Apparizioni a Ghiaie
Settima apparizione, venerdì 19 maggio
Questa sera sono stati portati sul luogo delle apparizioni i biglietti con le suppliche che i fedeli chiedono siano presentate da Adelaide alla Vergine.
Nel gruppo dei più vicini ad Adelaide si nota un medico, la dott. Eliana Maggi, che da oggi sarà sempre presente alle apparizioni e di cui riferirò, giorno per giorno, la seconda parte della sua relazione, tratta dal libro di Padre Raschi, o.c. pp. 118- 125. Essa scrive:
"19 maggio 1944: Mi recai alle Ghiaie per la prima volta il 19 verso le 17,30. Molta era la folla che brulicava per le viuzze e fra le piante di un vivaio di pini, tanto che a stento giunsi vicino alla protagonista sul luogo delle presunte apparizioni. L'Adelaide era in piedi immobile e recitava il S. Rosario: il suo aspetto mi pareva calmo, sereno con un soffuso senso di attesa, come di chi attendendo cerca qualcosa continuamente, vagando con lo sguardo in avanti verso oriente, all'altezza delle piante antistante; giunta ad un certo punto delle litanie la bambina ammutolì, il suo viso si fece pallido e parve concentrare ancor di più la sua attenzione verso oriente. La cugina che l'accompagnava le chiese se era arrivata la Madonna; alla sua risposta affermativa, io iniziai gli esami clinici. Punsi la piccola alla scapola sinistra, poi al braccio, quindi al polso ed alle mani giunte, in tempi diversi. Ho potuto riscontrare così una sensibilità meccanica ma non psichica. Infatti la piccola sussultò sempre ad ogni puntura ma non distolse lo sguardo dal punto che concentrava tutta la sua attenzione e non reagì diversamente a tutte le altre bucature.
Il polso era un po' frequente: 85 all'inizio della visione pur essendo ritmico e valido, scese a 72 durante e fino alla fine dell'apparizione. Presente il riflesso oculo motore, abbondante sudorazione costrinse i circostanti ad asciugarle il viso frequentemente. Notai che teneva gli occhi semiaperti e sulla sclera proprio lungo l'asse visivo era visibile una netta linea di arrossamento della congiuntiva, che persistette oltre la visione con una particolare lucentezza del globo oculare.
Chiesi alla piccola perché le bruciassero gli occhi ed essa pronta mi rispose: "L'è el splendur de la Madona che el me fa brusà i òcc".
Durante il periodo di questa presunta visione, la piccola tenne sempre gli occhi rivolti verso oriente, rispondendo con precisione e qualche volta con lentezza alle domande fattele; proprio come quando si è attenti ad una cosa interessante ed essendo chiamati non sentiamo che più tardi la voce che arriva alla nostra percezione".
Adelaide racconta in modo sobrio nel suo quaderno:
"19 maggio: Come tutte le altre sere andai al mio posto ove era stata portata una pietra di granito sulla quale io salivo durante le apparizioni: vidi il punto luminoso e in esso la presenza della Sacra Famiglia. La Madonna aveva il velo e il vestito celeste. Una fascia bianca le cingeva i fianchi: aveva le rose ai piedi e la corona fra le mani. Gesù Bambino vestiva ancora di rosa con le stelline d'oro e le manine congiunte. Il suo volto era sereno quasi sorridente. San Giuseppe era sereno ma non sorrideva, vestiva di marrone, dalle sue spalle scendeva un pezzo di stoffa pure marrone a forma di mantello e nella mano destra teneva un bastoncino con un giglio fiorito. C'erano ancora gli angioletti. La Madonna mi guardò sorridendo ma io presi per prima la parola e le manifestai il desiderio di molti con queste parole: "Madonna, la gente m'ha detto di chiederti se i figli ammalati devono proprio essere portati qui per essere guariti". Con voce paradisiaca Ella mi rispose: "No, non è necessario che proprio tutti vengano qui, quelli che possono vengano ché secondo i loro sacrifici saranno guariti o rimarranno ammalati, però non si facciano più gravi peccati".
La pregai di fare qualche miracolo affinché la gente potesse credere alle sue parole. Mi rispose: "Verranno anche quelli, molti si convertiranno ed io sarò riconosciuta dalla Chiesa". Poi seria aggiunse: "Medita queste parole ogni giorno della tua vita, fatti coraggio in tutte le pene. Mi rivedrai nell'ora della tua morte, ti terrò sotto il mio manto e ti porterò in Cielo".
Severino Bortolan
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