mercoledì 25 agosto 2021
DEVOZIONE AL SANTO SACRAMENTO DELL'ALTARE
GESÙ - L'UNIVERSITÀ DEL MIO SACRO CUORE LEZIONI D'AMORE
LA FEDE DI MARIA (Sesta Parte)
Miei amati fratelli, oggi continueremo con la sesta classe e daremo una conclusione come chiusura agli insegnamenti precedenti, e li confronteremo con le vostre vite, con quello che sta succedendo nel mondo oggi.
Quando verrò al mondo troverò la fede? (Luca 18:8).
Quale conclusione trae da ciò che ha imparato?
La fede è inattiva, statica, qualcosa di inerte, senza movimento, che è ferma nella vita del cristiano, che si limita solo alla vita intima di ogni persona?
La fede è sempre attiva, penetra e riempie la vita cristiana, regola e ordina tutte le azioni, gli atti interni ed esterni, i suoi pensieri. Senza la fede nessuno può piacere a Dio (Ebrei 11, 6-7).
Avere Fede è credere in tutto ciò che è stato rivelato, ma vivere nella Fede è far passare questa Fede dalla comprensione al cuore e dal cuore alle opere.
Questa fede è molto diversa dalla fede del mondo, che insiste nel fare le cose secondo i propri criteri, tutto messo sotto le luci della ragione, dell'amor proprio, delle suggestioni, luci che sono lontane dalla vera luce che viene da Dio. Luci che vengono dal mondo per dare importanza al rispetto umano e a ciò che la gente dirà. Luci con criteri così diversi dai miei. La fede in Dio si basa su criteri divini e ti incoraggia ad essere magnanimo nelle opere immaginate da te.
Ah, figli miei! State già vivendo nei giorni in cui i criteri umani prevalgono su quelli di Dio. Sembrerebbe che Lui abbia già trionfato senza fare alcuno sforzo, sembrerebbe che il mondo sia già stato totalmente conquistato.
Ma non tutto è stato conquistato, ci sono ancora regni in attesa e che resistono fortemente per essere invasi, conquistati e ceduti sotto il potere delle tenebre. Quei regni sono i cuori fedeli dei miei figli, del mio gregge fedele e residuo in cui ho riposto tutta la mia fiducia e i più bei segreti della Volontà Divina.
Sì, i miei grandi allievi e generali fatti di cuori umili, semplici ed umili dove regna solo la Volontà Eterna del tuo Dio, regni conquistati dalla Fede di Mia Madre per Dio, regni dove si conservano le pietre della Santità.
Io, il Signore e Maestro, desidero prepararvi bene in grande forza come il diamante per l'ora della grande prova sul mondo. È vero che nel corso degli anni ci sono stati disprezzi e persecuzioni contro di me, ma quello che stai vivendo e vivrai tu non sarà mai vissuto nella storia dell'umanità.
Guardate i miei templi, mi hanno privato fisicamente in modo sottile e pianificato ma non possono farlo nello Spirito perché l'uomo non vive di solo pane ma di ogni Parola che procede dalla mia bocca (San Matteo 4, 4), una parola che edifica, vive e brucia come una fiamma ardente in ogni cuore che l'ha custodita e messa in pratica fedelmente (San Matteo 13).
Molti diranno che vivere la Fede di Dio è una vita di umiliazioni, sofferenze, disprezzo, mortificazioni, penitenze, obbedienze, sottomissioni, purezza, castità, verginità, avete ragione, ma ora vi farò un paragone perché ricordiate le mie parole e non vi arrendiate nell'ora della prova.
Perché il mondo, sotto il criterio della propria fede, si chiede cosa sia questo, cosa siano queste parole nei cristiani, e non comprendendole, le considera qualcosa di brutale, indegno, stupido e deprimente, al punto che si propone di farle sparire, se possibile per dare lo stesso destino a coloro che le proclamano, le portano e le mettono in pratica.
Sono fastidiosi per i piani di formare una nuova società lontana da Dio, e a questo scopo tutto ciò che si oppone ad essi deve essere conquistato e sterminato. Ma la tua fede, mia amata, deve essere un diamante finissimo, puro e di squisita bellezza, affinché faccia brillare e abbagliare la luce del Signore e offuschi i cuori degli uomini perversi e dalla dura cervice, affinché quando ti vedranno e quando ti interrogheranno, si levino da te le mie parole che ho pronunciato nell'orto degli Ulivi: SONO IO. CHI CERCHI? (Giovanni 18, 7).
E ad ogni parola detta, che sia un lampo della luce dell'Altissimo riflessa nel cristallo di diamante della vostra Fede che acceca e fa cadere i suoi carnefici. Una fede che fa tremare l'inferno stesso.
Quindi, miei fedeli studenti, vi invito a guardare la vostra Fede nella luce soprannaturale e solo in questa luce apprezzerete il vero e incommensurabile valore che possiede, della sua infinita bellezza. Fate lo stesso con le grandi cose del mondo: fortuna, potere, fama, comando, orgoglio, comodità, ambizione, vedrete cosa sono realmente alla luce della Fede, la bruttezza stessa. Vivere nella Fede è ciò che vive un'anima santa. Vuoi essere santo? Allora vivete nella Fede.
Prendete l'esempio di Mia Madre, del Santo dei Santi, che non ha vissuto secondo i sensi, nemmeno per un solo momento ha lasciato che la sua propria mente dominasse, tutto ciò sarebbe stato imperfezione per lei e non sarebbe stata il diamante più puro e più fine, il Gioiello più prezioso per tutta la Creazione che davanti alla bellezza inesplicabile tutto ciò che esiste si inchina davanti a Lei.
Mia Madre ha fatto tutto alla presenza di Dio, ha purificato ogni suo atto, per agire solo per Dio e secondo la Volontà Divina. Vedendo in tutte le cose i piani della Divina Provvidenza, si è lasciata abbracciare dalla Volontà Eterna affinché la trasformasse nel recipiente più perfetto, e in quello sguardo ha scoperto le bellezze divine ignorate da molti.
Maria ha sempre vissuto sotto lo sguardo di Dio, che aveva come testimone visibile di tutte le sue azioni, e non ha mai dovuto vergognarsi di aver fatto qualcosa di indegno. In Maria la sua vita si riassume nelle parole dettate ad Abramo: CAMMINATE SEMPRE IN MIA PRESENZA E SARETE PERFETTI (Genesi 17, 1). In conclusione, miei cari, abbiate una VITA DI FEDE come la vostra Madre Celeste.
Siate PURI DI INTENTI, fate tutto per la Gloria di Dio. Mia Madre non solo l'ha fatto in mia presenza, ma ha vissuto solo per Me, suo Figlio, Dio fatto uomo. Non ha mai perso questa purezza d'intenzione e non ha mai avuto bisogno di rinnovarla, non ha mai fatto nulla per sé o per se stessa, non ha mai nutrito il suo amor proprio e nel piacere agli uomini, né ha dato spazio alle lodi umane e tanto meno ai suoi capricci e gusti.
Ha sempre vissuto come una schiava, senza dare libertà alla propria volontà. Invece, ha sempre dato piena autorità affinché la Volontà di Dio regnasse in Lei, e in questo modo, solo per compiacere il Suo Signore. Ricorda che Lei nella sua piccolezza e umiltà ha voluto vivere come ancella e serva della Madre del suo Signore, era felice di questo ultimo e insignificante posto, come poteva non essere degna di essere scelta come Madre di Dio?
Come conseguenza di questa intenzione, devi imparare a vivere nell'abbandono di Dio che sa cosa è bene e meglio per te.
Tu sai che ti amo infinitamente. Allora, perché a volte non ti fidi di me? Riposate in me e abbandonatevi nelle mie braccia. Guarda Maria, anche se non capiva prove così dure, il viaggio a Betlemme, il disprezzo di tutti, la fuga con Giuseppe in Egitto, la mia perdita nel Tempio, la mia Santa Passione, non ha mai lasciato che tutte queste esperienze deviassero la sua fiducia nella Provvidenza di Dio.
Nonostante mi abbia visto crocifisso e meno di un uomo, non si è mai scoraggiata, spaventata o disillusa, tutto è servito a radicare in lei, più profondamente, l'abbandono in Dio Altissimo.
E infine, per chiudere l'insegnamento della Fede di Maria, vi lascio con alcune domande:
La tua vita è tutta per Dio e per Dio?
Non tenete niente per voi?
Quando vi sentite stanchi, affaticati, timorosi e dubbiosi, vi ricordate della Provvidenza del vostro Signore attraverso la quale vi mando le mie disposizioni divine?
In poche parole, mia cara. Se volete essere figli di Maria, comportatevi come Lei, dal principio alla fine della giornata, fate tutto con Lei, in Lei e per Lei, perché Io sono in Maria e Lei è in Me e tutto quello che fate per onorarla e amarla, lo fate a Me.
Se seguirai l'esempio di Mia Madre, le permetterai di purificarti in tutte le tue azioni e intenzioni, dirigendole in una sola direzione, per la Gloria di Dio.
E siamo arrivati alla fine delle lezioni sulla Fede di Maria, assimilare ciascuno degli insegnamenti, viverli e metterli in pratica, nella prossima lezione parleremo di come è germogliata e cresciuta la SPERANZA IN LEI, una virtù necessaria insieme alla fede per la vita spirituale.
Vai avanti felice e contento, che il mondo sia testimone della tua fede incrollabile e che tutte le sue opere diventino come polvere nel deserto davanti a lui. Ora chinate il capo e vi darò la mia benedizione. Ti benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Dettato a Gustavo
Buenos Aires, 20 maggio 2020.
martedì 24 agosto 2021
Il diavolo tenta di seminare sempre più discordia nei cuori dei Nostri amorevoli figli!
QUESTA TERRA È ORMAI ALLA SUA FINE.
TESORI DI RACCONTI
Maria Dolorosa.
Viveva nel Brabante una fanciulla di costumi immacolati e di santissima vita, per nome Maria. Un giovinastro dissoluto pose gli occhi addosso a quell'innocente colomba, e tentò ogni via per tirarla al peccato. Adoperò le lusinghe e le promesse; ed essendo ella poverissima, le esibì una grossa somma di denaro; ma tutto indarno, perché trovò la casta giovane inespugnabile a tutti gli assalti. L'iniquo, indispettito a tanta costanza e istigato dalla rea passione, prese un partito veramente diabolico. La pia fanciulla veniva di quando in quando invitata a pranzo in una buona famiglia, che a titolo di carità la sovveniva nella sua miseria. Un giorno pertanto che andava in quella casa, depose presso la porta la sua bisaccia dove era solita riporre quelle cose che raccoglieva in limosina, e poi presentatasi alla famiglia, si assise con loro a desinare. Il ribaldo, colto il destro, rubò in quella casa una tazza d'argento, e poi segretissimamente la mise entro il sacco della povera ragazza, mentre senza un sospetto al mondo si tratteneva colle persone di famiglia. Intanto si venne scoprendo il furto, e qualche po' di sospetto andò a cadere sopra l'innocente Maria. Lo scellerato amante andò a rinfacciarla sfrontatamente, incolpandola di quel delitto. Ma la fanciulla, sicura nella sua innocenza, asseriva di non aver nemmeno veduta quella tazza. Allora il perfido, cacciata la mano nel sacco di Maria, ne cava fuori in aria di trionfo la tazza minacciandola di andar subito ad accusarla alla giustizia. La santa giovane rimase inorridita a quella vista, e all'iniqua proposta; pure in sì dolorosa alternativa non vacillò, ma rispose che piuttosto che offendere Iddio, e contaminare l'anima da sì grave peccato, era pronta a patire qualunque tormento, e a sacrificare la vita. Allora quel perverso, furibondo di sdegno e smanioso di vendicarsi, andò ad accusare Maria come ladra, deponendo per prova il vaso, che asseriva aver trovato nascosto nel sacco di lei. In seguito a tale denunzia la santa fanciulla venne imprigionata, e sebben protestasse altamente di essere innocente, pure le sue scuse e ragioni non valsero a giustificarla, stando a suo carico il fatto, ch'ella non poteva negare, della tazza trovatale nella bisaccia; e quindi fu condannata alla morte. Mentre era condotta al supplizio, passando innanzi alla propria casa, domandò la grazia di fermarsi per pochi minuti e pregare avanti un'immagine del divin Salvatore che stava sopra la porta. Quivi colla faccia per terra si offerse in sacrificio a quel Signore che morì vittima innocente per la nostra salvezza, consolandosi di aver potuto evitare il peccato anche a costo della vita stessa, e così meritarsi l'eterna gloria. Finita la preghiera, continuò il viaggio fino alla pubblica piazza, dove, bendatile gli occhi, fu sepolta viva, incontrando così una morte ignominiosa per mantenersi fedele a Dio. Il Signore accettò quel generoso sacrificio, e glorificò poi questa santa sua serva, col far in seguito riconoscere la sua innocenza, e con strepitosi miracoli ottenuti ad intercessione di lei. La Chiesa la annovera nel catalogo dei Santi sotto il nome di S. Maria Dolorosa, proponendola ai fedeli come esemplare di purezza illibata e di invitta fortezza nel superare le cattive occasioni.
DON ANTONIO ZACCARIA
Le Profezie e le Rivelazioni di Santa Brigida di Svezia
Le parole di Cristo alla sua sposa su come ci dovrebbe essere umiltà nella casa di Dio, e su come una tale casa significhi purezza di vita, e su come gli edifici e le elemosine dovrebbero essere donati solo da beni acquisiti rettamente, e su come ripristinare i beni acquisiti erroneamente.
Capitolo 18
"Nella mia casa dovrebbe esserci tutta l'umiltà, che ora è completamente rifiutata. Ci dovrebbe essere un forte muro tra gli uomini e le donne, perché anche se sono in grado di difendere tutti e tenerli tutti senza un muro, tuttavia, per precauzione e a causa dell'astuzia del diavolo, voglio che un muro separi le due dimore. Dovrebbe essere forte, e non molto alto ma moderato. Le finestre devono essere molto semplici e chiare, e il tetto moderatamente alto, in modo che non vi si veda nulla che non appartenga all'umiltà. Perché coloro che ora costruiscono case per me sono come dei muratori che, quando il signore o il padrone di casa vi entra, lo afferrano per i capelli e lo calpestano sotto i loro piedi; alzano in alto la sporcizia e calpestano l'oro. Questo è ciò che molti fanno ora con me.
Costruiscono la sporcizia, cioè, costruiscono cose deperibili e mondane fino al cielo, ma delle anime che sono più preziose di tutto l'oro, non gliene può importare di meno. Se io voglio entrare in loro attraverso i miei predicatori o attraverso i buoni pensieri, mi afferrano per i capelli e mi calpestano sotto i loro piedi, cioè mi insultano e considerano le mie azioni e le mie parole spregevoli come la sporcizia. Si considerano molto più saggi. Ma se volessero costruire cose per me e per il mio onore, dovrebbero prima costruire le anime al regno dei cieli.
Colui che vuole costruire la mia casa dovrebbe, con la massima precisione, fare attenzione a non lasciare che un centesimo che non sia stato correttamente e giustamente acquisito, vada alla costruzione. Ci sono infatti molti che sanno benissimo di aver acquisito beni in modo sbagliato e tuttavia non ne sono dispiaciuti e non hanno la volontà di restituirli o di restituirli alle persone che hanno imbrogliato e depredato, anche se potrebbero restituirli e riparare all'ingiustizia se volessero. Ma poiché sanno e pensano a se stessi che non possono tenere queste cose per sempre, danno una parte dei loro beni acquisiti ingiustamente alle chiese o ai monasteri, come se volessero rabbonirmi con il loro dono. Ma gli altri beni acquisiti correttamente, li tengono per i loro discendenti. In verità, questo non mi fa piacere.
Colui che vuole compiacermi con i suoi doni dovrebbe prima avere la volontà di migliorare e correggere se stesso e poi fare le buone azioni che è in grado di fare. Dovrebbe anche piangere e addolorarsi per le cose e le azioni cattive che ha fatto e poi fare la restituzione, se può; e se non può, dovrebbe avere la volontà di fare la restituzione per i beni acquisiti con l'inganno. In seguito, dovrebbe fare molta attenzione a non commettere mai più cose simili. Ma se non è possibile trovare nessuno a cui restituire i beni acquisiti illegalmente, allora potrebbe darli a me, perché io sono in grado di restituire a tutti ciò che è loro. Se non può restituirlo, ma ha l'intenzione di umiliarsi e migliorarsi davanti a me con il cuore spezzato, allora sono abbastanza ricco per restituirlo e posso restituire la proprietà di tutti coloro che sono stati imbrogliati, sia ora in questo mondo che nell'altro a venire.
Voglio spiegarvi il significato della casa che voglio costruire. Questa casa è la vita della purezza e io stesso, che ho creato tutte le cose e attraverso il quale tutto è stato fatto ed esiste, sono il suo fondamento. Ci sono quattro muri in questa casa. La prima è la mia giustizia, con la quale giudicherò coloro che sono contrari a questa casa. Il secondo muro è la saggezza con la quale illuminerò i costruttori di questa casa con la mia conoscenza e comprensione. Il terzo muro è la mia potenza, con la quale li rafforzerò contro le tentazioni del diavolo. La quarta parete è la mia misericordia, che riceve tutti coloro che la pregano. In questa parete c'è la porta della grazia attraverso la quale tutti coloro che pregano per essa sono accolti. Il tetto di questa casa è l'amore con cui copro i peccati di coloro che mi amano, affinché non siano giudicati per i loro peccati. La finestra del tetto, da cui entra il sole, è il pensiero e la considerazione della mia misericordia, e attraverso di essa il calore della mia Divinità viene fatto entrare ai costruttori della casa. Ma che il muro sia forte e grande significa che nessuno è in grado di minare le mie parole o di rovesciarle. Che il muro sia moderatamente alto significa che la mia saggezza può essere compresa e percepita in parte, ma mai completamente. Le finestre semplici ma chiare significano che le mie parole sono semplici, eppure attraverso di esse la luce della conoscenza divina viene fatta entrare nel mondo. Il tetto moderatamente alto significa che le mie parole saranno rivelate, non in un modo incomprensibile, ma in un modo comprensibile che si può facilmente percepire e comprendere.
Unione con la Volontà di Dio in Gesù Sacramentato
Mio Gesù, Tu per amor mio Ti restringi nell’Ostia, quasi scomparendo a tutto, ed io in quest’atto, o Gesù, voglio scomparire nella tua Volontà, affinché racchiuda tutto Te stesso in me, facendo del mio essere un'altra ostia, da gareggiare col tuo Amore Sacramentato. E Tu, o Gesù, distruggi tutto il mio povero essere secondo il peccato, affinché consacri in me col tuo Volere tutto Te stesso, ed io potrò dirti: “ecco, o Gesù, la mia Ostia”, come Tu lo dici per me.
In quest’atto, o Gesù, mi nascondo nella tua Volontà, affinché trovi la tua Vita Sacramentale, ed io preghi, operi e prenda parte a tutto ciò che fai Tu, e i veli sacramentali siano l’ombra che ci tiene nascosti insieme, da renderci inseparabili.
Serva di Dio LUISA PICCARRETA
Quando hai bisogno di consiglio, quando guardi il Cielo e dici a Dio: “Cosa faccio? Come faccio?”, ci vuole lo Spirito Santo. Dovete invocarlo, pregare, abbandonarvi.
Madre della Pietà a Piedade dos Gerais (MG – Brasile)
22.08.2021
Siamo di Dio. Questa è la grande grazia che Dio ci concede: in questo passaggio che è la Terra, ci incontriamo per percorrere il cammino verso il Regno dei Cieli. Allora ognuno di voi, nel silenzio del proprio cuore, ringrazi Dio per la fede, per la fiducia, per la forza che oggi ti sostiene, per il coraggio che ti fa andare avanti. Perché sono tempi di lotte, tempi di battaglie, tempi difficili. Quando vi guardo, qui in questo santuario, vedo presente nei vostri cuori anche il dolore, la nostalgia. Quanti di voi vengono qui per chiedere forza, perché veramente senza Dio non si riesce a vincere. Il cammino è pieno di pietre e di spine, ma Dio ti sostiene.
Allora che questa domenica sia una domenica di forza, di luce, per coloro che hanno davvero bisogno di essere fortificati. Soprattutto tu che sei qui in questo momento e hai bisogno di questa forza. Abbandonati a Gesù come Gesù si è consegnato per amore a noi. In verità, noi abbiamo bisogno di guardare Cristo e vedere la gloria, la gloria bellissima di questo mistero del santo rosario che state meditando: la resurrezione. La resurrezione per poter incontrare veramente Dio.
Oggi chiediamo a Dio questa forza e questa fede per non perderci d’animo. Anche quando le lacrime si impadroniscono del mondo, Dio è la nostra speranza di luce. Cosa significa “speranza di luce”? Significa che possiamo sperare in Dio. Egli verrà e illuminerà il nostro cammino. Anche nei momenti di dolore insopportabile, Dio ci sosterrà. Il mondo ha bisogno di questo sostegno di Dio, di questo sostegno che è Dio stesso.
È per questo che dobbiamo riflettere molto sull’Eucarestia. Oggi, in questa domenica del Signore, riflettiamo sulla necessità della Santa Comunione, di stare in comunione con Gesù, perché Egli è veramente il nutrimento della nostra anima, il nutrimento del nostro cuore. Passerete per molte prove. Lungo questo cammino, qui sulla terra, incontrerete i grandi ostacoli che cercano e cercheranno di impedirvi di seguire il cammino. Ma Dio vi sosterrà. Allora quando vedete questi ostacoli che cercano di scoraggiarvi, dovete guardare la grazia, che è la grazia celeste, che è Cristo stesso, l’Eucarestia, e cercare questo nutrimento per sostenervi, perché da soli non riuscirete a vincere. Allora il tuo sostegno è Gesù Eucaristico.
La misericordia sta traboccando sulla terra. In questo momento la terra ha bisogno della misericordia. Gesù ha detto: “Io sono l’ultima tavola di salvezza”. Egli è la nostra fonte di salvezza suprema, per questo Egli procurerà una nuova terra per i figli amati. Allora dobbiamo credere in questo grande mistero divino: la trasformazione.
L’uomo ha bisogno di questa trasformazione. Ma l’uomo ha tardato tanto a trasformarsi, si è perso in mezzo alle grandi battaglie, in mezzo alle grandi lotte. Una cosa importantissima sulla quale dobbiamo riflettere – perché Gesù è qui con noi, nella brezza leggera – è che l’uomo ha bisogno di convertirsi. L’uomo sta attraversando momenti difficili, ma il suo cuore è indurito. Questo cuore ha bisogno di convertirsi, questo cuore ha bisogno di Dio: quando Dio abita in questo cuore, esso cambia. Le nostre grandi sfide di oggi, nel cammino spirituale, sono vincere le grandi e le piccole battaglie. Molti attraversano quelle grandi, altri attraversano quelle piccole, ma in verità tutti stanno attraversando battaglie. E dobbiamo vincere le trappole, tra le quali la divisione.
Il mondo oggi è molto diviso. Siamo in un tempo in cui l’umanità avrebbe bisogno di tenersi per mano, vincere questa peste, vincere questo dolore, vincere questa sofferenza, perché la peste del peccato è molto più grande della pandemia. Allora dobbiamo vincere questa peste. La peste della gelosia, la peste della vanità. Non parlo della vanità umana, ma di quella ricerca soltanto del potere, dell’avidità, di se stessi. L’uomo ha bisogno di essere servo di Dio, di stare qui per servire. Come padre, madre, figlio: essere famiglia. In quest’anno in cui San Giuseppe si sta prendendo cura delle famiglie.
Quindi l’umanità ha bisogno di conversione. A che serve all’umanità attraversare le prove, se non si converte a Dio? Se ogni giorno di più viene meno il profumo della misericordia nella vita dell’uomo? Allora è necessario preparare bene il nostro cammino con Gesù. Camminare in modo sapiente. Figli, Gesù ha detto “Io sono la Via, la Verità e la Vita”: come possiamo noi vedere questa Via? Con l’umiltà. Nessuno riuscirà a seguire questa Via con l’orgoglio, con la vanità, con il voler stare al primo posto. Gesù, nella nostra vita, si è presentato come la Via. Ma la Via dell’umiltà. Quando meditiamo sul fatto che Gesù è la nostra Via, riusciamo a vederlo camminare con le sue vesti bianche, lasciandoci le sue orme da seguire: la sua umiltà, il suo amore, la sua attesa, il suo affetto per l’umanità. E l’umanità è fredda, non sa essere accogliente, non sa vivere in fraternità, in comunità, nella vita missionaria. È un’umanità che attacca, che perseguita, un’umanità che è malata, molto malata.
L’umanità ha bisogno di questa guarigione, di questa conversione. Di una conversione sapiente. Dovete voler essere uomini nuovi. Cosa vi aspettate da questa terra, figli, se non trasformate la vostra vita? Forse che la sofferenza finirà qui? No. Se non trasformerai la tua vita, ci saranno tempeste su tempeste, ondate di sofferenza dopo ondate di sofferenza, paesi e nazioni in guerra. Allora tu hai bisogno di questa guarigione. Gesù non ti sta dando un’opportunità, Gesù ti sta dando la guarigione. Egli è la Via che devi seguire, seguire con sapienza. È necessario predicare il Vangelo con sapienza. Ci vuole l’esempio della sapienza, l’esempio dell’amore, l’esempio della trasformazione. Guardiamo questo mondo e vediamo che oggi ci sono uomini che si trascinano nelle meschinità, uomini che implorano misericordia, bambini che implorano misericordia, giovani senza splendore, senza luce, senza speranza. Allora abbiamo bisogno di guarirci, di convertirci.
Il dolore maggiore, figli, non è quel dolore che spesso portate nel silenzio del cuore, il dolore della perdita, dell’aver dovuto riconsegnare a Dio quella persona che amavi – è un dolore grande, ma è un dolore che consola, che conforta, che fortifica, perché tu sai che quella persona è di Dio, sai che forse tu stesso domani non sarai più in questo mondo – ma è il dolore che il mondo sta attraversando, fatto di superbia, di avidità, di orgoglio, un dolore che sta portando le famiglie alla divisione, alla guerra. L’uomo sta mettendo tutto al di sopra di Dio, cerca il potere della materia. Mentre Dio ti ha messo al di sopra di tutto questo. Allora è necessaria questa guarigione. Per questo oggi abbiamo Gesù, l’ultima tavola di salvezza, la nostra speranza suprema. Egli è l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.
E dobbiamo avere soavità. Io sono qui portandovi il Cielo e portando in Cielo le vostre necessità, le vostre richieste – per il dolore, per la malattia, per l’infermità, per la divisione nelle famiglie, per l’unità della quale tutte le comunità hanno bisogno, per la forza della quale la Santa Chiesa ha bisogno, per l’amore del quale le nostre famiglie hanno bisogno – tutte queste richieste le porto al Padre, al Figlio e al Divino Spirito Santo. E confido, le affido. Come Madre vedo il mondo stanco, sofferente, senza speranza, ma vi porto la speranza, vi porto la luce, vi porto la parola, l’insegnamento, la catechesi, la forza. Voi non sapete quale potere ha la Parola di Dio! La Parola di Dio ti rialza quando vuoi essere di Dio, quando desideri fare la volontà di Dio. Ecco perché Gesù ha detto: alzati! Perché l’esercito non può restare sconfitto, distrutto, l’esercito deve vincere, dev’essere pronto per la vittoria.
Allora quest’anno è un anno pieno di battaglie ma anche un anno molto benedetto, è l’anno di San Giuseppe. San Giuseppe è un bellissimo esempio di fede, esempio di forza, esempio di lavoro, esempio di amore e di adorazione a Gesù. San Giuseppe è esempio per i padri, è esempio per il popolo di Dio. Allora tu devi essere questo esempio di fede.
Ed è necessario invocare lo Spirito Santo. Quando sei nell’oscurità ci vuole lo Spirito Santo, quando hai bisogno di scienza ci vuole lo Spirito Santo, quando hai bisogno di intelligenza ci vuole lo Spirito Santo, quando hai bisogno di fortezza, quando cadi a terra, ci vuole lo Spirito Santo. Quando hai bisogno di consiglio, quando guardi il Cielo e dici a Dio: “Cosa faccio? Come faccio?”, ci vuole lo Spirito Santo. Dovete invocarlo, pregare, abbandonarvi. Il mondo è nelle tenebre, ma lo Spirito Santo è più grande delle tenebre, Egli è luce. Se tu accendi una luce, per quanto grande sia l’oscurità, essa scompare. Allora lo Spirito Santo è questa luce, questa luce che accenderà una fiamma di fede nella famiglia, nelle comunità. Non puoi essere così ignorante da ignorare lo Spirito Santo di Dio. Devi permettere allo Spirito Santo di agire! Anche quando ti mancano le risposte, le parole, la comprensione, anche quando sei a terra, permetti allo Spirito Santo di agire! Quando dici: “Signore, perché non capisco il tuo piano?”, permetti allo Spirito Santo di agire. Quando dici: “Signore, perché hai raccolto questo fiore che amavo tanto?”, permetti allo Spirito Santo di agire. Egli ti darà risposta. Quando il tuo dolore sembra più grande della tua fede, permetti allo Spirito Santo di agire. Forse che l’uomo permette allo Spirito Santo di agire? Quando vedi una guerra dentro la tua casa, permetti allo Spirito Santo di agire? Quando vedi una divisione nella tua comunità, permetti allo Spirito Santo di agire? Quando vedi una divisione sulla Terra, nazioni nel dolore, persone piene di paura, permetti allo Spirito Santo di agire? Perché lo Spirito Santo è la luce. Allora non puoi ignorare questa luce, devi chiedere questa luce, supplicare questa luce!
Perché quest’anno è l’anno di San Giuseppe, figli? Perché l’umanità ha bisogno di seguire i passi di coloro che sono stati fedeli. Perché è l’anno dell’invocazione allo Spirito Santo? Perché San Giuseppe ha invocato lo Spirito Santo: quello che non capiva, lo Spirito Santo glielo mostrava; quando non comprendeva, lo Spirito Santo lo conduceva. Quindi avete un insegnamento di come permettere che Dio realizzi nella vostra vita il piano più grande.
Che Dio vi porti il vino buono, perché state aspettando il vino buono. Se state vivendo la paura, la disperazione, la fame, la guerra – a volte non c’è una grande guerra nel mondo ma la guerra è nelle famiglie, nelle comunità – dovete permettere allo Spirito Santo di agire. È necessario avere questa soavità. In questa Valle siete così vicini a Dio. Perché siete così vicini a Dio? Perché Dio ha scelto questo luogo, figli. Dio ha scelto questo luogo nel quale il Cielo si apre e Dio mi conduce qui per guardare il mondo in un momento in cui l’umanità sta ricevendo segni così grandi dal Cielo, perché la Parola di Dio si sta realizzando. E l’uomo non sta aprendo gli occhi alla conversione e alla preghiera. Allora apri il tuo cuore! Niente nel mondo è come tu vorresti che fosse, ma tutto nel mondo può essere trasformato dalle mani di Dio.
Con grande affetto voglio darvi la mia benedizione.
in questo momento la Madonna benedice tutti
Benedico i figli che sono venuti a chiedere una grazia. Tanti figli sono venuti a chiedere una grazia: il lavoro, la salute per tanti bambini e giovani che sono malati, la liberazione della propria famiglia.
Affido le vostre richieste alla Santissima Trinità, che è Dio. Che lo Spirito Santo possa illuminarci. Questa è la richiesta che faccio a Gesù in questo giorno del Signore, giorno della Santa Eucarestia, giorno in cui stare in comunione con il Cielo, con Cristo che è la nostra Via, la nostra Verità e la nostra Vita.
Rimanete nella pace. A chi compie gli anni auguro molta luce.
Ecco la Serva del Signore, Maria l’Immacolata Concezione, Madre e Signora della Pietà. Il Signore mi chiama.
Il Signore è lì davanti a noi, aspetta solo che noi completiamo l’opera della nostra purificazione passando attraverso il martirio. Poi ci sarà solo Lui e la sua eternità di gioia infinita.
SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE
[3]Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino.
La beatitudine è la via della vita, anzi la via della pienezza della vita.
La Chiesa vive nel tempo degli uomini: tempo di tentazione, di peccato, di miseria spirituale e materiale, di cattiveria, di malvagità, di guerra, di martirio, di rinnegamento della verità, di perdita della coscienza, di oscuramento dei valori morali.
Il tempo degli uomini spesso è tempo senza Dio, senza il vero Dio. Il vero Dio è uno, i falsi dei sono molti, gli idoli che l’uomo si costruisce sono infiniti, senza numero.
La moltitudine degli idoli si avventa contro il vero Dio, gli adoratori dei falsi dei combattono gli adoratori dell’unico vero Dio.
La differenza nel combattimento è grande: gli adoratori dei falsi dei si servono della falsità, della calunnia, della menzogna, dell’inganno, della minaccia, della tortura, di ogni violenza, della stessa morte per distruggere gli adoratori del vero Dio.
Gli adoratori del vero Dio hanno solo un’arma di difesa: la loro fede nella Parola assieme alla perseveranza in questa fede fino alla morte di croce.
Loro non possono fare il male, neanche con il pensiero. Loro devono solo amare, anzi devono offrire la loro vita per i loro crocifissori, uccisori, carnefici.
Le forze del male scatenate dagli adoratori degli idoli, o dei falsi dei, sono quanti sono gli uomini che si sono votati alla falsità.
Gli adoratori del vero Dio non hanno forze “umane” da opporre. Hanno solo una forza: la loro fede, il loro amore per Cristo Gesù, la loro speranza della vita eterna. La fede è nella Parola di Cristo. L’amore è il compimento di ogni Parola di Cristo Gesù. Anche la Speranza è cammino nella Parola al fine di raggiungere il regno eterno di Dio.
Dinanzi alle forze del male, che tolgono ogni respiro agli adoratori del vero ed unico Dio, i cristiani possono smarrirsi, confondersi, venir meno, perdere la fede nella Parola della salvezza, retrocedere dalla via sulla quale si sono incamminati, ritornare nel peccato e nella falsità di un tempo.
Cosa fare perché questo non avvenga? Una cosa sola si può fare: rinsaldare la fede nella Parola, rinnovare l’amore nella Parola, fortificare il cammino nella Speranza della vita eterna.
Come si fa ad operare tutto questo secondo pienezza di verità? Semplicemente mostrando la “temporaneità” della vittoria del male, rivelando l’eternità della vittoria del bene.
Il “bene” che produce il male è solo apparente, effimero, dura un istante. Mentre il male che produce il male è un male eterno.
Il “male” che produce la perseveranza nel bene anche esso è effimero, è solo del corpo. Poi dopo viene l’eternità della gioia, della pace, della vita.
Per questo è “beato chi legge e beati sono coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte”.
È beato perché scoprirà la fine dei malvagi, ma anche dei giusti. Scoprirà attraverso le parole di questa profezia quanto è illusorio fare il male, mentre fare il bene produce vita eterna.
Il male conduce alla perdizione eterna, all’inferno. Il bene genera vita eterna, apre le porte del Paradiso.
L’Apocalisse, rivelazione delle cose che stanno per accedere, ha proprio questa finalità: dire ai cristiani perseguitati, martoriati, umiliati, crocifissi, decapitati, dati in pasto alle fiere, fatti pubblico spettacolo nei circhi, imprigionati, calpestati, lapidati, fustigati, calunniati di gravi misfatti, di perseverare nella loro fede, di consegnare la vita a Cristo, esponendola anche al martirio.
Dopo questa breve sofferenza si apriranno le porte del Paradiso. È il Paradiso la speranza del cristiano. Per entrarvi lui deve essere capace anche di offrire il suo corpo al martirio.
Il tempo è vicino ha un solo significato.
È vicino il tempo in cui i cristiani prenderanno possesso del loro regno, del Paradiso. È vicino il tempo della gloria, dopo la grande tribolazione. È vicino il tempo della fine della loro sofferenza.
È vicino il tempo della venuta del Figlio dell’uomo per prendere la nostra anima e portarla con sé nel cielo.
Come si può constatare solo l’eternità con Dio può essere l’unico principio, il solo fondamento della nostra speranza.
Fondare la speranza su altre cose, è inutile. Dinanzi alla persecuzione solo l’eternità della beatitudine potrà infondere la forza di perseverare sino alla fine.
Questa speranza la si può rinsaldare in un solo modo: mostrando a più riprese e in diversi modi il Cristo Trionfatore sul peccato, sulla morte, sul male, su ogni malvagità e cattiveria dell’uomo.
È questo il fine dell’Apocalisse: mostrare ai cristiani il trionfo di Cristo Gesù, il Crocifisso, che è il Risorto, il Vivente, il Principe dei re della terra, il Signore dei signori.
Tutto questo Lui lo è divenuto passando per la croce.
L’Apocalisse è la più grande e più potente “teologia” della croce, insegnata ai cristiani “crocifissi” perché siano in ogni istante capaci di vincere lo scandalo che nasce dalla croce.
È questo il motivo per cui è beato chi legge e mette in pratica le parole di questo libro.
È beato perché sarà andato alla scuola del Crocifisso per imparare a risorgere con Lui a vita nuova ed eterna.
Il tempo del combattimento è breve. Il tempo del godimento della vittoria lungo, molto lungo, dura tutta un’eternità.
Dona energia sempre nuova il solo pensiero che il tempo che ci separa da Cristo, dall’eternità con Lui, è tanto vicino. È già quasi venuto.
Il Signore è lì davanti a noi, aspetta solo che noi completiamo l’opera della nostra purificazione passando attraverso il martirio. Poi ci sarà solo Lui e la sua eternità di gioia infinita.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI