoco eterno per svegliare coloro che stanno andando alla deriva nel sonno del peccato in modo tale che quando apriranno gli occhi si troveranno a bruciare nelle fiamme eterne dell'inferno?"

Lo zelo per la salvezza delle anime ha spinto Sant'Antonio Maria Claret a predicare circa 25.000 sermoni, a scrivere 144 libri, a fondare tre ordini religiosi, a predicare innumerevoli missioni e, in sei anni come vescovo, a confermarne oltre 300.000 e a convalidare più di 9.000 matrimoni. Iniziando come missionario in Spagna e nelle Isole Canarie, fu poi nominato arcivescovo di Santiago, Cuba, e in seguito confessore della regina di Spagna. Ma in tutto ciò che fece, lavorò così incessantemente, così instancabilmente e così fruttuosamente per la causa di Cristo e della Sua Chiesa che viene semplicemente chiamato "Apostolo moderno".

I miracoli circondavano il suo lavoro, ed egli possedeva i doni della profezia e della lettura dei cuori. Vedeva spesso Nostro Signore e Nostra Signora (a cui era particolarmente devoto), ricevendo da loro istruzione, incoraggiamento e profezie. Spinto dalla motivazione travolgente di salvare le anime immortali dalla dannazione eterna, Sant'Antonio Maria Claret diresse tutte le sue energie a questo fine, trovando tutti gli altri obiettivi inutili al confronto.


LIBERAMI DAL MALE

 


Signore Gesù, se del male è stato fatto su di me, sulla mia anima, sul mio corpo,  sul mio  lavoro, sulla mia famiglia, con la tua potenza, per la tua misericordia, per tuo volere, fa che  da questo stesso momento possa ritornare in piena grazia, in completa salute e in perfetta  unione al volere della Santissima Trinità. Te lo chiedo, o Gesù, per i tuoi meriti, per il tuo  Sangue prezioso sparso sulla croce, per i dolori della Vergine Madre e per l’intercessione  del Patriarca S. Giuseppe, a gloria della Santissima Trinità. Amen. 

Il fragore delle guerre inizia a farsi sentire, ma non capite che il mondo che conoscete non ci sarà più?

 


Trevignano Romano, 17 agosto

Cenacolo in località Canicattì (Ag)

Figli miei amati, grazie per essere qui nella preghiera e per avere ascoltato la mia chiamata nel vostro cuore. Figli miei, vedo che non siete ancora pronti, ma vi chiedo di non rimandare ciò che potreste fare ora, non avete più tanto tempo, sistemate le cose al più presto, soprattutto ciò che turba il vostro cuore, fate una buona confessione, seguite il vero magistero della Chiesa, convertitevi presto perché non c’è più tempo, pensate di più alla vostra vita spirituale. Figli miei, il fragore delle guerre inizia a farsi sentire, ma non capite che il mondo che conoscete non ci sarà più? Mio Figlio Gesù arriverà nella giustizia, questa umanità non si libera dal peccato e allora vi chiedo: figli,  fate  attenzione, la strada da intraprendere è quella del bene e se vi chiedete quale sia, io vi dico di seguire il vangelo e i 10 comandamenti e chi non avrà paura e rafforzerà la propria fede , avrà grazie in quantità, quindi vi chiedo di stare nell’amore di Dio. Ora vi benedico, nel nome della Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo.

Molte grazie scenderanno su di voi.

L'ARALDO DEL DIVINO AMORE

 


RIVELAZIONI RICEVUTE DA PARECCHIE PERSONE DEGNE DI FEDE CHE ATTESTANO L'AUTENTICITA' DI QUELLE DI GELTRUDE

Geltrude, considerando la sua viltà e miseria, si giudicava indegnissima dei divini benefici. Si confidò con Matilde di felice memoria, assai apprezzata per le rivelazioni ricevute da Dio, e la scongiurò d'interrogare il Signore riguardo alle grazie più sopra descritte. Non ch'ella dubitasse della divina bontà a suo riguardo, o che pretendesse certezza assoluta, ma bramava aver maggior slancio di riconoscenza per doni così generosi, e tenersi ben desta nella fiducia per sostenere gli assalti di sentimenti contrari. Matilde pregò assai per consultare il buon Dio. Vide allora Gesù, lo Sposo ricco di grazia e d'incanto, che attirava a sè l'anima per cui Matilde pregava, in modo che il cuore di Geltrude era posato sulla ferita del Cuore divino ed in pari tempo, vide la diletta Sposa che, col braccio destro teneva stretto il suo amatissimo Salvatore. La venerabile Matilde, estasiata, chiese il significato di quella visione.

Le disse Gesù: « Il colore verde de' miei abiti, ornati d'oro, significa l'opera della mia Divinità, che germina e sboccia nell'amore. Tale operazione fiorisce vigorosamente in quest'anima. Tu vedi il suo cuore fisso all'apertura del mio Costato, perchè me la sono unita così intimamente da poter essa, ad ogni momento, ricevere i benedetti influssi della mia Divinità ».

Chiese Matilde: « Dolcissimo Gesù, hai realmente promesso a Geltrude il chiaro lume della tua stessa conoscenza, affinché possa rispondere, con sicurezza assoluta, alle difficoltà che le verranno proposte, mettendo così le anime sulla strada del Paradiso? Geltrude mi palesò trepidando tale privilegio e, nella sua umiltà, mi pregò di tranquillizzarla su questo punto ». Rispose il Signore con grande benignità: « Sì, le ho accordato rari e grandi privilegi, in modo che chiunque ricorrerà a lei, riceverà, per suo mezzo, qualsiasi grazia. La mia misericordia poi non troverà mai indegna della S. Comunione un'anima ch’Ella avrà ritenuto degna di ricevere tale Sacramento; anzi guarderò con speciale tenerezza coloro che a me verranno per suo consiglio.

S'Ella giudicherà gravi, o leggere le colpe di coloro che la consulteranno, io farò eco alla sua stessa sentenza. Come in cielo « sono tre che rendono testimonianza, cioè il Padre, il Verbo e, lo Spirito Santo » (Giov. I, V, VII), così Ella dovrà appoggiare i suoi giudizi su tre grandi sicurezze:

I. Quando consiglierà il prossimo, badi bene di ascoltare la voce dello Spirito Santo che le parla interiormente.

II. Consideri se l'anima a cui si rivolge è pentita delle sue colpe, o almeno desidera di esserlo.

III. Cerchi di comprendere se ha buona volontà. Quando si avvereranno questi tre segni potrà, con tutta sicurezza, seguire l'interna ispirazione, perché io ratificherò il cielo gli impegni che avrà preso, appoggiandosi alla mia infinita bontà. Se dovrà parlare cerchi d'attrarre nell'anima sua, con un profondo sospiro, il soffio del mio divin Cuore e tutto quanto dirà, porterà il sigillo della certezza più assoluta. Ella non solo non potrà nè ingannarsi, nè ingannare, ma tutti, per suo mezzo, conosceranno i segreti del mio Cuore divino ».

Conclude poi Gesù: « Dille di custodire fedelmente le mie parole; qualora, col tempo, ed in seguito a molteplici occupazioni, Ella si sentirà intiepidire non deve perdersi di coraggio, perchè questi privilegi l'accompagneranno per tutta la vita ».

La venerabile Matilde volle ancora sapere da Gesù, se il modo d'agire di Geltrude non fosse talora un po' imperfetto. Infatti Ella passava con indifferenza da un'occupazione all'altra: per lei era tutt'uno pregare; leggere, scrivere, istruire il prossimo, correggerlo o consolarlo.

Rispose il Signore: « Geltrude aderisce talmente al mio Cuore e io ve la tengo tanto unita, che è diventata con me un unico spirito. La sua volontà armonizza con la mia, proprio come le membra del corpo umano, armonizzano con gli impulsi interiori.

Allorchè l'uomo, mediante la sola sua volontà, dice alla mano: « fa questo » e all'occhio: « guarda! » senza indugio la mano e l'occhio obbediscono. Geltrude è per me una mano e un occhio di cui liberamente dispongo, senza che mai resista ad alcuno de' miei desideri. Io l'ho scelta per mia dimora; la sua volontà, e perciò ogni atto del suo volere, è vicino al mio Cuore, come il braccio con cui io opero. La sua intelligenza, cercando sempre ciò che può farmi piacere, è come l'occhio della mia Umanità. L'ardore dell'anima sua, quando dietro l'ispirazione dello Spirito Santo, comunica ciò che voglio, par quasi la mia lingua. I suoi giudizi, sempre prudenti, sembrano il mio fiuto. Inclino le orecchie della mia misericordia verso le creature che le ispirano tenera compassione. La sua intenzione mi serve di piede, perchè non si propone altro scopo di quello al quale tendo Io stesso. E' dunque necessario ch'ella si affretti a passare da un'occupazione all'altra, e che, compiuta un'opera, io la trovi pronta a seguire un'altra mia ispirazione. Se' in ciò commette qualche negligenza, non ne avrà la coscienza macchiata, poichè compie sempre volentieri la mia Volontà »,

Un'altra persona assai versata nella scienza, spirituale, dopo d'aver pregato e ringraziato il Signore delle grazie accordate a Geltrude, ebbe una rivelazione che attesta i doni straordinari, e l'unione sublime della Santa con Dio.

Con tutta sicurezza possiamo perciò conchiudere che Dio stesso agiva in essa, giacchè Egli medesimo si compiaceva d'attestarlo in modo degno di fede, per mezzo di due anime sante. E' da notare che l'una ignorava completamente le rivelazioni fatte all'altra, così come gli abitanti di Roma non sanno quanto accade in quel momento a Gerusalemme. Una di queste due persone ebbe poi a dire che, quantunque Geltrude avesse ricevuto grazie straordinarie, pure esse erano ancor nulla a confronto dei privilegi che avrebbero ricevuto in seguito.

E concluse: « Geltrude giungerà a un grado così alto di unione con Dio, che i suoi occhi non vedranno se non quello che Dio vedrà con essi; le sue labbra non diranno se non ciò che Dio vorrà pronunciare con le stesse, e così di ogni altro senso». Quando e come Dio compirà tali meraviglie? Lui solo lo sa e l'anima da Lui favorita lo conoscerà. Però le persone che la studiarono più da vicino, n'ebbero qualche sentore.

Un'altra volta Geltrude chiese ancora a Matilde, d'impetrarle da Dio il dono della mansuetudine e della pazienza, di cui credeva d'avere uno speciale bisogno. La venerabile Matilde, avendo eseguito la commissione, ebbe questa risposta: « La mansuetudine che mi piace in Geltrude, trae origine dalla parola latina manendo, cioè risiedere. Abitando io nell'anima sua, bramo che, come giovane sposa gode della presenza dello sposo, non esca dal suo interno se non per necessità, e prendendo lo sposo per mano, quasi per costringerlo a seguirla. Così, quando la mia Sposa dovrà lasciare il suo dolce ritiro per andarsene ad istruire il prossimo, bramo che ella segni sul cuore la croce di salvezza e che, prima di parlare, invochi il mio nome: allora potrà dire con fiducia tutto quello che la grazia le suggerirà. La pazienza che mi piace in lei deriva dalle parole pax et scientia, pace e scienza. Bramo che si eserciti con premura nella pazienza, per non perdere nelle avversità la pace del cuore, ma voglio che si ricordi perchè soffre, cioè per provarmi il suo amore e la sua fedeltà».

Un'altra persona, che le era affatto sconosciuta, ma che, dietro alla sua domanda, aveva pregato per lei, ebbe dal Salvatore questa risposta: « Io l'ho scelta per mia dimora, e mi compiaccio, vedendo che tutto quello che gli uomini amano in questa mia eletta è opera mia. Perfino coloro che non si intendono di cose spirituali, ammirano in essa i miei doni esterni, come l'intelligenza ed il forbito eloquio. Così l'ho in certo modo esiliata da' suoi parenti perchè nessuno l'amasse per motivi umani, e io solo fossi la cagione di tale affetto ».

Geltrude pregò ancora un'altra persona di chiedere a Gesù come mai, vivendo da tanti anni col sentimento continuo della divina presenza, le capitasse poi d'operare negligentemente, senza tuttavia commettere peccati seri, che potessero irritare il Signore contro di lei. Quella persona ricevette una risposta di questo tono.

« Non mi sdegno mai con Geltrude, perchè essa trova sempre giusto e buono tutto quello che io permetto e non si turba affatto qualunque cosa le capiti. Quando soffre una tribolazione, si tranquillizza, pensando che la mia Provvidenza dispone tutto con amore. S. Bernardo ha detto: « Colui a cui Dio piace, non può spiacere a Dio » (Pred. XXV, 8 sul Cant.). Queste risposte accesero in Geltrude il sentimento fervido della riconoscenza e ringraziò il suo Dio, dicendo fra l'altro: « Come mai, o mio Diletto, Ti degni dissimulare tutto il male che in me si trova, poichè, se è vero che la tua Volontà mi torna ognor gradita, lo devo non alla mia virtù, ma alla divina larghezza delle Tue grazie? ».

Il Signore si compiacque istruirla con questo geniale paragone: « Quando un libro ha la stampa troppo minuta, l'uomo per leggerlo usa gli occhiali; in tal caso il libro non ha subito cambiamento alcuno, ma sono le lenti che hanno prodotto quell'effetto. Così se io trovo in te qualche lacuna, la mia eccessiva bontà mi spinge a colmarla ».

RIVELAZIONI DI S. GELTRUDE