mercoledì 24 agosto 2022

GESÙ E SATANA

 


SATANA 


IL SUO REGNO 

Fu presentato a Gesù un indemoniato, cieco e muto, e lo guarì da farlo vedere e parlare. Tutti restarono meravigliati e dissero: Non è costui il Figlio di David? - 

Ma i Farisei che udirono, dissero: Costui caccia i demoni per opera di Beelzebub, principe dei demoni. - 

Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: Ogni regno diviso in se stesso sarà devastato ed ogni città e casa divisa in se stessa non potrà reggersi. Se dunque Satana caccia Satana, egli è in discordia con se stesso. Come allora potrà durare il suo regno? ... Se io caccio i demoni per virtù di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio - (S. Matteo, XII-22). 

Gesù afferma che nel mondo c'è il regno di Satana' e che esso durerà. 


ASTUZIA 

Osserviamo ora Satana. Egli è la menzogna. Se presentasse la verità, cioè che c'è un Dio buono e giusto, che dopo di questa vita ce n'è un'altra eterna, che è riservato ai buoni un premio ed ai cattivi un castigo ... allora non avrebbe che qualche rarissimo suddito. Per riuscire nell'intento adopera la sua arma: la menzogna. 

Il primo esempio si ha al principio della generazione umana, quando, volendo spingere Adamo ed Eva alla violazione del comando divino, disse loro che, se avessero mangiato il frutto proibito, non sarebbero morti, anzi sarebbero divenuti simili a Dio. Dopo il peccato i nostri progenitori si accorsero della menzogna; difatti, quando Dio disse ad Eva: Perché hai fatto questo? - essa rispose: Il serpente mi ha ingannata ed io ho mangiato il frutto. - 

Quantunque Satana abbia perduto l'amicizia di Dio, non ha perduto però la sua grande intelligenza; per ognuno sa trovare la via più adatta per trarlo in errore e si richiede vigilanza ed accortezza per non cadere nella sua rete. 

Presenta il calice del piacere, nascondendo il veleno che sta nel fondo; inebria il cuore umano ed eccita le più basse passioni, offuscando l'intelligenza; quando è riuscito a far commettere il peccato, sa che via tenere per non lasciare scappare la preda. A lui importa che si offenda Dio, che il peccatore persista nel male e che muoia in peccato. 


CALICE DEL PIACERE 

In seno ad una famiglia cristiana viveva una giovane; non era un modello di perfezione religiosa, ma si comportava bene; in casa e fuori godeva stima. 

Guai quando Satana mette lo zampino nel cuore di una donna! È difficile svincolarsene. 

Il cuore della giovane non fu custodito bene. Un forte amore cominciò a turbarne la serenità. Il maligno approfittò, lavorò nell'immaginazione di lei presentandole la felicità della vita, ma a colori così vivi e attraenti, che la giovane si decise a calpestare la legge di Dio; difatti peccò. 

Il calice del piacere, presentato da Satana, fu bevuto. Ma subito ci fu l'effetto del veleno. 

L'infelice senti grande rimorso: l'onore perduto, la famiglia disonorata! 

Non rassegnandosi all'umiliazione, qualche giorno dopo si avviò al vicino passaggio a livello e stette lì ferma ad attendere. Nessuno avrebbe mai sospettato del suo tragico disegno. Appena apparve il treno, la giovane spiccò un salto e si gettò sul binario. Dopo qualche istante era stritolata. 

Quando 'i parenti si rivolsero a me perché celebrassi delle Messe di suffragio, pensai: Questa donna si sarà salvata?... Avrà avuto il tempo di rimettersi in grazia di Dio, almeno col pensiero?... 

Dio solo può giudicare. Ed intanto Satana cantò vittoria! 

Don Giuseppe Tomaselli 

ECCO IL MIO APPELLO COME MADRE

 


ECCO IL MIO APPELLO COME MADRE

19/01/1995


          Buongiorno, figlio mio amato, io, tua Madre, ho guardato con pietà l'acqua che è entrata nella tua casa. Mio amato figlio, Bento, la mia volontà è che non accada nulla di più di quello che sta accadendo; questi disordini. Ma non tenete conto di ciò che sta accadendo, è come una riparazione per gli errori degli altri che cade su di voi, come questa pioggia che sta cadendo. Fa parte del riscaldamento dell'Antartide. Le acque si sono diffuse più rapidamente nei luoghi vicini. L'uomo, con le sue macchine e le sue industrie, ha cambiato il riscaldamento verso il cielo. Non si fermano, le industrie, per riscaldare sempre di più. Io, Madre e Regina della Pace, volevo contribuire ad alleviare tutto questo, ma l'avidità è distruttiva. I fiumi di acqua pura arriveranno al punto in cui non ci sarà più acqua potabile. Pochi luoghi avranno il privilegio di avere acqua buona da bere. Le mie mani non si stancano mai di benedire tante famiglie che mi chiedono protezione. Io, Maria, li dirigo con molto affetto, con il mio amore materno, affinché i miei cari figli non soffrano tanto in questi prossimi momenti.

          Oh, mamma! Mia cara bambina, abbi sempre pietà dei più deboli. Mentre si avvicina il tempo della venuta di mio Figlio Gesù, non smetto di piangere, vedendo ciò che stanno facendo alla Casa di mio Figlio. Un luogo che dovrebbe essere di massimo rispetto; non c'è più controllo. Le mie lacrime sono reali, escono dalla mia immagine che hanno fatto. Piango ogni volta che vedo davanti a me donne che mostrano il loro corpo; uomini che non hanno un po' di sensibilità. Indossano i loro abiti in modo vergognoso. Le porte delle chiese non servono più come ingresso alla Casa di Mio Figlio, ma servono solo per conservare le immagini che hanno lì e altri oggetti.

          Io, Maria, Madre di Gesù, lo guardo e vedo nei suoi occhi tanta tristezza per il fatto che vive in questi ultimi tempi! Non vorrei che fosse così, ma purtroppo pochi mi guardano con rispetto e dignità. La mia pace di Madre è data da mio Figlio Gesù. Sono l'unica Donna, creata da Dio, che vive costantemente accanto a Loro, che è il Padre, il Figlio e il Suo Spirito Santo che fanno girare il mondo.

          Benedico i bambini che ascoltano e rispettano le cose di mio Figlio. Con grande cura e zelo, Lui, Gesù, fa tutto ciò che chiedo, ma non può cambiare gli eventi che verranno. Le parole scritte nelle Scritture realizzeranno tutto. Vorrei solo che i Miei figli prestassero più attenzione per non arrivare al punto che sta per arrivare. Il dolore sarà grande, la mia immagine ne è la prova. Le lacrime che cadono da essa sono mie. I miei occhi sono sempre così. C'è sempre qualcuno che vede la verità, perché piango, ma sono pochissimi. Cerco di avvicinare i miei figli a me, ma quando arrivano non posso fare quasi nulla, perché non mi ricevono come dovrebbero. Mi fanno piangere in molti modi: alcuni senza fede, altri senza rispetto, altri ancora che non mi accettano; vivo nella disperazione per i figli ingrati che stanno per perdersi tutti, ma che non vogliono cambiare vita.

          Ecco, mio amato figlio Benedetto, l'appello di mia Madre: fai tutto ciò che deve essere fatto, e fallo in fretta. Non c'è più tempo da perdere.

          Come Regina della Pace, vi do la mia affettuosa benedizione.

          Ti amo molto, figlio mio. 

MARIA SANTISSIMA


SULL'APPARIZIONE DELLA CROCE DI CRISTO NEI CIELI.

 


IL GIUDIZIO FINALE. 

Quando tutta l'umanità sarà riunita nella valle di Giosafat, si realizzerà la predizione di Nostro Signore: Gli uomini appassiranno per la paura e l'attesa di ciò che avverrà su tutta la terra". Saranno talmente in ansia e terrorizzati dall'avvicinarsi del giudizio che, se fosse possibile, sverrebbero. Guarderanno continuamente il cielo con timore e tremore, e ogni momento in cui la venuta del temuto Giudice sarà ritardata servirà ad aumentare la loro apprensione per questo avvento. Alla fine i cieli si apriranno, e il segno  della vittoria trionfale di Cristo, il segno della santa croce, sarà portato giù da una schiera di angeli ed esibito a tutto il mondo. Queste sono le parole di Nostro Signore a proposito di questo mistero: "Le potenze del cielo saranno smosse e allora apparirà il segno del Figlio dell'uomo nel cielo, e allora tutte le tribù della terra si lamenteranno"(Mt. xxiv. 29, 30). La Chiesa cattolica ci insegna quale sarà questo segno che apparirà in cielo: Il segno della croce apparirà in cielo, quando il Signore verrà a giudicare. Tutti i Padri concordano nell'interpretare questo segno che apparirà nei cieli come la croce di Cristo. Sebbene la croce su cui Nostro Signore ha sofferto sia ora divisa in innumerevoli pezzetti, addirittura in particelle, tuttavia per potenza divina tornerà a formare un insieme completo. Sarà portata giù dal cielo dagli angeli con solenne fasto; e gli angeli che la porteranno saranno seguiti da altri, che, come sostiene il Dottore Angelico, San Tommaso d'Aquino, porteranno la croce. Tommaso d'Aquino, porteranno tutti gli altri strumenti della Passione, cioè la colonna, la lancia, i flagelli, il martello, il guanto di ferro, i dadi, la veste scarlatta, la veste bianca, la tunica senza cuciture, il sacro lenzuolo, il vaso con la mirra e tutti gli altri strumenti che furono impiegati durante la Passione. Ora, quando tutti gli uomini vedranno la santa croce e tutti gli altri strumenti sacri della Passione risplendere come il sole a mezzogiorno, poiché la croce di Cristo brillerà di una luce di ineguagliabile splendore, coloro che attendono di sotto resteranno in trepida paura e in un triste lamento. Infatti, la vista della santa croce e degli altri strumenti di tortura richiamerà alla loro mente tutti i dolori che Nostro Signore ha sopportato, e in modo così forte e vivido, che la sua intera Passione sembrerà rivivere davanti a loro. Allora il rimorso più amaro riempirà il cuore dei malvagi. Ma questo rimorso, per quanto grande e profondo possa essere, sarà inutile. Arriva troppo tardi. Questo rimorso è il compagno della disperazione. Nell'angoscia dell'anima e nella disperazione esclameranno con Caino, il fratricida: "La mia iniquità è maggiore di quella di meritare il perdono"; o con Giuda, che tradì il suo Signore e Maestro: "Ho peccato tradendo sangue innocente". Sì, tutti i perduti saranno concordi nell'esclamare: "Ahimè, abbiamo peccato tradendo sangue innocente". Abbiamo torturato, abbiamo crocifisso, abbiamo messo a morte il Figlio di Dio con i nostri peccati". Allora tutte le tribù della terra piangeranno, perché si renderanno conto di quanto gravemente hanno offeso Dio, ma le grida di lutto e di disperazione che si levano ovunque saranno vane. Che cosa diranno gli sventurati pagani, che non hanno mai sentito, non hanno mai saputo nulla della Passione di Cristo? Piangeranno amaramente e si lamenteranno della loro ignoranza, dicendo: "Ahimè, noi infelici, se avessimo saputo questo, non saremmo mai arrivati a questa miseria. Se avessimo saputo che il grande e infinito Dio ha fatto e sofferto tanto per noi, quanto gli saremmo stati grati, quanto lo avremmo servito volentieri! Ci siamo illusi con i nostri falsi dei. Non vedevamo in loro alcuna virtù, ma solo azioni vili e malvagie. Contro i suggerimenti della coscienza abbiamo imitato i loro vizi e per questo siamo dannati. Non possiamo lamentarci o pensare di aver subito un torto dal Dio santo e giusto, perché siamo tra i reprobi. Se solo avessimo ascoltato la voce della nostra coscienza, questo non sarebbe stato il nostro destino". Ma cosa diranno coloro che hanno messo a morte Cristo? Pilato, Caifa, Anna, il sommo sacerdote, così come i Giudei che gridavano: "Crocifiggilo!" e "Il suo sangue sia su di noi e sui nostri figli", tutti coloro che hanno partecipato al crudele e atroce crimine di crocifiggere il loro Dio, alla vista dei sacri strumenti della Passione grideranno di disperazione e desidereranno essere annientati. Giustiziati e maledetti anche dai dannati, staranno lì, bollati come deicidi, oggetto di ripugnanza per il mondo intero. Non è mia intenzione parlare di ciò che proveranno in quel momento i cattivi cristiani che hanno bestemmiato il Figlio di Dio con parole o azioni; per brevità ti lascio, lettore, a meditare da solo. 

Solo una cosa ti chiedo: rifletti su questo, su ciò che diresti, su ciò che rimpiangeresti più profondamente, se fossi tra i dannati e ti rendessi conto di essere stato la causa delle sofferenze di Cristo e di averlo crocifisso con i tuoi peccati. Se ora sentissi nel tuo cuore qualcosa della contrizione che ti trafiggerebbe l'anima, sicuramente non commetteresti mai più, per il resto della tua vita, alcun peccato efferato.  Se ora potessi piangere sulle sofferenze di Cristo con espressioni di dolore così struggente come quelle che salirebbero alle tue labbra, otterresti infallibilmente la remissione dei tuoi peccati. Perciò, adora spesso il tuo Salvatore crocifisso, richiama alla mente le sue sofferenze per amor tuo e recita la seguente preghiera: 

O fedele Redentore del mondo, che hai sopportato tali indicibili sofferenze per me, miserabile peccatore, ti prego di non rendere vana per me la tua amara Passione e la tua morte in croce. Imprimi profondamente nel mio cuore il ricordo di esse, affinché le abbia sempre presenti nella mia mente e possa evitare il peccato che è stato la causa della Tua sofferenza. Così, quando la Tua croce apparirà luminosa e splendente nei cieli nel giorno del giudizio, possa essere per me non un segno di dannazione, ma di salvezza, un segno della Tua misericordia e del Tuo amore. Amen.


Nella Divina Volontà non si può perdere tempo

 


La nostra VITA nella DIVINA VOLONTÀ deve essere PERFETTA


Infatti quando entriamo nella Divina Volontà il tempo sembra come qualcosa che già c’è stato sempre. Anche il futuro! Il futuro è già passato per Dio. Dio sa tutto! Per Dio già tutto è avvenuto perché Lui già si trova nell’ “Eterno Presente”… Soltanto noi stiamo percorrendo questo tempo, per cui siamo in quel punto in cui esiste il passato, il presente e il futuro, il prima, l’adesso e il poi, in una data e in un momento ben preciso…

Però, come diceva Padre Pio, meglio fare la Divina Volontà su questa terra che in cielo, perché i beati in cielo sono in una situazione definitiva, statica. Noi invece ancora nel tempo e nello spazio avendo una Divina Volontà in noi, creatrice e operante, possiamo continuare a creare, perché il tempo e lo spazio sono quel “vuoto” che Dio ha “inventato” bilocando la Sua Volontà, e che doveva essere pieno di Dio, per crearci e darci la possibilità di continuare la sua Opera Creatrice in ogni nostro atto fatto nella Divina Volontà.

Quindi, dato che esiste questo “vuoto” ancora da colmare, abbiamo la possibilità come Maria di diventare grandi santi, di crescere in santità in modo tale da diventare come Maria è diventata un cielo sulla terra.

E quando Maria è stata assunta in cielo, è stata la cosa più straordinaria che ci sia mai stata, perché la festa dell’Assunta è stata la festa più grande perché un Cielo è entrato in un altro Cielo. Quel Cielo sulla terra che era Maria, che aveva accolto Gesù, il Verbo di Dio Incarnato, perché non era degno che Dio venisse sulla terra lasciando un Cielo, se non avesse trovato un altro Cielo sulla terra. E Maria era diventata Cielo sulla terra.

E quindi quando Maria è entrata in Cielo, era tanto cresciuta in santità, era diventata tanto grande in santità da essere un Portento, una Meraviglia, una Grandezza di Santità, da diventare un Cielo sulla terra, e quindi un Cielo che entrava in Cielo…

E quindi anche gli angeli cantavano alla Divina Volontà Presente in modo così straordinario in Maria e così straordinariamente realizzatasi in Lei: “Santa, santa, santa, onore e gloria alla Volontà del nostro Sovrano Signore, e gloria a Maria, tre volte santa a colei che fatto operare questa Suprema Volontà”. “Chi è colei che viene dall’esilio, tutta bella, tutta appoggiata al suo Signore, così bella, più grande degli angeli, più grande dei santi, più grande di tutti, quasi come un “dio”, l’onnipotente per grazia?…”

Cioè, se stiamo a contemplare nella Divina Volontà quello che è diventata Maria, perché se ogni Atto di Maria è stato una Nuova Creazione, non la finiremmo più (tra l’altro la Madonna ha avuto anche una vita abbastanza lunga), perché è stata grande, grandissima in santità.

E allora, anche noi insieme a Maria, chiamati a queste vette di santità. Anche noi, nel tempo e nello spazio avendo una Divina Volontà in noi, creatrice e operante, possiamo continuare a creare in ogni nostro atto della nostra vita, crescendo in santità. E quindi abbiamo bisogno del tempo per crescere, per costruire, per progredire, come Maria, e quindi, come avevamo detto prima, meglio fare la Divina Volontà su questa terra che in cielo.

A questo punto dovremmo dire con S. Agostino: “Troppo tardi Ti ho conosciuto, Divina Volontà, troppo tardi Ti amai, Dolcezza e Bellezza tanto antica e tanto nuova…” Troppo poco tempo ci rimane per compiere quanti più ATTI possibili nella Divina Volontà: è sempre poco il tempo! e allora non perdiamo tempo! “Non perdere un atto da dentro il mio Atto e non battere ciglio che non sia fatto nella Mia Divina Volontà”, ci potrebbe dire Gesù, perché nel Divin Volere non si può perdere il tempo, c’è molto da fare, “conviene che tu segua l’Atto d’un Dio non mai interrotto.”

Invece nelle santità che ci sono state finora quanto perdimento di tempo e interesse personale ancora!

Seguendo gli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta la PFDV

di Luigi Maria Provito


(Qui Dio ha scelto questo luogo d'AMORE)

 


Messaggio ricevuto il 15 agosto 2022


Mia cara figlia, scrivi a tutti i Miei figli, Io sono la vostra Madre Addolorata, Piena di Maestà. Sono venuta con il Mio Amore per darvi un altro messaggio che viene dal Mio Cuore materno afflitto. Sì, sono venuta a visitarvi e a fare lo stesso per tutti, perché vi amo e voglio in questa visita portare a tutti voi la PACE e il mio AMORE, e dire a tutti che il grande AMORE del mio Cuore Immacolato, verrà a portarvi tutto ciò che Dio mi dà. Io sono vostra Madre, nessuno può togliermi questo, e voglio dare a tutti voi che mi amate come tale.

 Io, Piena di Grazia, sono venuta a salutarvi con tutto il mio AMORE e a portare il mio abbraccio a coloro che non credono ancora nel mio Cuore materno, che soffre per tutti voi e che ha aspettato tutti per tutta l'Eternità. Sono sempre stata insieme al Padre Nostro Creatore, ed è stato Lui a permettermi di venire qui per darvi conforto e gioia. Il mio Cuore è qui con questa figlia, portando la PACE, e sono sempre insieme al mio sposo Giuseppe e a mio Figlio Gesù, per sostenere tutti coloro che leggono questo messaggio, che è di grande responsabilità per tutti voi.

Perciò, voglio che impariate una cosa che vi ho sempre detto, affinché non dimentichiate mai che Dio ha scelto qui un luogo di PACE e di AMORE, affinché siate consapevoli che questo luogo, scelto da Mio Figlio, sarà sempre quello che Dio ha preparato per i tempi finali. Figli miei, voi non sapete nulla delle cose di Dio, Lui sa cosa può fare per portare più anime che sono nascoste e non danno valore alle cose che Dio ha per tutti voi. Perciò, Dio ha i suoi piani per farvi conoscere tutto ciò che viene dal Cielo alla Terra, e per tutto questo dovete vedere il perché, che qui c'è un Dio di Misericordia, perché qui Dio ha scelto questo luogo di AMORE!

Sapeva di poter contare su questa figlia prescelta, affinché tutti vedessero che Dio scrive dritto su righe storte, e perché tutti vedessero che Dio ha in ogni luogo il sogno di riportare molte anime. Sa che l'AMORE è qui dove nessuno l'ha ancora capito, può fare qualsiasi cosa e non c'è nessuno che possa intervenire, perché Dio ha un tesoro nascosto di AMORE qui, che viene dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo.

Amen.

Maria De Jesus Coelho

Il Primato di Pietro

 


AGONE MISTICO 

La lotta di oggi 


Chi ha ricevuto il carisma per essere il fondamento d’unità della Chiesa? Il Papa o i vescovi?  Non i vescovi, questo è certo. È all’apostolo Pietro  che il Signore ha detto: “A te Io do le chiavi del Regno dei Cieli”. 12  Questo principio d’unità porta un nome ufficiale. Lo porta da 2000 anni. Il suo  nome è: Primato di Pietro. Sulla base di questo  principio i vescovi non hanno mai avuto il diritto di  rimpiazzare il Papa, né a titolo individuale, né a  titolo collettivo. Se il Signore avesse voluto rivolgersi all’insieme degli Apostoli, avrebbe detto: “Io vi do...”,  al posto di: “Io ti do...”.  

Alcuni si domandano se i membri del collegio  episcopale francese abbiano tutti votato contro gli  insegnamenti del Papa circa l’uso dei preservativi  plastici durante l’atto sessuale, come riferito nella sezione precedente. No di certo. È impossibile che il  collegio episcopale francese abbia preso questo voto all’unanimità, ma siccome i vescovi fedeli al Magistero di Giovanni-Paolo II sono in minoranza, 13  la minoranza diventa timida, paurosa. I vescovi della  minoranza si sentono respinti nelle retrovie come se  fossero dei deputati parlamentari anziché dei Pastori d’anime, come se la loro religione non fosse più una religione ma un partito politico, come se il collegio  episcopale non fosse più un collegio episcopale ma  un piccolo parlamento repubblicano, con deputati  appartenenti a ideologie divergenti, sufficientemente  divergenti da creare delle fazioni rivali. Ora se lo  spirito di ribellione si impadronisce della  maggioranza di un collegio episcopale, il risultato è  che la divisione in seno al Corpo Mistico di Cristo, la Chiesa, diventa difficile da nascondere agli occhi del  mondo, sempre più difficile. E come un bubbone  velenoso che un corpo fisico non riesce più a contenere all’interno tramite gli anticorpi, esso si  manifesta all’esterno, sulla superficie della pelle. E  se il male sotterraneo continua, l’ascesso si aggrava, finché un giorno si rompe con immenso dolore per il  Corpo Mistico. 14  Ma un ascesso che scoppia è  dolore e sollievo nello stesso tempo. Sarà infatti l’inizio della Purificazione annunciata dai profeti. E la posterità dirà di questo bubbone velenoso che  esso era nato da un principio deleterio, quello che  pretende che in seno alla Chiesa sia lecito rimpiazzare l’autorità di Dio (teocrazia) con l’autorità  dell’uomo (democrazia). 15 

Secondo il Segreto di La Salette: “Roma perderà  la fede e diventerà sede dell’anti-Cristo”. Sulla base  di questa rivelazione molte persone sono convinte che un grande Scisma si prepara all’orizzonte, e che detto Scisma finirà presto per abbattersi sulla  Chiesa di Roma come un violento e disastroso  nubifragio.  

Che diventerà la Chiesa una, santa, cattolica,  apostolica e romana se il Trono pontificio sarà un giorno occupato dall’Avversario, che è “Colui che  scimmiotta Dio”? 16  La risposta è semplice: se il Trono pontificio dovesse un giorno essere occupato da un usurpatore, la Cattedra di S. Pietro sarà  vacante. In altre parole, se sul Trono di Pietro c’é un fantoccio vestito da Papa (un impostore), la Cattedra di S. Pietro è vacante, vuota com’è vuoto il Tabernacolo nel Venerdì Santo. 17  

De Parvulis 


“Disse allora Gesù: Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo” (GV 8,28).

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE

“E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima?” (Gv 6,62).

“Disse allora Gesù: Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo” (GV 8,28).

“Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: Tu credi nel Figlio dell'uomo? (Gv 9,35).

“Gesù rispose: E` giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo” (Gv 12,23).

 “Allora la folla gli rispose: Noi abbiamo appreso dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come dunque tu dici che il Figlio dell'uomo deve essere elevato? Chi è questo Figlio dell'uomo? (Gv 12,34).

“Quand'egli fu uscito, Gesù disse: Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui” (Gv 13,31).

“E disse: Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio(At 7,56).

Leggendo in successione tutte le affermazioni di Cristo Gesù legate alla sua manifestazione di Figlio dell’uomo”, dobbiamo concludere con due verità:

- Veramente ogni potere è stato donato a Cristo Gesù. Tutto è nelle sue mani. Il Figlio dell’uomo è il Signore della storia e dopo di essa. È Signore nel tempo e nell’eternità. La sua Signoria è universale. La Sua Signoria è la stessa di Dio. Tra la Signoria di Dio e la Signoria del Figlio dell’uomo non c’è alcuna differenza. Padre e Figlio sono una sola Signoria. Anzi: il Padre esercita la Signoria sulla nostra storia attraverso il Figlio dell’uomo, che è il Suo Figlio Unigenito.

- L’altra verità è ciò che manca alla profezia di Daniele. L’altra verità è nell’Antico Testamento, ma non è in Daniele. La verità è questa: Cristo Gesù riceve ogni potere in cielo e in terra, passando attraverso la porta della croce. La croce è la via attraverso la quale Lui giunge fino a Dio per essere rivestito nella sua umanità di poteri eterni. La consegna ai pagani, che in Lui è obbedienza al Padre fino alla morte e alla morte di croce, annientamento, annichilimento, spoliazione di sé, versando fino all’ultima goccia di sangue, è ciò che bisogna aggiungere alla profezia di Daniele per entrare nella pienezza della verità che definisce e caratterizza il Figlio dell’uomo.

Applicando queste due verità al discepolo di Gesù: se queste due verità sono una cosa sola in Cristo, possono essere separate nel cristiano? Può il discepolo di Gesù entrare nella gloria eterna senza passare per l’annientamento di sé? Può cioè regnare con Cristo nel Cielo senza che regni con Lui sulla croce?

Solo lasciandosi stritolare dalle potenze del male, come Cristo Gesù, ogni suo discepolo si aprirà la via che lo condurrà alla gloria del Cielo.

È questa la verità dell’Apocalisse. Tutto il resto è uno sviluppo di questa primaria, essenziale, costitutiva verità su Cristo Gesù. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


FARÒ CADERE UNA PUNIZIONE CHE NON È MAI STATA VISTA

 


FARÒ CADERE UNA PUNIZIONE CHE NON È MAI STATA VISTA

18/01/1995


          La Luce rimane sempre più accesa. Il mio Amore Divino si moltiplica nei cuori degli eletti. La generosità della Mia Misericordia rimane permanente in mezzo a tutti. Sono liberi dal castigo che inizierà in tutto il mondo. Coloro che mi hanno trovato e non mi hanno lasciato andare, rimangono fuori da ciò che sta per accadere.

          Benedetto, figlio mio, gli eventi non si fermeranno ora. Il mio ordine è di purificare. Non sono stato mandato dal Padre mio solo per guardare. Ora cerco di fare giustizia, e la Mia Giustizia è giusta. Ho dato tutto me stesso per essere giusto con tutti, ma loro non volevano essere giusti con me. La maggioranza si ribellò per l'avidità di possedere le cose. Hanno calpestato i più deboli. Hanno dato loro il pane del diavolo. Ancora oggi, io, Gesù, soffro di questa ingiustizia.

          Benedetto, Mio amato figlio, non posso più avere pietà. Al posto della pietà, userò la mia misericordia solo con i miei prescelti. Lascerò cadere una punizione che non si è mai vista. I luoghi che si dicono sicuri scompariranno. La mano dell'uomo non ha fatto nulla che io non possa distruggere. Nessuno potrà più scavalcare le mie leggi. Ci sarà un complotto contro i miei servi, ma prima che mettano le mani, i loro occhi non vedranno più. Una nuvola nera accecherà i loro occhi. Coloro che vogliono fuggire da Me, a causa della mia ira, non sapranno dove andare. Farò lo stesso che loro hanno fatto ai Miei piccoli. Sono stati giudicati. Misericordia non ce n'era e le Mie Leggi non l'hanno accettata. In questa materia tutto entra in gioco, non ci sono privilegi. Chi Mi ha ferito, pagherà. Io, Gesù, Re dei re, sono l'unico che dà una giustizia pulita, e ciò che non è buono cade. Per cominciare: quelli che hanno usato il mio nome in sette diaboliche, o anche quelli che hanno fondato una nuova chiesa al di fuori della mia. La pietra che ho lasciato come fondamento è stata rifiutata da molti. Usano il mio Santo Nome per guadagnare nuovo spazio, fanno confusione, perché io diventi un articolo di commercio.

          Nella Mia Casa non c'è separazione, è una sola. A Pietro ho affidato la mia Chiesa. Le radici che crescono al di fuori di essa non mi servono, saranno tutte tagliate. Ci sono alcuni che accettano il Mio Vicario e chiedono consiglio; questi li riunirò a Me. Dopo che tutto sarà stato raccolto, raccoglierò ciò che è mio e il resto lo getterò via insieme al mio avversario.

          Mostrerò al mondo i segni di cui ho parlato, ma dopo che gli occhi dei popoli li avranno visti, non servirà più a nulla chiedermi perdono, perché la mia porta è stata chiusa per loro; solo gli eletti entreranno. Sta arrivando il momento in cui le luci spariranno, solo coloro che hanno la Mia Luce rimarranno accesi. Le tenebre saranno terribili, le grida di aiuto saranno grandi, le maledizioni contro di Me attraverseranno il mondo intero. Io, Gesù, sarò solo in mezzo ai miei. Vi conforterò uno per uno. Resterò al loro fianco fino a quando le ore di buio non saranno finite, e allora sorgerà un nuovo giorno. Lo splendore della luce sono io, Gesù, Figlio del Dio vivente, in mezzo a tutti. I miei figlioli correranno tutti a Me. Gli anziani avranno il loro nuovo corpo, senza più difetti. Lo spirito di ciascuno sarà libero da tutti i mali. Morte, mai più.

          Bento, mio caro figlio, quanto è importante per Me il tuo lavoro. Molti credono già in quello che scrivi, hanno sentito la mia presenza nelle tue parole scritte. Ora io, Gesù, vi rafforzerò sempre di più. Nulla può impedirvi di compiere la Mia opera.

          Resta con Dio, mio amato figlio. Le mie benedizioni sono sempre su di voi.

GESU'


MORTE AL CLERICALISMO o RISURREZIONE DEL SACRIFICIO UMANO

 


L' AFFRICA ANTICA


I. 

Portiamoci adesso nell'Affrica, in questa gran fabbrica della schiavitù, e che porta tuttavia la pena del peccato di Cam. Gli storici antichi ed i viaggiatori moderni han provalo che la memoria del peccato del loro antico avolo si è conservata in modo chiarissimo nelle molteplici tribù di questo infelice paese. « Le popolazioni Africane, scrive Charlevoix, le quali abitano fra il capo Bianco e il capo Nero, confessano schiettamente che un sentimento intimo lor dice esser essi una razza maledetta. I più istruiti, come quei del Senegal, hanno appreso da una tradizione, la quale perpetuasi fra di essi, che questa disgrazia è un effetto del peccato del loro Papa-Tam (Cam) che si fé'beffa del padre suo. 1 » 


II

IL Un dotto viaggiatore che ha esplorato l'Africa, non è meno esplicito. « 11 negro ha una coscienza quasi commovente della sua inferiorità. Questa coscienza posa su una tradizione vera, benché un poco alterata. Nel Mozambico, presso la potente tribù dei Machnas, è voce che in principio gli Africani erano intelligenti quanto gli Europei.  Ma un giorno Maluka (il buon Dio) essendosi ubriacato, cadde in mezzo alla strada con le vesti in disordine. Gli Africani che passavano, risero della sua nudità; gli Europei al contrario ebbero pietà di lui: colsero dei fiori, e rispettosamente lo ricoprirono. Perciò Dio puni gli Africani. La medesima tradizione esiste nella Guinea e nell'interno del continente. Dapertutto i negri si dichiaran diseredati e sotto il peso d'una maledizione divina. 


III.

Ne è da poco tempo che il sacrificio umano si pratica nell'Africa; ma in questa parte del mondo come nelle altre rimonta alla più alta antichità. Si é presi da spavento in pensare alle moltitudini innumerabili di vittime umane, che in tutta l'estensione della terra e durante migliaia di secoli, sono state immolate al demonio. Questo calcolo, matematicamente impossibile, può nondimeno servire a misurar 1'odio implacabile che il grande omicida porla all' uomo, perchè fratello del Verbo incarnato.


 IV.

Penetriamo nella Libia. In questo paese dei leoni si offriranno alla vista selvaggi più feroci delle fiere abitatrici degli ardenti suoi deserti.

< I barbari della Libia avevano, dice Porfirio, imitato i sacrifici dei Taurini, e mangiavan la carne degli uomini sacrificati. Fatto questo odioso pasto, montavano in furore contro loro stessi, mordendosi scambievolmente; e non cessarono di nutrirsi del sangue, se non quando i demoni, i quali avevano introdotto questa specie di sacrifici, ebbero distrutta la loro razza 2. »

Rifacciamoci sui nostri passi ed entriamo a Cartagine. La Roma Àfricana è la patria dei grandi uomini di guerra. Essa e popolata da ricchi negozianti e da abili navigatori. Questo incivilimento materiale la sottrarrà alle esigenze tiranniche del demonio? Per rispondere, assistiamo allo spettacolo di cui fu essa un giorno testimone.


 V. 

« Dopo la morte di Alessandro Macedone, e vivendo il primo Tolomeo, scrive Diodoro di Sicilia, i Cartaginesi furono assediati da Agatocle, tiranno della Sicilia. Vedendosi ridotti ali* estremo, supposero che Saturno fosse loro contrario. Il loro sospetto si fondava su ciò, che avendo pel passato avuto in costume d'immolare a questo Dio i fanciulli delle migliori famiglie, più tardi compratine clandestinamente, li allevavano per sacrificarli. Fecero una ricerca, e si scopri che molti dei fanciulli immolati erano stati supposti. 


VI. 

« Prendendo in considerazione questo fatto, e vedendo il nemico accampato sotto le loro mura, furono assaliti da un terrore religioso, per aver trascurato di rendere gli onori tradizionali ai loro dèi. A riparare al più presto questa omissione, scelsero, per via di suffragi, duecento fanciulli delle migliori famiglie e gl'immolarono in un sacrificio solenne. Poscia, quelli stessi che il popolo accusava d'aver frodati gli dèi, offrirono spontaneamente i loro figli in numero di trecento. 


VII. 

Anche il modo del sacrificio era ordinato dagli oracoli. Nulla v'ha che meglio provi la presenza dello spirito infernale, quanto la maniera onde compivasi l'uccisione abominevole di cui abbiam parlato. In un tempio di Cartagine, si trovava una statua colossale di Saturno, la quale era di bronzo. Aveva le braccia tese e inclinate a terra; a'suoi piedi una voragine di fuoco. Il fanciullo posto sulle braccia dell'idolo, non essendo rattenuto da cosa veruna, sdrucciolava nella fornace, dove era consumato fra lo strepito di canti e di suoni„ 


VIII. 

Sotto nomi diversi, questa statua omicida esisteva in Oriente ed in Occidente, presso gli Ebrei e presso i Galli. Essendo l'Africa assai poco conosciuta dagli antichi, ci mancano i documenti del sacrificio umano esistente nelle diverse parti della vasta penisola. Sappiamo solamente che l'Egitto, la contrada più incivilita del paese, offriva vittime umane. Da questo puossi giudicare di ciò che accadeva altrove. E lo si può con gran sicurezza, in quanto che nei tempi moderni, i missionari e i viaggiatori hanno trovato il sacrificio umano in pieno esercizio nell'interno e su tutte le coste orientali e occidentali della terra di Cam. Lo vedremo nei capitoli seguenti.

Monsignor Gaume

IL SORRISO DI PADRE PIO

 


«Va bene per lui»

Si era nell'orto con il Padre ed alcuni figli spirituali. Uno di questi, se ben ricordo Carlo Campanini, stava raccontando la barzelletta di quell'operaio che narrava alla moglie di un pericolo appena sventato: sceso dall'impalcatura per andare a gabinetto, aveva evitato di essere coinvolto nell'improvviso crollo dell'impalcatura stessa; e, anche per confortarsi della perdita dell'amico, aggiungeva che l'Assicurazione avrebbe versato una bella somma alla vedova. Il commento della moglie era stato: «Sei sempre il solito; ogni volta che c'è da guadagnare qualcosa tu vai a gabinetto!».

Mentre si rideva sopraggiunse un altro figlio spirituale da Roma. Padre Pio, rivolgendosi a lui, con un mesto sorriso aveva commentato: «Questa va bene per lui».

Nessuno capì le parole del Padre. Ma dopo, parlando tra noi, si fece tutto chiaro, anche se in chiave agrodolce. Per venire a S. Giovanni Rotondo il nuovo arrivato aveva dovuto discutere con la moglie, che avrebbe preferito che lui restasse a Roma a guadagnare qualcosa con lo straordinario, anziché spendere soldi per viaggi. E l'ultima cosa che gli aveva detto, prima della partenza, era stata: «Ogni volta che c'è da guadagnare qualcosa, tu vai da Padre Pio...».

D. Nello Castello - Lendinara (RO)


PADRE, NON ABBANDONARCI

 


"Un germoglio spunterà dal tronco di lesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici" Padre, noi sappiamo che da quando, duemila anni fa, hai mandato tra noi tuo Figlio, hai deciso di stabilire nel mondo un regno di pace, di porre fine all'empietà e all'ingiustizia.

Perché ciò si realizzi dobbiamo accogliere nel nostro cuore e nelle nostre vite, quel piccolo bambino, 1'Emmanuele, che viene a portarci il tuo volto amoroso di Padre.

Questo è quello che Tu desideri: essere conosciuto come il Padre della vita.

Siamo tuoi figli ma non ti conosciamo, siamo tuoi eredi ma non ci impegnamo ad ottenere l'eredità che ci hai promesso. Le nostre orecchie sono chiuse, i nostri occhi non vedono, le nostre labbra non sanno pronunciare che parole di astio e di invidia, i nostri cuori sono di pietra.

E intanto il male ci divora, la terra che Tu ci hai dato da dominare, ora ci schiaccia con tante sciagure; l'odio, il rancore, la sopraffazione, le malattie, il dubbio, la paura, le angosce stanno riducendo i tuoi figli alla condizione di schiavi.

E Tu soffri, perché non era questo quello che avevi progettato per noi.

Volevi un mondo pulito, una creazione che cantasse la Tua gloria, dei figli con i quali camminare insieme verso un'eternità di gioia e felicità.

Ma Tu non disperi che questo possa ancora realizzarsi, ci chiami con amore, ci mandi ancora Tuo Figlio anche se non tutti lo accolgono come già tanto tempo fa. Padre non abbandonarci, Te lo chiediamo per le migliaia di fratelli che soffrono la persecuzione e la fame, te lo chiediamo per i bimbi innocenti nelle cui anime risplende il tuo sorriso, te lo chiediamo, infine, per tutti coloro che in ogni parte del mondo attendono il riscatto e la giustizia, per tutti i tuoi figli più piccoli che patiscono sulla loro carne l'odio dei fratelli accecati dal male e il cui spirito non sa più riconoscere in Te il Padre di ogni bene.


(Entrerà nella Mia Chiesa e i Miei sacerdoti sono ciechi)

 


Messaggio ricevuto il 14 agosto 2022

Mia cara figlia scrivi, Io sono il tuo Dio, il tuo Salvatore. Sono venuto con il Mio Amore per darti un altro messaggio che viene dal Mio Sacro Cuore al tuo. Sono venuto a darti tutto perché ti ho chiamato, affinché tutti possano salvarsi, perché amo tutti con lo stesso AMORE. Sì, non abbiate paura quando vi chiamo, questo è il momento e non si può sfuggire, perché voglio chiamare tutti i miei figli alla conversione, ma molti non mi ascoltano. Voglio che tu dia questi messaggi a tutti quelli che incontri, non importa chi siano, voglio salvare tutti quelli che vogliono ascoltarmi attraverso l'AMORE. Sì, non voglio che lasciate indietro nessuno dei miei figli, perché mi prenderò cura di tutti.

Molti non la pensano così, pensano che non arriverà nulla da questo luogo (Casa di Maria) che è stato consacrato da Me quando è stato scelto. Ma so che molti non vedono con i loro occhi, perché il mio nemico sta facendo di tutto per annullare tutto questo, ma è un suo errore, perché Io sono lo Spirito Santo e nessuno può smuovermi. Voglio che questo messaggio raggiunga ogni parte del mondo e, come Padre, lo farò perché posso fare tutto. Oh, come è diventato questo mondo! Nessuno vede niente, ci sono solo pochi che vedono tutto. Io sono Dio Padre, non possono fare nulla contro di me. Mio Figlio è morto sulla croce per salvarvi, e non c'è nulla che possiate fare ora, perché Io sono il responsabile di tutto.

Figli miei, l'ora è imminente, svegliatevi e vedete che non c'è più nulla da aspettare. Egli (l'anticristo) entrerà nella mia Chiesa e i miei sacerdoti sono ciechi, non vedono che li ho chiamati ad allinearsi (con Dio) prima che sia troppo tardi. Ho chiesto loro di fare tutto come all'inizio, ma non vogliono sentirlo, non posso fare nulla se non vogliono dare la loro obbedienza al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, e tutti coloro che non mi obbediscono saranno giudicati al fuoco eterno. Tutti coloro che ascoltano questo messaggio devono ascoltarlo bene, per non piangere dopo, perché Io sono quello che sono, non c'è nulla che possiate fare.

Pensate che Io stia giocando quando chiamo un mio figlio scelto a parlare a tutti voi? Oh, quanto siete ciechi! Non potete vedere o sentire il modo in cui il mondo è in questo momento! Non si potrà tornare indietro dopo che colui che è lì (in Vaticano) avrà fatto tutto ciò di cui vi ho avvertito, vi ho chiamato perché non cadiate in tentazione. Io sono il Buon Pastore, proteggo le mie pecore ed esse mi seguono solo attraverso l'AMORE.

Amem.

Maria De Jesus Coelho

 


martedì 23 agosto 2022

"Fino a che punto ci sarà giustizia per coloro che fanno ciò che non dovrebbero fare?

 


CARNEVALE, LA FESTA DEI MORTI VIVENTI

18/01/1995


Per i Miei eletti, il dubbio rimane ancora nei loro cuori: "Fino a che punto ci sarà giustizia per coloro che fanno ciò che non dovrebbero fare?

I miei occhi non smettono di guardare lo schifo che stanno producendo. Il fango è stato lasciato per i figli della perdizione. Il Carnevale è un simbolo del diavolo. Quelli che fanno festa sono non morti che camminano sulla terra. Fanno festa per il loro re, che è il diavolo. Le loro notti saranno come l'oscurità che si verificherà. Chiunque si trovi in mezzo alla sporcizia sarà condannato alla sua stessa sorte. Le formiche mangeranno la loro carne, i topi banchetteranno, le strade saranno macchiate di sangue. Nell'ora della vendetta, gli spiritualisti, con le loro forze diaboliche, saranno trascinati uno ad uno, come si trascina un animale. Le prostitute saranno fatte a pezzi dalle loro stesse unghie; gli uomini che non meritano di essere chiamati uomini diventeranno marci, che nemmeno gli avvoltoi vorranno. I loro costumi serviranno come sudari per essere portati all'inferno. Io, Gesù della Misericordia, metterò tutto in un unico luogo, il luogo è l'inferno.

Per il Brasile, un Paese che ancora mi presta attenzione, in molti luoghi userò la mia Misericordia. Parti scelte per essere i miei alloggi. Ma Rio, San Paolo, Bahia e altre capitali saranno più punite, per il peso dei loro peccati carnali. I luoghi delle spiagge che non hanno più pudore, spazzati via saranno tutti. Le stesse onde del mare faranno giustizia. Non lasceranno traccia di chi c'era. Risparmierò gli abitanti che lottano per la propria sopravvivenza, le famiglie che mi hanno ascoltato. Con loro, non succederà nulla. Io, Gesù, ho riservato questo momento: la separazione e la riparazione per i miei eletti. Ovunque si trovi questa sporcizia, verrà ripulita in modo che non rimanga nulla. Il mio comando ora è un comando di pulizia. Farò giustizia di tutti coloro che sono andati contro i miei precetti. Ho messo i miei angeli a vegliare sulle mie pecore e loro riconosceranno la voce del padrone.

Benedetto, figlio mio, questo è ciò che sarà fatto, ed è già stato fatto, ma io, Gesù, il tuo Salvatore, ho ancora molto da dirti.

Buona notte, Mio amato figlio, a te e alla tua famiglia.

GESU'


NONA LETTERA - Il nostro unico compito in questa vita è quello di piacere a DIO, che forse tutto il resto è solo follia e vanità.

 


NONA LETTERA

Allega una lettera a una sorella corrispondente, che considera con rispetto ma anche con timore. * Il suo vecchio tema è esposto in modo conciso.

Si allega una risposta a quella che ho ricevuto da - ; vi prego di consegnarla a lei. 

Mi sembra piena di buona volontà, ma vorrebbe andare più veloce della grazia. Non si diventa santi tutti insieme. La raccomando a voi: dovremmo aiutarci a vicenda con i nostri consigli, e ancor più con i nostri buoni esempi. Mi obbligherete a farmi sapere di lei di tanto in tanto, e se è molto fervente e molto obbediente.

Pensiamo quindi spesso che il nostro unico compito in questa vita è quello di piacere a DIO, che forse tutto il resto è solo follia e vanità. Io e voi abbiamo vissuto più di quarant'anni in religione [cioè in una vita monastica]. Li abbiamo impiegati per amare e servire DIO, che per sua misericordia ci ha chiamati in questo stato e per questo fine? Sono pieno di vergogna e di confusione, quando rifletto da un lato sui grandi favori che DIO mi ha fatto, e continua incessantemente a farmi, e dall'altro sul cattivo uso che ne ho fatto e sul mio scarso progresso nella via della perfezione.

Poiché per sua misericordia ci concede ancora un po' di tempo, cominciamo seriamente, ripariamo il tempo perduto, torniamo con piena certezza a quel PADRE di misericordia, che è sempre pronto a riceverci con affetto. Rinunciamo, rinunciamo generosamente, per amore Suo, a tutto ciò che non è Lui stesso; Egli merita infinitamente di più. Pensiamo a Lui perennemente. Riponiamo in Lui tutta la nostra fiducia: Non dubito che ne scopriremo presto gli effetti, ricevendo l'abbondanza della Sua grazia, con la quale possiamo fare tutto e senza la quale non possiamo fare altro che peccare.

Non possiamo sfuggire ai pericoli che abbondano nella vita senza l'aiuto effettivo e continuo di DIO; preghiamo dunque Lui per ottenerlo continuamente. Come possiamo pregarlo senza essere con Lui? Come possiamo stare con Lui se non pensando spesso a Lui? E come possiamo pensare spesso a Lui, se non attraverso una santa abitudine che dovremmo formarci? Mi direte che dico sempre la stessa cosa: è vero, perché questo è il metodo migliore e più semplice che conosco; e poiché non ne uso altri, lo consiglio a tutto il mondo. Dobbiamo conoscere prima di amare. Per conoscere DIO, dobbiamo pensare spesso a Lui; e quando arriveremo ad amarlo, anche noi penseremo spesso a Lui, perché il nostro cuore sarà con il nostro tesoro. Questo è un argomento che merita di essere preso in considerazione.

Lawrence, Brother (Nicholas Herman, c. 1605-1691)

Immergetevi nel mio Sangue e adoratelo, unite il vostro sangue al mio e amatemi, riscaldatemi, rimanete con Me e offritemi il vostro «ti amo, ti adoro, ti ringrazio, ti benedico».

 


CONFIDENZE DI GESÙ AD UN’ ANIMA BAMBINA PER QUESTO NOSTRO TEMPO


(28 gennaio 2020) 

Questa mattina stavo immergendomi in Gesù e pregando con la Mamma Celeste i misteri luminosi, quando Gesù mi ha portata nel profondo di me stessa, dove Lui trova riposo, e mi ha detto: “Fate penitenza, riscoprite il sacrificio per amore, fate penitenza per i vostri peccati e quelli dei vostri fratelli e dell’intera umanità. Con    il vostro sacrificio la immergerete nel mio Amore misericordioso, fonte di vita e salvezza eterna. Lasciatevi curare e salvare, ascoltate mia Madre e fate quello che vi chiede.” 

Poi ha aggiunto: “Tutti quelli che mi amano, vengano ad adorarmi nel Santissimo Sacramento. Chiedo questo a te e a quanti capiranno e vorranno amarmi come Io desidero essere amato. Riceverete molte cure e liberazioni, riceverete la pace, la mia pace, riceverete il mio amore che tutto può in voi e intorno a voi.  Offritemi voi stessi e il vostro cuore per riscaldarmi e confortarmi nel Santissimo Sacramento. 

Sono Io, sono proprio Io che mi nascondo nelle specie del pane e del vino. Io stesso ho creato Me stesso in quel pane e vino offerti sull’altare, ma ricevo in cambio un vuoto di calore, di dolcezza e di amore. Pane e vino sono materia semplice e muta, fredda e senza vita in sé, ed Io mi ritrovo solo e molto spesso esposto ad un freddo che mi induce a piangere e soffrire. A chi posso donare i miei stratagemmi d’amore? Al pane e al vino? No, ho bisogno della mia creatura amata e sospirata che attraggo a Me con catene invisibili di puro amore.  

Sostituitevi a quel pane, mettete il vostro amore vero e profondo ed Io troverò vero ristoro e conforto. Il mio preziosissimo Sangue lo creo in quel vino che non mi dona nulla, se non una sostanza senza calore e amore. Io sono vivo e vivo d’amore, e pur essendo Dio ho bisogno e anelo l’amore della mia creatura, desidero stare con lei    e averla tra le mie braccia per trastullarla e gioire insieme... 

Immergetevi nel mio Sangue e adoratelo, unite il vostro sangue al mio e amatemi, riscaldatemi, rimanete con Me e offritemi il vostro «ti amo, ti adoro, ti ringrazio, ti benedico». 

Fatelo con il potere della mia Divina Volontà che è eterna e si estende su tutte le generazioni dei vostri fratelli, e il potere del mio Sangue e della mia Divinità scenderà anche su coloro che non mi conoscono, non mi cercano e non mi amano. 

Vi aspetto per scambiarci vero amore e rimanere uniti, Io a voi creature mie e voi a Me, vostro Creatore e Salvatore. Vi prometto il mio abbraccio eterno che vi consolerà e vi guarirà, non sarò più solo e godrò della vostra unione con Me.”


Maria è la speranza di tutti

 


LE GLORIE DI MARIA 

La “Salve Regina” 

Le virtù di Maria Santissima 


Gli eretici moderni non possono sopportare che noi salutiamo e chiamiamo Maria speranza nostra: Spes nostra, salve. Dicono che solo Dio è la nostra speranza e che maledice chi ripone la sua speranza nella creatura: « Male- detto chi confida nell'uomo » (Ger 17,5). Maria, affermano, è una creatura e come potrebbe una creatura essere la nostra speranza? Questo dicono gli eretici, tuttavia la santa Chiesa vuole che ogni giorno tutti gli ecclesiastici e tutti i religiosi proclamino e a nome di tutti i fedeli invochino e chiamino Maria con questo dolce nome di speranza nostra, speranza di tutti: Spes nostra, salve. Ci sono due modi, dice san Tommaso, di porre la propria speranza in una persona, come causa principale o come causa di mezzo. 

Quelli che sperano qualche grazia dal re, la sperano da lui come sovrano; dal suo ministro o dal favorito la sperano come intercessore. Se la grazia è concessa, viene principalmente dal re, ma per il tramite del suo favorito; perciò chi chiede la grazia ha ragione di dire che il suo intercessore è la sua speranza. Il re del cielo, essendo bontà infinita, desidera grandemente arricchirci delle sue grazie; ma poiché da parte nostra è necessaria la fiducia, per accrescere in noi questa fiducia ci ha donato per madre e avvocata la sua Madre stessa, a cui ha dato tutto il potere di aiutarci. Perciò vuole che riponiamo in lei la speranza della nostra salvezza e di ogni nostro bene. Certamente quelli che pongono la loro speranza solo nelle creature indinendentemente da Dio, come fanno i peccatori, e che per ottenere l'amicizia e il favore di un uomo arrivano a offendere Dio, questi sono maledetti da Dio, come dice Isaia. Ma quelli che sperano in Maria, come Madre di Dio, tanto potente da ottenere loro le grazie e la vita eterna, questi sono benedetti da Dio e rallegrano il suo cuore, desideroso di vedere così onorata l'incomparabile creatura che più di tutti gli uomini e di tutti gli angeli lo ha amato e onorato in questo mondo. Perciò giustamente noi chiamiamo la Vergine la nostra speranza, sperando, come dice il cardinale Bellarmino, di ottenere per la sua intercessione quello che non otterremmo con le sole nostre preghiere. Noi la preghiamo, dice sant'Anselmo, « affinché la dignità di chi intercede supplisca alla nostra povertà ». Sicché, aggiunge il santo, « il supplicare la Vergine con tale speranza non è diffidare della misericordia di Dio, ma temere la propria inde- gnità ». Con ragione dunque la santa Chiesa applica a Maria le parole dell'Ecclesiastico con cui la chiama « Madre... della santa speranza » (Eccli [= Sir] 24,24 Volg.), la madre che fa nascere in noi non già la speranza vana dei beni miserabili e transitori di questa vita, ma la speranza santa dei beni immensi ed eterni della vita del cielo. Sant'Efrem, rivolgendosi alla divina Madre, esclamava: « Dio ti salvi, o speranza dell'anima mia, salvezza certa dei cristiani, aiuto dei peccatori, difesa dei fedeli e salvezza del mondo». San Basilio afferma che dopo Dio non abbiamo altra speranza che Maria e perciò la proclama « la nostra unica speranza dopo Dio». Sant'Efrem, riflettendo sull'ordine stabilito dalla Provvidenza secondo il quale, come dice san Bernardo e come dimostreremo a lungo più avanti, tutti quelli che si salvano si debbono salvare per mezzo di Maria, così le parla: « In te sola è riposta la nostra fiducia, o Vergine purissima; proteggici e custodiscici sotto le ali della tua compassione». Lo stesso le dice san Tommaso da Villanova, chiamandola unico nostro rifugio, aiuto e asilo. San Bernardo mostra la fondatezza di questa verità dicendo: « Guarda, o uomo, il disegno di Dio, disegno di pietà », per poter dispensare a noi con più abbondanza la sua misericordia: « volendo redimere il genere umano, egli ha posto tutto il valore della redenzione nelle mani di Maria», affinché ella lo dispensi a suo piacimento. Dio ordinò a Mosè: « Farai un propiziatorio d'oro puro... E di là che ti dirò tutto quello che ti ordino » (Es 25,17.22). « Questo propiziatorio, dice un autore, è Maria, ed è dato da Dio a tutto il mondo. Da lì il nostro clementissimo Signore parla al cuore, da lì dà risposte di bontà e di perdono, da lì largisce i doni, da lì ci viene ogni bene». Perciò, dice sant'Ireneo, il Verbo divino, prima d'incarnarsi nel seno di Maria, mandò l'arcangelo a chiedere il suo consenso, perché volle che da Maria derivasse al mondo il mistero dell'Incarnazione: « Perché senza il consenso di Maria non si compie il mistero dell'Incarnazione? Perché Dio vuole che ella sia il principio di tutti i beni». L'I- diota dice dunque: « Per mezzo di lei il mondo ha e avrà ogni bene». Ogni bene, ogni aiuto, ogni grazia che gli uomini hanno ricevuto e riceveranno da Dio sino alla fine del mondo, tutto è venuto e verrà loro per intercessione e per mezzo di Maria. Aveva dunque ragione il devoto Blosio di esclamare: « O Maria, chi sarà quello stolto e infelice che non amerà te » che sei così amabile e così grata con chi ti ama? « Nei dubbi » e nelle perplessità in cui la nostra mente si confonde « tu sei la luce » di coloro che a te ricorrono; « nelle afflizioni, tu consoli » chi in te confida; « nei pericoli, tu soccorri » chi ti chiama. « Tu dopo il tuo divino Figlio sei la salvezza sicura dei tuoi servi fe- deli. Dio ti salvi, o speranza dei disperati, o soccorso degli abbandonati ». Maria, tu sei onnipotente, poiché, « per onorarti, tuo Figlio vuole fare subito quello che tu vuoi». San Germano, riconoscendo in Maria la fonte di ogni nostro bene e la liberazione da ogni male, così la invoca: « Mia Signora, tu sola sei la consolazione che Dio mi ha donato, la guida del mio pellegrinaggio, la forza della mia debolezza, la ricchezza della mia miseria, la guarigione delle mie ferite, il sollievo dei miei dolori, la liberazione dalle mie catene, la speranza della mia salvezza; esaudisci le mie suppliche, abbi pietà dei miei sospiri, tu che sei la mia regina, il rifugio, la vita, l'aiuto, la speranza e la mia forza». Con ragione dunque sant'Antonino applica a Maria questo passo della Sapienza: « Tutti i beni mi sono venuti insieme con essa » (7,11). « Ella è la madre » e la dispensatrice « di tutti i beni. Ben può dire il mondo », specialmente chi nel mondo è devoto a questa regina, che « insieme con la devozione a Maria, egli ha ottenuto ogni bene ». Perciò l'abate di Selles afferma senza riserve: « Chi trova Maria trova ogni bene », trova tutte le gra- zie, tutte le virtù, poiché per mezzo della sua potente in- tercessione ella gli ottiene tutto ciò che gli occorre per essere ricco della divina grazia. La santa Vergine stessa ci fa sapere: « Ricchezza e gloria sono con me...», tutte le ricchezze di Dio, cioè le divine misericordie, « per arricchire coloro che mi amano » (Pro 8,18.21). Perciò san Bonaventura diceva che noi tutti dobbiamo tenere sempre gli occhi fissi sulle mani di Maria, alfine di ricevere per mezzo suo quel bene che desideriamoQuanti superbi hanno trovato l'umiltà nella devozione a Maria! Quanti iracondi hanno trovato la mansuetudine! Quanti ciechi la luce! Quanti disperati la fiducia! Quanti perduti la salvezza! E quel che Maria aveva predetto quando in casa di Elisabetta proruppe nel suo sublime cantico: « D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata » (Lc 1,48). San Bernardo riprende: « Tutte le generazioni ti chiameranno beata, perché a tutte le genti hai dato la vita e la gloria; poiché in te i peccatori trovano il perdono e i giusti trovano la perseveranza nella grazia divina ». Il devoto Lanspergio fa parlare così il Signore: Uomini, poveri figli di Abramo, che vivete in mezzo a tanti nemici e a tante miserie, « abbiate cura di venerare con particolare affetto la Madre mia » e vostra. « Io l'ho data al mondo come esempio di purezza» affinché da lei impariate a vivere come si deve; « e come rifugio sicuro affinché ricorriate a lei nelle vostre afflizioni. Questa mia figlia l'ho fatta tale che nessuno possa temerla o possa esitare a ricorrere a lei. Perciò l'ho creata di natura così benigna e pietosa che non sa disprezzare nessuno e non sa negare il suo favore a nessuno che lo domanda. Ella tiene aperto a tutti il manto della sua miseri- cordia e non permette che nessuno parta sconsolato dai suoi piedi». Sia dunque sempre lodata e benedetta la bontà immensa del nostro Dio che ci ha dato una madre così grande e un'avvocata così tenera e amorevole. O Dio, quanto sono commoventi i sentimenti di fiducia che il serafico san Bonaventura aveva verso il nostro redentore Gesù e verso la nostra avvocata Maria così pieni di amore! « Per quanto il Signore mi abbia riprovato, io so che egli non può negarsi » a chi lo ama e lo cerca con cuore sincero. « Io lo abbraccerò con il mio amore e finché non mi avrà benedetto non lo lascerò ed egli senza me non potrà andarsene ». Se altro non potrò, almeno « mi nasconderò dentro le sue piaghe, vi resterò e fuori di sé egli non potrà trovarmi ». Infine se il mio Redentore per le mie colpe mi scaccia dai suoi piedi, « mi butterò ai piedi della sua Madre Maria e vi resterò prostrato finché ella non mi ottenga il perdono. Infatti » la nostra Madre di misericordia « non sa e non ha saputo mai non compatire le miserie e non contentare i miseri che a lei ricorrono per aiuto. Perciò », se non per obbligo, almeno « per compassione, indurrà il Figlio a perdonarmi ». Concludiamo dunque dicendo con Eutimio: « Guardaci, o Madre nostra misericordiosa, guardaci poiché siamo tuoi servi e in te abbiamo riposto tutta la nostra spe- ranza». 

di  S. Alfonso M. de Liguori 

PREGHIERA PER RESISTERE ALL'ABOMINIO CHE E' IN CORSO

 


Il Padre parla ai Suoi figli

 


Oh, se vi accontentaste ancora del Mio Discorso, se vorreste accettare la Mia Parola e la muovereste seriamente nel vostro cuore vivendo ora di conseguenza! Allora sperimentereste sicuramente anche la Forza della Mia Parola, vi rendereste conto percettibilmente, che il vostro Padre vi ha parlato, il Quale ama i Suoi figli e vuole dare loro soltanto il meglio, affinché diventino beati. Vi dico sempre di nuovo, che Mi muove solamente il Mio grande Amore di parlare a voi, e che il Mio infinito Amore è la Motivazione di tutto ciò che vedete, ciò che vi circonda, ciò che sperimentate. E così vi dimostro anche il Mio Amore sempre di nuovo, ma voi non Lo riconoscete. Pretendete altre dimostrazioni per accettare come vere le Mie Rivelazioni. Ognuno di voi vuole essere interpellato personalmente, ma Io parlo appunto a tutti voi, quando la Mia Parola risuona dall’Alto. Ma vi dò una cosa su cui riflettere: Come Mie “creature” siete procedute da Me, come “figli” Miei dovete di nuovo ritornare a Me. Voi stessi dovete svolgere questa trasformazioni in “figli”. Ed ora dipende da voi stessi, se ed in quale tempo le compiete. Se ora aspirate seriamente a raggiungere la meta durante la vostra esistenza terrena, allora svolgerete questa trasformazione nel più profondo dell’interiore, stabilirete nel cuore il legame con Me ed allora potrete anche sentire nel cuore stesso il Mio Discorso ed essere beati. Allora voi stessi stabilite quindi il giusto rapporto di un figlio con il Padre suo, ed allora anche il Padre parlerà al figlio Suo, il figlio sentirà in sé la Voce del Padre e non dubiterà più, che il Padre Stesso parla al figlio Suo. Quindi deve avere questa maturità un uomo, al quale dev’essere rivolto il Mio Discorso. Ma delle semplici parole non possono dimostrare questo intimo rapporto, e non dovete credere di esservi formati a “figli”, ma dovete tutti aspirare a diventare veri figli del vostro Padre. E questo era lo scopo del Mio Discorso dall’Alto, ad indurre le Mie creature ad un cammino di vita, che fa di loro dei veri figli, che adempiono in tutto la Volontà del Padre ed ai quali posso anche parlare, come un Padre parla ai Suoi figli. La Mia Parola che vi risuona dall’Alto, vi fornisce sempre e sempre di nuovo conoscenza del Mio ultragrande Amore per voi. Il Mio Amore è così grande, che rivolgo a voi una Grazia immeritata, perché non siete ancora nel grado di maturità da essere degni voi stessi di sentire Me Stesso. Ma dato che il Mio Amore per voi non è diminuito, non bado al vostro stato imperfetto e vi concedo delle Grazie in sovrappiù. E come una tale Grazia è da considerare per voi uomini la ricezione della Parola, tramite la quale vi dò conoscenza del Mio Essere che E’ Amore, Sapienza e Potenza. E chi dunque accetta la Mia Parola sà anche, che viene costantemente inseguito dal Mio Amore, che provvede a lui e lo assiste, affinché non lo lascia andare perduto e che vorrebbe preparargli una eterna Beatitudine. Quindi, non ha bisogno di nessuna ulteriore dimostrazione del Mio Amore, perché lo sente il suo cuore, per quanto si apre nella libera volontà. Allora l’uomo sà anche, che è e rimane Mio figlio, perché allora tende costantemente verso di Me, perché risponde all’Amore che Io gli dono. Allora è intimamente unito con Me. Ma gli è estranea ogni esteriorità, la sua vita interiore è orientata totalmente allo spirituale, la via esterna lo tocca appena. Irradierà soltanto amore, ed in ciò è riconoscibile la maturità della sua anima, ma non in parole e gesti che può usare ognuno, anche quando non ha ancora raggiunto la maturità dell’anima. Perciò non dovete nemmeno mai giudicare secondo l’esteriore, perché può nascondere una vita interiore che non potete riconoscere, che però è noto a Me in ogni tempo. E perciò non dovete nemmeno accogliere la Mia Parola soltanto con l’intelletto, ma muoverla nel profondo del cuore, allora agirà su ed in voi, quando la vivete fino in fondo e così adempite la Mia Volontà. Perché la Parola Stessa vi deve convincere, e vi convincerà anche, non appena la vostra volontà è rivolta a Me, appena tendete seriamente verso il Padre, dal Quale siete una volta proceduti. 

Amen

22 maggio 1961