giovedì 26 dicembre 2019

Regina della Famiglia



Apparizioni a Ghiaie


CONTESTO STORICO-RELIGIOSO DELLE APPARIZIONI 


La seconda guerra mondiale 

I fatti di Ghiaie si inseriscono come luce di speranza nella storia della seconda guerra mondiale. 
Era l' anno 1944, e il mondo bruciava tra le fiamme dell'odio e delle armi. 
Milioni di vittime, luoghi di tortura, città devastate, famiglie divise e disperse, fame, terrore costituivano la tragica realtà di quel tempo. L'Italia divisa in due dal fronte di una guerra combattuta da eserciti stranieri, vedeva aggiungersi alla rovine materiali gli orrori della guerra civile. 
Le truppe alleate si spostavano lentamente dal Meridione verso il Nord. Sembrava che la guerra non dovesse finire mai. 
Il cardinale Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano, nella lettera pastorale del 26 aprile 1945, festa della Madonna del Buon Consiglio, così ricordava la guerra appena terminata per l'Italia: "Dopo l'immane tradimento ai danni di un intero popolo venduto e consegnato ai tedeschi, che hanno occupato l'Italia senza colpo ferire, per comprendere a pieno l'importanza di questa pace mariana, bisognerebbe prima conoscere in tutti i particolari gli orrori della tragedia che durante questi anni si è svolta sulle regioni della penisola... Sin che saremo in vita non potremo dimenticare le atrocità che abbiamo veduto svolgersi sotto i nostri occhi, durante questo quinquennio. Ad incominciare da quella dozzina di Crocifissi decapitati e sfregiati dai militi germanici delle S.S. in Melegnano. Dobbiamo poi deplorare le varie esecuzioni capitali avvenute in Milano ed in altri luoghi dell'Arcidiocesi, dietro giudizio sommario capzioso, per supposte colpe politiche che non giustificavano davvero le enormità di quelle condanne eseguite talora senza accordare alle vittime neppure il conforto degli ultimi Sacramenti. 
Le atrocità di cui durante questi ultimi anni il carcere di S. Vittore, qui a Milano, è divenuto teatro, superano qualsiasi immaginazione e non possono ritrovare riscontro neppure nella storia dei più sanguinari tiranni dell'antichità pagana! 
Già si sa che contro gli Ebrei dapprima è stata data una vera e spietata caccia all'uomo. 
Non si è guardato né a condizione, né ad età, né a sesso. 
Uomini, donne, vegliardi, pargoli, lattanti, tolti magari dal letto e dalla culla, sono stati brutalmente gettati in carcere, ammonticchiati in locali insufficienti ed infetti, tormentati con bastonature ed altri vilipendi. Forniti di scarse vettovaglie, sono stati ammassati in vagoni chiusi e piombati, per essere tradotti in Germania e in Polonia nei tremendi campi di concentramento. 
Molti non hanno resistito ai tormenti e sono morti per strada. 
La carità cristiana è stata generosa e sollecita anche verso questi perseguitati figli di Israele e per questo appunto parecchi sacerdoti nostri e suore sono stati carcerati! 
Quante e quante volte intercedendo in loro favore presso le autorità, invano abbiamo tentato di spiegare come il supposto reato politico fosse null'altro che un atto di carità sacerdotale, imposto dall'Evangelo a tutti i Cristiani, non esclusi i Protestanti tedeschi. 
Che dire poi delle torture morali e fisiche inflitte alle vittime dei cosiddetti reati politici?...Alle interrogazioni del giudice seguivano normalmente colpi di nerbo di bue e di bastoni, sediate sulle spalle, flagelli con catene di ferro, legature dei polsi e delle caviglie, stringimenti di polsi con manette a vite ecc. Qualcuno ebbe spezzate le mascelle, parecchi vennero tormentati con spilli conficcati in varie parti del corpo e tra le unghie dei piedi. Non è stato neppure rispettato il pudore delle donne, talora obbligate a denudarsi per subire poi strazi e ignominie tali, che non è lecito qui descrivere. 
Denunciamo questi eccessi al mondo intero come a suo tempo e ripetutamente abbiamo interessata la pretura ed il governo, perché vi ponesse finalmente fine. Li ricordiamo ora su queste pagine, non per un vile atto di vendetta che non sarebbe da Vescovo, ma per dimostrare una volta di più ai nostri fedeli sin dove conducono quei principi di nazismo e idolatria che la Chiesa aveva costantemente condannato. Tutti ricordano la nostra Omelia in Duomo nel Novembre 1939. 
Si può anzi dire che la lunga persecuzione sofferta durante questi anni dal nostro venerato Clero, è stata unicamente perché si è trovato solo nel sostenere di fronte ai partiti allora dominanti i sacri diritti di Dio e del popolo, della famiglia e della personalità umana, contro l'assoluto potere statale e nazista che tutto voleva immolare alle proprie ideologie di uno stato totalitario. Ci si è accusati di assenteismo. Sta il fatto che tutti ci hanno lasciato soli a difendere a fronte scoperta i diritti di Dio, dell'uomo e della nazione tradita...I nemici assai superiori di forze e di numero, credevano ormai di sopraffarci; già dicevano che per il Papa non c'era più posto né in Roma né in Europa. 
Ma Maria da noi fervidamente invocata, è venuta finalmente in nostro aiuto. Mentre la nostra città era ormai pronta a saltare in aria allo scoppio delle mine; mentre le due Armate concordi dell'Asse avevano deciso di trasformare la Lombardia in una vasta "terra bruciata", e ad un certo punto, e prima ancora che l'esercito alleato potesse iniziare tra noi le sue operazioni, la Santissima Vergine dispose così gli eventi, che ad un medesimo tempo tanto il Gen. Wolf quanto Mussolini domandarono al Cardinale di Milano il favore della sua mediazione, disposti a firmare una conveniente capitolazione in Arcivescovado, ai piedi della Madonnina del Duomo. 
Tanto per la storia, e per ricordare anche ai posteri che la grande Vincitrice tra noi è stata la Santissima Vergine..." 
Dopo l'ampio stralcio della lettera pastorale del cardinale Schuster, che ha richiamato alla memoria, almeno in parte, le atrocità della seconda guerra mondiale e l'opera della Chiesa svolta per alleviarne le sofferenze provocate a tanti innocenti, continuo il racconto già iniziato. 
Il 13 maggio 1944 iniziò il grande attacco primaverile, sferrato dagli alleati che liberarono Roma il 4 giugno. 
La bambina Adelaide Roncalli, proprio sette giorni prima, vide il manto della Madonna arrivare fino a Roma. La visione indicava la protezione di Maria sulla città di Roma, su cui incombeva il pericolo di una distruzione totale, e sul Papa minacciato di essere deportato in Germania. Dello scampato pericolo, tra gli altri, scrive suor Pascalina Lehnert in Pio XII ed. Rusconi 1984. 
Il 24 aprile 1944, il Papa Pio XII inviava una lettera al cardinale Maglione, Segretario di Stato, nella quale, dopo avere rilevato di non potere scorgere ancora l'ora della pace, invitava i fedeli ad intensificare la preghiera e le opere di penitenza per ottenere una pace vera e cristiana. Egli, tra l'altro, scriveva: "Dovunque volgiamo lo sguardo e l'animo nostro, questa guerra micidiale e fratricida non ci fa scorgere che dolori, stragi e immense rovine. All'approssimarsi di questo turbine d'odio e di luttuosi avvenimenti che minacciano di scuotere e fare crollare le stesse basi della umana società...torniamo a rivolgere fiduciosi le nostre preghiere al Padre della Misericordia, il quale soltanto può con la sua divina luce e con la sua grazia trasformatrice addolcire i dolori e, col sollevarli in alto, renderli più tollerabili e meritori...Lui solo può illuminare, placare e dirigere la mente di coloro da cui dipende la sorte dei popoli...E poiché già si avvicina il mese di maggio consacrato alla Vergine Madre di Dio desideriamo ardentemente che si intraprenda anche quest'anno una crociata di preghiere, alla quale esortiamo soprattutto i fanciulli che, per il candore del loro animo, sono più cari al nostro Divino Redentore e alla sua benignissima Madre Maria. Sia pertanto cura dei genitori, dei sacerdoti e di tutti coloro a cui sta a cuore l'avvento di una pace vera e cristiana, di condurre i bimbi in numerose schiere attorno all'altare della Vergine Maria durante il prossimo mese, a offrire fiori, preghiere e opere di penitenza". 
La Madre di Dio rispose alle preghiere che salivano dalla terra, apparendo in quel mese di maggio, ad una bambina che stava raccogliendo fiori da portare davanti alla sua immagine. 
Essa venne per parlare a tutte le famiglie e a dire al mondo che la guerra sarebbe finita presto se gli uomini si fossero convertiti. 
La notizia delle apparizioni di Ghiaie fece il giro del mondo, con una rapidità incredibile, tenute presenti le difficoltà del tempo di guerra, e quindi l'interruzione dei mezzi di trasporto e delle comunicazioni e una censura rigorosa che non permetteva che trapelasse altro al di fuori di falsi bollettini di guerra. 
La notizia giunse perfino ai prigionieri nei lager nazisti e nei campi di concentramento degli Alleati, dove erano rinchiusi i prigionieri italiani, come si vede anche dalla lettera che il professore Lazzati ha inviato dal lager di Oberlangen, in Germania, in cui era internato, al fratello Agostino, il 16 agosto 1944. Il professore partecipa al fratello la grande speranza e l'incoraggiamento che quell'annuncio aveva suscitato. 

Severino Bortolan 

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