venerdì 27 dicembre 2019

Regina della Famiglia



Apparizioni a Ghiaie 


 LE APPARIZIONI 


L'origine delle apparizioni 
 
Ogni intervento soprannaturale operato da Dio direttamente o attraverso la sua Santissima Madre, come nel caso delle apparizioni, si innesta su qualche fatto precedente. 
Annunciata Roncalli, cugina e madrina di Battesimo di Adelaide, racconta i fatti e in particolare la storia dell'altarino: "Io ero a Milano infermiera in un sanatorio, ma dopo nove anni dovetti lasciare il posto per tornare a casa perché le mie due sorelle andavano suore e non c'era nessuno con i genitori. Tornai il 19 marzo 1944; in casa mi guardavo attorno e trovai che c'erano molte cose da sistemare e riordinare. Quando si trattò d'imbiancare le pareti lungo le scale, passaggio obbligato per tutte le famiglie del nostro caseggiato, dovetti trasportare sul solaio le gabbiette degli uccelli che mio padre teneva sul pianerottolo, tra la prima e la seconda rampa, sopra una sporgenza del muro. Ma dopo l'imbiancatura fatta da me perché nelle nostre case dovevamo arrangiarci a fare un po' di tutto, non riportai le gabbie su quel ripiano, perché lo trasformai in altarino. Mio padre protestò, ma io gli dissi: "Ormai le gabbie sono trasportate. Puoi lasciarle là sul solaio". Da un po' di tempo io coltivavo il desiderio di trasformare quel ripiano in altarino, perché noi della frazione Torchio siamo lontani dalla chiesa di Ghiaie e non tutte le sere possiamo andarci per la funzione del mese di maggio. 
Pensai: "L'altarino sarà un richiamo alla Madonna" e per questo avevo ritagliato dal Pro famiglia, giornaletto religioso, 
un'immagine della Madonna di Lourdes e ne avevo fatto un quadretto che poi appesi sulla parete sopra il ripiano. Pensavo con soddisfazione che chi saliva le scale l'avrebbe salutata anche solo con una giaculatoria ed erano tanti i bambini che passavano su quelle scale per andare nelle camere da letto, tutte poste sul lungo terrazzo. C'erano i figli della famiglia di mio cugino Enrico Roncalli, otto fra cui Adelaide; un'altra famiglia con cinque bambini... Per mettere i fiori sull'altarino presi dei barattoli di latta della conserva di pomodoro e li avevo smaltati all'esterno col pennello". 
La sera di quel sabato, 13 maggio, Annunciata vede Adelaide nel cortile e le dice: "Adelaide, vai giù nel prato a cogliere fiori che metteremo nei vasi davanti alla Madonna sulle scale". 
Annunciata continua: "Io avevo appena finito di sistemare il mio nuovo altarino e ci avevo messo perfino una tovaglietta di pizzo per ornamento e i vasi ancora vuoti chiedevano qualche fiore. Poi partii verso la chiesa parrocchiale con la sorella maggiore di Adelaide, Caterina, chiamata di solito Catì e con le altre ragazze della frazione. Nessuno dei piccoli andava alla chiesa per la funzione perché troppo distante per loro. 

Annunciata umile e generosa 
 
Quando i genitori la richiamano, torna subito a casa, anche se il lavoro le piaceva e nello stesso tempo le permetteva di provvedere a se stessa e di costituirsi una piccola dote in vista del matrimonio. 
Giunge al Torchio il 19 marzo 1944, festa di San Giuseppe. Mi pare che la data sia significativa. La vecchia casa contadina , nella luce dell'incipiente primavera, le appare bisognosa di ripuliture. Perciò il giorno dopo inizia il suo lavoro. 
Tra una fatica e l'altra, trova il tempo di acquistare tende per le camere, salviette, lenzuola e copriletti. Compera anche due sedie e provvede a laccare due letti di ferro. 
Terminato il lavoro pesante, scende nel cortile e lì rivolge ad Adelaide l'invito ad andare nel prato per raccogliere i fiori da mettere davanti all'immagine della Madonna. Non sapeva che quelle parole avrebbero dato il via ad un disegno celeste, facendo sorgere una fonte di grazie per tutte le famiglie. 
Per Annunciata quello fu il maggio più movimentato della sua vita. Iniziò il lavoro di riordino e di abbellimento della sua casa il 20 marzo 1944 e lo terminò proprio il 13 maggio, quando iniziarono le apparizioni. Qualcuno dirà: una combinazione, ma non sono troppe le combinazioni in questa storia di Ghiaie? 
Quando il 20 marzo iniziò il lavoro pensò: se capita qualcosa di male alla mia famiglia o a quella di Enrico (il papà di Adelaide), non abbiamo degli ambienti in ordine allora voglio rendere più belle e decorose almeno le mie stanze. Infatti, avvenne che proprio le sue stanze servirono subito. 
Adelaide riceveva le persone nella camera dei genitori di Annunciata, non nelle camere della sua famiglia. Annunciata disse: "Né loro, né io avevamo salotti o tinelli e neppure ingressi o corridoi; le cucine a pianterreno avevano gli usci che davano direttamente sul cortile". 
Quando da Roma arrivò a Ghiaie un cardinale, Annunciata gli cedette la sua camera e lei passò la notte, assieme ad altri, in preghiera sul luogo delle apparizioni. 
Essendo in tempo di guerra, spesso venivano soppressi i treni e i sacerdoti che restavano bloccati a Ghiaie cercavano alloggio, ma nessuno li ospitava. Era Annunciata che li accoglieva dando loro da mangiare e da dormire. 
Annunciata disse: "Avevamo la casa piena di gente e non avevamo neanche una sedia libera per sederci. Di solito le persone entravano in casa di Adelaide per vederla e poi uscivano. 
Invece, la gente in casa mia si fermava e dovevo anche preparare da mangiare". 

Ghiaie e Fatima 
 
Le apparizioni iniziarono nell'anniversario della prima apparizione della Vergine a Fatima. Non si tratta di una coincidenza, ma di una scelta voluta dal Cielo. 
Le apparizioni di Ghiaie non sono un fatto isolato, ma si inseriscono nel disegno di Dio che vuole salvare l'umanità attraverso la Vergine Maria. 
Le apparizioni avvenute specialmente nel secolo XX, sono come tessere di uno stesso mosaico. Una tessera sta unita all'altra, ognuna ha la sua particolarità, la sua importanza e tutte vanno tenute insieme, se si vuole avere e vedere il mosaico stesso. 
A Fatima nell'ultima apparizione del 13 ottobre 1917, i pastorelli Lucia, Francesco e Giacinta videro la Sacra Famiglia. 
Qui c'è un legame con l'apparizione di Ghiaie. Lucia, nelle sue "Memorie", scrive: "Sparita la Madonna nell'immensa distanza del firmamento, vedemmo accanto al sole, San Giuseppe col Bambino e la Madonna vestita di bianco con un manto azzurro" (v. Memorie di Suor Lucia, Fatima 1988, pp. 172-174). 
A Fatima la Madonna è vestita sempre di bianco. Invece quando appare con San Giuseppe e il Bambino Gesù, indossa un vestito bianco con il manto azzurro, proprio come nella prima apparizione di Ghiaie, per indicare la continuità tra i due avvenimenti. Dobbiamo interpretare i segni se vogliamo comprendere il messaggio. L'apparizione stessa è un segno. Per farlo occorre tenere in mano la Bibbia, essa è la chiave che ci aiuta a penetrare nei segreti di Dio, a conoscere la sua volontà. Dio non si lascia circoscrivere nei nostri schemi e limiti razionali. Se non ci lasciamo illuminare dalla parola di Dio, sicuri di bastare a noi stessi, chiusi nella nostra autosufficienza, non vedremo nulla della realtà soprannaturale. 

Severino Bortolan 


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